MPC 2024 Gala. L'evento di My Peak Challenge in Scozia

Tutti al Murrayfield Stadium! The MPC Gala 2024

Eccomi qua, a cercare di chiudere un altro bagaglio carico di emozioni. Sono già passate quattro settimane dal mio ultimo viaggio in Scozia, in occasione del My Peak Challenge Gala 2024 nella città di Edimburgo, e io sono quanto mai divisa, perché sono tornata alla vita quotidiana, ma un pezzettino del mio cuore è rimasto lassù, come al solito. La valigia rossa è stata svuotata, pulita e riposta. Ho lavato e sistemato tutti i vestiti, scarpe e abbigliamento tecnico. Sto ancora distribuendo, o spedendo via posta, regali e pensierini portati a casa per i vari amici, approfittando fino all’ultimo chilogrammo consentito per la valigia in stiva. Ma sopra il tavolo del mio studio resta l’ultimo baluardo di questa avventura, il più difficile da smaltire, quello dei miei ricordi personali, tra depliant, guide turistiche, biglietti dei locali, cartoline stampate, un altro portachiavi, questo ricavato dal legno dei vecchi barili di whisky.

Chi mi segue da meno tempo ha bisogno però di qualche dettaglio in più: dal 2016 sono iscritta alla community My Peak Challenge, un movimento globale fondato dall’attore scozzese Sam Heughan, dedicato alla salute, al benessere psico-fisico e alla beneficienza. “Aiuta te stesso mentre aiuti gli altri” è la filosofia alla base di questo programma. My Peak Challenge, MPC per gli amici, si impegna infatti a raccogliere fondi per diverse cause, dalla ricerca sui tumori del sangue alla riforestazione, dalla pulizia degli oceani alla salvaguardia delle specie in via di estinzione. Gli iscritti alla community si chiamano “peakers” e il loro obiettivo personale è andare oltre i propri limiti, raggiungere il “peak” appunto, migliorando così il proprio stile di vita, sentirsi più forti e più sani. E intanto contribuiscono alla ricerca e all’ambiente, oltre alla community stessa.

Credo così fermamente in questo programma che nel 2018, insieme ad altre amiche, abbiamo fondato il gruppo Clan McPeakers Italian SPeakers, riconosciuto ufficialmente Ambassador, per riunire insieme non solo i peakers italiani, residenti in Italia o all’estero, ma anche quelli stranieri interessati al nostro paese, alla nostra cultura e tradizione, compresa la nostra cucina. Esistono anche altri gruppi per incontrarsi a livello locale, soprattutto nelle diverse lingue, negli oltre 83 paesi aderenti. Ma l’unico evento che ci offre l’occasione di riunirci tutti insieme è l’MPC Gala, organizzato in un weekend di fine aprile o inizio maggio in Scozia, nella città di Edimburgo. Dopo il 2019 e il 2022, questo era addirittura il mio terzo Gala. Avevo un po’ paura di non provare le stesse emozioni, invece è stato un weekend pazzesco! Delle altre avventure potete leggere nei post precedenti: Dalla Scozia con amore. The MPC Gala 2019 e Finalmente la Scozia. The MPC Gala 2022

Devo ammettere che le premesse di questo viaggio non erano affatto buone: l’evento era stato annunciato in ritardo rispetto agli altri anni, costringendoci in pochi giorni a rimediare complicati incastri aerei, per avere il volo diretto su Edimburgo e giostrarci con gli impegni lavorativi, e trovare una sistemazione adeguata nella città vecchia, così da essere comode negli spostamenti. Diversi grattacapi anche per la prenotazione dei posti riservati alla cena, perché noi ci attendevamo tavoli da 10 persone ma all’ultimo sono stati portati a sole 8 persone, chiedendo ulteriore riorganizzazione per non lasciare isolati i partecipanti con difficoltà linguistiche. Senza contare pressioni e calcoli strategici da chi ahimè era più interessato a cenare in prossimità dell’attore Sam Heughan, che nell’evento del 2022 era seduto in sala con noi peakers. Ci siamo ritrovati persino a chiedere che la sua presenza fosse solo sul palco per lo show, per evitare fastidi e malumori.

Insomma, sono partita da casa non proprio tranquilla. Andrà come andrà, mi dicevo. Potrebbe anche essere il mio ultimo Gala, vedremo. Ho lanciato la valigia sul treno per Bologna (letteralmente, 20 kg pieni!) e quando sono arrivata in stazione mi sono trovata già la prima sorpresa: sciopero del Marconi Express, la monorotaia sopraelevata che collega l’aeroporto in 15 minuti. Attivato un servizio di autobus sostitutivo, però sarebbe entrato in sciopero pure quello in pochi minuti. Ma pork! Afferro la valigia e corriamo verso l’uscita, in fila verso l’ultimo mezzo disponibile. Dietro di me un ragazzo mi chiede se va verso l’aeroporto. Poi aggiunge qualcosa del tipo: “Sempre la solita Italia. Non vedo l’ora di tornare su in Scozia…” 😀
A due cose non resisto: parlare di libri e parlare della Scozia. E così scopro che è un cuoco italiano che vive a Edimburgo, lavora al Mia Italian Kitchen a Morningside, dove non siamo riuscite a passare perché è proprio fuori zona rispetto alle nostre attività. Mi ha aiutato con la valigia, gentilissimo, e poi abbiamo chiacchierato della cucina italiana vista dagli scozzesi, vogliono la carbonara con la panna e qualche blasfemo esige pure i funghi! Non so perché dovreste cercare di mangiare Italiano in Scozia, e questo gliel’ho pure detto sorridendo, che io preferisco sempre il Fish&Chips scozzese, ma nel caso passate a trovarlo.

