La voce di Edward in Midnight Sun - The Twilight Saga

Midnight Sun di Stephenie Meyer
La complessità della voce di Edward

«Resta», sospirò. «Non andare. Per favore… non andare».
Stava sognando me e non era nemmeno un incubo. Voleva che rimanessi lì con lei, nel suo sogno.
Mi sforzai di trovare le parole per dare un nome ai sentimenti che dilagavano dentro di me, ma non avevo parole abbastanza forti per racchiuderli. Per un lungo istante, mi lasciai sommergere.
Quando riemersi, non ero più lo stesso uomo.
La mia vita era un’infinita, immutabile mezzanotte. Era necessario che lo fosse sempre, per me. Quindi com’era possibile che adesso, nel cuore della notte, stesse sorgendo il sole?
Midnight Sun, Stephenie Meyer

 

Nel turbinio delle emozioni del 2020, un anno così funesto eppure carico di meraviglie, giunse anche una notizia incredibile: Midnight Sun, ovvero la storia di Twilight raccontata dal punto di vista del vampiro Edward, stava per essere pubblicato, dopo dodici anni dal suo primo annuncio!
Quando la scrittrice Stephenie Meyer rivelò lo scorso maggio di aver finalmente terminato il romanzo, l’eterno incompiuto, tutta la rete è impazzita di colpo! Il sito ufficiale è andato in tilt in pochi minuti e Twitter è stata travolta dai cinguettii di giubilo dei fans. Non ci speravamo più e la gioia era incontenibile!

Per chi ancora non conoscesse la storia (sul serio?!), Twilight narra le vicende di Isabella Swan, per tutti Bella, appena giunta nella fredda e piovosa cittadina di Forks, per vivere con il padre Charlie, capo della polizia locale, e lasciare la madre Renée con il secondo marito Phil. Nella nuova scuola incontra i Cullen, tre fratelli e due sorelle, talmente belli da sembrare irreali. In particolare, Edward Cullen attrae la sua attenzione, soprattutto quando lui le salva la vita con una sola mano contro un furgoncino sbandato nel ghiaccio. Bella attingerà alle leggende della vicina tribù indiana dei Quileute per comprendere che Edward in realtà è un vampiro, come tutta la famiglia Cullen. Ma il pericolo per la ragazza è maggiore: per Edward, il sangue di Bella è una tentazione irresistibile, come un alcolizzato di fronte alla sua qualità preferita di liquore. Edward ha la capacità di leggere i pensieri di tutti, ma la mente di Bella gli risulta insondabile e questo mistero lo incuriosisce. Finiranno per innamorarsi, lei pronta a rinunciare alla sua vita umana ed Edward ostinato a salvarle l’anima mortale.

Per tutti i quattro libri che compongono la saga, Twilight, New Moon, Eclipse e Breaking Dawn, la storia è raccontata dal punto di vista di Bella (solo una parte di Breaking Dawn considera la voce di Jacob Black, il suo amico della tribù Quileute, che poi si rivelerà essere popolata di lupi mutaforma, non esattamente licantropi).
Nelle sue intenzioni, Midnight Sun riprende le vicende del primo libro dalla meravigliosa voce di Edward, con le sue riflessioni “d’altro secolo”, visto che nelle pagine di Twilight il ragazzo ha in realtà 104 anni, è stato trasformato in vampiro per salvarlo dalla morte certa durante l’epidemia di Spagnola nel 1918, tema tristemente attuale in questa nostra pandemia.

La saga completa di Twilight, tradotta in 49 lingue, ha venduto 160 milioni di copie nel mondo e il solo romanzo Midnight Sun ha venduto 1 milione di copie nella prima settimana di pubblicazione, oltre la previsione dello stesso editore (Fonte: Publishers Weekly). Anche la versione cinematografica, girata nei boschi dell’Oregon e nella vera cittadina di Forks nello stato di Washington, ha incassato la bellezza di 3,3 miliardi di dollari, cambiando persino la percezione di Hollywood sui film con una protagonista femminile (Fonte: The Guardian).

Nonostante la strada spianata da tanto successo, questo romanzo ha invece avuto un percorso piuttosto travagliato, dalle prime righe fino alla sua stampa. La scrittura iniziò al termine dell’ultimo libro Breaking Dawn e durante la lavorazione del primo film della saga una copia dei primi dodici capitoli furono consegnati a persone di fiducia, compreso l’attore Robert Pattinson che interpretava Edward Cullen e la regista Catherine Hardwicke, per spiegare loro il comportamento e gli atteggiamenti del vampiro verso Bella. Una di quelle bozze fu pubblicata in rete e iniziò a circolare liberamente, senza il consenso dell’autrice, che ne rimase devastata.

“Con la scrittura, il modo in cui ti senti cambia tutto. Se provassi a scrivere Midnight Sun ora, nel mio attuale stato d’animo, James probabilmente vincerebbe e tutti i Cullen morirebbero, il che non combacerebbe troppo bene con la storia originale. In ogni caso, mi sento troppo triste per quello che è successo per continuare a lavorare su Midnight Sun, e quindi è in attesa a tempo indeterminato.” (Fonte: stepheniemeyer.com)

Posseggo una copia di quella bozza, come ogni fan che si rispetti (per evitare altra confusione, la stessa Stephenie rese disponibile il testo sul suo sito ufficiale), ed è per me un enorme tesoro. Sono dodici capitoli preziosissimi, che in questi anni mi hanno fatto sperare che la scrittura potesse proseguire, perché Midnight Sun era, ed è, il migliore di tutti i romanzi della serie, anche nella sua bozza grezza!

Nel 2015 dopo la pubblicazione, in onore del decimo anniversario della saga, di Life and Death: Twilight Reimagined, il primo romanzo di Twilight scambiato di genere, dove Bella diventa il ragazzo Beau (Beaufort) ed Edward diventa la vampira Edythe, e con un finale completamente differente (sì, tranquilli, ho letto anche quello, un esperimento davvero sorprendente), Meyer riprese in effetti la lavorazione di Midnight Sun, bloccata però subito dopo dall’uscita di Grey, il romanzo Cinquanta sfumature di grigio di E.L.James raccontato dal punto di vista di Christian Grey. Diciamocelo: un’idea un po’ rubata, sempre con la scusa che la trilogia Cinquanta sfumature fosse un’iniziale fanfiction proprio di Twilight. E poi c’era la marmotta che confezionava la cioccolata… :/

Finalmente, nell’anno di una pandemia globale, contro ogni pronostico, Midnight Sun viene pubblicato!
E ho potuto ammirare la complessità della voce di Edward ben oltre i primi dodici capitoli. Così mi sono addentrata in un confronto strutturale tra i due libri e le due voci, che percorrono la stessa storia, eppure la arricchiscono in maniera così diversa.
Edward è un gentiluomo, un diciassettenne diverso dagli altri ragazzi della scuola perché cresciuto da umano in un’altra epoca, ha poi attraversando diverse generazioni con una mente estesa e la capacità di leggere il pensiero altrui, pur dovendone ignorare le informazioni acquisite per non apparire sgarbato o disvelare la sua natura. Questa sua esperienza lo rende estremamente cauto con le persone, eppure così ingenuo e impreparato di fronte a Bella e all’amore.
Allo stesso tempo, osservare Bella dagli occhi di Edward potrebbe quasi quasi riappacificare il mondo femminista, dato che per lui Bella sarà pure una ragazza indifesa (rispetto a un vampiro, indistruttibile e immortale, non in confronto a un semplice umano) ma, a differenza degli altri, la vede anche gentile, schiva, altruista, perspicace, saggia e soprattutto coraggiosa. Se Edward non può leggere nella mente di Bella, lei lo sente con il cuore e arriva dove le altre, cieche o abbacinate dal suo fascino, non possono giungere.

