Cos'è una cartella editoriale

Cartella editoriale pronta per l’uso

Quando si inizia a studiare il mondo editoriale, curiosando tra i blog degli aspiranti scrittori, i siti professionali di editor e agenzie, i bandi pubblicati dei concorsi letterari e le regole d’invio dei manoscritti alle case editrici, ci si scontra da subito con questa parola: cartella editoriale, in genere associata ad un numero di battute.
Non è la cartella del sistema operativo dove salvate i vostri file. E nemmeno quella brutta borsa rigida in cartone e similpelle con cui ci costringevano ad andare alle elementari (ai miei tempi almeno).

La cartella editoriale è l’unità di misura standardizzata (o quasi) utilizzata in campo editoriale per misurare la lunghezza dei fogli dattiloscritti. Ho lasciato tra parentesi il “quasi” perché con il passaggio dalla macchina da scrivere ai computer, dai tasti meccanici ai font grafici, ha fatto perdere una parte dello standard.
Ecco perché in rete ho trovato svariate spiegazioni di come impostare una cartella editoriale. Ed alla fine ho deciso di preparare dei modelli il più possibile fedeli alla definizione dattilografica. Modelli che potete scaricare gratuitamente. 😉

 

Cos’è un cartella editoriale

La cartella editoriale o tipografica è una pagina composta di 1800 battute (30 righe per 60 battute), dove per battuta intendiamo il singolo carattere digitato, compresi i caratteri speciali, tutta la punteggiatura e gli spazi tra le parole.
Capita anche che qualcuno richieda cartelle alternative da 2000 battute (variabili le righe e le battute per riga) o cartelle commerciali da 1500 battute (25 righe per 60 battute), ma lo standard storico è quello delle 1800 battute per foglio.

Modello cartella editoriale

Le impostazioni di base per una cartella editoriale su un foglio A4 sono dunque:

  • carattere a larghezza fissa, con grandezza a 12 punti
  • spaziatura con interlinea esatta, del valore di 22 punti
  • allineamento giustificato
  • margini impostati fissi: superiore e inferiore 3 cm; destro e sinistro 2,4 cm.

Dove è andato perso lo standard? Nella tipologia dei caratteri utilizzati.
Mentre i tasti della macchina da scrivere erano della stessa dimensione, assicurando che ogni carattere occupasse nel foglio lo stesso spazio, negli attuali programmi di videoscrittura la maggioranza dei font utilizza una “i” che occupa un terzo dell’ampiezza della “m”. Di conseguenza, 60 battute al computer sono più “strette” di 60 battute standard.

Per rispettare i termini, si devono utilizzare caratteri a larghezza fissa, ma sono davvero pochi (perché stilisticamente bruttini).
I soli tipi di carattere TrueType monospazio forniti da Microsoft sono Courier New, fornito con Windows 3.1, e Lucida Sans Typewriter, incluso nel pacchetto di caratteri TrueType. Tutti gli altri tipi di carattere TrueType inclusi in Windows 3.1 e il pacchetto di caratteri TrueType sono tipi di carattere proporzionali.
Personalmente ho scelto Lucida Sans Typewriter.

In realtà, dal momento che nei testi di fantasia, contenenti pezzi di dialogo, ritorni a capo per dare respiro alla prosa e salti di riga tra una scena e l’altra, parecchie battute vanno perse nel conteggio. Quindi di fatto il controllo finale è pur sempre il numero di battute totali richieste dal manoscritto. Se si parla di massimo 20 cartelle editoriali, significa un totale di 20 x 1800 = 36000 battute
E questa verifica si effettua con un semplice click in ogni programma di scrittura, anche se sono 19 o 21 fogli A4 in fase di stampa.

Se un editore o un agente hanno esigenze particolari, lo scrivono chiaramente nelle regole di invio. Se sono troppo pignoli, da rasentare la pazzia isterica, c’è da chiedersi se non stiano ostentando una professionalità che non gli appartiene. Ricordiamoci che devono valutare il contenuto del testo, non il suo formato grafico. 😉

 

Cartella editoriale con Word

Vediamo come impostare la cartella editoriale in ambiente Word. Le mie schermate sono prese dalla versione Office 2010 in lingua inglese.
Prima di tutto controlliamo di visualizzare un foglio A4 dal menù Page Layout > Size (Layout di pagina > Dimensioni, in altre versioni Formato > Pagina).

Office Page size

Sempre su Page Layout > Margins (Layout di pagina > Margini), andiamo a modificare i margini del nostro foglio sull’ultima opzione Custom margins… (Margini personalizzati): superiore e inferiore 3 cm; destro e sinistro 2,4 cm.

Office Page setup

Selezioniamo il nostro carattere Lucida Sans Typewriter con grandezza a 12 punti, direttamente nella barra principale:

Office Fonts

Aggiustiamo lo spazio tra le righe, dal menù Paragraph (Paragrafo, nella mia versione vi si accede con la freccettina in basso, in altre c’è Paragrafo > Formato): scegliamo l’allineamento Justified (Giustificato) del testo (anche se non ve ne sarebbe bisogno con un carattere monospazio), configuriamo l’interlinea Exactly (Esatta) di 22 punti e spuntiamo la casella Don’t add space between paragraphs of the same style (Non aggiungere spazio tra i paragrafi dello stesso stile).

Office Paragraph

La nostra cartella editoriale è pronta.
Una volta che abbiamo terminato di scrivere, andiamo a verificare il numero di battute totali dal menù Review (Revisione, in altri programmi di videoscrittura lo trovate sotto Strumenti) > Word Count (Conteggio parole): quello che ci interessa è Characters with spaces (Caratteri spazi inclusi).

Office Word Count

 

Cartella editoriale con OpenOffice / LibreOffice

Vediamo invece come impostare la cartella editoriale in ambiente opensource. Le mie schermate sono prese dalla versione LibreOffice 5 in lingua inglese, appena installata. Per impostare le unità di misura in centimetri, basta andare al menù Tools > Options, estendere la voce sulla sinistra LibreOffice Writer e sulla scheda General alla voce Measurement unit selezionare Centimeter:

Libreoffice Options

Controlliamo di utilizzare un foglio standard A4 dal menù Format > Page (Formato > Pagina). Nella stessa scheda impostiamo anche i margini corretti dell’area: superiore e inferiore 3 cm; destro e sinistro 2,4 cm.

