Le interviste estive di Luz. Oggi tocca a me!

Le interviste estive di Luz

Settembre si affaccia dall’ultima finestrella del calendario sulla scrivania, ovunque impazzano le pubblicità degli zaini e della cartoleria per la scuola, le strade cominciano a riempirsi nuovamente di traffico e nella mia mente risuona un malinconico riff.
L’estate sta finendo e un anno se ne va…
Però a guardare le previsioni metereologiche, con le temperature ostinatamente sopra la media almeno per altri quindici giorni, l’estate non ha proprio tanta voglia di andarsene. Nonostante io soffra troppo il caldo, non mi dispiace continuare questa leggerezza estiva e procrastinare i buoni propositi dell’autunno. Con questo spirito, ho accettato subito la proposta di Luz di partecipare alla serie di interviste estive per il suo blog Io, la letteratura e Chaplin (e pensare che quando mi ha inviato le domande, all’inizio di luglio, c’era qualcuno per casa che mi infastidiva proprio con la canzoncina dei Righeira…)

Luz, diminutivo (o forse rafforzativo?) di Luana, è un’insegnante delle scuole medie, una lettrice intensiva e di romanzi mica tanto semplici, e soprattutto una regista teatrale di tutto rispetto. Originaria della Calabria, vive a Roma oramai da parecchi anni, dove porta avanti anche un laboratorio teatrale per ragazzi. Tra lettura, scrittura, drammaturgia, fotografia, cinema, disegno e illustrazione, potete trovare davvero di tutto nel suo blog e uscirne sempre arricchiti delle sue riflessioni.
Non ricordo più come ci siamo incontrate nella rete, devo aver letto un suo commento in un altro blog che seguivamo entrambe, mi ha incuriosito il suo stile e sono finita a leggere i suoi post. Il suo blog ha quasi la stessa età del mio webnauta, siamo blogger dal 2015, lei però da gennaio, io da dicembre, dal giorno del mio compleanno (che no, col senno di poi non è stata una mossa così astuta, ma allora dovevo festeggiare me stessa e la data mi pareva propizia).

Dico spesso e senza vergogna che Luz è la professoressa di Lettere che avrei voluto avere in classe. Mi piace leggere le recensioni particolari delle sue letture (le trovate tutte qui, con diversi autori e generi letterari: Libri recensiti) perché un occhio critico come il suo, di formazione classica, colma le mie lacune da istituto tecnico. In comune abbiamo lo stesso entusiasmo per le nostre passioni, lo sento nelle parole con cui racconta le prime dei suoi spettacoli teatrali e lo scorgo nelle foto dei suoi occhi accesi lassù sul palco.
Purtroppo non ho ancora avuto l’occasione di assistere dal vivo, ma chissà che in futuro non riesca ad organizzarmi.

Con lo stesso slancio, mi sono messa a rispondere alle domande – difficili, quasi marzulliane – delle sue interviste estive.
Alla fine, tra le mie striminzite ferie di luglio e le mie pubblicazioni sulla rivista Confidenze, arrivo ai calci di rigore per l’ultima puntata. Che poi in realtà oggi sarebbe una data importante per me: il 29 agosto nasceva Michael Jackson, il mio cantante della giovinezza, quello che mi ha traghettato fuori dall’adolescenza in continuo contrasto con il mondo degli adulti. E’ una parte di me e della mia creatività, anche se non sembra. E infatti è comparso in una delle mie risposte, non a caso. 😉

 

Domande per tutti i gusti

Ecco qui la serie di quesiti per le interviste estive di Luz. Si spazio parecchio, dalla lettura ai viaggi nel tempo, dall’apocalisse alle abitudini quotidiane, dalle emozioni sfavillanti alle emozioni più nascoste. E persino le preferenze di acquisto! 😀

1. Hai la possibilità di salire sull’Orient Express e dividere lo scompartimento con uno scrittore o una scrittrice del passato (oppure un artista, un attore, un personaggio storico). Con chi sceglieresti di viaggiare e perché?