Ah si, Twilight è quel romanzo dove ho scoperto la parola “abbacinare”, nel senso di abbagliare, accecare, confondere. Ma l’ho usata una volta sola in ufficio e mi hanno tutti guardata storto… 😛

Sappiate che scrivere questo post mi è costato fior di fazzoletti, perché ogni volta che leggo un paragrafo dei romanzi, vedo una delle milioni di immagini del film, o cedo all’ascolto delle melodie della colonna sonora, ho i brividi per la schiena e mi sciolgo in lacrime. Non c’è in tutto l’universo una storia che abbia questo potere su di me, nemmeno il mio caro Outlander. In un angolino della mia mente, quella meno irrazionale, quella che ancora si ostina a credere alle favole, sono convinta che Edward e Bella stiano davvero continuando la loro vita straordinaria, per sempre.

Pensare che tutto è cominciato da questa canzone, Decode dei Paramore, ascoltata distrattamente un sabato mattina su MTV…

 

Midnight Sun
La stessa storia, una trama più intensa

Partiamo dalla copertina di questo nuovo romanzo (le edizioni italiane sono assolutamente simili a quelle originali americane). Ogni copertina a sfondo nero della saga riporta uno o più oggetti simbolo del contenuto del libro: la mela di Twilight rappresenta il frutto proibito dell’Eden, un riferimento alla Genesi riportato anche nell’esergo del libro (“Ma dell’albero della conoscenza del bene e del male non devi mangiare, perché, quando tu ne mangiassi, certamente moriresti.”) e un avvertimento per Bella; il tulipano di New Moon rispecchia il tema della perdita con l’immagine dei petali che si staccano dal fiore, il primo a sbocciare e il primo a cadere, il cui colore variegato di rosso allude alla goccia di sangue di Bella che si taglia nel primo capitolo; il nastro spezzato di Eclipse, con dei fili che ancora collegano le due parti strappate, raffigura Bella stessa che non riesce ad abbandonare la vita umana con un taglio netto al suo passato, alla famiglia e agli amici; la scacchiera di Breaking Dawn si riferisce alla battaglia finale con i Volturi, dove lo scontro non è fisico ma si gioca con acume e strategia, e dove Bella vi giunge non più come personaggio minore, un pedone in secondo piano, ma da regina, determinante grazie al suo nuovo potere acquisito nella trasformazione.

Perché la scelta di un melograno per la copertina di Midnight Sun?
Come spiega la stessa Stephenie sul suo sito stepheniemeyer.com, il melograno è un riferimento al mito di Ade e Persefone. Nella mitologia greca, la giovanissima Persefone, figlia di Demetra e Zeus, con l’inganno viene rapita dal re dei morti Ade, che la porta negli inferi per costringerla a sposarlo. Qui viene offerta a Persefone della frutta e lei mangia dei chicchi di melograno, ignorando però che chi accetta i frutti degli inferi è costretto a rimanervi per l’eternità, abbandonando la vita terrena.
In diversi punti della trama, Edward vede somiglianze tra sé stesso e Ade, come pure tra Bella e Persefone: “Ogni parola che pronunciavamo, ognuna di esse, era un chicco di melagrana.[…] Un chicco di melagrana di troppo, e lei era condannata agli inferi insieme a me. Nessun ritorno. Primavera, luce del sole, famiglia, futuro, anima, tutto le veniva sottratto.” (curiosità: si può usare sia melagrana che melograno per il frutto, come spiega l’Accademia della Crusca)
Questo è uno dei modi in cui Edward elabora le emozioni contraddittorie che sta attraversando, e anche una maniera per riformulare sé stesso di nuovo come il cattivo della storia, il terribile Ade che con l’inganno costringe Persefone a seguirlo nel buio. L’immagine del melograno però ha funzionato anche per l’autrice come una sorta di panoramica dello spazio mentale di Edward, così ricco di pensieri, riflessioni, rimorsi, dubbi, tanti piccoli chicchi.

Il mio romanzo preferito della saga è proprio questo, perché adoro la voce di Edward, caratterialmente poi mi ritrovo di più in lui che in Bella, il suo pessimismo cronico, il suo piegare le regole per un fine più elevato, la sua rabbia istintiva. Ma il libro che mi ha coinvolto di più nella storia è il compendio alla saga, La guida ufficiale illustrata, un saggio le cui prime 65 pagine riportano una lunghissima intervista alla stessa Stephenie Meyer raccolta da un’altra scrittrice, e sua cara amica, Shannon Hale durante un lungo weekend insieme. In un certo senso, sono state quelle parole a farmi tornare la voglia di scrivere. Ve ne parlerò in un altro post a parte, perché lo merita davvero in termini di scrittura creativa.

Twilight inizia con la partenza di Bella dall’assolata Phoenix, dove lascia la madre con il nuovo marito per raggiungere il padre Charlie nella fredda e piovosa Forks. L’impatto è innanzitutto con la piccola cittadina e il cambiamento di vita che la porta lì, prima ancora di conoscere Edward Cullen e tutto il mondo che si nasconde nei suoi occhi.
Midnight Sun invece comincia con una noiosa mattinata al liceo, monotona per Edward che si è già diplomato parecchie volte nella sua vita immortale. L’incontro con Bella è devastante e mina le sue certezze: non riesce a sentire i pensieri della ragazza come per tutti gli altri umani ma soprattutto il profumo del suo sangue è il più dolce e inebriante, una tortura per la sua gola.
Ma se i dialoghi tra Edward e Bella sono gli stessi tra i due romanzi, perché la storia è rispettata in tutto e per tutto (un applauso alla squadra di traduttori italiani!), Midnight Sun è molto più ricco e ci permette di scoprire vari aspetti che nel primo libro non trovavano spazio.

La fuga di Edward presso il clan di Denali e l’amore non corrisposto di Tanya sono raccontati per esteso, percepiamo meglio le difficoltà di Jasper nel controllare la sua sete e come funzionano veramente le visioni ingarbugliate di Alice, che affollano la sua mente in milioni di immagini e alternative infinite finché una decisione non viene presa (questa parte è davvero interessante, ho pensato che dev’essere fastidioso vedere continuamente il futuro in questi termini!).
Durante una riunione di famiglia, sarà proprio Alice a salvare Bella quale testimone scomodo da sacrificare dopo l’episodio dell’incidente col furgoncino di Tyler, dove Edward ha rivelato la sua natura. Non c’era spazio in Twilight per questa scena perché ovviamente Bella non era presente alla discussione e non ne dovrà mai sapere nulla.
Ci sono le battute di caccia con Emmett che punzecchia il fratello nella sua pazzia amorosa, come pure i minuti ansiosi di Edward alla ricerca spasmodica di Bella dispersa a Port Angeles, le conversazioni tra Edward e Bella sulle canzoni, film, profumi e libri preferiti, completamente mancanti in Twilight (a dimostrazione che è sempre possibile arricchire una storia). E c’è una corsa mozzafiato nelle autostrade di Phoenix, prima su una Subaru da corsa con le bombole NOS e poi su una Porsche Cayenne a 270 miglia orarie. Spettacolare! Adrenalica!