Libreoffice Page style

Selezioniamo il nostro carattere Lucida Sans Typewriter con grandezza a 12 punti, direttamente nella barra principale. Se non avete il font installato a sistema (non è un default di Ubuntu), lo trovate scaricabile gratuitamente qui: myFontFree.com

Libreoffice Fonts

Verifichiamo la spaziatura tra le righe dal menù Format > Paragraph… (Formato > Paragrafo…): spuntate la casella Don’t add space between paragraphs of the same style (Non aggiungere spazio tra i paragrafi dello stesso stile) e inserire 0.78 cm come Line Spacing di tipo Fixed (corrisponde ai nostri 22 punti).

Libreoffice Paragraph Spacing

Sempre nella stessa finestra, ma al tab successivo Alignment (Allineamento), selezioniamo l’allineamento Justified (Giustificato):

Libreoffice Paragraph

La nostra cartella editoriale è pronta.
Terminata la scrittura, per verificare il numero di battute totali utilizziamo il menù Tools > Word Count (Strumenti > Conteggio parole): la voce che dobbiamo considerare è Characters including spaces (Caratteri spazi inclusi).

Libreoffice Word Count

 

Cartella editoriale con Google Docs

Vediamo anche come impostare la cartella editoriale all’interno di Google Docs. Verifichiamo le dimensioni del documento e impostiamo i margini personalizzati dal menù File > Impostazione Pagina. Il Formato Carta è già configurato di default in A4, mentre dobbiamo modificare i margini In alto e In basso a 3 cm, mentre Sinistra e Destra a 2.4 cm (attenzione al punto, non la virgola).

GoogleDocs - Cartella editoriale 1

GoogleDocs - Cartella editoriale 2

Per impostare il nostro carattere Lucida Sans Typewriter, dobbiamo cercarlo perché non è presente tra quelli visualizzati nell’elenco a discesa della barra principale: clicchiamo su Altri caratteri, la prima voce, e comparirà una finestra di ricerca. Basta scrivere “lucida” nel campo di ricerca in alto a sinistra e già compare il nostro font. Selezionandolo con un click, si sposta a destra sotto la voce I miei caratteri. Premendo OK, la finestra si chiude e viene configurato il carattere su tutto il documento. A questo punto basta portare la dimensione del font a 12 punti nella casella a fianco, sempre sulla barra principale.

GoogleDocs - Cartella editoriale 3

GoogleDocs - Cartella editoriale 4

Impostiamo lo spazio tra le righe dal menù Formato > Interlinea e spaziatura paragrafo > Spaziatura personalizzata, inserendo un’interlinea di 1.6 (attenzione al punto, non la virgola). Infine configuriamo l’allineamento giustificato dal menù Formato > Allinea e applica rientro > Giustificato.

GoogleDocs - Cartella editoriale 5

GoogleDocs - Cartella editoriale 7

La nostra cartella editoriale è pronta.
Per verificare il numero di battute del documento utilizziamo il menù Strumenti > Conteggio parole. Qui possiamo anche configurare la visualizzazione del conteggio parole durante la digitazione: compare una piccola finestrella in basso a sinistra, dove possiamo anche scegliere quale conteggio mostrare (pagine, parole, caratteri, caratteri esclusi gli spazi).

GoogleDocs - Conteggio parole

Dato che non possiamo inviare un documento Google Docs ma dobbiamo scaricarlo in altro formato (Word, OpenDocument, Rich Text Format, Documento PDF), verifichiamo poi che nel file scaricato siano state mantenute le formattazioni originali con quelle mostrate a video.

Purtroppo per Google Docs non posso fornire un modello specifico da scaricare, perché non utilizza un’estensione proprietaria. Possiamo però comunque riutilizzare i modelli già pronti per Word e OpenDocument, con qualche accortezza.

Per quanto riguarda il modello [OpenDocument] con estensione .odt, Google Docs fornisce piena compatibilità, interpretando correttamente tutte le impostazioni. Non possiamo però lavorare direttamente sul file appena caricato: è consentita la visualizzazione dell’originale, ma Google Docs ne crea un’altra copia nel suo formato interno, quando si clicca sul bottone in alto Apri con Documenti Google. Il nuovo documento perderà l’estensione .odt nel nome.

GoogleDocs - Visualizzazione cartella editoriale da OpenDocument

GoogleDocs - Modello cartella editoriale da OpenDocument

Invece per il modello [Word] con estensione .docx dobbiamo rivedere un’impostazione in particolare: la spaziatura tra le righe non viene convertita correttamente durante il caricamento, passando dai 22 punti esatti indicati nel modello Word all’interlinea personalizzata di 1.83. Questo consente di scrivere solo 26 righe anziché le 30 previste nel file originale, con sole 1.560 battute totali. Per risolvere, basterà selezionare tutto il testo e modificare la spaziatura al valore corretto 1.6 dal menù Formato > Interlinea e spaziatura paragrafo > Spaziatura personalizzata, esattamente come abbiamo già visto.

GoogleDocs - Modello cartella editoriale da Word

Se carichiamo invece il modello [Word 97-2003] con estensione .doc, Google Docs ci darà un avviso all’apertura, chiedendoci di salvarlo nel più recente formato .docx. Possiamo infatti visualizzare i file con la vecchia estensione .doc, ma non lavorarci e salvare le modifiche (per ulteriori informazioni consultate la Guida dell’Editor di Google Docs: Lavorare con i file di Office). Per questo motivo conviene partire direttamente con il caricamento del modello [Word] con estensione .docx e apportare solamente la modifica della spaziatura personalizzata, come indicato sopra.

GoogleDocs - Avviso vecchio formato Word

 

Modelli pronti per l’uso

Se non vi ritrovate con i menù della vostra versione del programma, ecco i modelli già pronti all’uso per voi (con esclusione di Google Docs, per i motivi di cui sopra). Cliccate per effettuare il download:

Modello cartella editoriale [Word].docx
Modello cartella editoriale [Word 97-2003].doc
Modello cartella editoriale [OpenDocument].odt

Scaricate gente, scaricate! 😀
E poi scrivete però!

