Le 12 verità sulla vita e sulla scrittura di Anne Lamott. Foto originale di Bret Hartman/TED

Le 12 verità sulla vita e sulla scrittura di Anne Lamott

Fino a qualche giorno fa nemmeno sapevo chi era, invece oltreoceano Anne Lamott è un’istituzione del panorama letterario.
Scrittrice di romanzi e di saggistica, attivista politica e ottima speaker, Anne Lamott è anche un’insegnante di scrittura creativa. Molti dei suoi libri sono considerati bestsellers per il New York Times.
Il suo primo romanzo pubblicato “Hard Laughter” (trad. Risate dure) è stato scritto dopo la diagnosi di cancro al cervello per suo padre, Kenneth Lamott, scrittore, giornalista e sceneggiatore. Le opere di saggistica di Anne Lamott sono infatti in gran parte autobiografiche, toccando argomenti come l’alcolismo di cui ha sofferto, la maternità single come madre del suo unico figlio Sam, la depressione e il cristianesimo che è stata per lei un’esperienza salvifica.

Non ha una cattedra fissa, ma i suoi laboratori di scrittura creativa, come pure i suoi manuali e le conferenze in tema, sono seguitissimi. Credo che potremmo paragonarla in qualche modo ai nostri Alessandro Baricco, scrittore e uno dei fondatori di Scuola Holden a Torino, oppure a Raul Montanari, altro scrittore che ha creato i suoi corsi di scrittura a Milano.
Purtroppo l’unico libro di Anne Lamott tradotto in Italiano è il saggio Scrivere. Lezioni di scrittura creativa, ma l’ho già inserito tra i miei prossimi acquisti.

Del suo modo di scrivere e dei motivi per cui scrive, Anne Lamott ha confessato:
Cerco di scrivere i libri in cui mi piacerebbe imbattermi, che siano onesti, che riguardano la vita reale, i cuori umani, la trasformazione spirituale, le famiglie, i segreti, la meraviglia, la follia, e questo può farmi ridere. Quando leggo un libro come questo, mi sento ricca e profondamente sollevata di essere in presenza di qualcuno che condividerà la verità con me, e accenderà un po’ le luci, e provo a scrivere questo tipo di libri. I libri, per me, sono una medicina.

Ho scoperto questa donna eccezionale grazie a un’amica peaker statunitense che ha condiviso proprio il video su queste sue 12 verità sulla vita e sulla scrittura, un discorso presentato all’evento TED 2017 di Vancouver. Lo condivido con voi nell’ottima traduzione di Silvia Fornasiero e Barbara Nettl. Mi ha emozionato il suo modo schietto di raccontare. Le verità fanno male, a volte, ma come le dice lei suonano pure meravigliose… 😉

 

Le 12 verità sulla vita e sulla scrittura

Mio nipote di 7 anni dorme proprio nella stanza in fondo al corridoio e spesso la mattina si sveglia e dice: “Sai, questo potrebbe essere il giorno più bello di tutti”. E altre volte, nel bel mezzo della notte, chiama con voce tremante: “Nonna, ti ammalerai e morirai?”
Penso che questo riassuma bene per me e per tante persone che conosco il fatto che siamo un fritto misto di aspettative di felicità e paura. Così, qualche giorno prima di compiere 61 anni, mi sono seduta e ho deciso di fare una lista delle cose di cui sono sicura. C’è così poca verità nella cultura popolare ed è bene essere sicuri di alcune cose.
Per esempio, non ho più 47 anni, anche se quella è l’età che mi sento e l’età che mi piace pensare di avere. Verso gli 80 anni, il mio amico Paul diceva di sentirsi come un ragazzo con qualcosa di estremamente sbagliato.

