Book Pride 2025. Fiera Nazionale dell'Editoria Indipendente

Danzare sull’orlo del mondo.
Book Pride Milano 2025

Era davvero un po’ di tempo che non passavo una giornata tra i libri, immersa nel profumo della carta stampata e di storie tutte da scoprire.
Sono stata al Salone del Libro di Torino nel 2018, riuscendo ad organizzare un intero weekend nella città, compresa poi la giornata di domenica dedicata solo alla fiera. Ho ricordi discordanti di quell’evento, perché ero probabilmente partita con alte aspettative, affondate in mezzo alla confusione, con troppa gente ammassata e poca organizzazione degli spazi. Mi ha lasciato anche la sensazione di essere una fiera incentrata troppo sullo spettacolo in generale, con nomi famosi per alzare le vendite dei biglietti, e davvero molta poca attenzione ai libri, agli editori e ai lettori. Ne avevo scritto qui, a caldo dopo quell’esperienza: Salone del Libro di Torino Tante domande, poche risposte
Nonostante questo, vorrei tornare un’altra volta al Salone, magari con maggiore consapevolezza e soprattutto all’apertura, evitando la calca del weekend.

Sono stata anche due volte a Bookcity, iniziativa culturale del Comune di Milano per la promozione del libro e della lettura. Non è una vera e propria fiera del libro, quanto una serie di eventi, tra presentazioni di nuove pubblicazioni e incontri con gli autori, in diverse aree della città. Ho partecipato nel 2017, per la presentazione del libro Storie di carta (dove c’è proprio un mio racconto), presso la Kasa dei libri con lo stesso Andrea Kerbaker che ha curato l’antologia. Ho raccontato quell’emozione qui: Storie di carta in libreria
Poi sono tornata nel 2018, stavolta per la presentazione del progetto solidale di Buck e il terremoto https://www.buckeilterremoto.com/, con la nuova antologia Quella notte, nel bosco realizzata da diversi amici blogger e scrittori. Ne ho scritto qui: La terza settimana di NaNoWriMo con Bookcity di mezzo (perché in quel periodo ero presa dalla follia del NaNoWriMo, la sfida di scrivere un romanzo breve in un mese!)
Da allora non sono più riuscita a partecipare a nessuna fiera del libro o festival letterario. Spero sempre di organizzare un weekend a Roma per dicembre, per vedere la Nuvola riempirsi con Più libri più liberi, la Fiera Nazionale della Piccola e Media Editoria. Purtroppo però cade vicino al mio compleanno e soprattutto al compleblog di webnauta…

Stavolta però ho afferrato l’occasione e sono stata al Book Pride di Milano, che non avevo proprio in calendario.
L’idea è nata praticamente per caso, all’inizio di marzo, quando sono saltati alcuni impegni. Avevo anche voglia di una gita fuori porta, così ho preso una giornata di ferie e ottenuto un accredito per entrare alla fiera, come “Digital Creator” per merito di questo mio blog dedicato ai libri e alla scrittura. Ci siamo date appuntamento con Sandra Faé del blog I libri di Sandra, amica e scrittrice milanese, che in mezzo ai libri e agli editori è proprio nel suo ambiente naturale. Con lei condivido la data del compleanno, il Club 11/12, ma abbiamo gusti letterari un po’ differenti. L’avventura si preannunciava però funestata tanto dal maltempo che dal viaggio: dopo un’ora che avevo prenotato il treno per Milano, ecco scattare lo sciopero nazionale del trasporto pubblico. Alè!
Fino all’ultimo minuto, siamo state con un occhio rivolto al cielo e uno sull’app delle metropolitana di Milano. Ma alla fine ce l’abbiamo fatta e venerdì mattina alle 11.30 eravamo all’ingresso della fiera.

Le nuvole grigie hanno tenuto fino a sera, ma purtroppo lo sciopero dei trasporti ha colpito duramente: tra gli stand non c’era molta gente, si riusciva a camminare persino troppo liberamente tra le corsie, soprattutto sembravano mancare le scolaresche. Eppure, alla fine del weekend, risulteranno essere passati qui in fiera più di 13.000 visitatori! (Fonte: LaRepubblica) Forse complice il maltempo che ha proibito le passeggiate al sole, forse la voglia di evasione dal brutto periodo storico che stiamo vivendo, ma questo Book Pride sembra proprio aver avuto successo. Anche noi abbiamo incontrato bella gente e belle storie.
Questa è la cronaca, quasi passo passo, della nostra avventura. Che comincia proprio all’entrata, con un selfie dei nostri sorrisi sotto al grande manifesto di Book Pride.

Book Pride 2025. Businaro e Faé

 

Book Pride
Fiera Nazionale dell’editoria indipendente

Non ero mai stata al Superstudio Maxi, questo enorme spazio per gli eventi, proprio appena fuori dalla stazione Famagosta della linea verde della metropolitana di Milano. L’ambiente, almeno per questa fiera, mi è sembrato confortevole e ben organizzato. Dopo l’ingresso, e superata l’Area Book Young dove alcuni bambini ascoltavano una lettura a voce alta, troviamo lo stand Lavieri Edizioni, pieno di bellissimi libri illustrati per bambini, ma anche per adulti. Qui abbiamo subito comprato le cartoline prese dalle illustrazioni dei libri, delle magnifiche opere d’arte. Il mio preferito resta il robottino di Cose da robot di Matt Dixon.

