La sfera magica dei desideri

Attenzione ai desideri…
qualche volta si avverano!

Sto scrivendo questo post praticamente a caldo, lasciando scorrere i pensieri sulla tastiera, anche perché in questo momento la mia mente è straripante di emozioni contrastanti. Sono felice? Si, certo. Sono triste? Purtroppo sì, anche questo. Hai paura? Eh, hai voglia se ne ho, il futuro è nebuloso. Per qualsiasi cambiamento nella vita, viene sempre da chiedersi se è il passo giusto da fare. “Sai quel che lasci, non sai quel che trovi” recita un vecchio adagio. Un po’ limitante in effetti questo pensiero, ma serve per valutare bene quale strada prendere a un bivio. Per la verità, non ero proprio a un bivio, stavo camminando un po’ tranquilla per i cavolacci miei, in effetti. Ma poi si è aperto un viottolo, bello in salita, con una visione mozzafiato promettente. Però è anche vero che io soffro della sindrome dell’impostore. Siamo sicuri che quel viottolo sia adatto a me? Non sarà mica il viottolo di un altro? Meglio equipaggiato, attrezzato, allenato? Qualcuno che ha faticato più di me e per cui il viottolo è stato appositamente tracciato per terra? Non puoi saperlo prima, non puoi. E sei giunta fino a qui, qualcosa vorrà pur dire, o no?!
Prima che pensiate male delle mie perdute capacità cognitive, devo spiegarvi cosa è successo nell’ultimo mese e mezzo, circa.

Partiamo però dal principio. Qualche anno fa Mister E. – un nome in codice per una persona particolare, un amico, un confidente, una guida spirituale, un mentalista oltre che un mentore, un life coach portentoso le cui frasi ti si incollano pericolosamente addosso, a volte mi sorprendo persino a parlare come lui – mi disse, ridendo sornione: “Fai attenzione ai desideri. Fai attenzione a come li pensi, a come li esprimi. Visualizzali bene, mi raccomando. Perché qualche volta si avverano! Dopo non puoi mica lamentarti, se si sono avverati in maniera differente da come li volevi tu in realtà. Perché ti sei focalizzata in un modo, invece che in un altro.”
Non ricordo il particolare frangente, anche perché capitò in diversi casi, per un determinato periodo, accidenti! O per lo meno, Mister E. me li faceva notare, infastidendomi oltre misura. Capitava che discutevamo di questo o di quello, e io me ne uscivo con una frase del tipo “Ah, vorrei proprio che succedesse…” e dopo poco tempo, un giorno, una settimana o un mese, accadeva veramente quella cosa, ma in maniera distorta, spiazzante, irriverente ma con ironia. E Mister E. puntualmente sghignazzava. “Fai attenzione ai desideri…”
Questa premessa era doverosa per comprendere che adesso sono parecchio meticolosa con le richieste.
Beh, sogno di visitare in lungo e in largo la Scozia, e non mi dispiacerebbe possedere una casetta da quelle parti, magari pure un lavoro per restare stabilmente lassù, ma questo desiderio non mi riesce, qualcosa nell’animo mi frena e si inceppa tutto, uffa.

Comunque, avevo appena festeggiato un anno di permanenza nell’attuale ufficio quando mi è capitato sotto il naso non uno, ma ben due sassolini da dio: due concorsi pubblici per informatico, uno tecnico e l’altro direttivo, uno accessibile con diploma, l’altro invece con la laurea, per un ente pubblico di rilevanza nel mio territorio. Cadeva proprio in un brutto periodo, con mille faccende aperte sulla scrivania, altrettante a casa, pure il blog malfunzionante, arretrati di scrittura e lettura. Non ci potevo incastrare così un concorso, anche se una vocina sussurrava che l’occasione era ghiotta. Provaci almeno! All’inizio ho infatti pensato di partecipare ad uno solo dei concorsi, quello per pari categoria, il profilo tecnico, visto ch da un anno ho già quel ruolo e devo solo ripassare qualcosina, ma la parte più corposa dello studio è la mia giornata lavorativa.
Ma più di un collega ha insistito perché tentassi entrambi. Dai su, non scherziamo, è una follia! Già è difficile con uno, rimettersi a studiare, il naso sui libri ogni sera, stanchissima, poi con la tensione e lo stress d’esame, e gli orali, oddio di nuovo gli orali!
Però erano solo dieci euro. Li ho pagati subito per tutte e due le iscrizioni, con un bel “si vedrà” stampato nella mente. Se mi gira male, non mi presento. Magari mi becco un’influenza proprio quella settimana e non se ne fa niente. Ciao Nina!