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Comments (65)

grilloz

Ott 14, 2016 at 8:21 AM Reply

Ricordo che mio zio, che scriveva a macchina, mi spiegò il concetto di cartella, ma era prima dell’era del pc, word neanche esisteva ancora, i più moderni usavano una cosa che si chiamava wordstar.
I template sono sempre utli, anche se alla fine basta tenere il conto dei caratteri spazi completi e fare una piccola divisione, no? 😉
Però l’allineamento dovrebbe essere a destra, sennò word ti frega e dilata gli spazi all’occorrenza 😛

Barbara Businaro

Ott 14, 2016 at 1:55 PM Reply

Ragazzo, a casa dei miei genitori c’è ancora la mia vecchia Olivetti 82. E non farmi ricordare che in Dattilografia avevo 4—- (si, sono proprio 4 meno!) solo perchè il mio disgraziato mignolo non arrivava con forza alle lettere accentate. La prima volta che ho provato una macchina da scrivere elettronica ero in estati! Il correttore automatico!! (un tasto col “bianchetto” adesivo) Adesso capisci perchè letteralmente adoro i computer e non potrei mai stare su un tablet senza una tastiera decente? 😀
Sulla cartella editoriale originale, non si dovrebbe tener conto del totale delle battiture. Sostanzialmente, non si dovrebbe nemmeno mai andare a capo (il che è assurdo in scrittura creativa, ma un po’ meno nel giornalismo). Inoltre, ci sono concorsi letterari che richiedono un numero di cartelle editoriali, e resta sempre il dubbio che qualche segretaria conti i fogli (perchè richiedono ancora il cartaceo!) e non le battute. Nel dubbio, che si fa? In medio stat virtus. Quindi salviamo capra e cavoli, cercando di rispettare ogni paletto.
L’allineamento giustificato è messo per chi usa Times New Roman (carattere proporzionale) e conta solo il numero di battute totali. Stilisticamente sarebbe brutto inviare delle righe che sembrano un elettrocardiogramma! 🙂

grilloz

Ott 14, 2016 at 2:33 PM Reply

Grazie per il ragazzo, ma mi sa che più o meno siamo coetanei 😛 Io posseggo ancora una vecchia lettera 35 😉
Se richiedono il cartaceo sicuro contano i fogli, io mai mi metterei a contare le battute 😛

salvatore

Ott 14, 2016 at 9:45 AM Reply

La maggior parte degli addetti ai lavori sono abbastanza estremisti nella scelta del tipo di carattere, che non deve far male agli occhi dopo lunghe sessioni di lettura, per cui quasi sempre richiedono il Time New Roman. Assolutamente da evitare sono i font “fantasia”.

Barbara Businaro

Ott 14, 2016 at 1:56 PM Reply

I font fantasia vanno bene solo per loghi aziendali, estetici. Se troppo elaborati non sono leggibili nemmeno in forma pubblicitaria. Il lettore va sempre più di corsa e l’informazione deve essere istantanea.
Però mi fa sorridere l’impuntarsi su un carattere (tra l’altro proporzionale, quindi idealmente scorretto per il concetto di cartella editoriale). Ma nel 2016 è ancora così difficile fare Select All > Change character? 🙂

grilloz

Ott 14, 2016 at 2:35 PM Reply

“Ma nel 2016 è ancora così difficile fare Select All > Change character?”
Io lo faccio sempre quando mi arriva un manoscritto in Arial 😀

nadia

Ott 14, 2016 at 11:07 AM Reply

Sai che è stato uno dei primi dilemmi in cui mi sono imbattuta? Sì perché mentre scrivere su carta è facile e svolazzi con la calligrafia, contempli, correggi e stenografi, quando si tratta di trasferire tutto sul pc arriva quel buco nero. La domanda è stata per giorni senza risposte. Figurati non usavo neppure internet all’epoca. Solo un pc con un word datato. Poi un passo alla volta ho esplorato tutti i passaggi del programma e fatto prove su prove per vedere cosa rendesse meglio. Se ricordo quel periodo mi viene da sorridere. Sono un diploma magistrale, per decisione paterna ho fatto nel giurassico un corso di office automation dove mi hanno insegnato come organizzare un magazzino (!!!). Quando ho iniziato a casa ad usare il pc mi divertivo semplicemente a scaricare foto e a chiedermi cosa altro servisse. Mai più immaginavo di imparare a scrivere senza guardare la tastiera, ad impaginare..
Ora arrivi tu e mi risolvi il quesito di partenza e mi viene voglia di baciarti. Ma lo sai a chi è all’inizio quanta vita grama hai sollevato?

Barbara Businaro

Ott 14, 2016 at 1:56 PM Reply

Ho sollevato probabilmente la stessa vita grama che ho passato io lo scorso agosto a cercare una definizione corretta di cartella editoriale!
Perchè ci fosse confusione tra numero cartelle e numero battute. Perchè chiedono un Times New Roman se poi non rispetta le 60 battute in orizzontale per ogni riga. E questa è niente di più la conclusione a cui sono giunta. 🙂
Temo che gli scrittori affermati me ne vorranno per questo. Mi pare ci sia chi si impunta su queste facezie per sbaragliare la concorrenza…
Ma potrebbe essere peggio.
Potrebbero chiederci di sistemare anche gli stili di Word! Credimi, quello è un inferno!! 😉

Helgaldo

Ott 14, 2016 at 11:45 AM Reply

Come giustamente fai notare una cartella editoriale standard è costituita da 1800 caratteri, spazi inclusi.

Però se ti chiedono uno scritto di tre cartelle, vuol dire semplicemente un testo di 5400 caratteri spazi inclusi. Come lo impagini non è importante, è preferibile non formattare il testo, ma sbandierare tutto a sinistra. Starà poi a chi lo riceve pensare a come pubblicarlo in base alla sua gabbia grafica.

Diverso è il caso per esempio di un concorso letterario o di una valutazione per la pubblicazione. Poiché verrà valutato lo scritto in base anche alla gradevolezza di come il testo viene disposto sulla pagina bisogna pensare a un tipo di fon adeguato font e interlinea non opprimente. Di fisso resta solo la lunghezza, calcolata sempre in cartelle. Quindi la pagina può contenere anche 4000 caratteri, l’importante è che il numero di battute totali corrisponda a quanto richiesto in numero di cartelle.

