Kafka workout - In palestra con Kafka e il My System di Müller

In palestra con Kafka

Potreste pensare che ho sbagliato titolo, che la raccolta di vignette dello scozzese Tom Gauld a tema librario si chiama In cucina con Kafka, libro che non dovrebbe mancare nella collezione di un accanito lettore, e pure di uno scrittore, per sdrammatizzare il mondo editoriale (me lo sono regalata per Natale, una vera chicca!)
Ma no, io sono a dieta e in allenamento, quindi niente cucina. Oggi si va proprio in palestra con Franz Kafka

Mens sana in corpore sano scrisse Giovenale, una mente sana in un corpo sano e gli scrittori non fanno eccezione. Abbiamo già visto come il movimento abbia un impatto positivo nelle attività creative, nell’articolo Camminare fa bene alla scrittura?, con l’esempio degli autori Herman Hesse, Paulo Coelho, Stephen King e Haruki Murakami, che ha partecipato anche alla maratona di New York per ben quattro volte.

Ma è grazie al gruppo MyPeak Warrior Writers, all’interno della community My Peak Challenge, che ho scoperto l’incredibile allenamento seguito da Franz Kafka, una routine di esercizi di soli 15 minuti al giorno che nel lontano 1904 divenne un bestseller tradotto in 25 lingue, precursore se vogliamo del ben più noto metodo Pilates oggi praticato: si tratta del My System: 15 Minutes’ Exercise a Day for Health’s Sake di Jørgen Peter Müller.

Franz Kafka, che non godeva di buona salute fin dalla tenera età, con un corpo sottile e debole, fu colpito dalla descrizione che J.P. Müller dava dei risultati ottenuti proprio con la categoria degli impiegati (e Kafka era all’epoca assunto in un’agenzia di assicurazioni, chino tutto il tempo su una scrivania anche per dodici ore filate): “Il tipo da ufficio comunale è spesso un triste fenomeno prematuramente piegato, con spalle e fianchi sconnessi dalla sua posizione dislocante sullo sgabello dell’ufficio, pallido, con viso brufoloso e testa impomatata, collo sottile che sporge da un colletto che un uomo normale potrebbe usare come polsino e vestito spavaldo all’ultima moda volteggia intorno a dei bastoncini che prendono il posto di braccia e gambe! A un’età più avanzata lo spettacolo è ancora più miserabile… gli occhi sono spenti, e l’aspetto generale è ancora più infossato e avvizzito oppure grosso, flaccido e pallido, e avvolto in un odore di carta vecchia, grasso per pelle putrescente, e alito cattivo.”

Riconoscendo sé stesso in quelle parole, Kafka iniziò a praticare il Sistema di J.P. Müller, due volte al giorno si metteva seminudo davanti alla propria finestra aperta a saltare e stiracchiare, e ne divenne un fervente sostenitore tra gli amici e ne scrisse in una lettera alla fidanzata. Certo questo non lo salvò dagli effetti della tubercolosi che lo colpì ancora molto giovane (e tuttora è una malattia mortale), ma le indicazioni di Müller per una vita salutare fanno parte del nostro quotidiano e alcuni degli esercizi sono oggi utilizzati a scopo riabilitativo.

E tutto questo per merito di un piccolo libricino, quando ancora non esistevano quei luoghi infernali chiamati palestre… 😉
Non siete curiosi di provare?

L’allenamento di Franz Kafka

Nato ad Asserballe, in Danimarca nel 1866, Jørgen Peter Müller un tempo era conosciuto in tutto il mondo, menzionato come il danese più famoso all’estero accanto allo scrittore Hans Christian Andersen, e un paio di generazioni dopo era quasi completamente dimenticato. Lo descrivono come un idealista, uno spirito di fuoco, un entusiasta dei propri studi e del proprio lavoro, che ha cambiato le abitudini di vita di un’intera generazione e le idee su cui si basa e si struttura l’attuale sistema sanitario.

