Diario difficile di un lettore sulla neve
Giorno 7 – Pranzo di Natale
La mia sveglia stamattina è un bussare leggero, seguito da un sussurro dietro la porta: “Nonno, nonno, i regali!”
Odio il Natale dei grandi quanto adoro il Natale dei piccoli. Ma pare non si possa avere l’uno senza l’altro.
Questo è anche il giorno in cui la mia Bettina mi manca di più, e allo stesso tempo la sento più vicina, in mezzo alle nostre chiacchiere e ai nostri sorrisi felici.
Ci vestiamo in fretta, i bambini ancora in pigiama, e scendiamo per la colazione, servita nella sala grande, vicino all’albero addobbato che custodisce i regali giunti nella notte. Antonio dice di aver fatto entrare personalmente Babbo Natale!
I gridolini dei bambini all’apertura di ogni pacchetto sono la misura perfetta del gradimento del dono ricevuto e Carletto e Mariolino sono entusiasti dei loro libri antichi. Mio figlio anche mi ringrazia, mia nuora un po’ meno, dovrò attendere la lettura credo. Al turno di Ishmael, guarda preoccupato l’enorme plico riconoscendo il logo della Repubblica Italiana. Sorrido per dargli coraggio. Apre la busta, estrae i documenti e si blocca. Vedo le sue pupille scorrere veloci sui fogli, incredule. Poi mi fissa, ammutolito, incapace di dare voce all’emozione che gli si è serrata in gola. Inizia a piangere sommesso e gli altri mi chiedono preoccupati. “Papà, ma che succede?” Ishmael è un immigrato regolare e il signor Gino gli ha anche già preparato il contratto di lavoro, me ne sono occupato io in gran segreto. Ecco, che succede.
Il mio amico non riesce ancora a parlare, però mi abbraccia fin quasi a stritolarmi.
Giunge anche la signora Rita. “Questo è per te, Pietro” e mi consegna un pacchetto con lo stesso adesivo della Libreria Antiquaria. Un libro. Di più, un libro di fantascienza: Fahrenheit 451 di Ray Bradbury.
“Si comincia da questo intanto. Sono certa che ti piacerà!”
Ma la sorpresa gliela faccio anch’io, con un altro pacchetto confezionato uguale, visto che su mia istruzione Ishmael è tornato da Alejandro ieri pomeriggio. Un altro libro, Il profeta di Gibran, che se pure l’ha già letto è bene rileggere ogni tanto. Arrossisce come una giovinetta e mi ringrazia con un abbraccio.
La colazione ce la siamo dimenticata tutti e passiamo direttamente al pranzo, insieme allo stesso tavolo. Complice il vino rosso e le bollicine dello spumante, al termine mi lascio trascinare in un breve giro di tango con Rita, mentre i bambini ci scimmiottano ridendo. E se restassi qui fino a Capodanno?
Mentre torniamo a sederci accaldati, scorgo Valentina rispondere al cellulare e scappare via dalla sala. Dopo qualche minuto accompagna un panciuto Babbo Natale in carne e ossa. “Oh oh oh, chi c’è qui? Buon Natale!”
Carletto gli corre incontro e gli salta in braccio, mentre Mariolino mi guarda confuso in cerca di spiegazioni.
Dal suo sacco, Babbo Natale prende un enorme pacco e dall’occhio strizzato di Valentina arguisco che è il mio pacco perduto!
“Allora bambini, questa è una consegna speciale! Perché il nonno in realtà si era dimenticato parte dei regali a casa e quindi io sono tornato per portarveli, eccoli qua!”
E chi lo batte più un nonno che conosce pure Babbo Natale di persona?
(Fine)
Segui tutto il Diario difficile di un lettore sulla neve, un giorno alla volta: calendario del diario.
Ciao Pietro, quest’anno sarebbero stati 90 anni, tondi tondi al 22 dicembre, e niente torta che tra tre giorni è Natale. Ci hai fatto un bello scherzo eh! Tutta una vita a dire che la zingara ti ha letto la mano e saresti vissuto fino ai 99 anni “e sei mesi, non uno di più”. E noi a crederci, fino all’ultima settimana, nonostante l’evidenza scientifica, che per energia e spirito eri inesauribile. Ti immagino lassù a lamentarti con gli angeli che ti hanno fregato tredici anni nel conto e sistemare gli ingranaggi del paradiso, ogni tanto anche quelli si bloccano. Non pensavo a te quanto ho iniziato questo racconto quest’estate, poi però mi hanno chiesto il nome di questo personaggio e c’è solo un lettore così accanito e così fintamente burbero che io abbia conosciuto. Fai il bravo e salutami Oriana. Chissà che discussioni interminabili vi farete! Buon Natale Pietro!