L’arricchimento maggiore giunge però dalle letture del pensiero altrui di Edward, così sveliamo le malignità di Jessica Stanley nei confronti di Bella, la ferocia di Rosalie Cullen contro il fratello disposto a mettere in pericolo tutta la famiglia per una stupida e insignificante umana, la simpatia ineguagliabile di Emmett che tifa per la nuova ragazza da subito, la superficialità e le mire di Mike Newton verso Bella che scatenano la gelosia istintiva di Edward (e questa è una parte divertente, credetemi!), la bontà materna di Esme Cullen preoccupata per la solitudine di questo suo figlio adottivo, così brillante e così cupo, i dialoghi mentali con la sorella Alice, che prima di tutti comprende Edward e i suoi sentimenti.
Particolare ancor più interessante, Edward ci rivela che la silenziosità mentale di Bella è ereditata dal padre Charlie, di cui non percepisce in maniera chiara le parole ma solo gli stati d’animo ingarbugliati, diversamente dalla madre della ragazza che invece urla frenetica nella sua testa tutto il tempo!

Pur essendo la stessa storia, la trama è più intensa ed è facile capire perché abbia richiesto così tanto tempo e concentrazione.
All’interno del suo sito, Stephenie Meyer ha rilasciato anche la playlist Spotify con le canzoni che l’hanno aiutata a scrivere il romanzo. Le ho raccolte all’interno del mio canale YouTube, così possiamo ascoltarle gratuitamente: Midnight Sun (Twilight saga) playlist

Ma se Midnight Sun è il mio romanzo prediletto, a livello musicale la mia preferenza va all’overture del film Breaking Dawn Part 2, che continuo a vedere e riascoltare, perché concentra in un solo brano tutti gli score della colonna sonora della saga. Dicesi “score” tutti i brani musicali che accompagnano le varie scene della pellicola, tracce esclusive e originali per il film, merito di un compositore e di un’orchestra sinfonica. Non compaiono mai nelle colonne sonore ufficiali in vendita al pubblico, dove in genere ci sono canzoni e musiche di cantanti e gruppi famosi. Solo per alcune produzioni sono rilasciati in cd a parte a nome del compositore, e per la saga di Twilight per fortuna è così, li posseggo tutti. In effetti credo che Twilight non mi sarebbe entrato nell’anima senza la musica perfetta di Carter Burwell.
Un altro momento musicalmente intenso è la trasformazione di Bella, dove il risalto viene dato al battito del cuore in mezzo alla musica incalzante, ma potrebbe urtare la sensibilità (sebbene sono sequenze tutte lavorate in digitale!) e quindi il video lo trovate qui a parte: Breaking Dawn Part 1 – Transformation

 

L’odore del sangue
Il confronto tra le due voci

Passiamo al confronto invece delle due voci. Midnight Sun è il doppio in pagine rispetto a Twilight e non è un caso. I vampiri di Stephenie Meyer sono veloci, non solo fisicamente, ma anche i loro pensieri schizzano da ogni parte in frazioni di secondo. Tra tutti poi, Edward è ancora più elucubrativo, questi vampiri non dormono e si annoiano …a morte! 😀

Prenderò come esempio il mio capitolo preferito, tra l’altro non incluso all’interno del film, con mio sommo disappunto perché è la scena più intensa, i due mondi che collidono proprio nell’elemento che li separa, il sangue. L’occasione è la lezione di Biologia del professor Banner con il test del gruppo sanguigno agli studenti della classe, capitolo 5 in Twilight e capitolo 6 in Midnight Sun.
Bella ignora ancora la vera natura di Edward ma è alla ricerca di una spiegazione, perché lui l’ha già salvata dal furgoncino di Tyler, apparendo all’improvviso al suo fianco e spostando il veicolo solo con una mano. Edward invece è già perdutamente innamorato di lei, l’unica ragazze i cui pensieri gli sono nascosti, e combatte contro entrambe le visioni alternative di Alice che prevedono comunque la morte di Bella, dissanguata o trasformata.