Probabilmente era anche sul nostro stesso volo, ma quando sono arrivata all’ingresso dell’aeroporto ho abbracciato le mie amiche peakers e non c’è più stato spazio o pensiero per altro. L’avventura era cominciata, la grande famiglia si stava per riunire. Sono risalita in aereo, che non mi piace ancora come mezzo di trasporto, ma lo sopporto meglio. Anzi, sia messo agli atti che sul volo di rientro, complice la stanchezza e l’orario notturno, mi sono pure appisolata!
L’arrivo a Edimburgo è stato speciale stavolta, ho sbirciato dal finestrino l’atterraggio, da quando ci siamo abbassati sotto le nuvole, un altro traguardo. La Scozia ci ha accolti con un sole meraviglioso all’arrivo, dopo giorni pieni di pioggia. E poi mi sono sentita a casa, assolutamente a mio agio. Anche il mio Inglese ha avuto una bella accelerazione in questi due anni, sto studiando parecchio con la mia insegnante Lauren e ho cominciato con i film in lingua originale. Questo mi ha permesso di dialogare bene con gli altri, tanti i peakers che ho abbracciato con emozione. E qualcuno che mi fermava riconoscendomi e chiamandomi per nome. 🙂

Quest’anno ho voluto celebrare me stessa con delle spillette “I am a Peaker”. I vari gruppi si organizzano con dei gadget da distribuire, braccialetti in silicone, portachiavi, dei charms in tema con i nostri partner di beneficienza (quest’anno è il WWF e quindi siamo stati travolti dai panda!) Anche i singoli peakers preparano qualche oggetto da regalare, così ho voluto fare altrettanto. L’idea delle spillette era di Manuela al precedente Gala 2022, ma quest’anno lei non poteva esserci e mi ha passato il testimone. Ho preparato queste pins, lassù in foto, nei miei colori preferiti (si noti il blu scuro sul fondo!) e le ho donate a chi ha incrociato il mio cammino. Sono piaciute davvero molto, i sorrisi di chi le riceveva, magari al primo Gala, un po’ spaesato, erano davvero magnifici! Mi hanno anche dato modo di conoscere molti altri peakers.

Ma la frase più gettonata durante questo viaggio era una domanda per la sopravvivenza, visti i nostri orari strani durante il weekend e le consuetudini scozzesi a tavola, mangiare prestissimo e poi spostarsi al pub solamente per bere in compagnia. Is it the kitchen still open, pleeeeease?! 😀

MPC 2024 Gala. Welcome to Edinburgh Airport

Oriam Sports Performance Center
Il miglior allenamento di sempre!

Questo Gala 2024 è cominciato ufficialmente il sabato pomeriggio, con una Sweat Session, una sessione di sudore già, con i nostri Coach Valbo, Pearl e Mooney all’Oriam Sports Performance Center, un centro sportivo d’eccellenza con il campo sintetico indoor più grande d’Europa. Si trova nel campus della Heriot-Watt University a Currie ed è la struttura di allenamento della Scottish Rugby Union e della Scottish Football Association. E’ davvero magnifico potersi allenare lì. Devo dire che pure il panorama, con tutti quegli atleti scozzesi alla sala macchine, non è niente male… 😀
La registrazione era prevista per le tre del pomeriggio e avevamo una mail dettagliata con l’ingresso dove presentarci. Purtroppo però i tempi di attesa e la gestione delle code sono risultati caotici: ci hanno fatto spostare su due diverse entrate più volte, così chi era arrivato per primo si è pure ritrovato per ultimo, in mezzo alla confusione all’esterno dell’edificio. Mi veniva da ridere perché sembrava di stare in fila in Italia! Non cambiava poi molto, perché all’interno venivamo comunque smistati in altre quattro code a seconda del nostro cognome, per velocizzare l’accreditamento e ricevere il braccialetto da indossare per le altre attività.

MPC 2024 Gala. Clan McPeakers Italian SPeakers at Oriam Sports

 

L’allenamento sarebbe cominciato solo alle cinque, così abbiamo avuto tutto il tempo per salutare gli amici peakers arrivati da tutto il mondo. Alcuni giungono da così lontano, come Giappone o Australia, che questa è l’unica occasione per abbracciarsi, dopo anni di amicizia solo virtuale, in continua lotta col fuso orario. Nonostante fossimo lì, tutti insieme nello stesso campo Academy Synthetic, sono riuscita a perdermi qualcuno, e ci stavamo pure cercando! Eravamo quasi settecento persone, potete dunque immaginare lo scompiglio, come pure l’energia e l’affetto dei nostri incontri. Tanti sorrisi, qualche lacrima, lunghi abbracci e parecchie foto, anche con i nostri allenatori presenti all’accoglienza.

La sessione di allenamento vera e propria è iniziata in ritardo, perché chi occupava l’altro campo nella struttura principale, l’Indoor Pitch col tetto bianco opalescente, orgoglio tecnologico di questo centro, non l’ha liberato in orario. Abbiamo dovuto attendere fuori, per altro divisi tra due accessi opposti di nuovo, perché la comunicazione non è stata chiara, che venissero montati il palco e l’impianto audio. Al nostro ingresso abbiamo trovato già il nostro gadget steso a terra, in fila ordinate: il nuovo tappetino-asciugamano di color bianco col simbolo di MPC 2024, morbidoso e pratico in valigia.

Dopo le presentazioni del nostro coach Sam, l’allenamento è stato straordinario. Abbiamo cominciato con la sessione muscolare e cardio con Valbo, ma non lo temo più, nemmeno i suoi burpees! One more! Nel mentre Valbo ci spiegava i set di esercizi, coach Sam girava tutto intorno per spronarci. Qualche peaker era più interessata a scattare foto e registrare video, ma sinceramente non ero lì per quello. Mi deve anche essere passato vicino, però ero completamente concentrata sull’allenamento, a risparmiare fiato ed arrivare bene fino in fondo. Credo piuttosto di aver sentito un “Well done!” da Paddy, del team EDA-EveryDay Athlete, conosciuto al primo Gala 2019, quando ci siamo allenati nel campo da basket azzurro. Gli allenatori dell’EDA sono sempre presenti al Gala in supporto al nostro team. Ben fatto sì, nove anni da Peaker, avrò imparato qualcosa no?!
Subito dopo c’era la mia preferita, coach Pearl, una nuova entrata di questo anno: piccolina come me, magrissima ma tostissima, un concentrato di energia. Lei si occupa del corso di tonificazione in menopausa, ma soprattutto mi ha riportato alla fitboxe. La sessione che abbiamo fatto già la conoscevo dalle sue lezioni online, ma dal vivo è tutta un’altra cosa! Infine c’era il recupero con lo yoga di coach Mooney, i nostri muscoli che la ringraziavano, guai se non ci fosse lei, con la sua voce calma e i suoi movimenti lenti ma calibrati. Un’ora e mezza di sessione, ho sudato tantissimo nonostante il campo non sia riscaldato, il mio cuore deve aver toccato anche i 195 bpm, ma la soddisfazione era piena!