Il suo saggio “My System” è stato pubblicato nel 1904, in piena epoca vittoriana quando era radicato l’orrore di mostrare il corpo, anche solo guardarsi allo specchio. Così, quando Müller ha sfoggiato il suo fisico di 190 centimetri in un minuscolo perizoma per eseguire i suoi esercizi, ha scioccato e provocato il pubblico. Mentre alcune persone hanno mostrato grande interesse per le sue idee e le hanno seguite, altre erano profondamente turbate e moralmente offese, da considerarlo pornografico.
Quando correre all’aria aperta non era considerato dignitoso, egli ammoniva: “Non lasciare che passi un giorno senza che ogni muscolo e ogni organo del tuo corpo siano messi in movimento”.
Potete approfondire la sua biografia in questo sito, uno dei pochi che racconta tutta la sua storia proprio per mantenerne viva la memoria:
J.P. Muller, A Danish sportsman, world famous – and forgotten

Il legame tra Müller e Kafka è spiegato dal professore di Letteratura Tedesca e comparata all’Università della Columbia Mark Anderson, autore della biografia Kafka’s Clothes: lo scrittore è stato probabilmente attratto dai commenti sfacciati di Müller sugli effetti della vita moderna sul fisico dell’uomo. Kafka si sentiva troppo alto, troppo magro e troppo debole. I suoi nervi ne erano colpiti, soffriva di depressione. Ma credeva fortemente che diventare uno scrittore significasse essere disciplinato e rafforzare anche il fisico. La ginnastica di Müller doveva aiutarlo in questo.

Il “My System” vendette in quegli anni due milioni di copie e tra i devoti al programma poteva annoverare la principessa ereditaria Sophia di Grecia e il Principe di Galles. Il libro originale è oggi di pubblico dominio (sono scaduti i diritti patrimoniali dell’opera) e potete leggerlo gratuitamente, cliccando sull’immagine della copertina.

Kafka workout - My System di Müller

Come spiega l’autore nella prefazione, questo sistema era all’inizio studiato per tenere in allenamento il club di canottaggio di Copenhagen, di cui faceva parte, durante il periodo invernale quando non è possibile praticare all’aperto. Dati gli splendidi risultati ottenuti dal metodo, applicato poi dagli altri gruppi sportivi, gli fu chiesto di pubblicarlo, inserendo delle illustrazioni a corredo. La prima edizione divenne un successo in pochissimo tempo in tutta Europa (è citato anche un medico italiano tra i contributori, il dottor Alessandro Clerici, sebbene non sia riuscita a rintracciare una traduzione italiana).

Prima di passare agli esercizi pratici, Müller fornisce anche delle indicazioni sulle abitudini da introdurre per una vita sana. Molti sorrideranno leggendo quelle che oggi ci sembrano ovvietà, ma agli inizi del ‘900 la società civile non considerava la cura del corpo e il movimento quali parti integranti della salute (esploderà poi negli anni ’80 con le prime palestre aperte al pubblico, anche ai non sportivi, e con i corsi d’aerobica in videocassetta da seguire a casa).
Oltre all’allenamento, altre fonti minori di salute per Müller sono:

  • una dieta adatta alle proprie abitudini;
  • biancheria intima leggera (pare che usassero la lana anche d’estate!);
  • moderare la temperatura in casa e arieggiare spesso le stanze;
  • cura appropriata di denti, bocca, gola e capelli;
  • qualche attenzione ai piedi e alle calzature indossate;
  • dormire almeno 8 ore per notte;
  • moderazione col fumo (la pipa era uno status symbol dell’epoca).