La voce di Bella in Twilight

[Edward] Guardò giù, rubò il tappo della bottiglietta e iniziò a giocherellarci. Lo fissavo e mi chiedevo perché non mi facesse paura. Diceva sul serio, era evidente. Eppure io mi sentivo solo inquieta, ansiosa… e affascinata, soprattutto. Lo stesso stato d’animo che la sua vicinanza mi aveva sempre scatenato.
Il silenzio proseguì finché non mi accorsi che la mensa era quasi vuota.
Scattai in piedi. «Arriveremo in ritardo».
«Oggi non vengo a lezione», disse lui, roteando il tappo così veloce da farlo quasi sparire.
«Perché no?».
«Saltare qualche lezione fa bene alla salute». Sorrideva, ma lo sguardo era ancora inquieto.
«Be’, io ci vado», risposi. Ero troppo codarda per rischiare di farmi scoprire.
Tornò a fissare il tavolo. «Allora ci vediamo più tardi».
Esitai per un istante, lacerata, ma allo squillo della campana corsi via.
[…]
«Farò il giro dei banchi con un contagocce per preparare i cartoncini, perciò, per favore, prima di iniziare aspettate me». [Il professore] Cominciò dal tavolo di Mike, lasciando cadere con attenzione una goccia d’acqua su ognuno dei quadrati del cartoncino. «Poi vi chiederò di pungervi un dito con la lancetta…», prese la mano di Mike e gli conficcò la punta sul polpastrello del di-to medio. Oh no. La mia fronte si velò di sudore freddo.
«Sporcate con una gocciolina di sangue ciascuno degli aghi dell’applicatore». Continuò la dimostrazione stringendo il dito di Mike fino a fargli versare del sangue. Io deglutivo convulsamente, con lo stomaco sottosopra.
«Poi fate combaciare l’applicatore e il cartoncino», concluse, mostrandoci per bene il quadrato sporco di sangue. Chiusi gli occhi, cercando di ascoltarlo senza badare alle orecchie che mi fischiavano.
«La prossima settimana la Croce Rossa organizzerà una giornata di donazioni a Port Angeles, perciò mi sembrava utile farvi scoprire qual è il vostro gruppo sanguigno». Sembrava orgoglioso di sé. «Ai minori di diciotto anni serve il consenso dei genitori: i moduli sono sulla cattedra».
Continuò il giro della classe, con il contagocce in mano. Io appoggiai la guancia al piano freddo e nero del tavolo, sforzandomi di non svenire. Sentivo il pigolio, le lamentele e le risatine dei miei compagni di classe che si pungevano le dita. Iniziai a respirare lentamente, con la bocca.
«Bella, stai bene?», chiese il professor Banner. Sentivo la sua voce molto vicina, e sembrava allarmata.
«Conosco già il mio gruppo sanguigno, professore». Risposi con un sussurro. Avevo paura di alzare la testa.
«Ti senti debole?».
«Sì, signore», mormorai, prendendomela con me stessa per non aver saltato la lezione.
«Qualcuno può portare Bella in infermeria, per favore?».
Anche senza sollevare il capo sapevo che il volontario sarebbe stato Mike.
«Riesci a camminare?», chiese il professor Banner.
«Sì», sussurrai. Fatemi solo uscire di qui, anche strisciando, pensavo.
Sembrava che Mike non vedesse l’ora di mettermi un braccio attorno alla vita e di tenermi stretta a sé. Mi appoggiai a lui di peso e mi lasciai trascinare fuori dall’aula.
Mike mi guidò lentamente attraverso il campus. Nei dintorni della mensa, lontana dall’edificio 4 e perciò dallo sguardo del professor Banner, mi fermai.
«Posso sedermi un minuto?», lo implorai.
Mi aiutò ad accomodarmi sul ciglio del sentiero.
«Non togliere la mano dalla tasca, per nessuna ragione al mondo», lo avvertii. Ero ancora sconvolta. Mi accasciai a terra, su un fianco, con la guancia contro il cemento ghiacciato e umido del marciapiede, a occhi chiusi. Così andava meglio.
«Caspita, sei diventata verde, Bella», disse Mike, nervoso.
«Bella?». Da lontano, qualcun altro mi chiamava.
No! Per carità, lasciatemi qui a immaginare quella voce terribilmente familiare.
«Cos’è successo, si è fatta male?». Ora la voce era più vicina, e sembrava turbata. Non la stavo immaginando. Mi sforzai di tenere gli occhi ben chiusi, speravo di morire. O perlomeno di non vomitare.
Mike sembrava teso. «Temo sia svenuta. Non so cos’è successo, non si è nemmeno punta il dito».
«Bella». La voce di Edward era proprio accanto a me, più sollevata ora.
«Mi senti?».
«No», bofonchiai. «Vattene».
Rise.
«La stavo portando dall’infermiera», spiegò Mike, sulla difensiva, «ma si è intestardita a rimanere qui».
«La porto io», disse Edward. Capivo dal suo tono di voce che stava ancora sorridendo. «Tu torna pure in classe».
«No», protestò Mike. «È compito mio».
All’improvviso non sentivo più il marciapiede sotto di me. Aprii gli occhi, per la sorpresa. Edward mi aveva presa tra le braccia di slancio, come se pesassi cinque chili, e non cinquantacinque.
«Rimettimi giù!». Oddio, ti prego, ti prego fa’ che non gli vomiti addosso. Non avevo fatto in tempo ad aprir bocca che era già in marcia.
«Ehi!», esclamò Mike, già dieci passi dietro di noi.
Edward lo ignorò. «Sei conciata proprio male», mi disse, con un ghigno.
«Rimettimi sul marciapiede!», protestai, lamentosa. Il movimento ondeggiante della sua camminata non mi aiutava affatto. Mi allontanò da sé con delicatezza, sollevandomi soltanto con le braccia; non sembrava gli facesse molta differenza.
«Perciò la vista del sangue ti fa perdere i sensi?», chiese. Sembrava divertito.
Non risposi. Chiusi di nuovo gli occhi e combattei con tutte le mie forze contro la nausea, a denti stretti.
«E dire che non era nemmeno tuo», proseguì, senza perdere il buonumore.
Non so come riuscì ad aprire la porta tenendomi sollevata, ma all’improvviso sentii caldo e capii che eravamo al coperto.
«Oh, cielo», esclamò una voce femminile.
«È svenuta durante biologia», spiegò Edward.
Aprii gli occhi. Eravamo in segreteria, Edward avanzava a grandi passi lungo il bancone all’entrata, verso la porta dell’infermeria. La signorina Cope, la rossa che stava all’ingresso, la aprì precedendolo di corsa. L’infermiera, una specie di nonna premurosa, alzò gli occhi da un libro, meravigliata, mentre Edward mi portava di slancio nella stanza e mi adagiava delicatamente sul foglio di carta ruvida che copriva il materassino di vinile marrone dell’unica branda. Poi si spostò e rimase in piedi appoggiato al muro più lontano da me. Il suo sguardo era acceso, inquieto.
«Ha avuto un leggero mancamento», disse all’infermiera interdetta. «È reduce dalla lezione sui gruppi sanguigni».
L’infermiera annuì con aria saggia. «C’è sempre qualcuno che fa’ questa fine».
Lui soffocò una risata.
«Resta un po’ sdraiata, piccola, passerà».
«Lo so», sussurrai. La nausea stava già diminuendo.
«Ti succede spesso?».
«Ogni tanto», ammisi. Edward tossì per nascondere un’altra risata.
«Tu puoi tornare in classe», gli disse l’infermiera.
«Devo restare con lei». Pronunciò quelle parole con tanta solida autorevolezza da mettere a tacere la donna, che pure sembrava contrariata.
«Vado a prendere un po’ di ghiaccio da metterti sulla fronte, cara», mi disse lei, e uscì in fretta dalla stanza.
«Avevi ragione», farfugliai, con gli occhi ancora socchiusi.
«Certo, come al solito… ma a cosa ti riferisci adesso, di preciso?».
«Saltare le lezioni fa davvero bene alla salute». Cominciavo a respirare regolarmente.
«Per qualche minuto mi hai messo davvero paura», ammise lui dopo un breve silenzio. Dal tono di voce sembrava che stesse confessando una debolezza umiliante. «Pensavo che Mike Newton stesse trafugando il tuo cadavere per seppellirlo nel bosco».
«Divertente». Tenevo sempre gli occhi chiusi, ma con il passare dei minuti riacquistavo le forze.
«Seriamente… ho visto cadaveri con un colorito migliore. Ero preoccupato di dover vendicare il tuo omicidio».
«Povero Mike. Gli saranno saltati i nervi».
«Mi detesta con tutte le sue forze», disse Edward, allegro.
«Non puoi saperlo», ribattei io, ma d’un tratto non ne ero più così sicura.
«La sua espressione era inconfondibile».
«Come hai fatto a vedermi? Pensavo avessi marinato la scuola». A quel punto stavo già meglio, forse la debolezza mi sarebbe passata più alla svelta se a pranzo avessi mangiato qualcosa. D’altra parte, avere lo stomaco vuoto era stata una fortuna.
«Ero in macchina, ascoltavo un CD». Una risposta tanto normale da sorprendermi.
Udii la porta e aprii gli occhi. Vidi l’infermiera che stringeva un impacco freddo.
«Ecco qui, cara». Lo adagiò sulla mia fronte. «Mi sembra che vada meglio», aggiunse.
«Penso di sì», risposi, e mi alzai. Mi fischiavano ancora un po’ le orecchie, ma la testa non girava più. Le pareti verde chiaro restavano al loro posto.
L’infermiera era chiaramente intenzionata a farmi sdraiare di nuovo, ma a quel punto la porta si aprì e sbucò la testa della signorina Cope.
«Ce n’è un altro», annunciò.
Saltai giù dalla branda per fare posto al nuovo invalido.
Restituii l’impacco all’infermiera. «Tenga, non mi serve più».
A quel punto, dalla porta entrò Mike, barcollante, trascinandosi dietro un mio compagno di classe, Lee Stephens, giallo di nausea. Io ed Edward ci accostammo alla parete per fargli spazio.
«Oh no», borbottò Edward. «Esci, torna in segreteria, Bella».
Restai a guardarlo, sorpresa.
«Fidati: vai».
Schizzai via dall’ambulatorio prima che richiudessero la porta. Sentivo Edward subito dietro di me.
«Mi hai obbedito all’istante». Era meravigliato.
«Ho sentito odore di sangue», dissi, storcendo il naso. La nausea di Lee non nasceva dal guardare il sangue degli altri, come la mia.
«L’odore del sangue non si sente», mi contraddisse lui.
«Be’, io lo sento, ecco perché mi viene la nausea. Sa di ruggine… e di sale».
Mi fissava con un’espressione indecifrabile.
«Che c’è?», chiesi.
«Niente».