Lì però è iniziata la sofferenza. Non ero convinta, e non lo sono tuttora. Faticavo veramente anche solo a leggere le materie d’esame, ripassavo le normative, codici e codicilli, leggi e leggine, linee guida tecniche, manuali d’informatica, tecniche di project management. Cose che so, perché oramai ci lavoro da una vita, ma quando ti prende l’ansia da esame, il rischio è che la mente svuoti tutto. E allora l’ho presa un po’ alla leggera, ma non troppo: studio, perché comunque devo prepararmi, ma senza sforzarmi troppo. Non ho saltato gli allenamenti in palestra, mi sono presa i miei momenti di decompressione, film natalizi compresi, cercando di bilanciare bene il tutto. Rimaneva pur sempre una certa sofferenza latente. Questo matrimonio, con i libri, non s’ha da fare. Non avevo voglia di impegnarmi o avevo paura di riuscire fin troppo bene? Ancora non lo so, ma ho perseverato. Ho pianificato bene le mie attività, e schedule era una delle mie tre parole per una rotta, mi ha aiutato.

La mattina dello scritto per il concorso tecnico ero tranquilla, perché avevo già passato una prova simile. Un amico mi ha poi sostenuto negli ultimi minuti prima dell’entrata con un buon caffè e qualche battuta, per sdrammatizzare. Le domande erano fattibili e sono uscita dall’aula contenta, persino con venti minuti di anticipo. Il giorno successivo, per lo scritto del concorso direttivo, non volevo nemmeno uscire dal piumone. Che cosa ci vado a fare io là? Non so niente. Anzi, so di non sapere, alla Socrate. Avevo una faccia da funerale, le materie erano talmente vaste da rischiare sonore risate della commissione a correggere il mio scritto. Anche qui, il solito amico mi ha offerto il caffè, e mi ha portato bene pure stavolta. Gli scritti per quel tipo di concorso sono addirittura due, uno di seguito all’altro. Domande a risposta aperta, quasi tutte al mio livello, una solamente l’ho sbagliata, come ho poi verificato subito la sera stessa. Il secondo scritto è un caso studio, da progettare sia a livello funzionale che di dettaglio, ma mi sono trovata con un sassolino da dio straordinario: era un progetto che avevo appena seguito nel mio ufficio, quindi non ho dovuto far altro che riportare la mia esperienza. Fuori in parcheggio ero al settimo cielo, perché la commissione non avrebbe riso di me, quanto meno.

Per un attimo, ma solo per un attimo, lo giuro, ho desiderato di vincere, non il concorso di pari categoria, ma l’altro, quello a livello superiore. Ma ve lo assicuro che è stato solo un attimo! A mente lucida, era per me impossibile, ero convinta di questo. Invano una collega ha tentato di convincermi che ogni giorno io sto già lavorando per quel ruolo, anche se sulla carta è un altro.
Il giorno dell’uscita dei risultati sono rimasta allibita. Seconda nel concorso da tecnico e, udite udite, prima in quello da direttivo, con un distacco di otto punto dal secondo candidato in graduatoria. Non è possibile. O forse si?! Ed è proprio questa qui la sindrome dell’impostore: credere con convinzione di non meritare i risultati ottenuti, nonostante la fatica spesa.
Da lì è cominciato il conto alla rovescia per gli orali e vi lascio immaginare la tensione esplosiva di quei giorni, io che ancora soffro per la scena muta all’orale della mia maturità. Certo, adesso ho un’altra età, molta più esperienza, sorriso e ironia smaglianti, un bel paio di bicipiti che aiutano in sicurezza, e in fondo non ho niente da perdere. Se va male, resto dove sono, dove oramai ho un bel gruppo di colleghi affiatato, anche il lunedì mattina presto, prima del caffè per dire.

