Niko - scene tagliate dal racconto "Speed Date. L'amore in 3 minuti"

Niko
“Speed Date” cutted scenes

Taglia, taglia, taglia. Tutte le volte che scriviamo, qualcuno ci dice di tagliare. Non solo parole, frasi e paragrafi, ma intere scene, centinaia di caratteri eliminati in un sol colpo. Non sono necessarie alla storia, questo è vero, a volte rivelano troppo e troppo presto al lettore, eppure hanno un gusto particolare, unico. Perché non farne un contenuto speciale come nei cofanetti dvd dei migliori film? Io adoro guardare le cutted scenes o il director’s cut, con il commento del regista, e ancora di più i making of, le riprese dietro le quinte o direttamente sul set proprio mentre stanno girando. E spesso penso che quella scena tagliata era migliore di quella effettiva!
Mi è capitato anche con il racconto di San Valentino pubblicato la settimana scorsa. Mentre ero lì che scrivevo, ecco spuntare una scena, un dialogo, perché i personaggi si muovono, hanno vita propria e spesso sono solo lì ad osservarli come una formica di passaggio. Li ho visti, li ho sentiti, ma nella revisione quelle parole erano in più. Tocca prendere la forbice e tagliare via. Scene tagliate, ma non dimenticate.
Ecco quindi le “cutted scenes” del racconto. E se non l’avete letto, potete rimediare subito qui: Speed date. L’amore in 3 minuti.

 