Accidenti, io non ho più 40 anni tondi eppure è quella l’età che mi sento. Mi consola non essere l’unica che si è fermata ad un’età mentale diversa da quella stampata dalla burocrazia. 🙂

Eppure è stato così liberatorio affrontare il fatto di non essere più negli ultimi spasimi della mezza età, che ho deciso di scrivere ogni minima cosa vera che conosco. Le persone al giorno d’oggi si sentono condannate e sopraffatte, continuano a chiedermi cosa sia vero. Quindi spero che la lista delle cose delle quali sono praticamente certa, possa offrire delle istruzioni d’uso basilari a chiunque si senta veramente schiacciato o tormentato.

Numero 1: La verità è un paradosso

Tutta la verità è un paradosso. La vita è un regalo prezioso e misteriosamente bello, ed è impossibile qui, dalla parte dell’incarnazione delle cose. È stato davvero un brutto abbinamento per quelli di noi che sono nati molto sensibili. È così difficile e strano che a volte ci viene da chiederci se qualcuno ci sta prendendo in giro. Allo stesso tempo è piena di dolcezza e bellezza strazianti, di povertà disperata, di alluvioni, di bambini, di acne e di Mozart, tutto vorticante insieme. Non penso sia un sistema ideale.

Temo purtroppo di rientrare nella categoria delle persone molto sensibili…

Numero 2: Quasi tutto riprenderà a funzionare se staccate la spina per qualche minuto

Quasi tutto riprenderà a funzionare se staccate la spina per qualche minuto.
Inclusi voi.

Numero 3: Niente al di fuori di voi vi potrà aiutare in modo durevole

Non c’è praticamente niente al di fuori di voi che vi potrà aiutare in modo durevole, a meno che non siate in attesa di un organo. Non puoi comprare, ottenere o fissare un appuntamento con la serenità e la tranquillità. Questa è la verità più orribile e non la sopporto. Ma è un lavoro interiore. Non possiamo programmare la pace o un miglioramento durevole per le persone che amiamo di più al mondo. Devono trovare la loro strada, le loro risposte. Non potete correre dietro ai vostri figli grandi, con la crema solare e il burrocacao nel loro viaggio dell’eroe. Dovete lasciarli andare. È irrispettoso non farlo. E se il problema è di qualcun altro, probabilmente non avete la risposta in ogni caso.
Il nostro aiuto di solito non è molto utile. Il nostro aiuto è spesso tossico. L’aiuto è il lato positivo del controllo. Smettetela di aiutare così tanto. Non date il vostro aiuto e la vostra bontà a tutti.

Credo intenda dire che la felicità è uno stato mentale più che una condizione e, al contempo, che non possiamo essere onnipotenti verso gli altri. Rispettare le persone che amiamo significa anche lasciarle sbagliare.

Numero 4: Tutti sono incasinati, spezzati, aggrappati e spaventati

Tutti sono incasinati, spezzati, aggrappati e spaventati, anche coloro che sembrano avere tutto sotto controllo. Sono molto più simili a voi di quanto possiate credere, quindi cercate di non confrontare la vostra parte interiore con la parte esteriore degli altri. Vi renderà solo peggiori di quanto non lo siate già.
Per di più, non si può salvare, correggere o soccorrere nessuno di loro o far diventare sobrio qualcuno. Quello che mi ha aiutato a tornare pulita e sobria 30 anni fa, è stata la catastrofe del mio pensiero e del mio comportamento Così ho chiesto aiuto a degli amici sobri, e mi sono rivolta a un potere più alto. Un acronimo di Dio è “Il regalo della disperazione” G-O-D (in inglese “gift of desperation”) o come ha detto un mio amico sobrio: stavo peggiorando più in fretta di quanto potessi abbassare i miei standard.
Quindi Dio, in questo caso, potrebbe significare: “io che finisco tutte le buone idee”.
Mentre aggiustare e salvare e tentare di soccorrere è inutile, una profonda cura di se stessi è fondamentale, si irradia da voi all’atmosfera come una brezza fresca. È un enorme regalo al mondo.
Quando le persone reagiscono dicendo: “Non è un po’ troppo piena di sé?” fate solo un sorrisetto come quello di Monna Lisa e preparate a tutti e due una buona tazza di tè. Essere pieni di affetto per il proprio io bizzarro, egocentrico, irritabile e fastidioso, significa casa. È dove inizia la pace nel mondo.