L’orale del primo concorso è andata benino, anche se la commissione mi ha chiesto cosa diamine ci faccio lì, non ci vediamo domani?! Eh, sono qui anche oggi, sono venuta a scaldare i motori. Assoluta verità. Sarebbe stato troppo ansioso presentarmi ad un solo orale, anche se in quello ero prima in graduatoria con un bel punteggio. Avevo bisogno di allenarmi a parlare, sotto interrogatorio.
E infatti la seconda giornata è stata un massacro. Per lo meno, così io l’ho vissuta. Qualsiasi cosa dicessi non mi pareva abbastanza, e non sembrava convincere. Erano le stesse persone, ma ovviamente richiedevano di più. Ne siamo usciti un po’ tutti sconvolti.
Però poi ho realizzato che io preferivo il secondo posto ed essere chiamata tra qualche mese, forse un anno, e nel frattempo chissà. Non è andata così. Per quell’attimo io ho desiderato di vincere. E devi fare attenzione ai desideri, qualche volta si avverano!
Ho davvero vinto quel concorso, e quella mattina io volevo restare sotto il piumone.

Così cambierò di nuovo scrivania. Di nuovo, già. Mi sono dimessa dalla società storica di Milano oramai quattro anni fa, dopo due anni di pandemia e telelavoro, con un contratto che mi aveva rubato il tempo libero, mi sono licenziata anche dall’altro gruppo, con la sede vicina a Padova, per passare alla Pubblica Amministrazione e guadagnare qualche pomeriggio di scrittura. E adesso sono di nuovo pronta con i bagagli, spostandomi da una parte all’altra della città, un altro ramo di tangenziale e qualche piano più sopra, verso il cielo. Detesto gli ascensori e quindi mi allenerò su e giù per sei rampe di scale, urrà per i miei glutei!
Non era previsto, non lo volevo, quanto meno non lo volevo adesso, ma è un treno che non si ferma e tocca proprio salire in corsa.
La domanda vera è: riuscirò a trovare il giusto equilibrio per la mia scrittura o sto solo rincorrendo un fantasma?!
E comunque mi mancheranno da matti queste montagne. Arrivare in parcheggio e trovarle lì a salutarti, dietro le spalle, accese dall’alba, in un giorno che non te le aspetti…

 

Le montagne all'alba - Padova 2023

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Comments (26)

Stefano Franzato

Feb 01, 2023 at 8:29 AM Reply

Be’, che dirti? Complimenti davvero. E vedrai che ce la farai nel nuovo ruolo direttivo.

Barbara Businaro

Feb 03, 2023 at 3:41 PM Reply

Grazie Stefano! Al momento mi sento ancora molto sul “Io speriamo che me la cavo”, ma so che al momento giusto tutto tornerà a posto, come è stato per i passaggi precedenti. 🙂

Darius Tred

Feb 01, 2023 at 9:36 AM Reply

“… ci sono cose che voi umani non potete neanche immaginare…”

B-)

Barbara Businaro

Feb 03, 2023 at 3:46 PM Reply

Ma sei riuscito a sbagliarmi pure la citazione da Blade Runner?! 😎
“Io ne ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi: navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione, e ho visto i raggi B balenare nel buio vicino alle porte di Tannhäuser. E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo, come lacrime nella pioggia…”
La pioggia della Scozia! 😀 😀 😀

Darius Tred

Feb 05, 2023 at 11:07 AM Reply

No. In realtà si tratta di una storpiatura voluta di quella citazione. È molto in voga dalle mie parti, o perlomeno è una battuta che ci facciamo spesso tra amici.