Appoggiato al grosso tavolo d’acciaio del laboratorio, Niko stava mescolando tenacemente una crema al burro e mandorle per la prossima torta. L’energia che ci metteva avrebbe battuto di gran lunga qualsiasi elettrodomestico professionale. Simon stava chiudendo il locale al pubblico e rimanevano un paio d’ore per rigovernare tavoli e stoviglie e sfornare qualche nuova delizia per l’indomani.
“Ha telefonato Suzi. Ha detto che ha fatto un figurone con la tua Poke Cake ai frutti di bosco in ufficio, per il compleanno della sua collega. Ti ringrazia tanto.” Simon posò il cordless nella stazione di ricarica sulla parete.
“Bene” rispose Niko concentrato sulla sua preparazione.
Simon si sedette alla piccola scrivania in angolo, per verificare sul laptop ordini e fatture della giornata. Calò il silenzio nel piccolo ambiente. Si sentiva solo lo sbattere del mestolo di Niko e il lieve ronzio del motore del freezer.
Niko decise che era giunto il momento di parlarne. “Se non glielo dici tu, glielo dico io!”
“Cosa?”
“Che ti piace!”
“Chi?”
“Mia nonna! Come chi? Suzi no?”
“Ma smettila…”
“Oh, io sono stufo di averti tra i piedi! E’ ora che ti fai una vita tua!”
Simon alzò uno sguardo di sbieco nella sua direzione. Pur avendo un appartamento tutto suo, Niko passava la maggior parte del tempo in casa di Simon. Rientrava a casa solo per dormire, o cambiarsi per qualche appuntamento. Se non tornava addirittura indietro per chiedergli se vestito così poteva andare bene, magari portandosi in un borsone pure l’outfit alternativo.
Niko smise per un attimo di amalgamare la crema. “Insomma, è carina, è intelligente, ha un bel fisico, cosa vuoi di più?!”
“E’ ancora innamorata di quell’altro…” rispose Simon continuando a scorrere le mail.
“Ma chi? Quello che dopo cinque anni l’ha quasi mollata all’altare? E’ arrabbiata nera, innamorata no. Se ne avesse l’opportunità, non ci ritornerebbe insieme tanto velocemente. Credi a me. Oppure passerebbe il resto della sua vita a fargliela pagare. Vivendo malissimo, solo per orgoglio.”
Ricominciò a sbattere la crema, doveva raggiungere una consistenza schiumosa, ma rimase in attesa di una risposta da Simon.
“Allora?” insisté nuovamente.
“Allora cosa?”
“Quando la inviti ad uscire?”
“Uhm, ci penserò…”
“Ci penserò?” Niko sbattè pesantemente la ciotola sul tavolo e incrociò le braccia arrabbiato. “Finché tu ci pensi, lei esce con tutti i disgraziati in città, e Dio solo sa rischiando cosa. Almeno se non lo vuoi fare per te, fallo per lei! Non puoi essere così insensibile!” Allargò le braccia verso il cielo. Sapeva essere davvero melodrammatico quando voleva attirare l’attenzione.
“Ma perché non ci esci tu?”
“Stupido!” Una palla di crema piombò dritta sulla guancia di Simon.
Suonò il telefono, Simon si pulì velocemente con lo strofinaccio e si alzò per prendere il cordless.
“Pronto? Oh, ciao Robert…” Guardò negli occhi Niko, il quale negava velocemente con la testa, mentre col solo labiale mimava un “non ci sono” scocciato.
“Mi spiace, è già uscito. Gli dico di richiamarti appena rientra. Bene, ciao.”
Simon si appoggiò al bancone di fronte all’amico, ticchettando rumorosamente sul ripiano in acciaio. “Allora?”
“Allora cosa?”
“Ne vogliamo parlare?”
“Di chi?”
“Di Robert, e di chi sennò? Non fingere con me!”
“Ah, non c’è niente da dire…” Niko alzò le spalle noncurante.
Simon si avvicinò al pentolino dove la glassa al cioccolato era tenuta a temperatura costante, pronta per la colata delle Sacher e cominciò a mischiare il composto profumato. “E’ carino, è intelligente, ha un bel fisico, cosa vuoi di più?!” Non riuscì a mascherare l’ironia di quelle stesse parole.
“Fatti gli affari tuoi. E’ un discorso diverso!”
“Ah no, non mi freghi. Ce l’avete tanto con la parità dei diritti, di diverso non c’è proprio niente. E ci sei già uscito. Per non parlare del resto! Per una settimana mi sono sorbito i particolari intimi della cosa. Non me ne intendo, ma non mi sembravi affatto dispiaciuto.”
Niko sospirò guardando sconsolato il soffitto. “Ha il più bel…”
“NON VOGLIO SAPERLO!” gli intimò Simon mettendogli sotto il naso la frusta piena di cioccolato fuso.
“E allora non impicciarti!”
“Detto da te poi! Ti piace o no?”
“Si ma… è troppo serio per me.”
“Guarda, tu hai proprio bisogno di una persona seria nella tua vita. Fidati. Ne so qualcosa.” Sghignazzò nel ricordare tutte le volte che aveva salvato Niko da situazioni a dir poco assurde.
“Tsk!”
“Io uscirò con Suzi quando tu uscirai con Robert!” Lo disse tutto d’un fiato, per non rimangiarselo all’istante.
“Ah si?” Il sorriso diabolico di Niko si allargò a dismisura. “A San Valentino allora!”
“Cosa?”
“A San Valentino io esco con Robert. Chiamava solo per chiedere il ristorante. E io non voglio suggerirglielo, deve decidere lui per una volta.” Smise di mescolare la crema e col mestolo indicò il telefono. “Ti conviene chiamare Suzi e prendere appuntamento subito. Prima che vada a quello speed date del cavolo!”
“Mi stai prendendo per il culo?”
Niko gli rivolse un sorriso ammiccante e uno sguardo lascivo al posteriore. “Te ne accorgeresti…”
“Tu sei una spina nel fianco!” sbottò Simon.
“Anche tu. Ed è per questo che ti voglio bene fratello!”