MPC 2024 Gala. Sweat Session at Oriam Sports

 

 

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Una giornata meravigliosa, se non fosse stato per il ritorno in taxi verso il centro di Edimburgo.
Ve la racconto perché è emblematico della disinformazione dell’Italia all’estero. Prenotiamo un cab da cinque posti e arriva un tassista alquanto giovane, dai tratti somatici mediterranei e un inglese senza la cadenza stretta scozzese. Ci chiede cosa succede, per la presenza di tanti taxi all’Oriam, e gli spieghiamo del Gala. Ci domanda allora da dove veniamo e quando sente nominare l’Italia ci racconta entusiasta dei luoghi visitati da noi in vacanza.
“Però voi in Italia avete un grosso problema… la mafia.” Non posso nemmeno dargli torto, ma Daniela al mio fianco gli spiega molto bene, con le parole giuste, quanto la mafia sia ahimè una questione sociale seria, una materia complessa anche per noi. Non contento, il tassista prosegue con un’altra affermazione perentoria. “Eh, ma un altro grosso problema da voi è… Berlusconi.”
Praticamente all’unisono esclamiamo, un po’ sorprese, ma pure scocciate: “Ma è morto! He’s dead!”
“Morto? Davvero?!” ribatte lui stupito. Mentre noi ci domandiamo su come lui si sia formato tutte queste idee sull’Italia, dato che non ha ben presente la situazione politica, il tassista inizia uno strano discorso sulla nostra cultura e sulla nostra economia, così diverse dall’Europa, che termina con una frase terribile. “Forse voi stareste meglio attaccati all’Africa. In fondo assomigliate più a loro.”
Questo mi conferma all’istante che non è uno scozzese. Per la loro storia, con tutta la sofferenza che hanno patito, gli scozzesi non si permetterebbero mai di parlare in questi termini. Ci guardiamo sgomenti, mentre al mio fianco sento Daniela irrigidirsi e partire alla carica. Ne è seguito uno scontro, pacato ma fermo da parte sua, in cui ha semplicemente chiesto di fermare subito quella conversazione. Lui voleva spiegarsi meglio, noi non volevamo più ascoltare. Aveva offeso non solo la nostra cultura, ma anche quella dell’Africa, un continente così vasto e frammentato, che lui ha sminuito in pochi minuti.
Il viaggio è poi proseguito in un silenzio tombale, rinfrancato da una buona cena in un locale Scottish, con camerieri molto più gentili. 😉

In ogni caso, il mio sorriso stanco ma soddisfatto all’uscita dell’Oriam resta un ricordo indelebile. Questo voglio conservare.

MPC 2024 Gala. Oriam Sports Performance Center

Murrayfield Stadium
Non basta a contenere l’entusiasmo!

La domenica mattina ci attendeva l’attività all’aperto in una location davvero strabiliante: il Murrayfield Stadium, tempio del rugby scozzese. Quando ne hanno dato l’annuncio, stavo quasi impazzendo dall’entusiasmo, perché era un’idea che avevo proposto qualche anno fa. Stavo commentando sui social uno degli episodi di Men in Kilts, una docuserie dedicata alla Scozia con il mio coach Sam Heughan e il suo amico Graham McTavish. In quella puntata entravano proprio dentro lo stadio per cimentarsi in qualche passaggio con la palla ovale. Mi immaginavo cosa sarebbe stato per noi peakers ritrovarci in quel luogo sacro, sventolando tutte le nostre bandiere. Per altro il Murrayfield Stadium è visibile dal tram che collega l’aeroporto al centro di Edimburgo, ci sono passata tante volte vicino senza mai potermi fermare, uffa.
Stavolta lo stadio sarebbe stato nostro per il lancio dei primi “MPC Games”: esercizi di team building, sfide vivaci e competizioni amichevoli, adatti a tutti i livelli di fitness. Ci era richiesto solo di indossare scarpe da ginnastica e abbigliamento sportivo. Curiosità a mille.

Quando siamo arrivati sul posto, siamo stati accolti nella President’s suite, dove potevamo scegliere un colore, che individuava la squadra. Noi abbiamo scelto il colore blu, come la nostra bandiera tartan, prima ancora di sapere che corrispondeva al Team Valbo. Gli altri colori erano il bianco per Team WWF, il rosso per Team Pearl e il giallo per Team Mooney. Lì avevamo anche la colazione a base di caffè, tè, porridge, yogurt e cheesecake, prima di scendere giù nel training camp, a fianco dello stadio, per l’apertura dei primi MPC Games. Una banda di cornamuse attendeva il nostro ingresso trionfale.

MPC 2024 Gala. Murrayfield Stadium

Presenti anche i volontari del WWF con due ospiti d’eccezione, due bellissimi rapaci salvati e curati dall’organizzazione: una civetta, che mi ha incantato sia col suo sguardo attento che con il suo collo ruotato velocemente quasi a 360 gradi (sentito scricchiolare il mio, per simpatia!) e un’aquila maestosa, con un’apertura alare impressionante. A un certo punto, si è stiracchiata, era un po’ stanca di tutta quell’immobilità, con noi che invece ci dannavamo a correre e saltare nel campo di allenamento.