Lavieri Edizioni al Book Pride 2025

Cartoline di Lavieri Edizioni al Book Pride 2025

Poco dopo troviamo la Libreria Scamamù di Milano e qui mi colpisce la copertina di un libro curioso, questo Bitels, che ci ho messo qualche secondo a capirla! Perché quei quattro lì li ho già visti, ma dove?! 😀
In uno stand più avanti, nell’angolo, c’è la casa editrice Segui le tue parole: “Gli altri le scrivono, noi le seguiamo…” ci dice la responsabile. Ci presenta un concorso letterario che hanno indetto, dedicato a una giovane autrice, Giulia Leone, che ci ha lasciato prematuramente. La forza della vita è il suo romanzo e la sua eredità. Trovate i dettagli al bando del concorso: 1° PREMIO LETTERARIO GIULIA LEONE

 

Bitels e Giulia Leone al Book Pride 2025

Negli stand successivi, ci sorprendono diverse copertine e titoli curiosi, ma due scatti sono solo per noi. Se incontrassi un orso di minibombo, con Sandra che ridendo esclama “Già fatto, grazie!” Poco oltre, chiama invece proprio me La ragazza con la moto di Giralangolo, con quel caschetto alla Penelope Pitstop, la ragazza in rosa delle Wacky Races di Hanna-Barbera, alla guida del Vezzoso Coupé. Tra quattro ruote e due ruote, è una scelta difficile!

Orso e Moto al Book Pride 2025

Bellissime copertine in stile Regency di Elliot Edizioni attirano la mia attenzione, mentre qualche libro più in là mi sorprendo a ritrovare Jacovitti! Alzi la mano quanti di voi lo leggevano da bambini. Il mio preferito era il suo Zorry Kid strampalato. E non ho mai capito perché c’erano i salami per terra nelle sue strisce. Ma che, ai tempi di Zorro, crescevano i salami per strada?! 😀

Elliot Edizioni al Book Pride 2025

Da Elleboro editore mi blocco di fronte ai colori della collana Dicono di lei, delle guide letterarie dedicate a diverse città. Lì allo stand ci sono Bologna, Modena, Parma, Romagna, Londra, Torino… Però manca Padova! Allora glielo chiedo direttamente, solita spudorata. Ma niente, a Padova non ci hanno ancora pensato…

Elleboro Editore al Book Pride 2025

Allo stand di edizioni e/o, dove riconosciamo Cambiare l’acqua ai fiori di Valerie Perrin e Più grande del cielo di Virginie Grimaldi, una bella idea accompagna alcuni libri: delle cartoline della libreria Le Notti Bianche di Vigevano, gestita da Ludovica che era lì presente, dove poche parole cercano di orientare il lettore alla scelta di una storia. A colpo d’occhio, sai se si tratta di un’avventura romantica, un romanzo di formazione, una difficoltà familiare, e così via. Potete seguire su Instagram Ludovica – Libraia de Le Notti Bianche (@lenotti__bianche) per i suoi consigli di lettura.

edizioni e/o al Book Pride 2025

Le notti bianche. edizioni e/o al Book Pride 2025

Ed ecco i volumetti lunghi lunghi di Iperborea, quelli dedicati al Grande Nord, che quest’anno sta entrando ancora più di prepotenza nel mio cuore, non solo per la Scozia. Ogni tanto ricordo quel bimbetto di Vicenza che allo Zecchino d’Oro rispose “È molto lontana l’Islanda, è vicino a Padova…” e sorrido, perché invece tocca salire sull’aereo per raggiungere quelle terre bellissime. Lì vicino, sempre di Iperborea, ci sono i volumi della serie de Il Post. Cose spiegate bene Prima o poi mi prenderò quello dedicato ai libri!

Iperborea al Book Pride 2025

The Passenger Iperborea al Book Pride 2025

Il Post. Cose spiegate bene al Book Pride 2025

Tra i diversi libri della Editrice Il Castoro, scorgo queste copertine scintillanti, con anche il bordo anteriore del libro colorato, una particolarità apprezzata proprio dai lettori del genere Fantasy. Lì in mezzo c’è questo prezioso Reading Journal di Martina Ponente. Lo abbiamo aperto con Sandra ed è davvero ben fatto. Andate a vedere l’anteprima digitale sul sito dell’editore qui: Sfoglia l’anteprima

Editrice il Castoro al Book Pride 2025

Allo stand di Marcos y Marcos, dove mi sono fermata per prima a vedere se per caso non avessero ristampato il mio adorato Jack Ritchie (su Ebay le vecchie edizioni usate sono a prezzi improponibili!), ci siamo soffermate a lungo perché l’offerta era ghiotta: acquistando 2 libri, si aggiungevano 4 euro per portarsi a casa il portalibro in panno (ma c’era anche la borsina con la tracolla) di Molce Atelier la sartoria terapeutica di Milano, che aiuta le donne vittime di violenze e abusi. Ahimè, non c’erano molti titoli da acquistare per me e molti li avevo pure già letti. Ribadisco: voglio le ristampe di Jack Ritchie!!!
PS. Forse la borsina la trovate anche al prossimo Salone del Libro di Torino… 😉

Marcos y Marcos al Book Pride 2025

borse Molce Atelier al Book Pride 2025

Da Voland troviamo una bella distesa di romanzi di Amelie Nothomb, scrittrice belga, cresciuta in Giappone e poi in Cina seguendo il padre diplomatico, vincitrice del Premio Strega Europeo nel 2022 con il romanzo Primo sangue. Ma qui ci mostrano una chicca: il libro Elogio del cavallo della sorella Juliette Nothomb che racconta la loro infanzia insieme, nei vari luoghi scoperti a passeggio dei loro amati cavalli. La scrittrice vista con le parole della sorella, meno conosciuta.