 

“Io non ho capito perché siamo seduti qui fuori, su questa panchina…” Robert si guardò intorno. Niko l’aveva trascinato fin lì, nella zona opposta della città rispetto al delizioso lounge bar dove aveva prenotato per la loro serata romantica. Anche partendo subito sarebbero comunque giunti in ritardo, cosa che lo infastidiva alquanto quando dava il suo nome per fissare il tavolo.
“Per ammirare le stelle no?” gli rispose mellifluo l’amico al suo fianco.
Robert alzò gli occhi al cielo scuro, dove una pallida luna si nascondeva dietro le nuvole, risaltandone i contorni. Si attendeva pioggia per l’indomani e i cumuli che si addensavano confermavano le previsioni. “Temo dovremo aspettare un bel po’ per vedere una stella!”
“Eccola!”
“Ma dove?”
“Laggiù…” Niko indicò il pub di fronte a loro, dall’altra parte della strada. Una coppia sorridente stava uscendo in quel momento, mano nella mano. Si guardavano negli occhi come se non ci fosse nient’altro al mondo. La magia di San Valentino.
“Ma quello non è il tuo socio?”
“Si. Ce l’ha fatta, finalmente.” Sospirò estasiato mentre li osservava incamminarsi lungo il marciapiede. La ragazza quasi sembrava volteggiare sulle punte dalla felicità.
“Ma lei chi è?”
“L’amore della sua vita. E speriamo che Simon lo capisca presto, per lo meno.”
Lui la fece piroettare per poi bloccarla tra le sue braccia. Rimasero così immobili per un istante.
“Dai…dai…e su! Dai!” Niko serrò i pugni in attesa. La panchina ondeggiava con il movimento nervoso dei suoi piedi.
Lui le scostò una ciocca di capelli dalla fronte, si avvicinò delicatamente alla sua bocca per indugiare a pochi centimetri dalle sue labbra, in attesa del suo consenso. Lei sorrise e terminò la corsa in un bacio appassionato.
“Siiiiiiiii!!” esultò Niko.
Robert osservò la scena incuriosito poi si girò verso l’amico. Gli occhi lucidi che brillavano come le stelle assenti. Gli invidiava questa sua capacità di essere empatico. Il suo cuore era troppo grande per starsene in un angolo a pensare solo a sé stesso.
Niko scattò in piedi. “Adesso possiamo andare a cena.”
“Quindi eravamo qui ad attendere loro?” Robert si alzò a sua volta, con la sua solita flemma inglese.
Niko non rispose. Si avviò in silenzio verso il parcheggio dove avevano lasciato l’auto. Robert lo raggiunse velocemente con il suo passo lungo.
“Mi racconterai cosa hai combinato con quei due e perché sei così contento?” Gli piaceva la leggerezza con cui Niko si lasciava andare completamente alle emozioni. La vita era molto meno noiosa in sua compagnia, doveva ammetterlo. Gli faceva anche perdere la pazienza, ma ne valeva la pena.
“Non credo…” Niko scrollò le spalle.
“Ma potrei scriverci un libro! Di quelli che piacciono a te. E ti riserverei la dedica!”
“Ah, voi scrittori, sempre a caccia di storie!” Niko lo prese sottobraccio. “Certi amori vanno vissuti, non raccontati!”
“Ma se li racconti… durano per sempre!” Robert gli strinse la mano e no, non l’avrebbe lasciata facilmente.

 

(c) 2018 Barbara Businaro

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Comments (20)

Alessandro Blasi

Feb 23, 2018 at 6:45 AM Reply

Quando ho saputo dell’esistenza di una cutted scene, scoperto che Niko e Simon non erano una coppia gay, ho pensato subito all’amico che consigliava di buttarsi. Non ho pensato invece all’altra che è stata per me una vera sorpresa. Ben fatto Barbara! Ora ci vorrebbe un “to be continued”… Così avresti storie da portare avanti per un bel po’.