Ci sono poi osservazioni particolari per alcune categorie specifiche: bambini, anziani, impiegati, sportivi e atleti, ciclisti, viaggiatori, contadini, letterari, scienziati e artisti. Di questi ultimi afferma serafico: “Most of the great composers and many poets died in their thirties. How many treasures of sound and how many valuable literary productions the world has lost simply because they took no thought for the health of their body!” (trad. La maggior parte dei grandi compositori e molti poeti morirono sulla trentina. Quanti tesori musicali e quante preziose produzioni letterarie il mondo ha perso semplicemente perché non hanno pensato alla salute del loro corpo!)
C’è anche un elenco di disturbi che possono essere curati con questo sistema, ma stiamo parlando di problemi di lieve entità, come difficoltà digestive, costipazione, depressione, palpitazioni, e tutti quei sintomi di una cattiva alimentazione e sedentarietà di cui soffriamo anche in questi nostri tempi.

Inizia poi con il programma fisico, spiegato passo passo. Per i principianti ha inserito un piano di esercizi per le prime sei settimane, per risvegliare il corpo al movimento gradualmente, senza esagerare. Le ore migliori per esercitarsi sono al mattino prima di colazione, al rientro della giornata di lavoro prima di cenare (la mia fascia di allenamento migliore) e la sera prima di coricarsi. Anche su questo fronte, Müller ha delineato quelli che sono i principi di oggi. Seguono le tavole illustrate e le foto degli esercizi:

  • respirazione profonda;
  • flessioni delle ginocchia;
  • rilassamento della muscolatura;
  • esercizi 1-8: circolazione del tronco, lancio della gamba, innalzamento e abbassamento del tronco (i nostri attuali addominali), torsione del tronco, circolazione veloce delle braccia, circolazione lenta delle gambe da terra, torsioni della schiena, stretching delle braccia (con plank!);
  • il bagno (quando ancora non c’era la doccia bollente);
  • asciugare il corpo (ovvero esercizi con l’asciugamano);
  • massaggio vigoroso del corpo (lo chiama massaggio, ma assomiglia al nostro stretching);
  • esercizi 9-18: massaggio di piedi, schiena e collo, massaggio di braccia e spalle, massaggio di schiena e addominali, massaggio di fianchi e gambe, torsione del tronco con massaggio laterale, allungamento e massaggio delle gambe in tre direzioni, raccolta delle ginoccjia con massaggio delle gambe, curvatura laterale con massaggio di tronco e cosce, torsione veloce del tronco, inclinazioni del tronco con massaggio della schiena;
  • esercizi per il collo (necessari agli scrittori!);
  • stretching per i piedi.

 

Kafka workout - My System di Müller - Esercizi

Ma se le immagini non sono sufficienti a comprendere come vanno eseguiti, possiamo guardare il video originale del 1904, depositato nel museo del Danish Film Institute, dove lo stesso Müller mostra gli esercizi del suo sistema:

Anche per le Signore

Nel 1911 Müller pubblica una versione prettamente femminile, My System for Ladies con le foto degli esercizi svolti dalla sua stessa nipote Aase. Ma cosa cambia per noi signore?
Se il primo libro era dedicato solamente agli uomini, che all’epoca avevano maggiori opportunità di praticare sport, Müller si rende conto che anche le donne possono praticare con ottimi risultati il suo programma, grazie al contributo proprio della moglie che fu la prima a seguirlo giorno dopo giorno. In aggiunta a quanto previsto dal My System originale, sono stati inseriti:

  • massaggio facciale (per combattere le rughe? Lo voglio!);
  • come ottenere dei fianchi snelli concentrandosi su alcuni esercizi del sistema;
  • l’ideale di bellezza femminile e il corsetto: un bellissimo capitolo su come il corsetto non solo sia un simbolo di sottomissione a un concetto di bellezza distorto, ma come il suo utilizzo non sia salutare per il corpo, impedendo una respirazione profonda e una postura corretta;
  • come comportarsi in Certi Periodi (il ciclo femminile e la gestazione);
  • alcune lettere ricevute da signore che lo ringraziano del metodo, provenienti da ben 16 paesi diversi.

Anche questa edizione è di pubblico dominio e potete leggerla gratuitamente, cliccando sull’immagine della copertina. Come potete vedere dalle foto, le donne rimanevano molto più vestite degli uomini durante l’allenamento, sebbene libere da corsetti e stecche di balena. Eppure anche questo libro destò non pochi scandali.