Gli MPC Games ricalcavano gli Highland Games, manifestazioni sportive con alcune discipline della tradizione scozzese: lancio del tronco (Caber toss), tiro alla fune (Tug-of-war), Highland Dance per noi ragazze e lancio del fascio di paglia (Sheaf toss). Non era in realtà una sfida a squadre, quanto piuttosto dei giochi con cui divertirsi, senza alcun vincitore, ribadendo lo spirito di My Peak Challenge. Mi sono cimentata in tutte le discipline, divertendomi come una pazza. E poi ti pare che una peaker si tira indietro?!
L’unico gioco che non ci è proprio riuscito è stato il tiro alla fune, perché le scarpe da ginnastica non erano affatto adatte all’erba bagnata del campo, solo gli scarponcini da escursione, che qualcuno indossava, facevano presa. E infatti hanno vinto loro, mannaggia. Ditelo!

MPC 2024 Gala. The MPC Games at Murrayfield Stadium

Questa è una Highland Fling Dance, un ballo tradizionale scozzese riconosciuto ufficialmente come danza sportiva dallo Sport Council of Scotland, scelta per i nostri MPC Games. Se pensate che sia facile, provateci un po’… Normalmente sarebbe molto più saltata di come hanno richiesto a noi, ma già così è bella impegnativa. 😀

La prima volta l’ho ballata, sbagliando sempre il giro (se loro vanno a destra, io vado a sinistra, e viceversa – mi succede anche in palestra eh), mentre la seconda ho preferito filmarla, per tenermi il video come ricordo, ed allenarmi a casa per la prossima volta. Però potete ammirare il mio impegno profuso nel lancio del tronco (di diverse dimensioni e peso, numerati da 1 a 6 – questo era il numero 2 poi mi sono fermata per non rischiare la spalla) e il lancio del sacco di paglia, provato e riprovato, ma per pochi centimetri non ho superato la barra, uffa!

MPC 2024 Gala. The MPC Games

E’ stato piacevole avere i nostri coach lì vicino, pronti a consigliare il loro team. Tranne al balletto… perché non erano lì a danzare con noi?! 😀
Una giornata davvero spettacolare. Però, però, però.. nemmeno una foto tutti insieme dentro lo stadio. Alla fine non ci siamo entrati nel campo di gioco vero e proprio, perché le attività erano allestite nel training camp, fuori dall’anello principale. Bastava organizzare un breve passaggio, giusto il tempo delle foto, senza danneggiare il costosissimo tappeto erboso Grassmaster (naturale misto sintetico). Eravamo praticamente lì… Un vero peccato!

Dopo questa enorme sfaticata, con il sole che nonostante tutte le previsioni ha fatto capolino all’improvviso dalle nuvole, siamo tornate in appartamento per prepararci all’evento più importante, la meravigliosa Gala night! Fuori i vestiti da sera e il tacco 12 dalle valigie! 😛

Edinburgh International Conference Center
Magia rosa alla Gala Night!

Nel tardo pomeriggio, durante i preparativi per la serata conclusiva del Gala, stanchezza e tensione si sono fatte sentire. Gli intoppi e i malumori per la prenotazione dei tavoli alla cena, dato che ancora non conoscevamo la loro posizione esatta in sala, stavano rischiando di non lasciarmi vivere bene la festa. Volevo semplicemente mangiare in compagnia delle mie amiche peakers, conversare delle nostre vittorie quotidiane, scattare tante foto con i nostri sorrisi euforici e poi ballare finché non avessi più sentito i miei piedi. Quello era sempre stato lo spirito del Gala.
Al nostro arrivo, all’entrata dell’EICC – Edinburgh International Conference Center si era già formato un lungo cordone di peakers, le bandiere di MPC che svettavano alla luce splendente del tramonto. Il Red Carpet nella hall ci accoglie come delle vere dive, perché questa sera le protagoniste siamo noi!

MPC 2024 Gala. Entrance on EICC

Dopo aver consegnato le nostre giacche al guardaroba e brindato con l’aperitivo di benvenuto, avanziamo verso la Lennox Suite, dove era stata allestita la cena esattamente come ai precedenti Gala, con la pista da ballo sotto al lungo palco, illuminato ai lati da due enormi schermi. Fuori dalla sala troviamo il tableau con le indicazioni della collocazione dei tavoli numerati. I nostri quattro tavoli prenotati, insieme alle New England Peakers e alle Japanese Peakers Plus, si trovavano in fondo al salone, l’ultima riga lontano dallo stage, vicino al bancone del bar. Sospiro perché la serata si annuncia pesante, e infatti qualche esclamazione rimbalza alle mie spalle. Let it go, it doesn’t matter, mi sussurra un’amica vicina.
Ero seduta nel tavolo misto, quello che collegava i nostri tre gruppi differenti, per lingua e provenienza, parlando tra di noi solo in inglese. Una scelta fatta per non dividere le peakers italiane, ma anche per me stessa e che si è rivelata quanto mai fortunata. C’è stato un momento davvero prezioso in cui ognuna di noi ha raccontato la sua prima sfida, il primo traguardo, piccolo o grande non importa, raggiunto tramite My Peak Challenge. Un momento di condivisione che non potrò mai scordare.

MPC 2024 Gala. EICC for Gala Night

E poi sul palco è comparso il nostro coach e fondatore, Sam Heughan. Presenti con lui i rappresentanti del WWF, nostro partner di beneficienza per quest’anno, e di Bloodwise UK, che rimane uno dei fondamenti di My Peak Challenge, soprattutto durante il mese di settembre, quando organizziamo la Munro Step Challenge. Verso la fine dello show è intervenuto anche Angus Robertson, Segretario di Stato per la Costituzione, gli Affari Esteri e la Cultura, membro del Parlamento Scozzese, già presente all’MPC Gala 2022. Ci hanno tutti ringraziato del nostro impegno e dei risultati ottenuti, in termini di beneficienza, in questi anni. Ma anche di come My Peak Challenge, non solo tramite l’evento del Gala ma pure con la visibilità sui viaggi personali di noi peakers, stia aiutando il turismo scozzese, consentendo di recuperare altro patrimonio storico. Delle interviste agli ospiti e dei video mandati in sala durante la cena c’è stata poca condivisione sui social, almeno rispetto agli MPC Gala precedenti. Perciò mi spiace non avere molto da mostrarvi qui sul blog.