Barbara Businaro

Feb 23, 2018 at 7:10 PM Reply

Alessandro, ho la cartella “bozze” piena di storie, non mi mancano le idee, mi manca il tempo per scriverle tutte!!! XD

Darius Tred

Feb 23, 2018 at 9:06 AM Reply

Mai tagliare! 😀

Barbara Businaro

Feb 23, 2018 at 7:14 PM Reply

A te ancora brucia il contest del primo compleanno del blog! Dai, i giudici ti hanno dato la menzione speciale! 😀
PS. Per chi se lo fosse perso: Un compleanno e un vincitore

Luz

Feb 23, 2018 at 12:06 PM Reply

Mi ero beatamente letta tutta la tua storia in classe sul tablet, durante un’ora di buco a scuola.
Queste scene tagliate sono piacevoli, ma forse in effetti non aggiungono nulla alla storia.
I tagli sono necessari, più di quanto riteniamo. Ne so qualcosa ripercorrendo il mio romanzo. Pagine intere che stanno sparendo, mentre la storia è lì.

Barbara Businaro

Feb 23, 2018 at 7:24 PM Reply

In fase di revisione hai finalmente in mano la struttura completa della storia, e quindi inizi a ragionare diversamente sulle varie scene. Magari qualcuna ti è scappata nell’emozione del momento, però non trova posto nel “puzzle” del romanzo. Il dialogo tra Simon e Niko è divertente, ma svelava troppo. L’epilogo invece spostava il focus da Suzi e Simon verso Niko e Robert, bello perché se devo dirla tutta è proprio Niko il mio personaggio preferito, ma non era più la storia di Suzi e Simon. 🙂

nadia

Feb 23, 2018 at 12:45 PM Reply

Credo tu abbia fatto bene a tagliare, hai evitato di svelare la sorpresa finale, e soprattutto hai lasciato in bilico fino alla fine facendo credere si trattasse di una coppia gay.
Tagliare è sempre molto complicato, ma serve, eccome se serve, ti rendi conto che riesci a riassumere una scena in poche frasi e allora aumenta tutto il valore del racconto.
É stato comunque molto piacevole leggere gli scatti tagliati, proprio come vedere a fine film le scene tagliate.

Barbara Businaro

Feb 23, 2018 at 7:31 PM Reply

Sono contenta siano piaciute, mi dispiaceva più del solito buttarle. 🙂
E poi ricordiamoci che tutto più essere semplificato, ma anche ridurre troppo fa perdere il senso della lettura. Prendi Alice nel Paese delle meraviglie: “Alice si addormenta nel bosco e sogna di entrare in un paese pieno di creature stranissime, risvegliandosi giusto prima che le taglino la testa.” Non è proprio uguale no? Così ristretto non dà lo stesso gusto! 😀

Rosalia Pucci

Feb 23, 2018 at 4:00 PM Reply

Non sono male queste scene, anche se forse non aggiungono molto alla storia. I tagli sono sempre dolorosi, credo che il senso che tu li abbia pubblicati in un’altra modalità, sia un po’ questo: è un peccato gettare via qualcosa in cui abbiamo creduto e in cui abbiamo investito tempo, emozioni, fatica… è il brutto della scrittura. Ma purtroppo tagliare è quasi necessario. Scrivere è un’attività a togliere e in questo assomiglia molto alla scultura 🙂

Barbara Businaro

Feb 23, 2018 at 7:38 PM Reply

Interessante il parallelismo con la scultura. Però in altri casi scrivere diventa anche un’attività ad aggiungere (pensiamo ai personaggi secondari, ad altre linee narrative che s’intrecciano con la trama principale) che potrebbe funzionare anche il confronto con gli strati dei quadri ad olio. 🙂

Elena

Feb 23, 2018 at 6:27 PM Reply

E io che credevo avessi tagliato scene erotiche!