2. Hai la possibilità di rinascere scegliendo epoca, famiglia, sesso, aspetto fisico, professione, luogo. Descriviti.

3. Hai il potere di incontrare una volta il tuo te stesso bambino e restare a parlare con lui 10 minuti, cosa gli diresti?

4. Sei fra coloro che avranno l’opportunità di lasciare la Terra e andare a vivere in una splendida stazione su Marte, quale libro porteresti con te e perché?

5. Sei un’allodola o un gufo, ossia preferisci il giorno o la notte? E perché?

6. In base a cosa ti fai un’idea di una persona?

7. Se tu dovessi valutare da 0 a 100 la tua vita finora vissuta, che voto le daresti? In cosa potresti migliorare e in cosa di te sei pienamente soddisfatto/a?

8. Descrivi il momento più imbarazzante della tua vita.

9. Di cosa hai più paura?

10. Hai l’opportunità di possedere per incanto un potere illimitato per un’ora, cosa faresti?

11. Qual è la cosa più avventurosa che hai fatto nella tua vita?

12. La cosa più costosa che hai comprato per te o che hai regalato.

13. Sei un tipo da bicchiere mezzo vuoto o mezzo pieno? Fai degli esempi.

14. Ti guardi indietro: qual è il tuo rimpianto più grande?

15. Se tu vincessi un milione di euro alla lotteria, come li spenderesti? (poi concludi con una domanda da rilanciare a chi leggerà e vorrà commentare)

E adesso andate a leggere le mie risposte. Un’ultima domanda ai lettori l’ho formulata io. Le trovate tutte a questo link:

Le interviste estive – Barbara Businaro (Webnauta)

Sarò curiosa di leggere i vostri commenti, continuando a canticchiare questa canzone dei ricordi.
L’estate sta finendo e un anno se ne va. E se conoscete questa canzone avete una certa… età! Pà pà pà! 😛

 

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Comments (16)

Sandra

Ago 30, 2024 at 12:04 PM Reply

Già letto e commentato da Luz, qui posso solo aggiungere che eh sì, conosco benissimo la canzone.

Barbara Businaro

Ago 30, 2024 at 12:22 PM Reply

Abbiamo tutte e due una certa… esperienza!!
Ma meglio cantare “L’estate sta finendo” invece di “Non tengo dinero, no no no no!”

Luz

Ago 30, 2024 at 12:37 PM Reply

Tu dici a me, ma le cose che hai scritto qui mi emozionano profondamente. 🙂
Grazie, Barbara, per la stima – che sai è reciproca – e per aver partecipato a questa piccola cosa.

Barbara Businaro

Ago 30, 2024 at 4:48 PM Reply

Come ho commentato su Facebook, ho scritto tutto martedì pomeriggio, dopo aver curato l’ultima storia vera pubblicata su Confidenze. Poi il post era rimasto in bozza in attesa del link all’intervista sul tuo blog. Poi quando ho letto la tua presentazione, sono rimasta secca: “Ma di chi sta parlando? Ce ne sarà mica un’altra in giro che fa meglio di me?!” 😀
No, sono io, è che a volte non me ne rendo conto. La parola “eclettica” poi mi piace parecchio. Meglio di “poliedrica” che suona un po’ asettica, senza emozione. Grazie di avermi coinvolto Luz, gli scambi così non sono mai “piccole cose”. 😉

Marina

Ago 30, 2024 at 3:39 PM Reply

Torno dalle vacanze e il mio primo ricontatto con il mondo del blog è quest’ultima intervista estiva di Luz, la cui protagonista sei tu. Ora vado a leggere le tue risposte. Tra parentesi: che figata avere Luana come insegnante! Anch’io l’avrei sperimentata volentieri!