Voland con Nothomb al Book Pride 2025

Allo stand di emons, mi attende una distesa colorata di copertine dedicata a diversi luoghi italiani da scoprire: si chiamano Le guide 111.
E stavolta c’è anche la mia Padova! Sfoglio velocemente le pagine ed effettivamente ci sono dei luoghi che non conosco. Beh, fa un po’ ridere venire fino a Milano per comprare un libro su Padova, ma questo diventa il mio primo acquisto libroso in fiera. 😀

Guide 111 emons al Book Pride 2025

Allo stand di Atlantide, ci sono “libri destinati ad attraversare il tempo e le mode”, realizzati su carta di pregio color crema, con il titolo colorato e un’immagine principale. Sono stampati in tirature limitate di 999 copie numerate, in prima pagina. Questo li rende degli oggetti unici perché, alla successiva ristampa di altre 999 nuove copie, colore del titolo e immagine possono cambiare, come ci hanno mostrato lì con due diverse edizioni. Sono libri proprio belli e venduti in esclusiva presso librerie fiduciarie e attraverso il sito dell’editore. Eh già, niente Amazon o altre piattaforme, ma credetemi, ne vale la pena!

Atlantide al Book Pride 2025

Ci fermiamo da Giulio Perrone Editore per vedere le ultime uscite della collana Passaggi di dogana, delle piccole guide letterarie ambientate in varie città (Tokyo, Parigi, Londra, Bologna), regioni diverse (Sicilia, Irlanda, Amazzonia, Cuba) o addirittura luoghi inventati (Nel West con Sergio Leone, Nella Terra di Mezzo con Tolkien). Quella copertina gialla dal titolo A Edimburgo con Irvine Welsh mi strizza l’occhietto, ma non ho viaggi in programma in Scozia per quest’anno, purtroppo. Però lo tengo buono per il prossimo volo, magari mi aiuterà a non guardare con terrore fuori dal finestrino…

Perrone Editore al Book Pride 2025

Allo stand di SUR Edizioni ci attende un’amica e lettrice di Sandra, Eleonora, che lavora per la casa editrice. Si salutano, Sandra mi presenta ed Eleonora poi mi chiede: “Ma tu sei Barbara webnauta?”
“Ehm… si?!” Guardo Sandra incuriosita, pensando se magari gliel’ha anticipato poco prima. Ma Eleonora aggiunge: “Ti leggo sul tuo blog!”
Ostrega! La prima volta che una “fan” mi riconosce! Che emozione! E pensare che in questa gita tra i libri ho totalmente dimenticato di portarmi la borsa col logo webnauta e pure i miei segnalibri per un po’ di pubblicità. Ero proprio in gita scolastica! 😀

Dopo tanto tergiversare tra copertine colorate, titoli accattivanti e trame curiose, Sandra sceglie La seconda venuta di Hilda Bustamante di Salomé Esper mentre io sono indecisa tra diversi titoli, compresi La fortuna dei Beede di Suzan-Lori Parks e Capannone n.8 di Deb Olin Unferth, ribattezzato Galline in fuga, dato che c’è un’enorme gallina in copertina e il tema non è poi così distante dal film animato.
Alla fine chiedo una storia che finisca bene, perché in questo momento ho bisogno di certezze almeno sul finale, e quindi Eleonora mi lascia in mano subito questo libro: Felici tutti i giorni di Laurie Colwin, una commedia romantica, un titolo che potrò lasciare in bella vista anche in libreria, come un quadro motivazionale, e la copertina col mio fucsia preferito, in tinta col maglione che indosso. 😉
…però poi il giorno dopo ho acquistato l’ebook di Capannone n.8/Galline in fuga, perché mi stava ronzando troppo nella testa, mi ha incuriosito. Me lo tengo come bonus per l’estate. 😉

SUR Edizioni al Book Pride 2025

Più avanti, mi blocco di fronte allo stand di Coppola Editore perché in mezzo a tanti libri il mio sguardo cade su delle cassette musicali, con i titoli scritti a mano sull’adesivo centrale. Sembrano proprio fuori posto, eppure… Le guardo meglio, le prendo in mano: sono delle piccole antologie di racconti! Si chiamano proprio Le musicassette. A fianco, ci sono anche dei piccoli Game Boy della Nintendo, che sono sempre libricini a tema con qualche videogioco: I Bookboy. In parte ci sono degli altri volumetti, stretti e lunghi lunghi, che contengono racconti lunghi o romanzi brevi, copertine tutte particolari, dai toni accesi: I fiammiferi.
E del resto campeggia una scritta coloratissima come sfondo dello stand: “Il colore è fantasia e la fantasia è rivoluzione” di Jacopo Landi.