Barbara Businaro

Feb 23, 2018 at 7:44 PM Reply

Ahhahhahaha, non ho ancora trovato il plugin per inserire l’avviso v.m.18! 😀
Che poi una mezza ideuzza ce l’ho eh, si tratta di estendere un vecchio Thriller Paratattico, faceva parte della sfida dei Tabù, e io ne avevo scelti due: superare la paura scrivendo una scena di morte per annegamento e pubblicare qualcosa di erotico (ma non troppo… poi Google mi declassa! 😛 ) Li trovi entrambe qui: Thriller paratattico dei tabù: morte e sesso

Calogero

Feb 23, 2018 at 7:23 PM Reply

Tagliare va bene quando una scena anticipa, non è congrua o nell’assieme risulta superflua (infodump). Chi suggerisce tagli sostanziosi bisogna che adduca motivazioni di ferro, altrimenti non è mai il caso di dargli retta.
Certo, riutilizzare il materiale tagliato per farne dei bonus, come idea non è affatto male.

Barbara Businaro

Feb 23, 2018 at 8:04 PM Reply

Dato che mi sono proprio ispirata alle edizioni speciali dei miei dvd preferiti, si può dire che per una volta la scrittura ha copiato da Hollywood e non viceversa! 😉

Calogero

Feb 23, 2018 at 9:12 PM Reply

Hollywood deve tutto alla scrittura, se cominciamo a incassare il credito non credo debbano aversene a male. 😀 😀

newwhitebear

Feb 23, 2018 at 9:12 PM Reply

bello questo secondo scorcio della puntata di San Valentino. Un sequel insomma. Ma adesso deve continuare la storia. Ci sono altre ricorrenze da celebrare.

Barbara Businaro

Feb 23, 2018 at 10:13 PM Reply

Ma potremmo celebrarle anche con altre storie, no? (anche se io devo finire il romanzo, devo smetterla di “perdere tempo” con i racconti! 😛 )

Giulia Mancini

Feb 24, 2018 at 11:28 AM Reply

Wow bellissime le scene che hai tagliato, anche se tagliandole hai realizzato meglio l’effetto sorpresa finale del racconto. Però hai ragione, danno qualcosa in più alla storia.

Barbara Businaro

Feb 24, 2018 at 12:17 PM Reply

Credo sia lo stesso effetto che si può ottenere quando si riscrive la storia cambiando punto di vista. Ci provò Stephenie Meyer con Midnight Sun, ovvero Twilight dal punto di vista di Edward il vampiro. Progetto incompleto, perché qualcuno trafugò il manoscritto e lo pubblicò in rete. La scrittrice rimase così sconvolta che decise di non terminarlo. Però quelle poche pagine sono magnifiche: Edward Cullen ha 104 anni effettivi all’uscita del libro, dunque ha attraversato due guerre mondiali, la società è cambiata parecchio, è un avido lettore, oltre ad aver avuto l’occasione di viaggiare molto; non parla e non pensa come i diciassettenni che frequenta a scuola. Quelle scene non aggiungono nulla alla storia, ma sono imperdibili. Di tutti gli scritti della Meyer, restano le mie pagine preferite.
Poi ci ha riprovato EL James con Grey, ovvero Fifty shades of Grey (preferisco il nome inglese, ma sono le Cinquanta sfumature di grigio), continuando l’idea che questa serie sia una fanfiction di Twilight (si, come i cavoli derivano dal caffè…). Me lo sono fatto prestare da mio padre (ah si, famiglia strana la nostra, mio padre è il primo ad avere letto le Sfumature, ne ho scritto qui: Ho scritto una FanFiction). Al di là del genere, quest’ultimo libro l’ho trovato più divertente di tutti gli altri. Altro che Signore Dominatore dell’Universo, Grey è uno zerbino e la scrittrice si diverte a mascherare i suoi veri pensieri! Nonostante la trama sia la stessa, sia già noto il finale, si legge comunque, ci si diverte e le vendite premiamo.
Diventerà una moda anche questa riscrittura? 😀

Darius Tred

Feb 24, 2018 at 10:27 PM Reply

😀 😀 😀
Nient’affatto. Ricordo molto bene quel racconto e sono contento di non averlo mai tagliato. 😛

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