Piccole soddisfazioni - photo Ryan McGuire via Canva.com

Piccole soddisfazioni in rosa

Ci risiamo. Mi è scappato un altro volo pindarico. E questa volta direttamente sul podio.
Tutto è cominciato con il “blog tour” di Michele Scarparo di Scrivere per caso, che ha dato in gestione tutte le sue rubriche agli altri blogger a turno, per un giro turistico primaverile. Una di queste è il fantomatico “Thriller Paratattico”, un gioco letterario ereditato da un altro stimato blogger, Helgaldo di dadovestoscrivendo. Ogni volta viene richiesto di adattare un testo di base, attenendosi alle indicazioni fornite e sfoderando tutta la propria fantasia.
In quest’ultima sfida, ospitata presso Il Taccuino dello Scrittore, Marina Guarneri ci ha invitati a tingere di rosa, più rosa che si può, la storia paratattica e trasformarla in una trama romantica.

 

Thriller paratattico

 

 

Thriller paratattico originale

Questo il testo di partenza di tutte le 44 puntate finora contemplate:

Una giovane donna si trova sperduta nel quartiere parigino di Montmartre, intorno a lei una scura coltre di buio. La giovane cammina fra i vicoli costeggiando un lungo muro, ha paura, entra finalmente in una casa. Sale le scale, comincia a intravedere una luce, si trova nel mezzo di un bar frequentato da uomini ubriachi. Gli uomini si avventano su di lei: la vogliono rapinare, forse abusarne.
La donna urla di terrore, i maniaci la legano, la buttano in un fiume, aspettano sulla riva di vederla divorata dai topi. La donna sprofonda nell’acqua, comincia a dondolare. Si sente soffocare. Una mano la scuote, si sveglia, finalmente la voce amica del dentista: «Tutto fatto signora. Mezza corona, prego!»
Alfred Hitchcock con Helgaldo

Qui trovate l’elenco di tutte le esercitazioni e relativi vincitori: Thriller paratattico
Ci sono inversioni di genere (femminile diventa maschile e viceversa), effetti speciali con lens flare (scrivere con le inquadrature da cinema) ed una tutta puffata di blu (accipuffolina che divertente!). Il risvolto romantico mancava proprio all’appello.

 

Thriller paratattico in rosa

Basta, però, con paure, irrequietezza, violenza, incubi. Tingiamo di rosa questo “noir” paratattico. Regaliamo alla nostra fanciulla sperduta una giornata indimenticabile, luminosa, imbevuta di ottimismo e circondata da sorrisi. Qualunque cosa, purché anche lei possa godersi questo inizio di primavera.

Così Marina ci ha invitato a trasformare il testo originale “nella storia più rosa che vi venga in mente”. Sul suo blog trovate tutte le versioni che hanno partecipato al gioco: Thriller paratattico in rosa
Devo dire che sono stati tutti bravi: testi brillanti, alcuni complessi, e trame davvero fantasiose. Il breve paragrafo di partenza si è sviluppato in narrazioni di ottimo taglio.

Come al solito, non pensavo di partecipare.
Il rosa è uno dei miei colori e i “voli pindarici”, che già scrivo per un selezionato pubblico privée, sono decisamente di questa tinta (il nome “volo pindarico” l’hanno dato loro), ma sul momento non trovavo un appiglio per conformarmi alle linee guida dell’originale.
E poi l’idea si è fatta strada da sola.
Da subito ho scartato la proposta di matrimonio come fulcro del racconto, mi sembrava troppo scontata (e forse non ho più l’età…).
Parigi è già di per se la città dell’amore, quindi il rischio diabete è altissimo, ma volevo tenermi un po’ di mistero del vecchio thriller paratattico.
E cosa c’è di meglio di un appuntamento al buio per mantenere la suspense? (L’attesa del piacere è essa stessa il piacere)
Siamo poi nell’era dei social e può succedere davvero di tutto!
Così è nata, di colpo, in un’oretta nemmeno, questa versione.
L’ho scritta ridendo (credo di avere il ghigno dello Stregatto quando scrivo questi testi) e col battito davvero accelerato.