Io sono a casa. Preparo il tè, se qualcuno vuole gradire con noi due. 😉

Numero 5: La cioccolata con il 75% di cacao non è veramente cibo

La cioccolata con il 75% di cacao non è veramente cibo. Il suo uso migliore è quello di esca nelle trappole per serpenti, o per stabilizzare le sedie traballanti. Non è stata fatta per essere considerata commestibile.

No, su questo punto dissento. Cioè, la cioccolata col 75%, ma con l’85% di cacao, non è sicuramente cibo. Ma col cavolo che gliela regalo ai serpenti! La cioccolata me la tengo!! 😀 😀 😀

Numero 6: La scrittura

Drizzate le antenne e preparate le penne, questa è roba nostra. 😉

Tutti gli scrittori che conoscete scrivono delle prime bozze terribili, ma restano inchiodati alla sedia. Questo è il segreto della vita. Questa è probabilmente la differenza principale tra voi e loro. Semplicemente, loro lo fanno. Lo fanno con un accordo preliminare con se stessi. Lo fanno come fosse un debito d’onore. Raccontano le storie che li attraversano un giorno alla volta, poco alla volta. Quando mio fratello maggiore era in quarta elementare, doveva consegnare una tesina sugli uccelli per il giorno dopo, e non aveva ancora iniziato. Così mio padre si sedette con lui con un libro di Audubon, carta, matite e fermacampioni — per chi è un po’ meno giovane e si ricorda dei fermacampioni — e disse a mio fratello: “Considera uccello per uccello, tesoro. Leggi dei pellicani e poi scrivi dei pellicani con le tue parole. Poi informati sulle cince, e descrivile con parole tue. E poi le oche”.
Quindi le due cose più importanti sulla scrittura sono: uccello per uccello (ndr: in inglese Birds by bird, è anche uno dei suoi maggiori saggi di successo, purtroppo non tradotto in italiano: Bird by Bird. Some Instructions on Writing and Life) e una prima bozza veramente schifosa.
Se non sapete da dove iniziare, ricordatevi che ogni minima cosa che vi è successa è vostra, e raccontatela. Se le persone volevano che scriveste di loro più cordialmente avrebbero dovuto comportarsi meglio.
Vi sentirete malissimo se un giorno vi sveglierete senza avere mai scritto tutto ciò che vi sta strattonando le maniche del cuore: le vostre storie, i ricordi, le idee e le canzoni, la vostra verità, la vostra visione delle cose, con la vostra voce. Questo è davvero tutto quello che ci dovete offrire, ed è anche la ragione per cui siete nati.

Credo sia questo passaggio il motivo per cui di questo video ho voluto farne un post. Lo scrivo qui, per trovarlo qui tutte le volte che avrò qualche dubbio su ciò che sto scrivendo e perché lo scrivo, con tutta la fatica che comporta. 🙂

Numero 7: La pubblicazione e il successo creativo temporaneo

La pubblicazione e il successo creativo temporaneo sono qualcosa da cui ti devi riprendere. Spesso uccidono le persone. Vi feriranno, vi danneggeranno e vi cambieranno in modi che non potete immaginare. Le persone più degenerate e cattive che io abbia mai conosciuto sono gli scrittori uomini, autori di famosissimi bestseller. Ma, tornando al numero uno, che ogni verità è un paradosso, è anche un miracolo che il tuo lavoro sia pubblicato, che le tue storie vengano lette e ascoltate. Cerca solo di bloccare gentilmente la fantasia che la pubblicazione ti guarirà, che riempirà i buchi del groviera dentro di te. Non può. Non lo farà. Ma scrivere può farlo. Come può farlo anche cantare in un coro o in un gruppo di musica folk. Può farlo anche dipingere murales o fare bird watching, o accudire vecchi cani che nessun altro vuole.

In sintesi: scrivere non è pubblicare. Scrivere aiuta, pubblicare no, anche se sembra di sì. Concordo.