Barbara Businaro

Ott 14, 2016 at 1:57 PM Reply

In effetti Helgaldo i dubbi sorgono per le richieste dei concorsi. Tralasciando il fatto che comunque andrebbe valutata la storia e la struttura narrativa, che ortografia, grammatica e punteggiatura devono essere penalizzanti, ma il formato grafico? siamo sicuri che quello sia compito dell’autore?
Comunque, se un concorso cita nel bando “La lunghezza di ogni racconto non deve essere superare le 20 cartelle dattiloscritte (per una cartella si intendono 30 righe di 60 battute circa)” si pongono due questioni: cartella editoriale non è esattamente cartella dattiloscritta (sennò anche quel 4—- che ho preso all’epoca me lo faccio togliere eh!) e se vogliono ragionare in termini di battute totali dovrebbero riportare quelle in alternativa (La lunghezza di ogni racconto non deve essere superare le 20 cartelle o 36000 battute totali spazi inclusi).
Ma forse i partecipanti sono talmente tanti che anche su questo si basa la selezione. Poco letteraria. 🙁

Helgaldo

Ott 14, 2016 at 11:50 AM Reply

E poi bisogna sempre rileggere il testo prima di spedirlo, perché come vedi ho lasciato degli errori.

Barbara Businaro

Ott 14, 2016 at 2:00 PM Reply

Errori di battitura. Per tua fortuna, qui non c’è la mia insegnante di Dattilografia! 😉

Marina

Ott 14, 2016 at 1:15 PM Reply

Ho sempre seguito la regola delle 60 battute per 30 righe, con la disposizione del testo, invece, sono andata un po’ a caso: credo di non avere mai impostato i margini come spieghi bene tu, ho fatto sempre di testa mia, ma in modo che il risultato fosse ragionevole o, meglio, di gradevole visibilità. Il font che uso è il Times new roman, con grandezza 12, lo standard.
Con la cartella word mi sono sempre trovata bene, un po’ meno con quella di Pages del Mac. Hai qualche consiglio pure per questa?

Barbara Businaro

Ott 14, 2016 at 1:58 PM Reply

Beh, è curioso. Quando ho chiesto ai Melafan cosa utilizzino per scrivere, mi hanno risposto: Office per Mac! (come se avessi pure fatto una domanda stupida…) Quindi ho creato il modello Word che, mi han detto, va benissimo anche su sistemi iOs. Pages non pervenuto.
Purtroppo non ho accesso a macchine Apple per effettuare prove direttamente (senza contare che rischierei l’ammutinamento dei pinguini di webnauta 🙂 )
Quel poco che leggo in rete, Pages supporta l’apertura anche dei file di Word: hai mai provato a “riciclare” la cartella di Word dentro Pages e vedere come ti lascia scrivere? C’è da dire che dalle immagini, l’interfaccia di Pages mi ricorda di più Publisher di casa Office, adatto a produrre depliant e flyer, prodotti per il marketing, più che videoscrittura.

Marina

Ott 15, 2016 at 12:54 PM Reply

Io mi trovo bene. Lo schema è più o meno analogo a quello del word, impostazione di pagina, layout, conteggio delle parole, però, devo essere sincera, scrivo e salvo file senza chiedere altro al programma. Quando, invece, devo presentare un racconto per un concorso, allora mi rifugio nel Windows, che mi dà più conforto, però devo convertire il file di Pages perché il sistema non lo legge.
Insomma, vorrei uniformare le due attività. Il fatto è che mi viene comodo scrivere su Pages, perché posso sfruttare l’icloud che mi consente di passare dall’ipad al Mac senza difficoltà (e poi io sono innamorata del Mac!)

grilloz

Ott 15, 2016 at 1:15 PM Reply

Se usi onedrive puoi usare il cloud anche con office (funziona anche con dropbox) io lo uso a volte per rileggere sul cellulare quando sono in tram (scrivere sul cell è un po’ un’impresa 😛 )

Barbara Businaro

Ott 16, 2016 at 4:21 PM

Siccome sono per la separazione dei poteri, per questioni di sicurezza, anche se uso Office non salvo su OneDrive e avendo caselle Gmail non salvo nemmeno su Google Drive (se non per l’utilità del riconoscimento vocale che abbiamo visto). Uso DropBox, installato su tutti i miei pc, che hanno tutti installato Office. Senza contare che la maggior parte delle volte inizio a scrivere semplicemente su Blocco note (o Notepad). Solo alla fine passo a Word. 🙂

grilloz

Ott 16, 2016 at 6:26 PM

Anch’io sono per la separazione, anche perchè usavo tutti i servizi di google che man mano ha cancellato, quindi sono già stato bruciato diverse volte 😀
Comunque dropbox è perfettamente integrato in office (esattamente come onedrive) cosa che tra l’altro ti permette di usare anche office online in emergenza.

Lisa

Ott 15, 2016 at 6:17 PM Reply

Salvato nella cartella “strumenti”! Grazie, so che un giorno mi tornerà utile! 😀

Barbara Businaro

Ott 16, 2016 at 4:23 PM Reply

Spero proprio che ti torni utile. E magari che ci vinci anche qualcosa! 😉

Giulia Mancini

Ott 15, 2016 at 8:54 PM Reply

Ho scaricato i file word, grazie cara Barbara, *_* con il nuovo pc e con Windows 10 mi sento un po’ persa, dovrò abituarmi, non riesco a vedere bene l’anteprima, è tutto diverso, hai suggerimenti?

Barbara Businaro

Ott 16, 2016 at 4:27 PM Reply

Si, lo so, Windows 10 è anche una mia piaga…Non è ancora del tutto stabile e ogni volta che mi arriva giù un aggiornamento, il computer si “frizza”, costringendomi al riavvio. Ma di che anteprima parli? Quella del menù Start/Avvio? O dell’anteprima del file scaricato? O dell’anteprima di webnauta su Edge, il nuovo browser/visualizzatore integrato? (Non usare Edge, consiglio Firefox o Chrome)

maria vittoria

Gen 13, 2017 at 2:56 PM Reply

Grazie!

Barbara Businaro

Gen 14, 2017 at 12:04 AM Reply

Grazie Maria Vittoria e benvenuta nel blog! Spero che la cartella ti sia utile! 🙂

Saramaz

Mar 03, 2017 at 8:48 PM Reply

Grazie mille mi è stato molto utile! Addirittura nel 2017 per iscriversi all’università serve sapere cosa sia una cartella dattiloscritta… data la mia giovane età non avevo neanche la più pallida idea di cosa fosse, per fortuna sei stata molto esaudiente 🙂

Barbara Businaro

Mar 04, 2017 at 2:08 PM Reply

Grazie a te Saramaz per essere passata di qua! 🙂

Stefano

Mar 05, 2017 at 6:42 PM Reply

Personalmente come impaginazione adoro il LaTex e i primi racconti li scrissi una decina d’anni fa con Lyx. Il tutto esiste “anche” per win. Il risultato in postscript e una gioia (tipografica) per l’occhio. Peccato lo si usi poco. Alcune Università, ch’io sappia, lo vogliono per la tesi.