Barbara Businaro

Ago 30, 2024 at 4:50 PM Reply

Ti abbiamo aspettato! Era tutto organizzato per il tuo ritorno!!
Sospetto Marina che in classe saremmo state, non dico nel primo banco delle secchione, ma non oltre la terza fila. Che in fondo non si sente niente.
Vado a leggere di là…

Luz

Set 02, 2024 at 10:01 AM Reply

Care mie, anch’io con tutto il cuore vi avrei voluto come alunne! Ah, che alunne sareste state!
E non mi sarei aspettata neppure che foste perfettine, perché vi immagino invece con quella “fragranza” di quegli anni (i miei alunni e alunne dagli 11 ai 14 vivono secondo me l’età perfetta perché vi si lasci un primo seme importante).

Barbara Businaro

Set 03, 2024 at 4:45 PM Reply

Perfettina proprio no. Alle medie sono stata parecchio in difficoltà con gli studi, soprattutto perché la famiglia ha traslocato e non potevo frequentare nel tempo libero i vecchi amici, che vedevo ancora a scuola la mattina, ma abitavo poi troppo lontano il pomeriggio. E il telefono fisso, con la rotella, costava parecchio…

Giulia Mancini

Set 02, 2024 at 6:35 AM Reply

Letto e commentato da Luz, queste interviste sono sempre interessanti e fanno scoprire sempre aspetti nuovi.
Anch’io avrei voluto avere una prof come Luz, anche se alle superiori avevo comunque un professore di lettere che adopravo, era molto bravo e ci ha trasmesso l’amore per la letteratura.

Barbara Businaro

Set 03, 2024 at 4:44 PM Reply

Non so dire chi mi abbia trasmesso davvero l’amore per la letteratura… se l’inossidabile maestra delle elementari, che ho rivisto lo scorso anno, in una cena di classe bellissima, lei smagliante nei suoi 84 anni, braccialetti tintinnanti e rossetto rosso, come era in aula con noi bimbetti. O se la professoressa delle medie, contenuta nelle emozioni, severa eppure amabile, perché la ricordiamo tutti con affetto. Poi quando sono arrivata alle superiori in effetti leggevo già Agatha Christie, tutti gli Oscar Giallo Mondadori che mi passavano gli zii. Certo ha lasciato un segno anche la lettura in classe dei Promessi Sposi (di quell’edizione rossa di cui ho raccontato qui: Vent’anni per ritrovarti), con la professoressa di Italiano del biennio che, inflessibile, col capello cotonato inamovibile quanto i suoi voti, si lasciava andare a risolini ed esclamazioni. 🙂

Paola Sposito

Set 02, 2024 at 12:30 PM Reply

Ciao Barbara. Sono sempre interessanti le interviste perché fanno venir fuori gli aspetti più intimi e veri della persona. Avevo già intuito che tu fossi una persona coraggiosa e curiosa e la tua esperienza con la patente della moto me lo ha confermato: ho una grande ammirazione per le donne che scelgono di guidare una moto anche perché conferisce loro una certa maestosità 🙂 La risposta che più mi ha fatto riflettere è stata quella relativa al rapporto con i tuoi genitori che mi ha fatto ricordare che le indicazioni di mia madre non mi hanno aiutata a scegliere l’ambito lavorativo a me più adatto.

Barbara Businaro

Set 03, 2024 at 4:47 PM Reply

Coraggiosa e curiosa sicuramente sì. Ricordiamoci però che essere coraggiosi non significa non avere paura (quella sarebbe incoscienza, non comprendere il rischio), ma decidere di proseguire nonostante la paura. In quanto alla maestosità… mah, sono alta un metro e un citofono, non sono molto maestosa in sella alla moto (e dipende anche da che moto, la mia era piccolina, per riuscire a toccare terra con i piedi, ahimè). Va detto che all’epoca in ufficio avevo dei colleghi motociclisti fantastici, che mi hanno insegnato tanto e trasmesso parecchia fiducia. Uno dei miei primi racconti è proprio questo, da sempre il loro preferito: Moto dell’anima
Il titolo deriva da un vecchio adagio dei motociclisti: Quattro ruote spostano il corpo, due ruote muovono l’anima. 😉
Non potendo guidare una moto su strada, per il momento mi accontento delle quattro ruote. Ma che quattro ruote però! Vuoi mettere una Ferrari lanciata in pista? Una bionda e una rossa