Numero 8: Le famiglie

Le famiglie sono difficili, difficili, difficili, indipendentemente da quanto care e sorprendenti possano essere. Di nuovo, vedere il numero uno. Ai raduni di famiglia dove avete improvvisi istinti omicidi o suicidi, ricordatevi che in tutti i casi è un miracolo che ognuno di noi sia stato specificamente concepito e sia nato. La Terra è la scuola del perdono. Si inizia perdonando se stessi, e poi si potrebbe anche continuare al tavolo della cena. In questo caso, potete farlo con un paio di pantaloni comodi.
Quando William Blake disse che siamo qui per imparare a sopportare la luce dell’amore, sapeva che la famiglia ne sarebbe stata un’intima parte anche se vorreste solo correre via urlando per salvare la vostra piccola vita. Ma vi assicuro che ce la farete. Ce la puoi fare Cenerentola, ce la puoi fare e ne sarai sbalordita.

Ehm, no. Le famiglie sono difficili, assolutamente sì. Ma c’è un livello di sopportazione fisico, dalle vessazioni psicologiche alle percosse vere e proprie, oltre il quale è necessario davvero mollare tutto. Nascere è un miracolo, ma mettere al mondo un figlio non fa diventare le persone automaticamente buoni genitori. Si pensi anche ai casi attuali di cronaca, dove nei casi più estremi le figlie femmine che rifiutano un matrimonio combinato vengono ammazzate dalla famiglia stessa.

Numero 9: Cibo

Cercate di fare un po’ meglio. Penso che sappiate a cosa mi riferisco.

Lo so, lo so, ogni tanto cedo ai biscotti, adesso mi hanno fatto pure quelli fondente e cocco, ma si può?!! 😀

Numero 10: La grazia

La grazia è un lubrificante spirituale, o un salvagente. Il mistero della grazia è che Dio ama Henry Kissinger e Vladimir Putin e me esattamente allo stesso modo in cui Lui o Lei ama il vostro nipotino appena nato. Pensate un po’.
Il movimento della grazia è ciò che ci cambia, che ci guarisce e che guarisce il nostro mondo. In sintesi, la grazia dice: “Aiuto” e poi allaccia le cinture. La grazia ti trova esattamente dove sei, ma non ti lascia dove ti ha trovato. La grazia non avrà l’aspetto di Casper il fantasma gentile, purtroppo. Ma il telefono squillerà o quella mail arriverà e contro ogni probabilità, ritroverai il senso dell’umorismo su te stesso. La risata è veramente una frizzante santità. Ci aiuta a respirare ancora e ancora e ci restituisce a noi stessi e questo ci dà fede nella vita e nel prossimo. E ricorda: la grazia ha sempre la meglio.

Per come la descrive, la grazia potrebbe materializzarsi in quelli che io chiamo sassolini di dio. 😉

Numero 11: Dio significa semplicemente virtù.

Davvero non è niente di così spaventoso. Rappresenta il divino o un’intelligenza amorevole e incoraggiante, oppure, come abbiamo imparato dal grande “Deteriorata”, “il muffin cosmico” (ndr: Deteriorata è una famosa parodia del personaggio radiofonico e televisivo di San Francisco Les Crane, dove recita testualmente “fai pace con il tuo dio, qualunque cosa tu percepisca che sia: un tonante oratore o un muffin cosmico”). Un bel nome per Dio è: “Non io”. Emerson ha detto che la persona più felice al mondo è quella che impara dalla natura le lezioni della preghiera. Quindi uscite molto e alzate lo sguardo. Il mio parroco diceva che puoi intrappolare le api sul fondo di un vasetto senza coperchio perché non guardano in alto, e quindi continuano a muoversi tristemente sbattendo contro le pareti di vetro. Uscite. Guardate in alto. Il segreto della vita.

Ci sono luoghi più di altri che ispirano ad alzare lo sguardo, le montagne e il mare credo lo siano, almeno per me.