Grilloz

Mar 05, 2017 at 6:48 PM Reply

Io ci scrissi la tesi 😉 non era espressamente obbligatorio ma fortemente consigliato. E avevano ragione, a parte la qualità grafica, dopo un certo periodo di apprendimento (insomma tocca impararsi un linguaggio) se devi scrivere molte equazioni poi vai come un treno 😉
Ci ho anche fatto l’impaginazione di un romanzo una volta, è stato un po’ una sfacchinata, devo dire, perchè ho dovuto forzare alcuni suoi meccanismi, ma con un po’ di pazienza si ottiene tutto 🙂

Unwriter

Mar 08, 2017 at 12:09 PM Reply

Grazie per i tuoi preziosi suggerimenti. Ho scaricato il modello di cartella editoriale Open Office, ma i caratteri per pagina risultano essere 1590 circa. Vanno bene ugualmente?

Barbara Businaro

Mar 08, 2017 at 10:08 PM Reply

Ovviamente no, non vanno bene. Bisogna riaggiustare i margini per avere esattamente 30 righe di 60 battute. La lavorazione per file l’ho fatta su Libre Office, quindi ho provato a installarmi Open Office (Apache OpenOffice versione 4.1.3 per Windows) e in effetti, rispetto al fratello, non rispetta le impostazioni. Nonostante sia una pagina A4, con gli stessi margini e lo stesso font, nella mia versione ogni riga conteneva 64 battute (quindi più battute delle 1800, un risultato ancora diverso dal tuo). Ho riaggiustato i margini destro e sinistro a 2,80 cm anziché 2,40 cm. Prova a rivedere i margini fino a trovare la misura di 60 caratteri nella prima riga, nel tuo caso prova con i margini a 2 cm.
Grazie comunque della segnalazione Unwriter! 🙂

cri

Mag 27, 2017 at 4:12 PM Reply

Salve a tutti, devo fare x un esame universitario, una relazione di 8-9 cartelle ma devo farla commerciale o editoriale ? Grazie per l’aiuto

Barbara Businaro

Mag 28, 2017 at 3:11 PM Reply

Benvenuta nel blog Cri. Devi chiedere al professore del corso, perché anche se in ambiente universitario la cartella delle relazioni dovrebbe essere quella editoriale, qualcuno intende semplicemente il formato del documento standard di Microsoft Word, quello che si apre quando crei un nuovo documento vuoto.

Pablo Cerini

Set 01, 2017 at 4:11 AM Reply

Grazie mille!

Barbara Businaro

Set 01, 2017 at 9:15 AM Reply

Benvenuto nel blog Pablo. Spero che la cartella editoriale porti fortuna per …concorso? editore? 🙂

Eleonora

Feb 04, 2018 at 2:42 PM Reply

Scusami, tre cartelle editoriali allora corrisponderebbero a tre pagine del programma di videoscrittura Word?

Barbara Businaro

Feb 04, 2018 at 3:21 PM Reply

Benvenuta sul blog Eleonora. Tre cartelle editoriali corrispondono a tre pagine di qualsiasi programma di videoscrittura quando la pagina di quel programma è impostata con le misure delle cartelle editoriale qui descritte. I default dei programmi infatti cambiano per versione e lingua, ed utilizzano caratteri di larghezza proporzionale (la pagina standard del mio Word usa Calibri, 11 punti, per un totale a pagina di 2.485 caratteri) 🙂

Nestor Neroman

Apr 28, 2018 at 3:45 PM Reply

Ciao a tutti. Avrei due domande.
Premessa: Ho la necessità di raggiungere un certo numero di cartelle senza superarlo di molto (La mia paura è di scrivere “troppo”). Uso LibreOffice Writer. Se faccio conteggio parole (spazi inclusi), poi divido per 1800, arrivo al numero di cartelle.
– 1a domanda: Quando vado a capo, immagino che non vengano conteggiato come un certo numero di spazi equivalente all’andare alla riga successiva. Quindi nella realtà il mio numero di cartelle sarà moooolto maggiore di quello calcolato con il sistema sopracitato. Vero? Oppure nel conteggio dei caratteri e degli spazi ci sono anche gli “a capo”???
– 2a domanda: Il numero di cartelle equivalgono, grosso modo, al numero di pagine di un romanzo stampato e rilegato? Ho cercato di contare le battute di alcune pagine di alcuni libri che avevo in casa. Più o meno siamo sulle 30 righe per 60 battute. QUando questo cambiava, cambiava di poco. Vorrei sapere se è corretto quindi pensare che se uno scrive un romanzo di 400 cartelle equivale CIRCA ad un libro di 400 pagine.
Grazie.
NN

Barbara Businaro

Apr 28, 2018 at 5:12 PM Reply

Benvenuto nel blog Nestor. In realtà le risposte alle tue domande dipendono dall’uso che farai di quelle cartelle. Perché se devi inviare il manoscritto a un concorso o a un editore per la valutazione, in genere sono loro a chiarire se tengono di più alla cartella in senso stretto o al numero di battute totali (finora ho visto dare entrambe le informazioni). Se invece si tratta di mandarle direttamente in stampa, alla seconda domanda la risposta è no, la cartella editoriale non corrisponde ad una pagina stampata, sia per l’utilizzo di font a larghezza variabile, sia perché ogni casa editrice ha un proprio formato di stampa. Ecco perché nel mondo editoriale non si ragiona in termini di “pagine” di un romanzo, ma in “cartelle” o meglio ancora in “battute”. Dunque, 400 cartelle sono 400×1800 = 720 mila battute, un bel tomo direi! 😉

Nestor Neroman

Apr 28, 2018 at 7:37 PM Reply

Grazie mille per la risposta, che mi soddisfa anche se non ho capito se quando vado a capo quello va a contare negli spazi oppure no.
E poi quando dici 720mila battute, cioè 400 cartelle… un bel tomo. Io fatico a capire quanto diventa grande. Sarebbe comodo sapere quanto sono grandi alcuni romanzi che si trovano nelle librerie. Quante cartelle (o battute) per intenderci…
Io ho davvero paura di aver scritto troppo, e so che se mando ad un editor o ad un’agenzia un romanzo troppo lungo, di sicuro finisce in un cassetto.