Twilight, Stephenie Meyer, 2005 Fazi Editore
traduzione di Luca Fusari

 

La voce di Edward in Midnight Sun

Giocherellai con il tappo, per non dover guardare lei. Avevo i pensieri in subbuglio.
Scappa, Bella, scappa. Non riuscii a dirlo a voce alta. Poi, lei scattò in piedi. Proprio quando cominciavo a temere che, chissà come, avesse sentito il mio avvertimento silenzioso, disse: «Arriveremo in ritardo».
«Oggi non vengo a lezione».
«Perché no?».
Perché non voglio ucciderti. «Saltare qualche lezione fa bene alla salute».
Per essere precisi, faceva bene agli umani se i vampiri saltavano le lezioni in cui si versava il loro sangue. Quel giorno, il professor Banner aveva in programma una tipizzazione dei gruppi sanguigni. Alice aveva già saltato la sua lezione quella mattina.
«Be’, io ci vado», disse. E non mi sorprese: era una ragazza responsabile, faceva sempre la cosa giusta.
Era il mio esatto contrario.
«Allora ci vediamo più tardi», dissi, cercando di essere naturale e fissando il tappo della bottiglia. Per favore, salvati. Per favore, non lasciarmi mai.
Bella esitò e, per un momento, sperai che alla fine sarebbe rimasta con me. Ma la campanella suonò e lei corse via. Aspettai che se ne andasse, poi misi in tasca il tappo – un ricordo della nostra conversazione più significativa –, e uscii sotto la pioggia per andare a sedermi in macchina.
[…]
Sta per svenire? Che cosa faccio? Era la voce spaventata di Mike Newton.
A un centinaio di metri da me, Mike Newton stava adagiando il corpo inerte di Bella sul marciapiede. Lei si afflosciò sul cemento bagnato, con gli occhi chiusi e la pelle bianca come quella di un cadavere. Rischiai di strappare via la portiera dalla macchina.
«Bella?», urlai.
Il suo volto esanime non reagì al mio grido. Sentii il mio corpo farsi più freddo del ghiaccio. Fu come avere la conferma dello scenario più grottesco che avevo immaginato. Proprio nel momento in cui la perdevo di vista…
Mi accorsi dello stupore indispettito di Mike mentre setacciavo furiosamente i suoi pensieri. Stava pensando soltanto alla rabbia che covava contro di me, perciò non potevo sapere cosa fosse successo a Bella. Se le aveva fatto del male, lo avrei polverizzato. Di lui non avrebbero mai ritrovato neanche una molecola.
«Cos’è successo, si è fatta male?», gli chiesi, tentando di concentrarmi sui suoi pensieri. Era esasperante dover camminare con un passo umano. Ma non dovevo attirare l’attenzione su di me.
Poi, riuscii a sentire che il suo cuore batteva e il respiro era regolare. Mentre la guardavo, strizzò gli occhi chiusi e il mio panico si attenuò. Vidi balenare qualche ricordo nella mente di Mike, frammenti di immagini provenienti dall’aula di biologia. La testa di Bella appoggiata sul nostro banco, la sua pelle chiara che diventava verdastra. Gocce rosse su cartoncini bianchi.
Tipizzazione del sangue.
Restai fermo dov’ero, trattenendo il respiro. Una cosa era il suo profumo, ben altra lo scorrere del suo sangue.
«Temo sia svenuta», disse Mike, preoccupato e risentito allo stesso tempo. «Non so cos’è successo. Non si è nemmeno punta il dito».
Mi sentii invadere dal sollievo e ricominciai a respirare, assaporando l’aria. Ah, sentii l’odore tenue della puntura sul dito di Mike Newton. Una volta, l’avrei trovato allettante.
Mi inginocchiai accanto a Bella mentre Mike mi stava addosso, furioso per la mia interferenza.
«Bella. Mi senti?».
«No», gemette lei. «Vattene».
Fui talmente sollevato che scoppiai a ridere. Non era in pericolo.
«La stavo portando dall’infermiera», spiegò Mike. «Ma si è intestardita a rimanere qui».
«La porto io. Tu torna pure in classe», lo congedai.
Mike strinse i denti. «No. È compito mio».
Non avevo intenzione di perdere tempo a discutere con quell’idiota. Emozionato e terrorizzato, grato e irritato dalla situazione d’emergenza che rendeva necessario toccarla, con delicatezza sollevai Bella dal marciapiede prendendola in braccio ma toccando soltanto i jeans e la giacca a vento e mantenendo i nostri corpi distanti, per quanto possibile. Sollevarla e camminare a grandi passi verso l’infermeria fu un tutt’uno, per la fretta di metterla al sicuro. In altre parole, lontana da me. Lei aprì gli occhi, stupefatta.
«Rimettimi giù!», mi ordinò con una vocina flebile e di nuovo in imbarazzo, come intuii dalla sua espressione. Non le piaceva mostrarsi debole. Ma era talmente fiacca che dubitavo della sua capacità di rimanere in piedi da sola, men che mai di camminare.
Ignorai le vibrate proteste di Mike dietro di noi.
«Sei conciata proprio male», le dissi, incapace di smettere di sorridere, perché non aveva niente che non andasse, a parte le vertigini e uno stomaco debole.
«Rimettimi sul marciapiede!», disse. Aveva le labbra bianche.
«Perciò la vista del sangue ti fa perdere i sensi?». Che ironia contorta.
Lei chiuse gli occhi e strinse le labbra.
«E dire che non era nemmeno tuo», aggiunsi, sorridendo ancora di più.
Arrivammo alla segreteria. La porta era socchiusa e io la spalancai con un calcio.
La signorina Cope sobbalzò, spaventata. «Oh, cielo», esclamò, mentre esaminava la ragazza cerea fra le mie braccia.
«È svenuta durante biologia», le spiegai, prima che potesse lavorare troppo di fantasia.
La signorina Cope corse ad aprire la porta dell’infermeria. Bella aveva riaperto gli occhi e la stava guardando. Mentre la adagiavo con cautela sul lettino malconcio, udii lo stupore silenzioso dell’anziana infermiera. Non appena non ebbi più Bella fra le braccia, mi rifugiai nell’angolo della stanza più lontano da lei. Il mio corpo era troppo teso, troppo avido, i muscoli erano contratti e il veleno scorreva a fiotti. Era così calda e profumata.
«Ha avuto un leggero mancamento», rassicurai la signora Hammond. «È reduce dalla lezione sui gruppi sanguigni».
L’infermiera annuì, con l’aria di chi la sapeva lunga. «C’è sempre qualcuno che fa questa fine».
Io soffocai una risata. Ovvio che Bella fosse una di quelli.
«Resta un po’ sdraiata, piccola, passerà».
«Lo so», disse Bella.
«Ti succede spesso?», domandò l’infermiera.
«Ogni tanto», ammise lei.
Io tossii per mascherare la mia risata.
Ma così attirai l’attenzione dell’infermiera. «Tu puoi tornare in classe», mi disse.
La guardai dritto negli occhi e mentii con perfetta sicurezza. «Devo restare con lei».
Uhmmm. Mi chiedo… oh, va bene. La signora Hammond annuì.
Sull’infermiera funzionava bene. Perché Bella doveva essere tanto difficile?
«Vado a prendere un po’ di ghiaccio da metterti sulla fronte, cara», disse la donna, ancora leggermente a disagio per avermi guardato negli occhi – come ogni umano avrebbe dovuto essere – e uscì dalla stanza.
«Avevi ragione», mugugnò Bella, chiudendo gli occhi.
Che cosa intendeva? Saltai alle conclusioni peggiori: aveva compreso i miei avvertimenti.
«Certo, come al solito», risposi, tentando di mantenere un tono divertito, anche se suonò acido. «Ma a cosa ti riferisci, adesso, di preciso?».
«Saltare le lezioni fa davvero bene alla salute», sospirò.
Ah, che sollievo. Poi rimase in silenzio. Si limitava a respirare lentamente. Sulle sue labbra cominciava a tornare il colore. Aveva una bocca leggermente asimmetrica, con il labbro superiore un po’ troppo turgido rispetto a quello inferiore. Guardarle la bocca mi diede una strana sensazione. Mi fece venire voglia di avvicinarmi, che era una pessima idea.
«Per qualche minuto mi hai messo davvero paura», le dissi, nel tentativo di riprendere la conversazione. Il silenzio era dolorosamente strano, perché mi faceva sentire solo, senza la sua voce. «Pensavo che Mike Newton stesse trafugando il tuo cadavere per seppellirlo nel bosco».
«Divertente», rispose.
«Seriamente… ho visto cadaveri con un colorito migliore. Ero preoccupato di dover vendicare il tuo omicidio». E lo avrei fatto.
«Povero Mike», sospirò lei. «Gli saranno saltati i nervi».
Provai una rabbia cieca, ma la dominai subito. Si preoccupava di lui soltanto per compassione. Era una ragazza gentile. Tutto qua.
«Mi detesta con tutte le sue forze», dissi, rallegrato da quell’idea.
«Non puoi saperlo».
«La sua espressione era inconfondibile». Probabilmente era vero che leggere la sua espressione mi avrebbe dato informazioni sufficienti a trarne quella particolare deduzione. Tutto l’allenamento che facevo con Bella stava affinando i miei talenti.
«Come hai fatto a vedermi? Pensavo avessi marinato la scuola». Si stava riprendendo, la sua pelle traslucida aveva perso il sottotono verdastro.
«Ero in macchina, ascoltavo un CD».
Fece una smorfia, come se la mia risposta così normale l’avesse sorpresa.
Riaprì gli occhi quando la signora Hammond tornò con il ghiaccio.
«Ecco qui, cara», disse l’infermiera, mentre lo appoggiava sulla fronte di Bella. «Mi sembra che vada meglio».
«Penso di sì», disse Bella e si sedette, mettendo da parte il ghiaccio. Ovvio. Non le piaceva farsi coccolare.
La signora Hammond sventolò le mani grinzose come se volesse spingerla di nuovo giù, ma in quel momento la signorina Cope aprì la porta dell’infermeria e mise dentro la testa. Con la sua comparsa, arrivò anche odore di sangue fresco, soltanto una folata.
Invisibile dietro di lei, nell’ufficio, Mike Newton era ancora molto arrabbiato perché avrebbe tanto desiderato che il robusto ragazzo che si stava trascinando dietro fosse la ragazza che, invece, era lì insieme a me.
«Ce n’è un altro», disse la segretaria.
Bella saltò giù dal lettino, ansiosa di uscire dal centro dell’attenzione.
«Tenga», disse, restituendo l’impacco freddo all’infermiera. «Non mi serve più».
A quel punto, Mike entrò borbottando mentre spingeva Lee Stephens oltre la porta. Dalla mano che Lee si teneva in faccia, stillava ancora del sangue che stava gocciolando verso il polso.
«Oh no». Ecco il mio segnale d’uscita. E, a quanto pareva, anche quello di Bella. «Esci, torna in segreteria, Bella».
Lei mi fissò, sorpresa.
«Fidati: vai».
Lei girò i tacchi e infilò la porta prima che si richiudesse, precipitandosi nell’ufficio. Io la seguii a ruota.
I suoi lunghi capelli ondeggianti mi sfiorarono la mano. Poi si girò a guardarmi, ancora dubbiosa.
«Mi hai obbedito all’istante». Era la prima volta.
Arricciò il naso. «Ho sentito odore di sangue».
La fissai, sbalordito. «L’odore del sangue non si sente».
«Be’, io lo sento, ecco perché mi viene la nausea. Sa di ruggine… e di sale».
Continuai a fissarla, mentre rimanevo pietrificato.
Era davvero umana? Aveva l’aspetto di un essere umano. Era morbida come un’umana. Aveva l’odore di un’umana – be’, in realtà molto più buono. Si comportava come un’umana… più o meno. Ma non pensava come un’umana, né reagiva come tale.
Tuttavia, non c’erano altre opzioni, a parte questa.
«Che c’è?», chiese.
«Niente».