Kafka workout - My System for Ladies di Müller

Kafka workout - My System for Ladies di Müller - Esercizi

Precursore anche delle moderne strategie di marketing editoriale, Müller proseguì la serie con altri libri specifici: My Breathing System per la respirazione profonda, My System for Children adattato per i bambini, The Fresh Air Book per spiegare i benefici dell’aria fredda (ci sono immagini di lui che girava in mutande tra la neve!) e My Sun Bathing and Fresh Air System integrato con l’utilità dei bagni in acqua fredda.
Cliccate su ognuna delle copertine per poterli leggere gratuitamente.

Kafka workout - My System for Children di Müller

Kafka workout - My Breathing System di Müller

Kafka workout - The Fresh Air Book di Müller

Kafka workout - My Sun Bathing System di Müller

Venite anche voi in palestra con Kafka?

Potreste pensare che questo è un allenamento datato e che oggi si può trovare di meglio. Se volete intensificare lo sforzo e se potete frequentare una palestra sicuramente, ma non in soli 15 minuti e senza alcuna attrezzatura.
Il My System di Müller è ancora un buon programma di ginnastica per casa, anche ai nostri giorni. Ci sono persone in tutto il mondo che continuano ad utilizzarlo, anche nei reparti riabilitativi.
Non siete tentati di provarlo?
E se Franz Kafka avesse scritto La metamorfosi per immaginare le conseguenze catastrofiche di una vita insana? 😀

 

Sharing is caring! Condividi questo post:

Comments (23)

Elena

Apr 06, 2019 at 6:44 AM Reply

Che bell’articolo Barbara e quanta ricerca! Certo l’idea che mi ero fatta di Kafka stride un pò con il tuo titolo, ma questo Muller è veramente un personaggio! Mi intriga l’idea di dedicare solo 15 minuti al giorno per un fisico sano. Penserò di aggiungerlo alla mia routine yoga. Grazie

Barbara Businaro

Apr 07, 2019 at 5:37 PM Reply

Quest’articolo doveva andare pubblicato settimana scorsa, ma più mi addentravo nella ricerca e più scoprivo cose interessanti, ecco perché alla fine l’ho rimandato. Credo che Müller mi sarebbe piaciuto come persona, all’epoca è stato considerato un eccentrico, ma gli dobbiamo davvero molto!

Marco Amato

Apr 06, 2019 at 9:06 AM Reply

Mi hai svelato di un personaggio straordinario di cui ignoravo storia ed esistenza. Un genio sotto ogni punto di vista. Se un giorno scriverò un romanzo che mi frulla su quel periodo storico inserire Müller sarà un caposaldo fondamentale. Stra-grazie.
Intanto fra gli appunti del romanzo metto questo tuo post e scrivener se lo catturerà per sempre. Sappilo, sei freshata! XD
Riguardo agli esercizi il prossimo acquisto salutare sarà un sacco da box da appendere al centro della stanza. Scagliare pugni prima di una seduta di scrittura, lo trovo grandemente stimolante. 😛

Barbara Businaro

Apr 07, 2019 at 5:37 PM Reply

Figurati che persino i suoi concittadini di Nykøbing Falster, in Danimarca dove lui è nato, non conoscono la sua storia nonostante la bellissima statua in bronzo nella zona del porto, che lo raffigura mentre si massaggia con l’asciugamano. Ed è un vero peccato, perché c’è molto da imparare dal suo lavoro e dai suoi studi.
Sacco da boxe da appendere? Sei un po’ rimasto indietro Marco! Adesso si usa il sacco con base autoportante, che si sposta facilmente. In palestra lo usano per fitboxe, cardioboxe, muay thai, kickboxing. Durante il mio corso è invece a lato ed è l’unico che mi offre una spalla su cui piangere (cioè mi ci appoggio sopra quando le gambe non mi reggono più). 😀 😀 😀