Barbara Businaro

Apr 28, 2018 at 8:40 PM Reply

Scusa Nestor, nei conteggi automatici sia di Word che LibreOffice l’a capo (o new line) non viene conteggiato tra i caratteri e nemmeno tra gli spazi (basta aprire un nuovo documento vuoto e fare qualche prova 😉 ).
Sulla lunghezza di romanzi, ci scontriamo con un altro annoso problema: mentre in Italia usiamo la cartella editoriale/numero di battute, nel mondo anglosassone conteggiano le parole (“Word count” appunto). Purtroppo finora non ho trovato quante battute ci sono nei romanzi famosi pubblicati, ma si trovano i conteggi in parole. Ne ho scritto qui, in merito alla velocità di lettura (che si misura in “parole al minuto”): Come leggere 200 libri in un anno
Il Libraio ha poi pubblicato un’infografica sempre col numero di parole dei romanzi famosi nella storia: Ecco quante parole compongono i vostri libri preferiti
Poi, ti dirò, se tutto insieme è un romanzo tanto lungo, potrebbe essere un’idea provare a spezzarlo in una saga… 😉

Nestor Neroman

Apr 28, 2018 at 11:18 PM

Grazie mille. Davvero.

Massimiliano Riccardi

Mag 18, 2018 at 6:23 PM Reply

Ok, grazie Ba, mi hai tolto dei dubbi e aiutato a risolvere dei piccoli casini che da anni mi trascinavo

Barbara Businaro

Mag 19, 2018 at 11:52 AM Reply

Bene Massimiliano, sono contenta! 🙂

francesco Gnutti

Feb 06, 2019 at 9:55 AM Reply

Voglio ringraziare per le preziose informazioni e per avermi aiutato a orientarmi in un modo che, lentamente sto cercando di trasformare in una mia professione. Complimenti un bel blog che sarà il mio punto di riferimento. Buon lavoro e grazie

Barbara Businaro

Feb 06, 2019 at 8:00 PM Reply

Grazie Francesco e benvenuto nel blog!
Trasformare la scrittura, soprattutto la scrittura creativa, in una professione è molto difficile. Molto, molto, molto, molto, molto, molto difficile.
Sia per la crisi del mercato editoriale sia per il numero di lettori in caduta vertiginosa. E se sempre meno leggono, sempre meno libri vanno venduti.
Meglio scrivere perché ci piace innanzitutto. E se poi diventerà anche un lavoro retribuito, tanto meglio! 🙂

francesco Gnutti

Feb 07, 2019 at 8:56 AM Reply

Buongiorno rispondo al suo commento perché concordo ma fino a un certo punto. Io credo che, il lettore non legga più solo perché si trova ad avere una vita troppo frenetica. Mi spiego meglio. Da quando si sveglia deve affrontare tutto un certo tipo di problemi, lavoro, figli e altre responsabilità che riducono il tempo privandolo di ciò che lo aiuta a rilassarsi come ad esempio leggere. Quando finalmente si mette sulla sua poltrona con un buon caffè per leggere un buon libro cominciano i problemi. O va sul sicuro con un Dan Brown o un Steven king oppure deve affrontare tutto un discorso di parole troppo complicate che tolgono il piacere della scrittura, invece di rilassarsi deve riaccendere il cervello per capire cosa sia quella frase senza la quale non riesce a comprendere tutto il discorso. Parlando di letteratura italiana questo succede in quanto ci si basa su uno standard che prevede non scrivere per passione o guadagnare dal duro lavoro ma vendere parole scritte dalla propria mano ma pensate da un pubblico che compra. Quindi la gente giustamente dice perché devo complicarmi la vita? Gli scrittori professionisti non sanno essere reali troppo fieri di se, vendono un libro e credono di essere Steven king e scrivono per persone che hanno una preparazione accademica in lettere, un muratore o una persona che ha fatto solo la terza media è esclusa dal loro pacchetto vendite in quanto non comprende la lingua con cui è scritto il libro. Il vero scrittore è colui che sa scrivere in una universale lingua. Purtroppo gli esordienti, coloro che si auto pubblicano vengono severamente penalizzati da questa tipologia di persone. Ieri ho fatto un esperimento su Facebook, per capire se la mia teoria era giusta ho fatto una semplice domanda: “Oggi mi voglio divertire….A tutti i miei amici parlando di scrittura sapete dirmi cosa sia la cartella? Dovendo scrivere in merito un articolo? Sono curioso di leggere le vostre risposte:)” Le risposte sono state molto colorite ma nessuno che mi ha dato la risposta secca senza troppi preamboli nessuno ha usato il termine è una unità di misura editoriale. In base a questo ho capito che il problema non è lo scrittore o il lettore in se, il problema è la mentalità con la quale si scrive un libro e con la quale ci si approccia al mondo della scrittura e della lettura. Ricordo che Steven King non è nato scrittore prima era una sorta di blogger che scriveva per una rivista scolastica, e scontrandosi con un mercato duro, oltre che andare in totale depressione si convinse di perdere solo tempo poi il suo lavoro finalmente fu apprezzato.Ora quindi non si deve tanto saper lavorare come scrittore ma riprendere fiducia in se stessi e fare in modo che la gente prenda fiducia del puro modo di scrivere senza troppi preamboli e senza troppe frasi tecniche che bloccano la fantasia senza lasciare nulla in bocca. Io la penso così forse sbaglio ma questo Blog è fantastico da condividere assolutamente.