 

Volo pindarico parigino

Parigi è sempre una buona idea. (Sabrina)

No, non mi sono persa. Google Maps ha deciso di farmi impazzire con il suo scarto di pochi metri, per cui ho sbagliato già tre volte le vie, ma sono a Montmartre e oramai ci siamo. Il cuore fa un altro tonfo dall’agitazione.
Dietro di me, la collina del Sacré Coeur si staglia maestosa ai raggi obliqui del sole al tramonto. E mi pare di sentire l’ammonimento dei suoi cavalieri guardiani: “Stai per fare una cavolata!”
Forse, ma ho preso tutte le precauzioni del caso. Se mi si scarica il cellulare, ho la batteria ausiliaria in borsa. Ci sono due persone informate di dove mi sto recando, quindi sanno dove cercarmi. E in tasca, incollato alla mia mano sudata, sto stringendo saldo lo spray al peperoncino. Il gatto dei vicini, volontario, ha appurato che funziona alla grande.
Semaforo rosso.
Attendo con gli altri pedoni.
Sorrido. Lui-LUI è qui, siamo sotto lo stesso cielo. Ho visto le immagini della conferenza stampa di questa mattina, tutto il cast al completo. Non ho trovato i biglietti. E se anche li trovavo, mi toccava andarci da sola, alle altre colleghe non interessa. E non so se ne avrei avuto il coraggio.
Sospiro. E ora chi sto andando a incontrare?
Non lo so, non so chi sia lui-secondo-profilo. In realtà potrebbe anche essere una lei, un’altra fan. O un‘idiota che mi ha preso in giro per mesi. Sei mesi, per l’esattezza. Devo essere impazzita. Non ci ho nemmeno pensato stamattina, quando ho pubblicato la foto della Tour Eiffel all’alba dal nostro albergo. Ma lui-secondo-profilo, o lei…mi ha subito mandato un messaggio privato.
“You’re in Paris? Me too! We must meet!” (traduzione: Sei a Parigi? Anch’io! Ci dobbiamo incontrare!)
Semaforo verde, e il cuore fa un altro ruzzolone.
In un modo o nell’altro, oggi risolverò questo mistero! Quello di un profilo che è un enigma.
E’ spuntato fuori all’improvviso, quasi una notifica sbagliata del social. Nelle sue informazioni ha scritto “I am not what I am” (traduzione: Io non sono ciò che sembro) citando l’Othello di Shakespeare, guarda caso una delle opere portate in teatro da lui-LUI, il profilo ufficiale. E nella citazione lasciando in maiuscolo delle lettere sparse, ma che prese singolarmente compongono proprio il nome di lui-LUI.
E poi sono diventata una stalker, mio malgrado.
Ho scoperto che lui-secondo-profilo si trova sempre nella stessa città di lui-LUI, per lo meno scrive e risponde allo stesso fuso orario. Potrebbe anche essere il suo autista.
O la sua agente, la sua truccatrice. La domestica.
No, lui-secondo-profilo pensa al maschile. Ha gusti sportivi da uomo. Anche quelli musicali non sono un granchè. Ed è così simile nelle risposte a quello che leggo nelle interviste di lui-LUI. Non riesco nemmeno a dire il suo nome, ho paura di svegliarmi all’improvviso e scoprire che era solo una sbornia.
Ecco, ci siamo. Questa è la via che mi ha dato.
Il bar è all’angolo in fondo. Pochi metri. Respiro a pieni polmoni più volte, cercando di rallentare i battiti, e m’incammino.