Al termine degli interventi, sulla pista da ballo è stata portata una bellissima torta a forma di logo MPC in piedi, sopra un mondo immaginario pieno delle nostre bandiere nazionali. Sì, c’era anche l’Italia sebbene con le luci colorate della sala si faticava a distinguerla dalla Francia e dal Messico. Se era la stessa torta che è stata servita a noi in piccoli quadratini, ahimè, non aveva questo gran gusto. Un’esagerazione di pan di spagna e crema al burro, eccessivamente dolce per il mio palato. Forse forse mancava un buon pasticcere italiano?! 😉

 

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Poi Sam Heughan se n’è andato, non ha cenato con noi peakers. E mi spiace dover ammettere che la mia serata è cominciata quando lui ha lasciato la sala. Solo allora la mia mente si è alleggerita dall’inquietudine che mi accompagnava e ho potuto godermi l’amicizia e la sorellanza tutta intorno. Tra un piatto e l’altro mi muovevo alla ricerca delle amiche sedute altrove, con i loro gruppi di provenienza. E’ stato divertente rincorrerle tra i tavoli e il lungo corridoio fuori, perché mentre io mi muovevo per andare a salutarle, loro venivano in cerca di me, e non ci trovavamo mai!
Poi è arrivata sul palco la band Callanish, alternando musiche tradizionali scozzesi, e spiegandoci come ballarle, con canzoni contemporanee. Sì, ho ballato. Sì, sui tacchi alti. Sì, non li ho mai tolti. Sì, ero vestita in Pink Barbie. La scelta del vestito – che in realtà stavo cercando un blu elettrico – era dovuta a una collana antica, ricevuta in dono da una peaker, una catena di pietre rosa che viene passata di mano in mano tra due amiche importanti. Erano entrambi con me al Gala, collana e amica. Non sono abituata a indossare collane lunghe, così era al mio polso.
Alla fine, dopo parecchi giri di pista, risate e abbracci, fotografie pazze al photobooths (una cabina gonfiabile per le istantanee), è stata una serata magnifica, la celebrazione massima dei nostri risultati personali, e quelli insieme come community!

Camminando per Edimburgo
Tra il Castello e Calton Hill

Dopo il weekend del Gala ci è rimasta solo la giornata del lunedì per visitare qualcosa della città o dei dintorni, lasciando il martedì mattina allo shopping e il pomeriggio già in aeroporto sulla via del ritorno. L’idea iniziale era di salire finalmente in cima all’Arthur Seat, la collina che sovrasta Edimburgo, con quella sua particolare forma a scalino, proprio la sedia di Arturo. Purtroppo però il cielo non prometteva niente di buono e il sentiero verso la cima diventa ostico e scivoloso se bagnato, pericoloso senza l’attrezzatura adeguata. Non avevamo gli scarponcini da escursione e non volevamo rischiare, vista anche la stanchezza accumulata. L’altra opzione era un tour organizzato (ce ne sono davvero molti, si prenotano online e partono quasi tutti o dalla Royal Mile, di fronte alla Tolbooth Kirk, oppure da Princess Street dalla parte di Waterloo Place) e ci sarebbe piaciuto raggiungere Nessie sul Lochness, ma sono più di 13 ore di viaggio e una svegliataccia che no, dopo una notte di bagordi non ce la potevamo fare! 😛
Alla fine stiliamo un elenco dei luoghi vicini, raggiungibili a piedi, che ancora non ho visto e decidiamo di partire all’avventura. Scelta fortunata, perché pioverà a tratti, ma il vento sferzante ci asciugherà anche velocemente.

Dal Canongate dove alloggiamo, proprio di fronte al TolBooth Tavern, risaliamo la Royal Mile, la strada principale che collega Holyrood Palace, il palazzo della Regina (pardon, del Re… fatico ancora ad aggiornare la situazione storica) al castello di Edimburgo, una via tracciata da una colata lavica di quel che era un antico vulcano. All’altezza di Tolbooth Kirk, scendiamo per Upper Bow e le scalette nascoste dalla sua terrazza. Da qui la vista è magnifica, ma quando entrate sotto in Victoria Street eccovi a… Diagon Alley! Ebbene sì, questa è la strada che ha ispirato J.K.Rowling durante la scrittura del primo romanzo di Harry Potter, quando il maghetto vi si reca con Hagrid per acquistare l’occorrente per la scuola di Hogwarts! Oltre alle pareti così colorate, come porte e fineste, qui trovate proprio diversi negozi dedicati al mondo magico, uno in particolare, Museum Context, è il rivenditore ufficiale e c’è sempre una lunga fila fuori.
Mi sono chiesta poi perché una boutique debba avere un enorme naso con un paio di occhiali sopra la porta… Navigando in rete ho trovato la spiegazione, quanto mai semplice: tempo addietro era un ottico e hanno deciso di conservare la particolare insegna, come strategia di marketing. 😉

MPC 2024 Gala. Victoria Street as Diagon Alley

Scendendo la strada di ciottoli ci troviamo a Grassmarket, una piazzetta piena di ottimi ristoranti. Qui vi consiglio di provare sia il famoso The Last Drop, riconoscibile dal cappio stampato sulle vetrine, sia il Beehive Inn poco più avanti. E mi raccomando, non fate il mio solito errore: ricordatevi di tenere un posticino libero per assaggiare il Cranachan, tradizionale dolce scozzese con avena e lamponi!