Coppola Editore al Book Pride 2025

Stiamo per andarcene, quando Sandra riconosce lo scrittore Franco Faggiani davanti allo stand di Fazi Editore, la sua casa editrice. Ci fermiamo a salutarlo e lui si dimostra gentilissimo e simpatico, di quell’umorismo che apprezzo molto nelle persone. Sandra glielo dice e Faggiani ci racconta che una volta, dopo una presentazione, una signora gli si è avvicinata e gli ha detto: “Lei è una persona normale!”
Scoppio a ridere e penso che voglio leggere qualcosa. Così scegliamo entrambi due romanzi da quelli dell’autore lì esposti. Difficile per altro, perché le copertine sono tutte stupende (e lo so che non si sceglie un libro dalla copertina, ma quando ne hai tanti davanti, ti lasci attrarre…e in realtà, è il libro che sta scegliendo te!), i titoli tutti particolari e le trame nelle alette altrettanto curiose.
Sandra prende Tutto il cielo che serve ed io mi lascio afferrare dalla cima blu di La manutenzione dei sensi Faggiani è pronto con la penna e ci scrive una dedica in prima pagina. Alla fine però, abbiamo due romanzi autografati ma tutte e due ci siamo dimenticate di scattare una foto insieme all’autore… Però è colpa sua! Ci ha detto di essere una persona normale, e noi l’abbiamo trattato da persona normale, senza chiedergli un selfie per immortalare il momento con uno famoso! 😀

Lo sto leggendo in questi giorni, per altro, un romanzo straordinario. L’incipit, che non avevo letto lì allo stand, mi ha fatto scoppiare in una sonora risata: Leonardo Guerrieri, giornalista freelance cinquantenne, è dal meccanico – in camice bianco e cartellina – perché la sua auto l’ha abbandonato all’improvviso, senza nemmeno un avvertimento, dopo 270 mila chilometri. “Maledetti i giapponesi e le loro auto…” Già qui abbiamo qualcosa in comune io e il protagonista. Avevo anch’io una giapponese, ma ho dovuto lasciarla andare: Un pezzo di vita che se ne va

Franco Faggiani al Book Pride 2025

Danzare sull’orlo…
della carta di credito!

Nonostante mi sia trattenuta con gli acquisti (con la carta di credito che ha superato il limite giornaliero contactless…!!), me ne torno a casa con tre libri, un sacco di titoli in lista per i prossimi mesi, un calendario fantasy, una borsina in blu webnauta della SUR, un quadernino con un bellissimo faro che mi stava chiamando suadente e una scorpacciata di segnalibri, che non sono mai abbastanza (anche perché alcuni li lascio dentro i romanzi letti, nel punto che voglio ritrovare quando li sfoglio con malinconia).

Acquisti al Book Pride 2025

Prima di andarcene, passiamo davanti ad uno spazio dedicato al Salone del Libro di Torino del prossimo maggio, con il tema Le parole tra noi leggere. Nella grande parete ci sono diversi foglietti adesivi gialli, a disposizione dei visitatori per lasciare le proprie “parole leggere”. Sandra mi batte sul tempo scrivendo “MARE”, che era lì anche tra i miei pensieri, essendo un “navigatore in un oceano di parole”. Allora devo pensare un altro vocabolo che mi porti leggerezza, libertà e vento tra i capelli come il mare. Penso alla strada e alle curve, al sole caldo sul casco e al frescolino della montagna: “MOTO” e ci aggiungo il disegno molto stilizzato di una motocicletta da strada. 😉

Salone del Libro. Le tue parole leggere

Siete mai stati al Book Pride?

Se non ci siete mai stati, vi consiglio davvero di farci una visita, al prossimo anno oramai.
Mettetevi però già un appunto sul calendario, all’inizio di marzo, per non sbagliare.
Oh, mi raccomando: limitate la carta di credito. Io ve l’ho detto eh! 😉

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Comments (21)

Marco Amato

Mar 30, 2025 at 10:00 AM Reply

Io non sono mai stato al Bookpride, eccerto, mi piacerebbe andarci. Ma dalla Sicilia logisticamente è un po’ complicato.
L’anno scorso sono stato al Salone del Libro di Torino ed è stata una gran meraviglia. Libri, libri ovunque.
Poi certo, l’organizzazione del Salone era da Gianni e Pinotto. Gli editori, soprattutto quelli piccoli, ne capiscono di marketing come un cane di entomologia, con quegli stand tutti uguali, con i libri a confondersi senza identità.
Ma vabbè, l’editoria è così, un amore bislacco, amano i libri ma poi non sanno venderli.
L’anno scorso a Catania abbiamo avuto pure un book pride, ma quest’anno pare che non si faccia. Andiamo avanti a corrente alternata, pazienza.
In ogni caso questi eventi sono una gran bella cosa. Considerato che la vendita dei romanzi è in crescita, la lettura è in ottima salute, c’è solo da rallegrarsene.
P.s. Lo so che tutti, ma proprio tutti, dai blogger ai professionisti del settore quest’anno si sono stracciati le vesti dicendo che la vendita dei libri è in calo. Ma se non si sanno leggere i dati AIE mica è colpa mia. XD

Sandra

Mar 30, 2025 at 7:20 PM Reply

Tu caro Marco, Barbara e io dovremmo proprio aprire una casa editrice!

Marco Amato

Mar 30, 2025 at 8:07 PM Reply

O mio Dio, io a dover gestire quei matti degli scrittori, dove ovviamente il primo matto sarei io. Roba da Tom Cruise in Mission Impossible. XD

Barbara Businaro

Mar 31, 2025 at 10:37 PM Reply

Come casa editrice, noi tre saremmo “una squadra fortissimi”, come cantava Checco Zalone.
Però ho già fatto l’errore di trasformare una passione in un lavoro, perdendo poi tutto l’entusiasmo.
No, non posso fare lo stesso con i libri. Voglio tenermi la passione stavolta. 😉

Sandra

Apr 01, 2025 at 9:52 AM Reply

Quindi trasformare la proprio passione in lavoro è sopravvalutato, questo è un argomentone per un post!
Mi fa rivalutare la mia professione di certo non nata da una passione.