Barbara Businaro

Feb 05, 2023 at 3:57 PM Reply

Ah, ho capito. Come nel mio vecchio ufficio, quando le cose andavano male, qualcuno esordiva sempre con un “Potrebbe essere peggio… potrebbe piovere!” 😀 😀 😀

Marco Amato

Feb 01, 2023 at 10:39 AM Reply

Altro che desideri che si avverano, diciamo la verità, sei una donna spietata. No? E’ che mi metto nei panni di quei poveri candidati che partecipano ai concorsi informatici di Padova. Al prossimo, avranno il patema d’animo, per la serie: non è che Barbara Businaro partecipa e vince pure questo? E’ come per quei poveretti che dovevano gareggiare per i centro metri contro Usain Bolt. Ecco, e dopo aver speso un pensiero per quei poveretti di candidati che stracci tutte le volte, posso aggiungere due cose. La prima: sei un portento della natura, quando miri una meta, che sia da peaker, da blogger o da concorso, hai una costanza e una forza di volontà che macina i sassi. La seconda: quand’è che lo scrivi il tuo romanzo? Ché se ci mettessi questa stessa carica, anche con i romanzi, spaccheresti di brutto. 😉

Barbara Businaro

Feb 03, 2023 at 4:00 PM Reply

Allora, intanto basta concorsi! Già questi non li volevo fare, ed è stata una faticaccia assurda. Adesso per un bel po’ me sto quieta quieta. L’unico concorso che mi potrebbe interessare dopo questi è uno che mi porti dritto a lavorare su in Scozia. 😛
In quanto alla tue due considerazioni, è proprio tempo di capire perché la mia forza di volontà “macina sassi” non riesce a finire quel romanzo. Perché da peaker, gli allenamenti sono sempre a sé stanti, anche se li metti in fila ogni settimana. Perché da blogger, anche i singoli post sono uno sforzo determinato, solo insieme formano il blog. Perché il concorso è un periodo di tempo definito tra studio e prove, è uno sforzo immane, ma sai quando finisce. Forse dovrei, idealmente nella mia testa bacata, “spacchettare” il romanzo in “post”, come piccoli sforzi. E vedere se almeno così, riesco a convincermi a finirlo. Work in progress per quest’anno. 😉

Sandra

Feb 01, 2023 at 1:34 PM Reply

Semplicemente giù il cappello per Barbara Webnauta.
Ci sono persone che hanno la mia ammirazione, la mia stima oltre al mio affetto, e tu sei tra queste.
Non avrai le montagne dalla nuova finestra, ma orizzonti vastissimi dove il tuo cuore tenace ha saputo posizionarsi.
Grande.

Barbara Businaro

Feb 03, 2023 at 4:06 PM Reply

Grazie Sandrina! ❤❤❤
Tu conosci bene le mie fatiche, le mie incertezze, le difficoltà del periodo. Per altro in questi giorni, in cui la notizia è circolata nell’attuale luogo di lavoro, raccolgo tante parole di dispiacere per la mia imminente uscita. A quanto pare, ho fatto la differenza, in un solo anno. E non è poco, me ne rendo conto.

Grazia Gironella

Feb 01, 2023 at 2:28 PM Reply

Che dire, Barbara? Il tuo dinamismo, la capacità di accettare le sfide, compensano l’inerzia di dieci persone almeno. Buona fortuna, potrei dire, ma mi sembri ben attrezzata per manifestare anche per conto tuo. In ogni caso, è un augurio che non fa mai male…

Barbara Businaro

Feb 03, 2023 at 4:13 PM Reply

Grazie Grazia! Gli auguri vanno sempre bene, non sono mai troppi e nemmeno mai scontati! 🙂
Prossimamente dovrò capire come mettere questo dinamismo anche nella mia scrittura, e finire qualcosa di più corposo di un racconto.