Il peggio è che non so come riconoscerlo. Lui invece si, ha visto tutte le mie foto, io uso un profilo chiaro, non ho niente di che nascondere. E se arriva, mi vede e decide che dal vivo non sono così interessante, ancora prima di palesarsi?
Mi lascerà lì da sola ad aspettare inutilmente?
Qualcosa mi dice che non lo farebbe mai. E’ sempre stato di parola, in questa strana amicizia online.
E se davvero è lui-LUI, perchè diamine ha deciso di incontrare ME?
Entro nel locale e nelle luci soffuse noto che è frequentato per lo più da uomini attempati. Nell’aria il profumo acre del tabacco da sigaro ed una nota aromatizzata di alcool. Whisky. Ecco perchè l’ha scelto.
Sempre più sconnessa, mi siedo al bancone del bar, in posizione strategica con l’entrata alle spalle, ma visibile dallo specchio a tutta parete davanti a me. Lo vedrò prima che lui veda me?
Il barista si presenta per l’ordine. Prenderò proprio un bicchiere di whisky, chissà se se ne accorgerà.
Appena servita, scorgo una donnona corpulenta entrare affannata dalla porta, seguita da un’amica più striminzita.
Tutte e due indossano le magliette ufficiali dell’evento di stamattina e si guardano intorno in cerca di qualcosa.
Cazzo.
E’ una lei.
Una fan di quelle assatanate anche.
Nascondo il bicchiere tra le mani e abbasso il capo tra le spalle, cercando di diventare invisibile.
Eppure se ne vanno subito, non sembravano interessate ad un riconoscimento.
Forse cercavano solo una cafétéria.
Affranta, guardo se ci sono nuove notifiche social. Quando una voce profonda al mio fianco disintegra i miei pensieri.
“Wasn’t need whisky…I recognized the jacket…” (traduzione: Non c’era bisogno del whisky…Ho riconosciuto la giacca…)
Sbircio lo specchio ma riconosco la sua voce non doppiata.
LUI è lui, lui-LUI è lui, lui è lui-LUI. E’ LUI!
Eppure non sono sconvolta. Mi sento finalmente tranquilla. Ho parlato per mesi con quest’uomo. Mi volto.
“You’ve never seen this jacket!” (traduzione: Tu non hai mai visto questa giacca!)
“I was sure you had one. It’s more…you.” (traduzione: Ero sicuro che ne avessi una. E’ così…tu.) E scuote la testa ridendo.
Si, è famoso. Si, è dannatamente sexy. Ma visto da vicino, senza il filtro di Photoshop, si ridimensiona parecchio. Lui è secondo-profilo, è una persona con cui mi piace chiacchierare, abbiamo la stessa ironia di fondo.
“Really, whisky is for you!” (traduzione: Davvero, il whisky è per te!)
Prende il bicchiere e lo sorseggia. La sua faccia schifata è da Oscar.
“Ach, my God…what’s this?!” (traduzione: Ach, mio Dio…cos’è questo?!)
Un attimo dopo i nostri occhi si incrociano e si fissano per un’eternità.
“You were right…infinity…” (traduzione: Avevi ragione…infinito…)
E so di che cosa sta parlando. Blu contro blu.
«Mezza corona, prego!» interviene stizzito il barista.
Senza mai scostare lo sguardo dal mio, lui estrae una moneta dal taschino e la sbatte con un sonoro pugno sul bancone. Tutti i bicchieri sobbalzano rumorosamente, insieme agli astanti.
Mai contraddire uno scozzese.