Barbara Businaro

Apr 01, 2025 at 3:11 PM

Certo che il proprio lavoro deve piacere, deve essere un’attività che ci dà qualche soddisfazione a livello umano, non solo remunerativo.
Però trasformare la propria passione in un lavoro può diventare una grossa fregatura. Da una parte, scadenze e incombenze rischiano di rovinare l’entusiasmo. Dall’altra, proprio perché è una passione, la realizzazione di un sogno, si rischia di lavorare oltre l’eccesso, a ritmi estremi e senza valutare bene la redditività del tutto (e su questo alcune aziende ci giocano parecchio, perché se assumi un entusiasta, lavora il triplo degli altri ma lo paghi uguale…)
E per quanto riguarda la scrittura nello specifico, c’è pure una sorta di conflitto di interessi. Vedrei bene dei lettori ad aprire una casa editrice, non troppo forti e non troppo esigenti, perché dovranno leggere anche cose che non piacciono, per genere o per stile, valutando se comunque può diventare un buon “prodotto”. Non ci vedo proprio per niente degli scrittori, o aspiranti scrittori, perché finirebbero col mettere da parte per sempre la scrittura, o lasciarle un ruolo marginale in mezzo a tutto il caos lavorativo.
E infatti, a guardarsi in giro, ci sono troppi scrittori che fanno corsi, corsini, corsetti di scrittura oppure curano diverse collane per case editrici oppure sono impegnati come editor, lavorando sui testi altrui. Ma pubblicano davvero poco o niente, nonostante abbiamo pure tutte le conoscenze del settore.
Chi vuole scrivere, scrive e basta. 🙂

Barbara Businaro

Mar 30, 2025 at 7:22 PM Reply

Dunque, la disorganizzazione che ho visto io al Salone del Libro di Torino non era da imputarsi agli editori, quanto al management dell’evento fieristico. Sugli stand tutti uguali dei piccoli editori a Torino, va detto che lo spazio dello stand costa già un rene, quindi non tutti possono permettersi un allestimento professionale, che riesca a risaltare in mezzo al mucchio, pure in mezzo ai BIG che hanno capitali infiniti. Qui al Book Pride, evento più contenuto e quindi meno costoso al metro quadro, ho visto molta più personalizzazione, molto più colore e molta più presenza dall’altra parte del bancone. Al Salone questo entusiasmo non mi era arrivato, là c’era troppo rumore di fondo.

Non so che dati abbia in mano tu, ma partiamo da un principio: alle statistiche gli puoi far dire quel cavolo che vuoi. La Matematica non è un’opinione, ma la Statistica sì.
E dipende quasi sempre da qual è l’obiettivo finale dell’analisi. Al Fiera del Libro di Francoforte lo scorso ottobre 2024, l’AIE ha presentato un report con vendite in aumento, vantandosi all’estero di un mercato florido (espresso in euro e non in copie vendute, e confrontandosi col 198!!), mentre nel primo semestre 2024 aveva annunciato quasi 1 milione di copie in meno (Fonte: Il Libraio).
Dopo c’è stata la Fiera PLPL a Roma, dicembre 2024, e lì hanno cominciato a “piangere il morto”, chiedendo aiuti di Stato per sostenere il mercato.
“I dati sulla flessione dei tempi di lettura e del numero di lettori, che vanno di pari passo alla flessione del mercato, confermano la necessità di tornare a sostenere la domanda di libri nel nostro Paese soprattutto tra i più giovani, creando una consuetudine con i libri che prosegua nel corso di tutta la vita – ha spiegato il presidente di AIE Innocenzo Cipolletta –. Non c’è crescita e sviluppo culturale ed economico per l’Italia se non facciamo crescere i lettori, soprattutto al Sud e nelle aree meno prospere del Paese”.
Ma come?! Da ottobre a dicembre s’è rovesciato completamente il mondo editoriale? Interessante il comunicato stampa di PLPL, che ha avuto il coraggio di mettere nero su bianco quello che tutti, tra chi macina dati, sa benissimo: dipende da come viene condotta una statistica, da cosa si vuol far apparire come dato finale.
Ecco: Al centro del dibattito le disparità territoriali, così come le difficoltà a definire in maniera univoca la pratica della lettura e a quantificarla nella popolazione, per effetto delle diverse domande che vengono poste agli intervistati nelle differenti rilevazioni, condotte con tecniche di somministrazioni e di campionamenti altrettanto diversi. Mentre l’Osservatorio AIE stima i lettori il 73% della popolazione, Istat li valuta il 39% (popolazione di più di sei anni, vedi nota in fondo), 35% Eurostat (popolazione di più di 16 anni). Doxa per Osservatorio Politecnico stima invece la lettura italiana al 79% (popolazione tra i 18 e i 75 anni), 80% SWG (popolazione tra i 18 e i 75 anni).
Più sotto, qualcuno si è preso la briga di andare a confrontare le domande poste agli intervistati: Il tasso di lettura degli italiani rilevato da AIE differisce profondamente da quello rilevato da ISTAT a causa del tipo di domanda diversa che è stato posta ai due campioni intervistati, a loro volta espressione di fasce di popolazione differenti. L’indagine ISTAT sulla popolazione di sei anni e più chiede al campione “Negli ultimi 12 mesi ha letto libri (cartacei, ebook, libri online o audiolibri)? Consideri solo i libri letti per motivi non strettamente scolastici o professionali”.
La domanda dell’indagine AIE rivolta alla popolazione tra i 15 e i 74 anni – dopo aver premesso all’intervistato che l’indagine esclude tutte le forme di lettura obbligatorie: scolastiche, di studio e professionale – invece, è “Pensando agli ultimi 12 mesi le è capitato di leggere, anche solo in parte, un libro di qualsiasi genere, non solo di narrativa (come un romanzo, un giallo, un fumetto, un fantasy…) ma anche un saggio, un manuale, una guida di viaggio o di cucina, ecc. su carta o in formato digitale come un e-book, o di ascoltare un audiolibro?”.
(Fonte: Più Libri Più Liberi )
Quindi, se permetti, l’AIE può scrivere quel che vuole, ma non credo più a mezza parola dei loro comunicati stampa…
Preferisco chiedere a chi lavora nel settore, come sembra che stia andando il mercato. Non sono tutti schiappe come credi tu. 🙂