Per quanto riguarda il rapporto con i genitori, purtroppo come figli dobbiamo arrivare alla maggiore età, ancor meglio all’indipendenza economica, prima di poter seguire le nostre reali aspirazioni. Non posso nemmeno dire che sia una questione di generazione (i miei genitori hanno cercato per me una sicurezza economica che mancava loro in gioventù) perché purtroppo osservo questo comportamento anche in alcuni amici verso i loro ragazzi. Spesso non sono lasciati liberi di crescere, di sperimentare, di cadere e rialzarsi, di scoprire il mondo e soprattutto le proprie capacità.

paola sposito

Set 06, 2024 at 9:51 AM Reply

Ciao Barbara. Incuriosita, sono andata a leggere il tuo racconto ‘Moto dell’Anima’. (Al momento solo questo in velocità)
Intanto quella della foto, che presumo sia la tua, è una moto per davvero, potente e rombante. Magari commisurata alla tua altezza, ma è una signora moto. Almeno per una come me che di motori non capisce nulla e le uniche due ruote che cavalca sono quella della bicicletta per cui ho una grande passione. E dalla tua descrizione sulle sensazioni che il vento produce guidando una moto ho capito perché i motociclisti si coprano come marziani anche quando la temperatura esterna è molto alta che solo a vederli ti chiedi ‘perché soffrire così?’: menomale che poi il vento penetra in mezzo ai vestiti perché, solo leggendo le fasi della vestizione, avevo già iniziato a sudare. ‍♀️

Barbara Businaro

Set 06, 2024 at 5:18 PM Reply

Eh Paola, quella moto nella foto, Suzuki SV 650 sulla cima del Monte Subasio sopra Assisi, è di mio marito. Era destinata a me, ma non sono mai riuscita a farle fare più di un girotondo in parcheggio e anche quella una faticaccia. E’ troppo alta, pur con la sella tutta abbassata, arrivo a toccare terra solo con le punte dei piedi. Cinque centimetri di gamba in più e avrei risolto tutti i miei problemi, uffa! Adesso è la seconda moto, è diventata maggiorenne nel frattempo e non riusciamo a venderla perché è un pezzo di cuore. La mia piccolina era invece una Yamaha Ybr 125 nera (clicca e la vedi), maneggevole in città, ma poco prestante per i lunghi viaggi e le belle curve in salita.
La vestizione del motociclista è un rito. Del resto non si può scherzare con la sicurezza, mi vengono i brividi quando vedo qualcuno in sella col casco ma con la maglietta di cotone e le scarpe da passeggio. Se ti vengono addosso, le protezioni sono tutto.
L’aria fresca dentro il casco è spettacolare! Il problema è stare fermi ai semafori… 😛

Daniela Bino

Set 10, 2024 at 11:36 AM Reply

Ho letto la tua intervista sul blog di Luz. Interessante! Pure io sono gufo, sempre stata, a dirla tutta: la notte rendevo di più perché finalmente ero sola con me stessa, con i miei pensieri e tanti progetti in piedi da mandare avanti. Il silenzio della casa unico, gradito compagno.

Barbara Businaro

Set 10, 2024 at 6:29 PM Reply

Anche chi si alza presto dice di preferire il mattino per il silenzio della casa e la solitudine. 😀
Penso che sia una differenza sulla luce: chi crea meglio alla luce soffusa di una lampada e chi attende invece l’arrivo dell’alba.
Grazie di essere passata a leggere!

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