 

And the winner is…

Qui trovate tutti i voti ed i commenti espressi dai lettori, per le varie versioni pubblicate: Thriller in rosa: la votazione Il Volo pindarico parigino ha conquistato il podio con 10 voti su 24 totali. Il colore rosa ha portato vitalità e nuovi autori a questo gioco!

Thriller paratattico: il vincitore

 

Ringraziamenti

Prima di tutto ringrazio le mie Sassenachs lettrici che hanno letto l’ennesimo volo pindarico in anteprima e sono corse a votarlo (ed ho sempre il dubbio che votino lui-LUI, invece che me… che lui-LUI è molto più…più…più!).
Questo è il settimo volo terminato, altri 3/4 in cantiere. Se arrivo a 99 mi toccherà davvero pubblicarli e confessare.

Poi ringrazio Nostromo Alex che mi ha pubblicizzato sui social. E devo dire che proprio da Facebook ho avuto delle sorprese: chi mi ha prima votato sulla fiducia e poi se n’è ritornato a dirmi “Ma sai che l’ho letto e scrivi proprio bene?”

Ringrazio Mister E. che, come suo solito, mi ha messo in crisi con una sola frase: “Preferisco quando scrivi così!” Ma “così” come? Più corto? In prima persona? Più suspance? Più rosa? Ma se ai maschi non piace il romance?!

Ringrazio tutti quelli che mi han votato, anche quelli non mi leggono sul blog, non aprono nemmeno la newsletter, ma quando han sentito di potermi votare e partecipare a qualcosa si sono fatti vivi. Come fare a incuriosirvi il resto del tempo?!

Infine ringrazio Michele, Helgaldo, Marina, tutti i blogger che han partecipato e che incrocio in questi ed in altri siti. Sharing is caring e voi siete un’evoluzione continua.

Grazie, grazie e ancora grazie a tutti.

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Comments (18)

Michele Scarparo

Apr 18, 2016 at 9:01 AM Reply

Per ringraziare c’è tempo, visto che d’ora in poi DOVRAI partecipare a tutti i thriller paratattici. Come minimo, eh. 😛

Barbara Businaro

Apr 18, 2016 at 12:30 PM Reply

L’ufficiale del Marketing ha detto che devo scrivere un post per ogni piccolo traguardo (che ieri sera mica avevo in calendario un post…e infatti wordpress s’era anche perso un pezzo del testo! ora l’ho aggiornato). Io ci provo a partecipare agli altri thriller. A parte questo exploit, sono ancora ferma a quello della lens flare… 😛

Darius Tred

Apr 18, 2016 at 10:05 AM Reply

Congratulazioni ! 😀

Barbara Businaro

Apr 18, 2016 at 12:37 PM Reply

Grazie! A me era piaciuta la tua versione, con l’idea del viaggio tra ponti. Non so se sia già stata utilizzata nella letteratura fantasy, ma qui ci stava bene!

Darius Tred

Apr 18, 2016 at 2:46 PM Reply

Grazie per l’apprezzamento :-). Proprio due sere fa guardicchiavo in giro per la rete le foto di ponti in giro per il mondo… Quasi quasi tiro fuori dal mio racconto qualcosa di più corposo. Onestamente non ho idea se ci sia già qualcosa del genere nella letteratura fantasy, proverò a indagare. Complimenti ancora e buona giornata. 😀

Marina

Apr 18, 2016 at 7:48 PM Reply

Bello, no? Vincere, certo, ma soprattutto partecipare.
Ha detto bene Michele: adesso ti tocca thrillerare insieme a noi… per sempre.
Ahah!
😀

Barbara Businaro

Apr 19, 2016 at 9:55 AM Reply

Bello soprattutto scrivere! 🙂
Non è che non ci provo a thrillerare (anche se preferisco il “Guarda che quarta”, che poi torna proprio su webnauta questo venerdì, con un’interessante novità). Diciamo che la versione paratattica in rosa lasciava più spazio ad immaginazione e fantasia di altre sfide. E sono andata a briglia sciolta.

sandra

Apr 18, 2016 at 10:37 PM Reply

io sono quella che si è scostata meno dall’originale, mi è venuto così e non è piaciuto molto, ma rimane la gioia che abbia vinto una dell’11 dicembre! 😀 questi voli e questi thriller insieme vanno lontano a quanto pare! Benissimo, eh sì come dice Michele ormai sei parte del club, occupi un gran posto, lasciatelo dire. Brava bravissima te lo ripeto e ti mando un super caro salutone tinto di rosa!