Midnight Sun, Stephenie Meyer, 2020 Fazi Editore
traduzione di Donatella Rizzati, Michele Zurlo, Valentina Niccoli e Alessandro Ciappa

Rileggendo alcuni brani di Twilight e confrontandoli con la stessa parte di Midnight Sun, come questi, mi sembra di notare una scrittura più adulta da parte di Stephenie Meyer. Lei stessa, nell’intervista che vi dicevo all’interno del compendio alla saga, ammette che se potesse vorrebbe revisionare completamente il primo libro, scritto di getto durante tre mesi d’estate, ampliando alcuni aspetti allora tralasciati o correggendo e risistemando alcune parole, frasi, paragrafi.
Però la differenza non è nello stile, ma nella prospettiva: Twilight è il pensiero di Bella e in fondo è una ragazza di soli diciassette anni, sebbene molto più adulta delle coetanee; Midnight Sun è invece il pensiero di Edward, un essere di 104 anni, con due lauree in medicina, altre in letteratura, matematica, legge, ingegneria meccanica, lingue, storia dell’arte e finanza internazionale, suona più di uno strumento e si diletta a comporre musica col pianoforte (questi vampiri non dormono, devono tenersi parecchio occupati per non eccedere negli spuntini…). Bella è molto più spontanea, Edward è costretto a controllarsi ogni secondo della propria esistenza immortale. E, come diceva già sua sorella Alice in New Moon, è terribilmente melodrammatico! 😀

 

Stephenie Meyer - Twilight Saga

E adesso?!

Sono orfana. Il cerchio si è chiuso. E non mi resta che disperarmi sulla canzone del gran finale di Breaking Dawn A Thousand Years di Christina Perri. Tre note dell’inizio e sono già un fiume di lacrime. Continuerò a rileggere questi libri, ogni tanto, quando sentirò bisogno di tornare alla fresca e umida aria di Forks. Continuerò a immaginare di essere proprio laggiù tutte le mattine in cui mi muoverò nella nebbia della pianura. Continuerò a sbirciare i finestrini delle Volvo S60 grigie che mi passeranno a fianco in strada. Continuerò a correre sui nastri trasportatori pedonali vuoti, sentendomi anche solo per un secondo un Cullen… forever.