Brunilde

Feb 01, 2023 at 6:58 PM Reply

I tuoi desideri non si avverano, sei tu che li realizzi!
Ammiro e apprezzo la tua capacità di metterti in gioco e la determinazione con cui porti avanti le sfide.
Quasi tutte le persone che non sono pienamente soddisfatte di una realtà ( nel tuo caso, il lavoro ) non fanno nulla per cambiare, perchè è molto più rassicurante adagiarsi su ciò che si conosce, che affrontare situazioni nuove.
Tu invece…bravissima, davvero!
In bocca al lupo per la nuova scrivania.

Barbara Businaro

Feb 03, 2023 at 4:31 PM Reply

Hai ragione: i desideri si avverano quanto ci mettiamo in moto per favorirli. Però alcuni desideri restano tali, tipo che io ce la vorrei una Ferrari davanti casa, ti posso descrivere anche il modello preciso, interni compresi, ma niente!! Ancora non la vedo comparire in parcheggio! 😀 😀 😀
Devo dire che non sono sempre stata così. Se la mia prima esperienza lavorativa è durata quasi vent’anni non è solo perché, tirando le somme, ci stavo anche bene, avevo la fortuna di un team eccezionale in una sede distaccata. Ma all’epoca non ero in grado di accettare un cambiamento. Cosa è intervenuto da allora? Eh beh, probabilmente suonerà stucchevole, ma aver trovato la community My Peak Challenge ha cambiato molte mie prospettive. Certo, io ci ho messo del mio nel momento in cui ho accettato di rimettermi in gioco, ma ho avuto, e ho tuttora, dei supporter meravigliosi. 🙂
Grazie Brunilde, crepi il lupo poverino. Anche se qualcuno risponde: lunga vita al lupo!

Daniela Bino

Feb 01, 2023 at 7:38 PM Reply

Innanzitutto, complimenti! E poi, te l’avevo detto!!!
Mi aspettavo questo risultato: ho capito fin da subito che eri una tipa tosta. Già me la vedo la tua nuova scrivania al sesto piano, ad un passo dal cielo. Non è stato un colpo di fortuna ma il cuore che metti sempre in quello che fai.
E allora: vele spiegate e alla via così, capitano!

Barbara Businaro

Feb 03, 2023 at 4:42 PM Reply

Si, è vero, tu lo avevi detto! Però non abbiamo scommesso sto giro! 😛
Questo esito non era affatto scontato, perché anche se sei bravissimo, ci sono sempre altri fattori di cui tener conto in questi frangenti. Come ho proprio scritto nel mio ultimo post, Tu non sei il risultato del tuo esame. E del resto, per non smettere di studiare, mi sono sempre ripetuta mentalmente “Non dire gatto se non ce l’hai nel sacco!” Anche quando tutti mi ripetevano “è fatta, è fatta, stai tranquilla!”
Oggi è arrivata la comunicazione ufficiale, con la richiesta di documentazione per iniziare l’assunzione. 😉

Giulia Mancini

Feb 01, 2023 at 8:27 PM Reply

Prima di tutto complimenti Barbara, sei stata bravissima a superare il concorso del resto avevi già acquisito la competenza per quel posto, ma tu stessa (colpa della sindrome dell’impostore) non ci credevi. In bocca al lupo per il nuovo lavoro, sono sicura che te la caverai egregiamente

Barbara Businaro

Feb 03, 2023 at 4:46 PM Reply

Grazie Giulia! Si, tutti mi dicevano che in realtà dove sono ora sto già svolgendo compiti per una categoria superiore, ma la mia esperienza nel settore pubblico è fresca, di fatto solo un anno e qualche mese, quindi non ci credevo. Poi quando si cambia lavoro, comunque si devono imparare procedure nuove, ogni ambiente ha le sue, ma imparare cose nuove mi è sempre piaciuto. 🙂

Marco Freccero

Feb 02, 2023 at 8:10 PM Reply

Complimenti! Però dover salutare quelle montagne è in effetti un peccato. Ma non importa: dovrai affrontare ben altre montagne, d’ora in avanti! 😉

Barbara Businaro

Feb 03, 2023 at 4:48 PM Reply

Eh, ma io preferivo le montagne da guardare, mica quelle da scalare!! 😀 😀 😀
Grazie Marco!