Barbara Businaro

Apr 19, 2016 at 10:02 AM Reply

In realtà proprio perchè non ti sei discostata molto dall’originale, la tua versione sarebbe perfetta. Però il romance è ottimismo allo stato puro e alle lettrici rosa non devi mai ricordare che “Uomini così esistono solo nei sogni!” Loro sono lì per sognare, vero, ma non gli devi rovinare l’illusione!
Comunque, qui siamo in attesa sia dei risultati del Tramando che dell’uscita di Le affinità affettive. GoWare ha già creato la tua pagina: Le affinità affettive 😀

sandra

Apr 19, 2016 at 5:37 PM Reply

Sì, me l’ha mandata, goWare intendo! Grazie che già anticipi il polverone di stelle filanti che toccherà sollevare per questa uscita. La grigliata di sto periodo è bella carica, oltre a Tramando, in settimana arriverà pure il responso per Bookabook. In effetti, tornando al thriller rosa, alle lettrici rosa non puoi togliere il lieto fine, che scherziamo? Ho toppato alla grande.

Barbara Businaro

Apr 19, 2016 at 6:09 PM Reply

In realtà, basta aggiungere una frase:
La donna sprofonda in un sentimento inebriante che somiglia al delirio felice dell’amore perfetto. Una mano la scuote, si sveglia, purtroppo, la voce nemica del dentista “Tutto fatto, signora. Mezza corona, prego!” Uomini così esistono solo nei sogni!
Però Montmartre non era lontano dallo studio e avrebbe potuto passarci tornando a casa, allungando solo un po’ il percorso a piedi. Magari chissà, avrebbe potuto ritrovarlo, quel bar. 😉

sandra

Apr 20, 2016 at 12:23 PM Reply

Finale aperto con speranza! I like it!

Barbara Businaro

Apr 20, 2016 at 6:20 PM Reply

La speranza è sempre l’ultima a morire no? 😀

Carolina

Giu 23, 2022 at 12:54 PM Reply

Ciao Barbara ho bisognio di un consiglio, io ho la passione della scrittura vorrei creare un blog dove ci scrivo una storia d’amore a puntate La prontagonista felicimente single, ma un giorno si prensenterà un vecchio amore che le dice che si devono sposare perché devono prendersi cura della nipote Lana. Che cosa ne pensi?

Barbara Businaro

Giu 23, 2022 at 4:46 PM Reply

Benvenuta nel mio blog Carolina. 🙂
In che senso, cosa ne penso? Del fatto che vuoi aprire un blog per pubblicare una storia a puntate? O della trama stessa di questa storia?
Per quanto riguarda l’apertura del blog, tecnicamente parlando, è facile. Soprattutto se si sceglie un servizio già pronto e gratuito come blogspot.it o wordpress.com. Ti registri, inserisci qualche dato, fai un minimo di configurazione e il blog è pronto. Il difficile viene dopo. Se vuoi pubblicare una storia su un blog è perché, giustamente, vuoi essere letta. E qui la domanda da farsi è solo una: quanto sei disposta a impegnarti, in termini di tempo, ma anche di denaro? Perché con una veloce ricerca in rete (non me ne volere, sono un vecchio navigatore di questi mari e sono pure una donna, curiosa per natura 😛 ) vedo che hai già avuto altri blog, chiusi in poco tempo. Quindi: cosa cambierebbe da questo blog agli altri per te? Una storia a puntate è un impegno serio, è un patto coi lettori, fossero anche solo quattro, di portarla fino al termine, costi quel che costi.
Su questo ho scritto un paio di post: Il valore del blog per lo scrittore (rispetto agli altri social media) e I sogni chiedono rispetto (con il grande esempio di Horacio Pagani, un sognatore partito povero dall’Argentina per costruire le auto più belle al mondo, la Pagani Zonda e la Pagani Huayra).
In quanto alla trama, se quella è la storia che senti di dover scrivere, scrivila. Perché a ben vedere non ci sono storie nuove, i conflitti che noi esseri umani affrontiamo nella vita, in amore, in amicizia, in famiglia, sul lavoro, sono sempre gli stessi. Quel che cambia da una storia all’altra è chi la scrive, come la scrive, cosa trasmette al lettore. Perciò scrivila e mettici l’anima! 😉

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