Marco Amato

Mar 30, 2025 at 8:05 PM Reply

Ma io mica dico che sono tutte schiappe. Quasi tutte. XD
Il punto chiave è questo, secondo me. Se io entro in padiglione come quello dei piccoli editori al salone del libro e vedo sterminati stand tutti uguali, con libri posti sul ripiano tutti fitti fitti, non vedo differenze in quella enorme massa.
Bisogna distinguersi, diventare una mucca viola, occorre valorizzare l’identità dell’editore e dei libri che ha pubblicato. Bisogna dare valore aggiunto a una semplice esposizione lineare. E per queste cose non deve investire capitali, ma idee. Voglia di sperimentare. Voglia di trovare soluzioni innovative.
Ogni tanto si vedono idee e soluzioni innovative. Però son rare. Tutto qui.

Riguardo ai dati, appunto, contano i numeri e poi su quelli si fanno le interpretazioni.
Io il rapporto 2024 l’ho letto con attenzione.
Il punto chiave è che nel 2024 si sono venduti 2,5 milioni di libri in meno.
E questo è un fatto, il fatto che hanno riportato tutti.
Poi però andando a vedere i numeri attentamente si scopre che nel 2024 la narrativa italiana è crescita di un buon 3,2%, mentre quella straniera dello 0,9%.
Cioè, per il tema che riguarda noi, i romanzi, il mercato è in crescita. Così dicono i numeri.
Poi però vi è stato un crollo dei fumetti con un meno 5,5%, un crollo della manualistica del 4,1%. Un crollo della saggistica generale e specializzata rispettivamente con meno 2% e meno 5,1%.

Quindi, in buona sostanza, si sono venduti più romanzi e molti meno fumetti, manuali e saggi.
Ma se a noi scrittori di narrativa interessano i romanzi, quel comparto è andato bene.
E’ un segnale di buona speranza.
Inoltre, leggendo con attenzione lo studio, si legge come il buon governo ha tagliato i fondi per le biblioteche e tranciato la carta 18 app.
Quindi, una parte del crollo, è dato dai tagli del governo che ha impedito ai nuovi maggiorenni di comprare libri e alle biblioteche di rinnovare il catalogo.
Ad esempio, un’altra parte del crollo è dovuto alla scolastica, dove, i libri nuovi per gli studenti sono sempre più cari ed è sempre più diffusa la compravendita da parte dei genitori dell’usato.
Quindi è un male o un bene se diminuiscono i libri nuovi per gli studenti perché i genitori preferiscono risparmiare comprando i libri di seconda mano?

Poi vi sono tanti altri dati interessanti, dentro al rapporto, però appunto, se i vari editor, scrittori, addetti ai lavori sui social pubblicano che vi è stato un crollo di 2,5 milioni di copie tout court e per questo il mondo va a rotoli, senza andare a vedere i numeri, cosa cresce, cosa diminuisce, chi ha avuto i fondi governativi tagliati, ecco che, non si fa una buona analisi.

Poi sarà anche vero che diminuisce il tempo di lettura, l’attenzione delle persone nel leggere fra mille notifiche social e altro. Ma questo è il nostro mondo e per me è consolante che di fronte a tante distrazioni di massa nel 2024 si sono venduti più romanzi rispetto al 2023.

Barbara Businaro

Mar 31, 2025 at 10:44 PM Reply

Per essere una mucca viola, la soluzione dev’essere innovativa e soprattutto rara. Esattamente come la mucca viola… XD
Comunque al Book Pride c’erano diversi stand particolari, in particolare quelli di fumettistica, nativamente portati all’immagine e al colore, che si facevano notare. Ma ricordiamoci che oltre al “gancio”, ci deve essere anche sostanza.

Ribadisco: non credo ai numeri diffusi dall’AIE. Perché ci sono tanti modi di far apparire i numeri che si vogliono, non solo dai questionari ma pure dalle aggregazioni.
Anche perché si rileva sempre un’enorme incongruenza tra tutti questi report: se è vero che si sono venduti più romanzi (in termini di copie vendute spero, non in fatturato, inficiato dall’aumento dei prezzi), come mai poi gli Italiani dichiarano di leggere sempre meno narrativa? Capisco che le case editrici siano solo interessate a vendere, a far comparire buoni numeri a bilancio per mantenere gli scoperti bancari e tirare avanti la carretta.
Ma gli Italiani che fine fanno fare a questi romanzi, se non li leggono? Servono solo come fermaporte? Per sistemare la gamba del tavolino sbilenco? Li accumulano in libreria per darsi un tono?!