Giulia Mancini

Apr 06, 2019 at 9:12 AM Reply

Wow, post fantastico! 15 minuti al giorno possono sembrare pochi per ottenere dei risultati, ma è la continuità che premia. Una volta ogni mattina facevo dieci minuti di addominali e stretching, poi ho smesso, credo che dovrei riprendere…la descrizione dell’impiegato comincia ad assomigliarmi molto e mi viene tristezza solo a pensarci. Passare troppo tempo alla scrivania non è affatto salutare…
In questo periodo cammino a piedi e faccio pilates ma dovrei fare di più, magari aggiungo questi esercizi!

Barbara Businaro

Apr 07, 2019 at 5:39 PM Reply

Camminare a piedi è molto salutare, ma non muove tutti i muscoli del corpo. E in quanto a Pilates, molto dipende dall’istruttore e dal livello di difficoltà del corso, perché esistono diverse tipologie di questa disciplina (Matwork, Postural, Reformer, Cadillac, Wall Unit, alcuni prendono il nome dai macchinari che utilizzano). Ci sono poi palestre che spacciano invece per Pilates della semplice ginnastica dolce e alzano la temperatura in sala per farti sudare e credere che hai davvero fatto fatica…
Sulla continuità hai ragione. I risultati si hanno quando si abitua il corpo ad un certo livello costante di movimento, magari anche poco, ma costante. L’estate scorsa, a palestra chiusa, ho fatto il Plank Challenge: ogni mattina vari set di plank (l’esercizio che, se fatto bene, utilizza gran parte della muscolatura), aumentando i secondi. Eccome se è servito! 🙂

Marco

Apr 06, 2019 at 10:18 AM Reply

No, non sono tentato di provarci, anzi! Mi è venuta fame, però. Parafrasando Jerome K. Jerome: “Adoro lo sport. Passerei ore a vedere gli altri praticarlo”.

Barbara Businaro

Apr 07, 2019 at 5:40 PM Reply

Beh, anch’io adoro lo sport e passerei ore a vedere gli altri praticarlo. Soprattutto se di genere maschile, con un buon assetto muscolare, un bel visino, sorridenti, simpatici… ed ecco che viene fame pure a me! 😀 😀 😀

Grazia Gironella

Apr 06, 2019 at 3:05 PM Reply

Mr Müller meritava sicuramente di essere rispolverato. Adesso vederlo nel video fa sorridere con simpatia, ma i suoi esercizi mi sembrano completi, alcuni anche faticosi. Poi sono molto d’accordo sull’attenzione alla respirazione e sul fatto che ogni muscolo meriti un minimo di attenzione quotidiana. Cerco di mettere in pratica anch’io questi principi, sia dentro che fuori dalla palestra. Bell’articolo! 🙂

Barbara Businaro

Apr 07, 2019 at 5:41 PM Reply

Grazie! A guardare i suoi esercizi ora possiamo dire di aver affinato la tecnica, ma la base è quella: c’è il riscaldamento muscolare, addominali sia da terra che in piedi, squat e plank che ancora oggi sono considerati esercizi importanti, gli slanci di gambe e braccia li abbiamo trasformati in un movimento più controllato e contenuto (perché il “blocco” dello slancio fa lavorare di più il muscolo). Aveva studiato anche le discipline orientali, cercando di “adattarle” alla civiltà occidentale. Eh si, il mondo merita di sapere a chi dobbiamo l’attenzione per la salute fisica, e un conseguente miglioramento delle condizioni di vita.

Nadia

Apr 06, 2019 at 5:11 PM Reply

Mi sa chela penso come Marco. Detesto talmente tanto lo sport che solo leggerne mi ha stimolato la fame, o forse la mia pigrizia che è affamata.