Attraversata tutta la piazza, attraversiamo la strada e saliamo in cima alla ripida scalinata del Vennel, uno dei punti più fotografati e instagrammati di Edimburgo perché offre una splendida vista panoramica, quasi alla stessa altezza del castello di fronte a voi. Ci sono anche dei bellissimi giardini da curiosare che si affacciano sulla stradina e qualche panchina dove sostare per riprendere fiato.
Ho scoperto particolari nuovi della città che mi erano sfuggiti negli altri viaggi, come il Cuore di Midlothian (ci vedete il mio piede nella foto, in basso a destra). E’ un piccolo mosaico di granito colorato incastonato nella strada di ciottoli a fianco della cattedrale di St.Giles. Ha la forma di un cuore, ma nel mezzo è riconoscibile la croce di Sant’Andrea, bandiera della Scozia. Pare sia l’unico resto dell’antica prigione Old Tolbooth, dove ladri e assassini venivano torturati e trucidati. Il cuore non era certo simbolo di benevolenza! Gli abitanti e i turisti oggi ci sputano sopra come segno di buon auspicio, anche se la tradizione risale al disprezzo dei prigionieri appena rilasciati.

MPC 2024 Gala. Discover Edinburgh

Torniamo giù verso Grassmarket, camminiamo lungo King’s Stables Road e poi giriamo per l’antico cimitero della Chiesa di St.Cuthbert, proprio sotto il castello di Edimburgo, nella mattina uggiosa. Le foto che scatto col cellulare sono spettacolari. Se la città vecchia è magnificente col sole, il cielo plumbeo e i riflessi della pioggia le conferiscono un’ombra lugubre, eco della storia cruenta di cui è intrisa ogni pietra. Questa valle sotto la collina era un tempo un lago, il Nor Loch, usato anche per nascondere i cadaveri dei propri nemici, oltre che per annegare le donne accusate di stregoneria. Il luogo perfetto dove lasciarsi ispirare per la prossima storia di Halloween…

Oltrepassata la chiesa entriamo nei variopinti giardini di Princess Street, con un verde strabiliante dopo la pioggerellina, talmente leggera che non serve l’ombrello. L’attrazione principale del parco è sicuramente la Ross Fountain, una fontana in ghisa con quattro figure ai lati che rappresentano Scienza, Arti, Poesia e Industria. Spicca per i suoi colori, l’acquamarina e l’oro, contrasto perfetto sia col verde intorno che con il castello scuro alle spalle.

MPC 2024 Gala. Princess Street Gardens in Edinburgh

Usciamo dal parco salendo i gradini sotto il monumento The Royal Scots Greys. Percorrendo tutta Princess Street, ci digiriamo verso un altro luogo che mi manca da visitare: Calton Hill. Sicuramente riconoscete il monumento circolare a Dugald Stewart e le colonne del National Monument of Scotland. Per altro fervono i preparativi per il Beltane Fire Festival, un evento artistico ispirato all’antica festa gaelica di Beltane, che segna l’inizio dell’estate. Un festival del fuoco scenografico e rituale, che riempie tutta la collina di quasi diecimila spettatori.
Da lassù la vista è altrettanto magnifica: da una parte si può ammirare ogni angolo della città vecchia ai propri piedi, con il castello alla medesima altezza in fondo alla Royal Mile; dall’altra invece la zona del porto, il Firth of Forth e oltre la penisola del Fife.
Il vento spazza feroce la collina, il capo cantiere dell’allestimento per il festival perde il foglio dei lavori, lo rincorre per dieci metri buone, tra le risatine ingenue dei turisti. Bella corsa, gli diciamo, più per sostegno che altro. La mia giornata è cominciata male, ammette con un sorriso affranto. In effetti per lui è proprio lunedì, noi turisti non ce ne rendiamo conto.

MPC 2024 Gala. Calton Hill in Edinburgh

Torniamo infine sulla Royal Mile, perché nel pomeriggio abbiamo prenotato una visita guidata in italiano all’interno del Castello di Edimburgo, un altro punto da smarcare nella mia lista, perché non sono mai entrata all’interno delle sue mura. La nostra guida è fantastica, una ragazza della Calabria che vive qui in Scozia perché soffre il caldo, siamo già in sintonia!
Attraversata l’Esplanade, l’enorme piazza dove viene allestito in agosto il palco del Royal Edinburgh Military Tattoo, passiamo sotto l’arco dell’ingresso e risaliamo su per la stradina lastricata, verso una lunga fila di cannoni, questi non utilizzati. Da qui si intravvede invece il One O’Clock Gun che invece spara a salve ogni giorno alle 13.00 in punto. Regolate gli orologi!

Saliamo ancora qualche metro e troviamo la Casa del Governatore, rigorosamente senza tende come segnala di trasparenza sul proprio operato. Se non ho niente da nascondere, perché devo oscurare le finestre? La nostra guida ci spiega che il Governatore ha uno stipendio di ben 50 mila sterline mensili, ma non può uscire dal castello né ricevere ospiti dopo le 8 di sera, deve assicurare la sua presenza al castello nella notte. Del nostro gruppo, una trentina di turisti italiani, in molti vogliamo presentare la nostra candidatura, ma purtroppo il prerequisito fondamentale è di essere un Generale. Mannaggia.
Un’altra salita e ci troviamo al cospetto di altri due elementi storici di rilievo: la Cappella di Santa Margherita, talmente rispettata in ogni epoca che nessuno ha osato colpirla, nemmeno nelle guerre più combattute, per timore di vendetta da parte della Santa; il Mons Meg, un cannone da sei tonnellate del 1457, utilizzato pochissimo perché riuscivano a spostarlo appena per 5 km al giorno e perché sparava pure male, tanto che poi è esploso rovinando la sua canna.

Siamo poi entrati nella Crown Square, la piazza della Corona più avanti, per visitare sia lo Scottish National War Memorial, dedicato ai caduti di ogni guerra, che entrare a vedere la Great Hall, la sala grande di Re Giacomo dove si è tenuta la “Black Dinner”, una cena che è divenuta un vero massacro, alla quale si è ispirato George Martin per le Nozze rosse de “Il Trono di Spade”.
E poi ci mettiamo in fila davanti al Palazzo Reale dove si trovano gli Honours of Scotland, i più antichi gioielli della Corona: una corona, uno scettro e una spada in oro, argento e gemme preziose.