 

 

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Comments (26)

Sandra

Feb 07, 2021 at 8:04 PM Reply

Ho letto solo il primo e niente, non sono riuscita a entrare nella storia, ma capisco alla perfezione questo triste sentimento sull’esseere orfana: è lo stesso per me per Harry Potter, a proposito, ho scoperto giusto ieri che la mia copia di Harry P. ora vale circa 150euro. Dovresti, quando si potrà, fare un giro a Volterra. Anche se le scene di Volterra sono state girata a Montepulciano (borgo che mi è piaciuto tanto!)

Barbara Businaro

Feb 07, 2021 at 8:55 PM Reply

Sicuramente io sono più portata per questo genere di letture, è in effetti nelle mie corde, vedesi anche La storia di Liam e Caitlyn.
Ahem, ci sono già stata a Volterra (ho la mappa celebrativa di New Moon dello IAT di Volterra) e nella piazza di Montepulciano, senza però la fontana finta che fu costruita appositamente per il set del film. Ho girato per quelle stradine proprio al crepuscolo, chiamando sottovoce come una scema “Arooooo?? Aroooooo? Dove seeeeeeeiiiii?” Aro è il capo del Volturi, metti mai che fosse bendisposto a trasformarmi!! 😉

Giulia Mancini

Feb 08, 2021 at 6:37 AM Reply

Non ho letto nessuno dei libri della serie e, in quanto ai film, ho visto solo il primo. Non so spiegare il perché ma credo di avere esaurito l’entusiasmo per i vampiri, ho visto e rivisto la serie di Buffy l’ammazzavampiri e ho amato il vampiro Angel; tra i film invece ho amato molto il film Intervista col vampiro tratto dall’omonimo libro di Anne Rice (che non ho letto). Per una strana combinazione amavo i film sui vampiri ma non leggerne i libri.
Non nego, però, che il vampiro Edward abbia un suo fascino tenebroso…

Barbara Businaro

Feb 08, 2021 at 8:03 PM Reply

Ahimè, come nella maggioranza dei casi, i film non rendono giustizia ai libri. Il primo film poi, Twilight, taglia e ricuce alcune scene e dialoghi, impoverendoli. La scena delle foresta non riesco a mandarla giù, non rende nemmeno un decimo della gravità e della bellezza delle pagine del libro.
Ho visto anch’io la serie Buffy l’ammazzavampiri, bella almeno fino alla terza stagione proprio per il personaggio di Angel, poi è andata perdendosi e la settima l’ho saltata. Così come ho visto Intervista col vampiro (ma non ho letto il libro), come ho visto e letto Dracula, come ho visto la prima stagione di The vampire diaries e non mi ha convinto (ho la raccolta completa dei romanzi, magari un domani ci riproverò). Ma i vampiri di Twilight hanno poco o niente dei vampiri “classici” ed è probabilmente per questo, per l’uscita dal canone fantasy e l’entrata nel romance, che ha raccolto il favore di un pubblico più vasto. 🙂

Minnie

Feb 08, 2021 at 10:31 AM Reply

Io mi sono emozionata solo a leggere questa pagina! Ho divorato anche questo libro, come gli altri tanti anni fa. Mi sono sentita nel respiro di Bella. Ma i film non mi piacciono, sono troppo corti, mancano troppi punti importanti. Li guardo solo per ricordarmi la storia. I libri sono proprio un’altra cosa.

Barbara Businaro

Feb 08, 2021 at 8:34 PM Reply

Oh ecco! Un’altra estimatrice! Sapessi io quanto mi sono emozionata a scriverla questa pagina!! 😀 😀 😀
Beh, il film Twilight mi piace nelle atmosfere, New Moon così così, se non fosse che l’hanno girato un pochino anche in Italia. Ma Eclipse lo dobbiamo proprio salvare, perché alla scena della proposta di matrimonio, con la canzone My love di Sia, io resto senza fiato… In quel punto lì, hanno quasi superato il romanzo. 😉

Simone

Feb 08, 2021 at 12:26 PM Reply

Sono uno dei pochi maschi che hanno letto i libri. Qualche romantico sopravvive ancora, l’anno di twilight ero pure appena stato mollato, durissima. Ai film voto zero assoluto, nonostante Kristen Steward che è pure il mio tipo. Adesso leggo favole per bambini la sera, già già, ma ho scaricato il digitale di questo ultimo sul tablet, così per nostalgia.

Barbara Businaro

Feb 08, 2021 at 8:37 PM Reply

Benvenuto nel blog Simone. Lo so, lo so che ci siete, voi maschietti fans di Twilight. Ho un paio di amici che hanno letto i libri con entusiasmo, ma è difficile farglielo ammettere in pubblico! Spero che tu possa tornare a Forks, tra Cappuccetto Rosso e Biancaneve. 😉

Grazia Gironella

Feb 09, 2021 at 9:02 PM Reply

Santo cielo, tu mi vuoi male! Adesso non starò bene fino a quando non avrò riletto tutti i libri e rivisto tutti i film. Aggiungere A Thousand Years, poi, è stata una vera… beh, non lo dico. Concordo con te in pratica su tutto, ma credo che la prima parte di Midnight Sun potesse essere un po’ condensata, perché così risulta molto ripetitiva su certi temi sì affascinanti, ma tanto tanto ribaditi. A un certo punto ho iniziato a soffrire ogni volta che sentivo Edward parlare delle sue preoccupazioni e lotte interiori! Questo volendo essere oggettiva. Soggettivamente, amo questa saga e i suoi personaggi sono diventati parte di me, Edward in particolare, quindi la lettura è stato un viaggio di puro piacere. Quanto mi piace sentire un’altra voce che ama le storie che amo…

Barbara Businaro

Feb 09, 2021 at 11:42 PM Reply

Aspettavo il tuo commento Grazia! Mi fai sentire meno sola nella mia pazzia!! 😀 😀 😀
Su Edward, no, non cambierei una virgola dei suoi paranoici rimuginamenti mentali, è proprio nel suo personaggio tormentato, ci sta.
PS. Esattamente in questo momento stanno iniziando Breaking dawn Part 2 sul canale Paramount, manco avessero letto il mio post!! 😉

Grazia Gironella

Feb 10, 2021 at 10:03 AM Reply

Sicura che il tuo giudizio non sia inficiato dal fatto che ti fa piacere sentire Edward in ogni caso, anche se dice blabber blabber? 😉

Barbara Businaro

Feb 10, 2021 at 10:36 PM Reply

Mah, mi fa piacere leggere i rimescolamenti mentali di Edward tanto quanto sto leggendo quelli di Lèvin in Anna Karenina, ma avremmo il coraggio di dire che Lev Tolstoj andava condensato? Per me no, né l’uno né l’altro. 😉

Marina Guarneri

Feb 10, 2021 at 3:10 PM Reply

Non ho letto la saga di Twilight, ma mi hai fatto pensare all’attesissima uscita del sesto libro de “Il Trono di Spade”, che non c’è verso che venga fuori e i suoi fan (compresa me, chi lo avrebbe mai detto) si sono scocciati. Il rischio è che, dopo così tanto tempo, l’entusiasmo per una storia seguita in tutto il suo divenire, sfumi totalmente, persino i personaggi finiscono per perdere il loro lato carismatico.
Sono contenta che a te non sia successo e che ti sia goduta anche questa nuova storia, con tutte le sfumature sul personaggio di Edward. Sfumature del personaggio, non quelle “grey” che non smetteranno mai di far parlare di sé!