Barbara Businaro

Apr 07, 2019 at 5:41 PM Reply

Come dicevo a Marco, anche a me viene fame. Guardando l’allenamento di Chris Hemsworth, per esempio, mi viene voglia di… pancakes! 😀 😀 😀

newwhitebear

Apr 06, 2019 at 9:25 PM Reply

Hai saputo generare curiosità in me – in effetti ci vuole poco 😀 – con questo libro per la ginnastica domestica. Guardando le figure mi hanno ricordato alcuni esercizi che facevo per problemi alla schiena – a pagamento –
Grazie e veramente molto interessante

Barbara Businaro

Apr 07, 2019 at 5:42 PM Reply

Eh eh, sei un tipo curioso anche tu. Io sono partita solo da un link, di un articolo inglese poi scritto anche male (un “acchiappa click” li chiamo, tanto per scrivere qualcosa). E poi mi ha affascinato questo libro che nel 1904 fece il giro del mondo. Non doveva essere facile come oggi, quindi doveva per forza essere qualcosa di eccezionale. 🙂

Darius Tred

Apr 07, 2019 at 8:33 PM Reply

Mannaggia a te! Sono qui incriccato dopo due esercizi… 🙁

Barbara Businaro

Apr 07, 2019 at 10:56 PM Reply

Ottimo! Significa che devi lavorarci su. Dai dai! 😉

Tiade

Apr 08, 2019 at 8:26 PM Reply

Su e giù dai colli a piedi per chilometri basta?

Barbara Businaro

Apr 10, 2019 at 11:37 PM Reply

Secondo me si, ma secondo Müller bisogna muoverli tutti i muscoli. Dovresti camminare slanciando le gambe, portando dei pesi, e facendo ogni tanto delle torsioni. La vedo ardua! 😀

Tiade

Apr 11, 2019 at 2:53 PM Reply

È dura. Ci ho provato una volta a salire con cinquanta chili di spesa. Ti giuro mai più!

Marina

Apr 10, 2019 at 10:47 AM Reply

Ma che meraviglia, tutte quelle torsioni e la meticolosità nel cercare di utilizzare ogni parte del corpo!
Se adesso solo mi piego a novanta gradi, ci resto con un colpo della strega che farebbe compagnia al mio menisco scassato.
Riesco a muovermi con fluidità ed efficacia solo immersa nell’acqua, in piscina, però la tentazione di provare qualche esercizio c’è: in mutande, come quel tizio lì, nel video. 😀 Bravissimo, eh! e agilissimo.
(ma dove le vai a beccare, poi, tutte ste chicche letterarie!) 🙂

Barbara Businaro

Apr 10, 2019 at 11:38 PM Reply

Dove le vado a beccare? E’ il fattore C!! Nonostante tutta quella palestra, ho ancora un grosso fattore C… 😀 😀 😀

Luz

Apr 10, 2019 at 7:49 PM Reply

Ma tutto questo è… DELIZIOSO!
Credo di essermi imbattuta diverse volte in riferimenti a persone dedite alla ginnastica fra Ottocento e Novecento. Una di queste è stata la celebre Sissy d’Austria, che si era fatta installare degli attrezzi per la ginnastica nelle sue stanze. Non mancava mai di allenarsi, ovviamente scandalizzando l’intera corte. Donna lungimirante.
Questi esercizi, pur sembrando un po’ “ingenui” sono invero interessantissimi, hai ragione. Dovremmo fare questa cosa tutti ogni giorno. Io a 47 anni comincio a sentirmi un po’ “incrinata”. Vero che vado in palestra due o tre volte a settimana, ma alla mia età comincia a non bastare.

Barbara Businaro

Apr 10, 2019 at 11:43 PM Reply

Hai ragione, c’era anche la principessa Sissi! Io poi ho visto le sue stanze a Vienna, al Palazzo Reale di Hofburg, e ho visto pure la sua “palestra”, con rudimentali attrezzi in legno e corda (sembrava più una stanza delle torture!). Ricordo anche che la guida ci spiegò come lei si lavasse ogni giorno, dopo l’allenamento giustamente, e questo scandalizzasse l’intera corte. Credevano che lavarsi rovinasse la salute!

Leave a comment