Barbara Businaro

Feb 07, 2019 at 2:23 PM Reply

Caspita Francesco, hai scritto un commentone con tanti argomenti, tutti che meriterebbero un articolo a parte! 🙂
Dunque, non sono convinta che sia la vita frenetica a tenere le persone lontano dai libri, tanto più che ci sono strumenti tecnologici che ci consentono di leggere ovunque, sullo smartphone, sugli ereader, con le cuffiette grazie agli audiolibri, senza nemmeno sforzare la vista.
Sono però le stesse nuove tecnologie che distraggono e fanno perdere molto tempo: per leggere 200 libri in un anno, ad una velocità di lettura medio-bassa, occorrono 1000 ore; secondo la ricerca Digital in 2017 Global Overview di We Are Social gli italiani impegnano in media 4.151 ore all’anno tra social e televisione (ne avevo scritto qui: Come leggere 200 libri in un anno)
Sulle parole complicate che tolgono il piacere della lettura faccio un po’ fatica a seguirti: leggere non è una questione di titolo accademico (lo ben dimostra mia madre che legge quel che io le propino… ehm, regalo, pur avendo solo la quinta elementare) e non occorre chissà quale preparazione per iniziare ad esempio con la letteratura per ragazzi. Lo spiega bene Daniel Pennac nel suo saggio Come un romanzo (di cui puoi leggere qualche estratto qui: Come trasmettere il piacere di leggere (insieme)): se un gruppo di quindicenni della scuola professionale si è invaghita de Il profumo di Patrick Süskind perché non dovrebbe innamorarsene anche il muratore, l’idraulico, l’elettricista e la casalinga di Voghera?
Nemmeno scrivere è una prerogativa di laureati o letterati: vedesi l’esempio di Erri De Luca, liceo classico, che da autodidatta ha studiato il russo, lo swahili, lo yiddish e l’ebraico antico, e Mauro Corona, che ha abbandonato la scuola superiore, prima il Collegio Don Bosco e poi l’Istituto per Geometri. Ma chiaramente per raggiungere il loro livello, che non è fatto di parole incomprensibili o linguaggio complicato te l’assicuro, hanno letto e studiato molto per conto proprio. Non si sono accontentati di pubblicare un romanzo imperfetto, in idee o per stile, hanno scelto di pubblicare solo quando il testo aveva raggiunto la migliore forma possibile.
Purtroppo è questo che penalizza gli esordienti: la fretta.
Stephen King è nato scrittore, per me. Stephen King leggeva tutto quello che gli passava di mano fin da piccolo. E non trovando più niente da leggere, iniziava a scrivere. A 10 anni scriveva il suo primo racconto horror, venduto sottobanco in classe. A 12 anni stampava in ciclostile un giornalino che vendeva per il quartiere. Ma a 19 anni ha venduto il suo primo racconto “serio” ad una rivista letteraria. Si è laureato in letteratura inglese all’Università del Maine, ha insegnato poi letteratura inglese per tre anni prima di dimettersi per diventare scrittore a tempo pieno. Prima di arrivare a pubblicare Carrie a 27 anni, aveva già nel cassetto altri quattro romanzi. King poi è uno che non fa sconti, né sugli errori di grammatica né su quelli di punteggiatura. E’ severissimo sull’uso del linguaggio, che non deve indossare giacca e cravatta (ma indica vocabolario e grammatica come gli strumenti indispensabili) e sul fatto che scrivere è lavorare sodo.
Se non l’hai letto, questo è il manuale di scrittura per eccellenza, uno dei più seri e spietati in circolazione, perché non racconta frottole, non illude nessuno su quanto sia difficile scrivere e vivere di scrittura: On Writing di Stephen King
Personalmente, è un libro che mi ha insegnato molto. Buona lettura! 🙂

Flora

Mag 08, 2020 at 4:32 PM Reply

Buongiorno, ho letto con interesse l’articolo e volevo fare una domanda. Come faccio a mantenere l’impostazione delle 60 battute per 30 righe quando si richiede per esempio di usare il font Times New Roman e di non superare le 1800 battute per cartella? Una cartella equivale ad una pagina? Ho provato ad adattare la pagina con tutti i parametri, ma quando faccio il conteggio delle battute, in ogni pagina alla fine ci stanno più di 1800 battute. In un caso addirittura 2500… grazie mille. Buona giornata 🙂

Barbara Businaro

Mag 09, 2020 at 12:40 AM Reply

Benvenuta sul blog Flora. 🙂
Rispondo alle tue domande: Come faccio a mantenere l’impostazione delle 60 battute per 30 righe quando si richiede per esempio di usare il font Times New Roman e di non superare le 1800 battute per cartella? Non puoi. Come ho spiegato nell’articolo, l’impostazione di 60 battute per 30 righe può essere rispettata solo con un font a larghezza fissa. Times New Roman è invece un font proporzionale, ecco perché si hanno più battute nella cartella preimpostata. Se viene richiesto esplicitamente quel font dall’editore si può solo usare il conteggio finale del documento e il concetto di “cartella editoriale” diventa solo matematico.
Una cartella equivale ad una pagina? Direi proprio di no, anche se dipende dalla definizione di “pagina”. Se intendiamo la pagina del programma di videoscrittura, le dimensioni della pagina (e quindi il numero di battute) cambiano a seconda del programma installato e della sua versione. Avendo diversi computer con versioni differenti e in lingue diverse, posso dirti che le impostazioni di default cambiano per ognuno. 🙂

Flora

Mag 09, 2020 at 11:04 AM Reply

Grazie mille! Immaginavo non si potesse usando il font Times New Roman (provavo e riprovavo perché mi si chiede questa impostazione) ma non riuscivo a capire. Grazie 🙂 il blog è molto interessante. Un caro saluto

fabrizio

Giu 27, 2020 at 5:42 PM Reply

Ciao, intanto grazie mille ! Stavo disperatamente cercando di capire il concetto di cartella editoriale ! Forse però sbaglio qualcosa, ho scaricato il tuo modello word docx (ma avevo anche creato io un modello seguendo le tue istruzioni) ma su una riga riesco a mettere 63 carattari invece di 60 … è normale o forse ancora non ci sono ?? GRAZIE !

Barbara Businaro

Giu 30, 2020 at 10:39 AM Reply

Benvenuto sul blog Fabrizio. 🙂
Purtroppo Microsoft Word presenta delle differenze a seconda delle versioni e degli aggiornamenti, soprattutto quando si lavora con il nuovo formato .DOCX. Per dire, su un computer con Office Professional Plus 2010 per avere i 60 caratteri in una riga ho dovuto impostare margine sinistro 2,4 cm e destro 3 cm, mentre su un altro computer con Office Professional Plus 2019 ho dovuto impostare 2,5 cm (quindi 0,1 in più) e 3 cm. Sempre con lo stesso font Lucida Sans Typewriter a 12 punti e il foglio impostato sullo standard A4. Quindi, prima di cominciare a scrivere, meglio verificare che siano proprio 60 caratteri (io digito “0123456789” e lo copio per altre cinque volte, se la sesta volta non va a capo allora sistemo i margini). 😉

fabrizio

Lug 04, 2020 at 9:25 AM Reply

grazie !!

massimiliano riccardi

Lug 19, 2020 at 3:32 AM Reply

Piccolo ripasso. Grazie ancora.