Marina Guarneri

Feb 03, 2023 at 8:20 PM Reply

Meravigliosa avventura con un grande finale! Bravissima e congratulazioni! Queste sono soddisfazioni che non ti toglie nessuno: tutta farina del tuo cocciutissimo sacco e le fatiche quando sono sorrette dal sacrificio e dalla determinazione sono premiate non dico sempre, ma nella maggior parte dei casi. Adesso in bocca al lupo per il tuo nuovo percorso nei piani alti: niente vertigini, mi raccomando. Ah, non è che mi presteresti quella persona stupenda, amico, confidente, guida spirituale… e tutte le cose lì che hai scritto di quel Mister E? (non è che è il Mister M di un certo personaggio che conosciamo, sotto mentite spoglie?) 😀 😀

Barbara Businaro

Feb 05, 2023 at 3:55 PM Reply

Grazie Marina! Adesso inizia il turbinio di scartoffie, ferie pregresse da consumare e periodo di preavviso. In quanto alle vertigini, ahimé, ne soffro eccome! Per i primi tempi cercherò di guardare poco fuori dalla finestra, finché non farò l’abitudine alle nuvole. 🙂
Mister E. è più simile al personaggio Q di James Bond, responsabile della sezione Ricerca e sviluppo dell’MI6, piuttosto che al carattere di M, capo supremo dell’intera MI6. Mister E. non fornisce mai soluzioni pronte all’uso, ma fa in modo che tu trovi da solo la tua soluzione. Sempre se… la vuoi davvero una soluzione? Non ti stai trattenendo?! 😀

Luz

Feb 06, 2023 at 7:57 AM Reply

Eh sì, a volte c’è da restare stupiti, Barbara. E per come sei fatta tu, donna volitiva aperta alle sfide, come vedi poi anche senza accorgerti di quanto sia fondamentale il momento che stai affrontando, raggiungi mete inattese.
La vita è fatta anche di queste cose belle qui, di questi ribaltamenti su cui non hai rimuginato per anni, non previsti e una volta lì a portata di mano ti tolgono il fiato. Bravissima, congratulazioni. 🙂

Barbara Businaro

Feb 07, 2023 at 8:48 PM Reply

Grazie Luz! Si, proprio non me lo aspettavo, tanto da non aver predisposto nulla per il cambio repentino che ora mi attende. Tanto per dire, stamattina ho appreso di aver ben 15 giorni di ferie arretrati (tutte le volte che pianificavo ferie, non ho potuto poi di fatto prendermele, tra scadenze imperanti e colleghe assenti). Adesso non c’è più il tempo di consumarli e non me li pagheranno nemmeno, manco la metà. Eh già, pare che nel settore pubblico sia discrezionale del datore di lavoro, e quindi me le posso scordare.
Ma guardo avanti ai nuovi orizzonti, sperando che la mia destinazione meriti la fatica fin qui sostenuta. 🙂

IlVecchio

Feb 11, 2023 at 2:00 PM Reply

Sei una bella Ferrari, smettila di comportarti come fossi una Panda.
Te lo scrivo anche qui, perché ne sono convinto sul serio e voglio che tu lo comprenda appieno.
Quelle montagne non si muoveranno e probabilmente dal tuo nuovo sesto piano le potrai ammirare pure meglio! : -)

Barbara Businaro

Feb 12, 2023 at 1:53 PM Reply

Ma non era la Twingo?! “…hai scambiato una Ferrari con la Twingo” dall’ultima canzone di Shakira. 😛
Grazie, davvero. Se la finestra darà verso le montagne, forse sì, le vedrò meglio.

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