MPC 2024 Gala. Edinburgh Castle

Come ultima collezione di foto, non posso far a meno di ammirare ad ogni angolo i riferimenti all’Italia, dal caffè ai ristoranti. Mi ha fatto sorridere la Fiat Cinquecento parcheggiata davanti al castello sotto la croce di pietra dedicata al colonello Mackenzie (“Li stiamo rovinando se gli esportiamo questa…”), ma ancora di più la Gordon’s Trattoria battente bandiera italiana, che insomma, “Gordon” mi sembra un cognome scozzese, ma magari è pure veneto?! 😀

MPC 2024 Gala. A bit of Italy in Edinburgh!

Per finire in bellezza (!!), una videoguida sulla Scozia direttamente dal nostro coach Sam Heughan, che mi ricorda un altro particolare importante: dovete assolutamente assaggiare la Irn-Bru, una bevanda analcolica gassata, il gusto tra l’aranciata e il ginger, considerata “l’altra bevanda nazionale scozzese”. La prima è il whisky, ovvio.

Tocca tornare!

Stavolta il Mal di Scozia ha colpito ancora prima della partenza, perché mi sono portata a casa un persistente raffreddore scozzese, scontroso e testardo, non voleva proprio abbandonarmi. Se poi riguardo la mia guida turistica sulla Scozia, ci sono ancora troppi punti da smarcare.
Non ho scalato l’Arturo, nemmeno in questo viaggio, tocca tornare. Non sono andata su da Nessie al Lochness, tocca tornare. Non ho visto Scotland Street, ispirazione del romanzo 44 Scotland Street di Alexander McCall Smith, tocca tornare. Non sono andata nemmeno giù al porto, a curiosare tra le imbarcazioni attraccate, tocca tornare. E manco il Cranachan ho gustato!
Insomma, tocca proprio tornare. Ecco.

 

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Nota. La colonna sonora, Electric di Darin, è stata scelta dalla mia Emme (sì, ho battezzato la mia auto, una BMW Serie 1 M-Sport, dove “M” è diventata “Emme” appunto). Stavo tornando a casa, pensando alle emozioni di questo viaggio, ai tanti incontri, all’energia che mi ha lasciato in corpo, e lei ha pescato in radio questa canzone. Perfetta, ogni singola parola, ogni singolo beat! 😉

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Comments (14)

IlVecchio

Mag 28, 2024 at 1:48 PM Reply

Bentornata a casa dunque, sebbene ti so già impegnata in altrettante faticose e mirabolanti faccende. Invidio la vostra energia e la vostra felicità, traspare dalle espressioni nelle foto. Del resto il viaggio non è mai solo uno spostamento del corpo ma un’evoluzione dell’anima.
Siete molto fortunate ad avervi accanto, tenetevi strette. : -)

Barbara Businaro

Mag 29, 2024 at 5:03 PM Reply

Sono tornata a casa e subito dopo ho partecipato alla Pink run, gli 8 km più belli in centro a Padova, tutte vestite di rosa. Per continuare il mio periodo Pink Barbie. E adesso ho cominciato una 40*5 Running Challenge, ovvero 40 minuti al giorno di corsa per 5 giorni la settimana, almeno per tutto giugno. Anche se l’idea è di continuare per tutta l’estate. Vorrei anche fermarmi, magari a scrivere, ma la mia salute richiede manutenzione in questo momento.
Sì, il Gala è una fonte straordinaria di energia. Quando sei lì, nemmeno ti rendi conto di quello che riesci a fare! 😀

Daniela Bino

Mag 28, 2024 at 9:51 PM Reply

Mamma mia! Che programma super nutrito! Sono felice per te e per lo spirito di sorellanza. che ti ha accompagnato sempre in quei giorni scozzesi! Anche se qualcosa è andato storto, non ha incrinato minimamente la gioia che, la sento, trapela in ogni tuo pensiero. Mantieni questo sentimento nel tuo cuore, mi raccomando!

Barbara Businaro

Mag 29, 2024 at 5:03 PM Reply

Hai visto quante attività? Io lo dico sempre che il Gala è faticoso, si dorme poco e si corre parecchio, ma nessuno mi crede mai! 😛
Le difficoltà ci sono in ogni organizzazione e in ogni evento, alcuni intoppi però erano già stati affrontati al Gala 2022. Ma non era nemmeno quello che mi disturbava, quanto certi atteggiamenti. Mi sono focalizzata sul MIO spirito peaker, del resto è MY Peak Challenge per un motivo. 😉

Giulia Mancini

Mag 29, 2024 at 6:23 AM Reply

Quanta energia ed entusiasmo che trasmetti in questo post nonostante sia passato un mese, traspare quanto per te far parte dei Peakers é come essere in una grande famiglia. E poi c’è la Scozia che ami tanto e ogni volta ritrovarla é un pieno di entusiasmo e con ancora tanti motivi per tornare.

Barbara Businaro

Mag 29, 2024 at 5:04 PM Reply

L’energia che rilascia il Gala è persistente, e per fortuna visto che ci tocca attendere due anni (dovrebbe essere annuale, ma finora non si è riusciti). E poi mi scrivo questo post proprio per i miei momenti di sconforto: vengo qui, rileggo, rivedo le foto, risento quella magia e riparto col sorriso. 🙂
Sulla Scozia, stavolta abbiamo stilato proprio un elenco dei luoghi che ci mancano, forse organizzeremo un viaggio a parte per riuscire finalmente a toglierli dalla lista.

Marina

Mag 31, 2024 at 6:12 PM Reply

In buona sostanza non ti sei fatta mancare niente, pure il gran gala in abito Pink Barbie (bellissimo e anche tu, un gran figurone!). Molto interessante il corso di tonificazione in menopausa! La battuta Italia/Africa veramente pessima. Uh, quanto mi piace il suono delle cornamuse! Il lancio del tronco mi ha fatto sorridere (perché mi sono immaginata io alle prese con un tronco da lanciare e…vabbè!). Ti sei scialata e si vede. Pure la parte culturale ti sei sparata (posti magnifici).! Una sola cosa mi viene da dirti: per il lato pasticceria, la prossima volta, fai il mio nome!