Comments (14)
Alessandro Blasi
Dic 25, 2017 at 7:03 AM Reply…e ora piango a dirotto… Buon Natale a tutti coloro che seguono questo racconto, che spero continui all’infinito con qualche puntata extra, e al Capitano di questa nave!!
Barbara Businaro
Dic 25, 2017 at 4:22 PM ReplyGrazie Nostromo! Il racconto infinito no, ma La Storia Infinita l’hanno già scritta! 😉
nadia
Dic 25, 2017 at 7:56 AM ReplyNon potevi scrivere finale migliore. Nonno super fino alla fine.
Complimenti doppi. Per la storia e l’idea è per averla dedicata a persone così importanti come i nonni.
Tantissimi auguri Barbara. E grazie per averci tenuto compagnia.
Barbara Businaro
Dic 25, 2017 at 4:31 PM ReplyGrazie Nadia, tanti auguri anche a te!
Quando ho iniziato alla storia ho pensato a un lettore difficile, burbero, solitario. L’essere nonno sprint è venuto poi (il Pietro a cui l’ho dedicato non era nonno e non era mio nonno, ma era un lettore esigente). Sono però contenta che sia piaciuto. 🙂
Giulia Mancini
Dic 25, 2017 at 10:48 AM ReplyE sulla lettera a Pietro mi hai fatto scappare la lacrimuccia perché è inevitabile a Natale pensare a coloro che non ci sono più. Buon Natale Barbara, grazie per questi racconti piacevolissimi.
Barbara Businaro
Dic 25, 2017 at 4:35 PM ReplyGrazie a te Giulia, Buon Natale e scusa per la lacrimuccia! 😉
Sandra
Dic 25, 2017 at 11:08 AM ReplyLetto dal cell. mentre pigramente leggevo pure i tanti messaggi whatsApp stamane sotto il piumone, e ora torno per dimostrare l’apprezzamento, farti gli auguri e soprattutto ringraziarti per averci donato questa storia tanto bella e un pezzo dei tuoi ricordi.
Barbara Businaro
Dic 25, 2017 at 4:57 PM ReplyGrazie a te Sandra per essere tornata a leggere e commentare. 😉
newwhitebear
Dic 25, 2017 at 6:25 PM ReplyUn finale davvero inaspettato in tutti i sensi. Sia quello di fantasia, davvero ben costruito, sia la postilla per nonno Pietro, quello reale. Davvero bravissima e il postscriptum ha commosso per quello che hai scritto.
Buon Natale, Nonno Pietro e pure a tua nipote Barbara
Barbara Businaro
Dic 25, 2017 at 7:29 PM ReplyGrazie Gian Paolo! Però, come ho specificato a Nadia, il Pietro reale non era nonno, non era mio nonno e assomigliava al mio personaggio solo in quanto lettore accanito.
Mi spiace che la dedica vi abbia confuso. 🙂
Darius Tred
Dic 27, 2017 at 11:00 AM ReplyAnche se non era nonno, un saggio come Pietro lo avrebbero voluto tutti gli scrittori, sia come nonno, sia come lettore accanito. Ho sempre pensato che siano persone come loro, una volta passate a miglior vita, a divertirsi a spingerci a scrivere certi racconti e certe storie. Seduti sulle nostre spalle, come nei cartoni animati, come muse ispiratrici. 😀
Barbara Businaro
Dic 27, 2017 at 12:15 PM ReplyStavo pensando che in effetti al “vero” Pietro non ho mai fatto leggere nulla di mio, se n’è andato via prima di vedere webnauta, prima che ritornassi a scrivere in effetti. Chissà se e cose gli sarebbe piaciuto di quel che scrivo. Tanto per farvi capire la sua puntigliosità, alla banalissima domanda “Lei come si chiama?”, lui rispondeva con “Io non mi chiamo, di solito sono gli altri che mi chiamano.” 😀
Elena
Dic 27, 2017 at 8:21 PM ReplyTanti auguri Barbara. Il nonno sprint si è rivelato in grande. Tanti bambini aspettavano il dono della cittadinanza ma non sono stati fortunati come Ismahel. Un bel racconto di Natale, brava.
Barbara Businaro
Dic 27, 2017 at 10:12 PM ReplyGrazie Elena. Beh, lo sai che io sono del partito “lieto fine a tutti i costi”! Almeno nei racconti, se non altro! 😉