Barbara Businaro

Lug 20, 2020 at 12:38 PM Reply

Repetita iuvant! (e non juventus, come mi è capitato di leggere altrove… 😀 😀 😀 )

Giuseppe

Ott 15, 2021 at 6:32 PM Reply

Buonasera, devo presentare un progetto per l’Università e sono disperato: mi chiedono di contenere il lavoro in 4 cartelle (30 righe per 90 battute). Qualcuno può spiegarmi come fare ad impostare la pagina con queste caratteristiche? Grazie sin d’ora.

Barbara Businaro

Ott 16, 2021 at 5:52 PM Reply

Benvenuto nel blog Giuseppe. La cartella editoriale standard è di 30 righe per 60 battute, ma a te chiedono 30 righe per 90 battute, ovvero caratteri in più per ogni riga. L’impostazione è abbastanza semplice, sempre seguendo quello che è scritto nel post: selezioni un font a dimensione fissa, come il Lucida Sans Typewriter, scrivi 90 caratteri (puoi copiare la stringa 0123456789 per 9 volte e hai 90 caratteri) e poi giochi con la dimensione del font (prova con 9 o 10 punti) o i margini destro e sinistro della pagina per far sì che quei 90 caratteri stiano tutti nella prima riga. Controlli di avere poi 30 righe come nella cartella editoriale (basta giocare con la spaziatura tra le righe o i margini superiore e inferiore) ed è fatta. 🙂

Ilaria

Ago 28, 2022 at 11:12 AM Reply

Buongiorno,
Sono approdata qui in cerca di informazioni dettagliate per impostare il layout di Word secondo la cartella editoriale standard ma ho una difficoltà. Mi è stato chiesto di scrivere una proposta di progetto di 4 cartelle editoriali, max. 2000/2500 parole.
Com’è possibile raggiungere quel numero di parole, se 4 cartelle editoriale ne contiene a malapena la metà?
Grazie per l’aiuto! 🙂

Barbara Businaro

Ago 28, 2022 at 6:44 PM Reply

Benvenuta nel blog Ilaria. 🙂
Attenzione a non confondere “battute” (numero di caratteri) con “parole”, non è affatto la stessa cosa. Normalmente, sono gli anglosassoni a misurare i manoscritti in parole (ecco perché i programmi di videoscrittura mostrano anche le “words” oltre ai “characters”), mentre nel nostro sistema editoriale misuriamo in battute. Per definizione standard di 1800 battute, 4 cartelle editoriali sono un totale di 7.200 battute. Se vado a vedere uno dei miei ultimi scritti e seleziono 7.200 battute, queste corrispondono circa a 1.150 parole (è ovviamente una media, non vale per tutti i testi).
Ti direi quindi di chiedere lumi a chi chi ha dato quelle indicazioni. Magari intendeva cartelle editoriali di 2000/2500 battute e non parole? Oppure ha parlato genericamente di cartella editoriale, ma il vero focus è sul numero di parole, e non di battute.
Buona fortuna per il progetto! 🙂

Samuel

Apr 29, 2023 at 6:08 PM Reply

Salve e grazie per l’articolo, mi è stato davvero utile. Una domanda: come faccio invece a impostare una cartella di 2000 battute (invece che 1800) su LibreOffice?

Barbara Businaro

Apr 30, 2023 at 12:03 PM Reply

Benvenuto nel blog Samuel. 🙂
Per una cartella da 2000 battute, se l’editore o il concorso non danno altri riferimenti specifici, basta impostare i margini tali da avere 25 righe da 80 battute ognuna, probabilmente con un font di dimensione inferiore, 11 punti, forse anche 10 punti. Occorre fare qualche prova per verificare la leggibilità. E’ comunque un formato poco richiesto, finora ho visto solo richieste di cartelle da 1800 battute.

Flavia

Ago 16, 2023 at 9:36 PM Reply

Ciao Barbara,
ho una domanda. Potresti fare questa guida anche per Google Docs? Per qualche motivo non riesco a impostare una cartella editoriale, la spaziatura mi viene enorme. Hai consigli?

Un saluto,
Flavia

Barbara Businaro

Ago 18, 2023 at 6:39 PM Reply

Ciao Flavia, benvenuta nel blog. 🙂
Detto, fatto. Ho aggiunto la sezione apposita per Google Docs, che effettivamente ha qualche problemino di conversione nelle impostazioni della spaziatura tra le righe, con il modello di Word. Con quello di OpenDocument invece non ha problemi. Ho scritto tutto, almeno spero! 😉

Edoardo

Dic 24, 2023 at 1:07 PM Reply

Ciao a tutti,
Vi chiedo aiuto perché evidentemente qualcosa mi sfugge. Sto cercando di creare la cartella editoriale con Google Docs. Ho seguito tutti i passaggi di margini, font e interlinea, ma purtroppo continuo a non avere il numero corretto di caratteri. Il numero di righe è corretto, ma ogni riga ha un numero di caratteri sempre variabile. Il font è il Lucida Sans (su Google Docs non l’ho trovato con anche la dicitura Typewriter), ho provato anche con altri font dichiarati a larghezza fissa (es: courier, space mono, ecc.), ma continuo ad avere ogni riga un numero leggermente diverso di battute.

Ho provato anche importando il formato open document, ma anche in quel caso non mi funziona. Dove mi sto perdendo?
Grazie mille in anticipo!

Barbara Businaro

Dic 26, 2023 at 1:21 PM Reply

Benvenuto sul blog Edoardo. 🙂
Purtroppo nel caso di Google Docs molto dipende anche dalle configurazioni del browser che stai usando (consiglio Chrome, ovviamente), dalle sue impostazioni e dagli aggiornamenti. Come ho scritto nel post, su Google Docs c’è solo il carattere Lucida Sans, senza la dicitura Typewriter, quindi quello è corretto. Margini, font e interlinea sono quelli indicati. Verifica magari se non hai impostazioni personalizzate sul browser per dimensione dei caratteri (io mantengo la “media”, quella consigliata), se hai l’ultima versione aggiornata del browser in questione e magari anche il settaggio della Lingua (io li sto usando in Italiano). Ho provato anche oggi sia su Chrome (versione 120.0.6099.111) che su Firefox (versione 121.0 64 bit) e la cartella mi viene impostata correttamente. Mi viene da pensare che sia il browser proprio perché anche importando l’open document, non ti mantiene la cartella correttamente. Sembra qualcosa a monte di Google Docs.

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