La carta 18APP non è stata abolita, ma sostituita da tre nuove carte, maggiormente mirate su reddito familiare e merito (Fonte: Orizzonte Scuola). Perché ci sono state diverse frodi in tutta la nazione sulla vecchia carta 18APP, che certo non avevano favorito la vendita di libri. Senza contare che la maggioranza di acquisti fatti con quella carta non erano proprio libri, ma biglietti per concerti e spettacoli, corsi di lingue organizzati come viaggi all’estero, abbonamenti ai quotidiani per il nonno. Ma libri davvero pochini, magari giusto i romanzi da leggere obbligatoriamente nel programma scolastico.

Comunque, in futuro torneremo a leggere di più. Quando l’Intelligenza Artificiale ci avrà tolto il lavoro, avremo tutti meno soldi per Netflix e un sacco di tempo per leggere i cartacei usati delle bancarelle… XD

Sandra

Mar 30, 2025 at 7:27 PM Reply

Sono tornata anche venerdì 28 allo Super Studio Maxi perché ora molte fiere si svolgono lì, per Abilmente. E’ un polo comodo ma la ristorazione gestita da Abilmente costava molto di più rispetto al tostone a 7 euro preso con te! E infatti non ho pranzato lì.
E’ stata una giornata molto appagante: amicizia e libri! Nei giorni precedenti ero impazzita a trovare strade alternative con i mezzi di superficie in caso avessero chiuso la metropolitana, cosa che spesso – anche solo a tratti – capita con lo sciopero e sarebbe stato un bel guaio. Invece no!
Hai già raccontato tutto tu egregiamente quindo ho poco da aggiungere se non le mie emozioni positive e la gioia quando tu mi hai detto che saresti venuta, tutto in effetti è nato dall’accredito blogger che ho tentato di fare (prima volta che c’è questa possibilità, a proposito mi sono appena fatta anche quello per Torino) e quando l’ho ottenuto te l’ho raccontato, visto che ci raccontiamo un sacco di cose.
Eleonora due anni fa mi aveva riconosciuta mentre osservavo i libri di Sur e fu epico, da allora torno sempre volentieri a salutarla perché è proprio carina ed empatica, e molto, molto competente. Che ridere poi, volevo suggerirti di leggere Capannone N. 8 e mi è uscito quel “Galline in fuga!” che è il titolo di un celebre cartone! Perché tra i libri si ride anche. Siamo state proprio bene, il Book Pride è una fiera che merita parecchio.
Grazie ancora dunque e all’anno prossimo.

Barbara Businaro

Mar 31, 2025 at 10:39 PM Reply

Anch’io credo che il Book Pride sia una fiera che merita parecchio, ma stamattina nella newsletter di Ultima Pagina è stato definito un evento da “toppe sui gomiti”… e non l’ho capita.
Sinceramente preferirei una serie di fiere così contenute, rispetto alla smargiassata del Salone del Libro di Torino, divise in più momenti dell’anno e in diverse città. Più vicino al lettore e più a sua dimensione.
E sì, di sicuro ci sarò anche l’anno prossimo! 🙂

Sandra

Apr 01, 2025 at 9:54 AM Reply

Ho letto anch’io la newsletter di Ultima Pagine e credo proprio che sia stato un brutto scivolone addirittura non parlare di una fiera che, oltretutto, quest’anno ha cambiato gestione affidandola proprio a quella del Salone di Torino, motivo per cui solo da questa edizione erano previsti accrediti blogger, un cambio significativo.

Barbara Businaro

Apr 01, 2025 at 3:11 PM Reply

Probabilmente c’è qualche retroscena di cui non siamo a conoscenza… Io comunque sarei venuta anche senza accredito, la curiosità era comunque tanta su questa fiera. 🙂

Luz

Apr 01, 2025 at 7:22 PM Reply

Conosco bene la bellezza di vivere queste esperienze ed è stato un vero piacere leggerti. Entrare in queste fiere del libro permette di capire come si muove il mondo editoriale, in particolare durante le diverse conferenze cui riesci a riservarti un posto. L’impressione è che tutto vada bene, che tutti siano contenti, poi i dati rivelano altro. Anch’io tenderei a fidarmi poco delle statistiche AIE, perché l’azienda editoriale ormai si appoggia sempre meno sulla qualità di quanto viene pubblicato e tutti ricorrono i numeri. Immagino che ottimi possano dirsi i profitti derivanti da buone vendite di narrativa di valore, di livello, ma mi pare di capire che ormai tutti, editori col blasone compresi, inseguano i numeri delle pubblicazioni in stile Tik Tok, non è un caso che anche al Salone ormai campeggi lo stand in cui si dà un certo risalto a influencer di piattaforme note anche a discapito della qualità del prodotto in sé.