Barbara Businaro

Feb 10, 2021 at 11:42 PM Reply

Beh, la storia di Twilight in libreria era già terminata quando è uscito il primo film della saga, quindi all’epoca, dopo aver ascoltato la canzone dei Decode e visto il trailer del film per inquadrare la trama, ho preso il primo romanzo. Letto d’un fiato, in tre giorni di apnea completa, sono corsa a prendermi gli altri tre libri in blocco. Questo Midnight Sun è un complemento, ma il finale della storia originale non cambia, non ero in attesa per quello. Poi non ho mai perso l’entusiasmo perché non mi distacco mai totalmente da quel mondo, ogni due anni almeno finisco per rileggere qualche passo qua e là tra i libri. E pure se li conosco a memoria, una sbirciatina ai film passati in televisione mi scappa. 😉
Sulle serie di Cinquanta sfumature di E.L.James: io l’ho letta, anche questa quando era oramai terminata e in arrivo il primo film (ci ho scritto pure una FanFiction per scherzo, che mi è servita per tornare a scrivere). Tutto sommato mi è piaciuta, è una bella storia d’amore, togliendo tutte le piccantezze. Mi disturba però che si sia sfruttato il successo di Twilight, facendo passare la serie Cinquanta sfumature come una sua fanfiction. Ho letto anche Grey, ovvero Cinquanta sfumature di grigio riscritto dal punto di vista di Christian Grey, avendo conferma del fatto che il dominatore è dominato fin da subito, altro che sottomessa! Ma anche qui mi disturba che sia stata presa l’idea sempre da Twilight. E comunque il secondo romanzo “rivisto” Darker non ha venduto come ci si aspettava, tanto che probabilmente non ci sarà il terzo, così come il nuovo The Mister ha ricevuto un’accoglienza freddina…

Marina Guarneri

Feb 12, 2021 at 10:08 AM Reply

Ah, ecco! Leggo ora la risposta, dopo lo scambio di ieri sulla tua fanfiction.

Barbara Businaro

Feb 13, 2021 at 12:10 AM Reply

Eh già, ci siamo incrociate con gli argomenti, sfumatura più, sfumatura meno! 😛

Lisa Agosti

Feb 11, 2021 at 11:05 PM Reply

Dopo questa presentazione non posso non leggerlo! Alla fine i film me li rivedo volentieri ogni tanto.

Barbara Businaro

Feb 12, 2021 at 12:12 AM Reply

I film sono niente, niente, niente in confronto ai romanzi! Ti perderai dentro quei libri. Ti aspetto a Forks, per una passeggiata nel bosco. 😉

Darius Tred

Feb 12, 2021 at 4:43 PM Reply

Visto che domani è il mio compleanno, potresti regalarmi in blocco questa saga.
O vuoi lasciarmi solo con questo antipasto?

Barbara Businaro

Feb 13, 2021 at 12:05 AM Reply

Siccome sono le 00:05, Buon compleanno Darius! Guarda bene nella tua posta, deve esserti arrivato un regalone!
Solo che adesso ti tocca leggere tutto… 😀 😀 😀

Darius Tred

Feb 13, 2021 at 10:11 AM Reply

Bugia!
Oggi non è il mio compleanno. Volevo solo scroccarti il regalone! 😀 😀 😀

Comunque ho fatto gli anni il mese scorso, quindi grazie mille per gli auguri e per il regalone.
😛

Barbara Businaro

Feb 14, 2021 at 3:48 PM Reply

Probabilmente ti ho anche fatto gli auguri il mese scorso, via Facebook.
Ma l’occasione di inviarti un regalone e vedere se adesso leggi tutto, era troppo ghiotta! 😀 😀 😀

Daniela Bino

Feb 12, 2021 at 5:06 PM Reply

Alle volte, passeggiando tra gli scaffali della biblioteca o di una libreria, vengo attratta dalla copertina di un libro e, incuriosita, me lo porto a casa, anche senza leggere una sola parola di quanto mi aspetta. Purtroppo non mi è mai capitato di leggere questa saga (e qualche volta ne ho lette). La storia del vampiro Edward diverge completamente da quella narrata da Bram Stoker. Questo romantico Nosferatu, con una famiglia in cui vive in relativa armonia con quanto lo circonda, attrae. E la voce che tu gli hai dato mi ha incuriosito e vorrei assaggiare qualche chicco di questa melagrana. Devo assolutamente procurarmi il cartaceo perchè in ebook non renderebbe ed io sono una nostalgica. Grazie ancora per questo post interessante come sempre. Mitica la Barbara (perdona l’articolo ma di Barbara, fatta così come te, ce n’è una sola!).

Barbara Businaro

Feb 13, 2021 at 12:44 AM Reply

Solo Edward e la sua famiglia vivono in armonia con gli umani, ma nel mondo di Stephenie Meyer ci sono comunque i vampiri “cattivi”. Ci sono Vladimir e Stefan proprio del clan dei Rumeni, l’antica casata reale dei vampiri (quindi Meyer non smentisce il vero Dracula) poi rovesciata dal potere dal clan dei vampiri italiani, i Volturi di Volterra, in una guerra tra il 400 e 500 d.C. Ci sono i vampiri “nomadi” che viaggiano in continuazione per ogni continente, lasciando una scia di morti irrisolte, vittime misteriosamente dissanguate (in genere, gli umani credono siano state attaccate da animali feroci e niente più). Così come ci sono le amazzoni, un altro clan che vive ritirato in sudamerica, uscendo dalla foresta solo per nutrirsi di umani. L’unico altro clan “vegetariano” è quello di Denali, in Alaska, in amicizia con il clan dei Cullen, la famiglia di Edward.
In questa costruzione, Stephenie Meyer ha seguito le sue convinzioni, anche un cattivo per natura può scegliere di essere qualcos’altro. 🙂

Luz

Feb 14, 2021 at 7:42 PM Reply

Anche se conosco questi romanzi solo per averne letto il commento sulle tante schede di lettura di tante mie alunne in questi anni, è sempre straordinario guardare a quante emozioni possano suscitare trama, personaggi, sviluppo.
Quando ci si sente orfani di una lunga storia, vuol dire che quella scrittura ha penetrato le strutture della nostra immaginazione, riuscendo a conquistarci. In quanti ci sono realmente riusciti?
Mi piace la scelta dell’altro punto di vista sulla stessa storia. Mi intriga da quando lessi La donna giusta di Márai, la stessa storia, soffertissima, raccontata da tre punti di vista differenti, che regala la sensazione finale che tutti abbiano in qualche modo ragione. Ecco, questa storia cercava però di sperimentare il racconto di una visione, per indurre nel lettore la certezza che un evento non è come lo si sente raccontare solo da una persona.

Barbara Businaro

Feb 17, 2021 at 11:45 PM Reply

In quanti ci sono realmente riusciti? Pochi, pochissimi. Di libri ne ho letti tanti e ancora ne leggerò, ma se mi chiedi di scegliere, scelgo Twilight senza indugio. Che non è alta letteratura, che poteva anche essere scritto meglio (non ne sono certa ma diciamo di sì), che magari non è nemmeno una storia così eccezionale. Eppure scelgo Twilight. Se posso aggiungere, comprendo anche Outlander, ma se devo scegliere, scelgo sempre Twilight.
E sono pure mooooolto lontana dall’età delle tue alunne!! 😀 😀 😀

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