Barbara Businaro

Giu 01, 2024 at 4:38 PM Reply

Marina, non scherzare sai, che io ti prendo in parola come pasticcera! 😀
Agli amici dico sempre che sogno di prendermi un cottage lassù in Scozia, con una bella finestra a bovindo, dove piazzare una scrivania. E come lavoro per mantenermi, un bel caffè italiano, nella nostra vera tradizione, brioche e paste, tramezzini e spritz. Però a fianco, per i meno frettolosi della tazzina, potremmo pure aprire un bel “tearoom”. Lì sì che potresti scatenarti con tutte le tue prelibatezze, quelle che mensilmente offri alla nostra Luz in visita sul tuo blog. Per darti un’idea, vai a sbirciare il Clarinda’s Tearoom sulla Royal Mile, sul suo canale Instagram: @clarindas.tearoom
Ci sono stata, bontà divine, tra uno scones al cioccolato, apple pie o carrot pie. Però noi possiamo batterli alla grande! 😉

Marco Amato

Giu 02, 2024 at 1:29 PM Reply

Entusiasmo, avventura, complicità, passioni condivise, nel tuo modo di vivere da Peaker c’è tutto quello che dovrebbe esserci quando si viaggia. E niente, sono geloso e invidioso (nei sensi più buoni dei termini) per una realtà davvero bella.
Siete una intera comunità transnazionale che oltre al virtuale trova la capacità e la voglia di riunirsi anche fisicamente. Di assaporare emozioni, di condividere valori e ormoni (per Sam Heughan XD).
Prima o poi dovrò visitare la Scozia e quando capiterà, annotalo con inchiostro indelebile, sarai chiamata in causa per stilarmi un corposo e meraviglioso itinerario di viaggio. (Ovviamente, con tassista razzista compreso). 😛

Barbara Businaro

Giu 03, 2024 at 10:42 PM Reply

Condivisione di valori sicuramente, siamo tutte peakers per motivi molto validi. Ma in quanto agli ormoni… i miei sono troppo sballati! XD
Poi pare Sam Heughan sia iscritto a Raya, l’app di dating esclusiva per ricchi e famosi, con starlettine varie al seguito. E a ben guardare cosa rimedia su quell’app (puoi googlare i suoi ultimi incontri, anche se sembrano organizzati solo a meri scopi pubblicitari), sono troppo bassa, troppo curva, troppo vestita e soprattutto troppo intelligente per lui! 😛
Ma tu mi faresti stilare un itinerario di viaggio, per poi lasciarmi a casa?! Kattivissssssimo sei!!! 😀

Luz

Giu 02, 2024 at 7:08 PM Reply

Ogni anno il tuo resoconto è uno di quei post che mi piace moltissimo leggere.
Quanta bellezza, divertimento, l’affrontare qualche imprevisto con il sorriso e poi quanta nostalgia… La Scozia ha un grande ascendente su di te ed è per questo che leggerti è un piacere. È uno di quei viaggi che intendo fare.
Di anno in anno il bel Sam ha meno ascendente della Scozia stessa e dell’evento in sé, noto. 🙂

Barbara Businaro

Giu 03, 2024 at 10:46 PM Reply

Ogni anno il mio resoconto è uno di quei post che mi richiede più tempo e fatica, devo ritrovare il mood di quei giorni per scriverlo bene.
Nessun’altro luogo mi dà le stesse sensazioni della Scozia, e non è che l’Italia sia scarsa di evocazioni storiche e di meraviglie naturalistiche, anzi! Ma qualcosa risuona nel mio spirito quando scendo dall’aereo e tocco quella terra.
Sulla presenza di coach Sam tocca qualche considerazione. Nei primi anni di MPC, Sam era semplicemente uno di noi, si allenava con noi, partecipava alla community in persona. Poi il successo di Outlander e dei blockbuster (“Il tuo ex non muore mai” con Mila Kunis, “Bloodshot” con Vin Diesel, “Love again” con Celine Dion, quelli arrivati in Italia), l’hanno portato a vivere e gestire MPC in maniera differente. Dall’altro lato, proprio la sua fama ha aumentato all’interno della community il “fangirling”, donne poco interessate alla community e al programma, quanto piuttosto di incontrare lui dal vivo. E su questa idea il marketing sembra averci giocato, perché comunque più iscrizioni, più denaro in beneficenza, quello è lo scopo finale.
Io sono più peaker che fan, e me ne sono convinta con il viaggio dello scorso novembre, per la presentazione del libro Clanlands in New Zealand, che per me è stata l’occasione di rivedere proprio alcune amiche peakers. Mi spiace per chi ha preso questa mia affermazione come un’offesa, ma è per come sono proprio fatta io. Ho stima di coach Sam e lo ringrazio per aver creato My Peak Challenge, però non posso rincorrerlo per tutto lo stadio col cellulare in mano… Non fa per me. Probabilmente perché provengo da una famiglia di donne “nate con i pantaloni”, molto forti e indipendenti, dove l’idea di correre dietro a un uomo – anche solo virtualmente – non esiste proprio.
Saresti sempre nella sua ombra, anziché risplendere della tua luce. 😉

Sandra

Giu 05, 2024 at 1:18 PM Reply

Arrivooooo!
Non sei partita tranquillissima ma poi 9 anni di MPC e le tue caratteristiche innate hanno fatto bingo anche sto giro!
Ho raccolto le emozioni subito-subito, e le ho rivissute leggendo ora con calma il post, così ricco di tutto. Anche certe prove fisiche ardite tra tacchi alti e tronchi.
E io beh dopodomani ho appuntamento per il passaporto, a Milano riuscire a farlo è una vera Odissea, Edimburgo è già in wish list.

Barbara Businaro

Giu 06, 2024 at 8:49 AM Reply

Tu sei la preziosa testimone di tutti i miei ritorni dalla Scozia, delle stelline negli occhi che mi accompagnano al rientro in Italia.
Che poi sul momento ti racconto tutto fitto-fitto e non riesco a mostrarti le foto che affollano il telefono, ma dal post puoi comprendere meglio quanto ho vissuto.
Incrocio le dita per un passaporto veloce, e intanto studio come infilarmi di nascosto nella tua valigia. 😛

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