Barbara Businaro

Apr 03, 2025 at 10:26 PM Reply

Ecco, io invece le conferenze le schivo a piè pari, senza alcun indugio. Se si tratta di un’intervista o una presentazione di uno scrittore in particolare, posso anche provarci, in proporzione a quanto mi interessa la sua scrittura. Ma delle altre tipologie di conferenze, specialmente quelle che raccontano un mondo editoriale fittizio (quello che si dice al pubblico raramente è quello che avviene dietro le quinte…), faccio volentieri a meno. Come non mi fido delle statistiche AIE non mi fido nemmeno delle conferenze. Come dici tu, vogliono dare l’impressione che vada tutto bene. Beh, io preferisco chiederlo direttamente a chi sta lì negli stand o direttamente in prima linea, nelle librerie. A voce bassa dicono molte più verità.
Mah, a guardare la gestione degli accrediti di quest’anno al Salone (sto leggendo qui: Accrediti > Documentazione > Professioni dell’informazione) si sta dando un certo giro di vite anche agli influencer. Se hai un blog, infatti, non ti chiedono con quanti accessi o interazioni, dato che oramai è pure difficile da quantificare in conseguenza della Cookie Policy. Mentre se sei un influencer, ovvero qualcuno che si muove solo sui social media, adesso hanno alzato la tacchetta: devi avere almeno 5.000 followers su Instagram o 5.000 Mi Piace su pagina Facebook o 5.000 iscritti sul canale YouTube o almeno 10.000 Mi Piace su TikTok. E il fatto che per TikTok sia richiesto un numero maggiore di interazioni, significa pure che quel canale al momento è considerato sopravvalutato e non sta dando all’editoria un effettivo ritorno dell’investimento.
L’unica che sembra davvero funzionare è l’EAP – Editoria A Pagamento, che al Salone riesce a pagarsi spazi grandi quanto quelli delle case editrici BIG.L’EAP campa sui sogni degli aspiranti scrittori e no, non conosce crisi…

Giulia Mancini

Apr 02, 2025 at 7:38 PM Reply

Ma quante belle copertine di libri, e poi che soddisfazione trovare una tua fan in uno stand!
Al book pride non ci sono mai stata, anche se Milano non é lontana e potrei farci un pensierino per il futuro, chissà.

Barbara Businaro

Apr 03, 2025 at 10:26 PM Reply

Milano per te non è lontana, con un Frecciarossa ci arrivi in un’ora e venti minuti circa.
Metti un appunto a inizio marzo del prossimo anno, per chiedere l’accredito (male non fa, se l’ingresso è gratuito 😉 ) e poi organizzare la gita.
Che in genere, Milano a marzo è stupenda, un’esplosione di colori, fiori e profumi.

paola sposito

Apr 03, 2025 at 11:32 AM Reply

Ciao Barbara. No, non sono mai stata a questo evento né al salone del libro di Torino. In effetti da ciò che ho letto il Book Pride a Milano sembra più contenuto e ordinato e forse più utile se lo scopo è quello di conoscere titoli, autori, case editrici; oltre quello di acquistare qualcosa da portarsi a casa come ‘ricordino’. Per il prossimo anno ci farò anche io un pensierino a andare perché da come lo hai descritto così bene tu (in effetti sembrava proprio di essere lì) credo ne valga proprio la pena. Solo per tutto quel tripudio di colori e disegni! Per la carta di credito non c’è problema: l’ho eliminata anni fa

Barbara Businaro

Apr 03, 2025 at 10:27 PM Reply

Il mio intento in questo post era proprio di portarvi lì, tra i corridoi della fiera. Certo, non ho potuto fotografare proprio tutto tutto, e alcune foto mi sono venute pure maluccio. Troppo entusiasmo! 😀
Sì, il Book Pride è una bella gita da organizzare, almeno per una volta. Anche il Salone del Libro di Torino resta comunque un evento da provare in prima persona, secondo me.
Eh, io ho praticamente eliminato il contante dal periodo del Covid. Pagamenti veloci e tutti tracciati, mi sono sempre stati richiesti per lavoro. E poi soprattutto all’estero, la carta è una comodità unica.

Marina

Apr 05, 2025 at 3:26 PM Reply

Che bello, mi hai fatto rivivere l’immersione nel mondo dei libri di inizio dicembre con Più Libri Più Liberi! Tra l’altro ho riconosciuto l’impronta di molte case editrici nelle copertine dei loro testi. A proposito, grande Coppola Editore: quei libricini sono davvero particolari e unici. La borsina di Marcos y Marcos mi ha fatto gli occhi a forma di cuore. Mi ha ricordato lo stand di non ricordo più quale casa editrice dove, un paio di anni fa, io e Luana abbiamo acquistato due portalibri in tessuti coloratissimi, che avevano un significato simbolico ed erano stati creati dalle donne ospiti di un centro antiviolenza. Immagino l’atmosfera di questi posti, i libri mettono allegria, vorresti comprare di tutto… Il tuo bottino, notevole! Bisognerebbe non badare a spese e invece… brutto doversi imporre un budget limitato.
La mia parola leggera sarebbe stata: NUVOLE (non quelle del giorno della vostra gita, ma quelle bianche e spumose che attraversano il cielo ogni tanto e ti fanno tornare bambina)

Barbara Businaro

Apr 07, 2025 at 10:01 PM Reply

Uhm, se penso alle NUVOLE, penso a quelle che si vedono fuori dal finestrino dell’aereo e mi viene un attacco di panico all’istante!! XD
Ecco, Più Libri Più Liberi mi manca e in effetti si tiene dentro la NUVOLA di Fuksas, al Convention Center dell’EUR di Roma. Forse anche questo ha contribuito alla tua scelta per la parola leggera?
I portalibri in tessuto vanno per la maggiore in questo periodo, ogni tanto li vedo in offerta anche sulle piattaforme online, regalati con l’acquisto multiplo dei cartacei di qualche casa editrice. Però hanno molto più significato se sono presi lì in fiera, come ricordo personale, e servono per aiutare, almeno un pochino, chi ha bisogno di un nuovo orizzonte.
Nel frattempo ho terminato La manutenzione dei sensi di Franco Faggiani e tornerò a scriverne qui sul blog.

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