Numero 12: La morte

Wow e accidenti. È difficile quando muoiono le poche persone senza cui non puoi vivere. Non supererai mai quelle perdite, e non importa cosa dica la cultura, non devi farlo. A noi cristiani piace pensare alla morte come un radicale cambio di indirizzo, ma in ogni caso, la persona continuerà a vivere nel vostro cuore se non lo sigillerete. Come disse Leonard Cohen: “Ci sono crepe in tutte le cose, ed è così che entra la luce”. È così che sentiamo i nostri cari vivi di nuovo.
In più, quelle persone vi faranno ridere di gusto nei momenti più sbagliati, è questa è davvero la buona notizia. Ma la loro assenza sarà per voi anche un incubo eterno di nostalgia. Il dolore e gli amici, il tempo e le lacrime in parte vi guariranno. Le lacrime vi bagneranno e vi battezzeranno e idrateranno voi e il suolo su cui camminate.
Sapete quale fu la prima cosa che Dio disse a Mosè? Gli disse: “Togliti le scarpe”. Perché questa terra è sacra, nonostante le apparenze. È difficile da credere ma è la cosa più vera che io sappia. Quando si è un po’ più vecchi, come lo sono io, si capisce che la morte è sacra tanto quanto la nascita. E non preoccupatevi, andate avanti con la vostra vita. Quasi ogni morte è semplice e delicata con le persone migliori che vi circondano per tutto il tempo necessario. Non sarete soli. Vi aiuteranno ad andare verso qualsiasi cosa vi stia aspettando. Come ha detto Ram Dass: “Quando tutto è stato detto e fatto non ci rimane che accompagnarci a casa l’un l’altro”.

Penso spesso a nonna Rina e ogni tanto mi mangio i biscotti Bucaneve, sentendola vicino a me.
Ho raccontato di lei qui: Per colpa di un Plasmon

Penso che sia tutto, ma se mi viene in mente qualcos’altro, ve lo farò sapere.
Grazie. Anne Lamott

Anche se qui vi ho riportato i punti salienti del suo pregevole discorso, vale la pena sentirla in video, perché le sue espressioni facciali non le posso rendere qui con le parole. Adoro la sua ironia, è ciò che più ammiro in una donna, specie una scrittrice.
Penso che avere un’insegnante di scrittura creativa così dev’essere un’avventura incredibile!

 

Quali le vostre verità?

A parte la numero 5 sulla cioccolata e la numero 8 sulle famiglie, concordo con tutte le altre verità.
Magari in sostituzione di quelle due, potrei provare ad aggiungerci le mie personali verità: il cibo è l’energia per il tuo corpo e se mangi male, funzionerai anche male; la famiglia è composta dalle persone che ti fanno stare bene, qualsiasi problema tu abbia.

E voi lettori, siete concordi con queste dodici verità?
Sono curiosa, magari ce n’è qualcuna di nuova che mi potete regalare, condividendole qui sotto. 😉

 

Foto originale “Anne Lamott speaks at TED2017 – The Future You” di Bret Hartman/TED
Creative Commons License Alcuni diritti sono riservati.

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Comments (20)

IlVecchio

Giu 14, 2021 at 10:48 AM Reply

La mia verità da Vecchio: tutto il cibo che è straordinariamente buono, fa male. Anche la cioccolata. Possiamo solo limitare i danni con un quadratino-ino di fondente alle nocciole ogni tanto, non tutti i giorni. : -)

Barbara Businaro

Giu 14, 2021 at 8:53 PM Reply

Più è fondente, più si può tutti i giorni. Questa è la mia verità di semi-vecchia. 😀 😀 😀

Grazia Gironella

Giu 14, 2021 at 11:35 AM Reply

Adoro Anne Lamott! Di suo ho letto Bird by Bird e Tutto bene, grazie a Dio (quello è stato tradotto), e ho seguito un paio di suoi podcast. Adoro quasi sempre ciò che dice, sempre come lo dice. Il suo umorismo è speciale. Sulla cioccolata al 75% no, non ci siamo, quella è la vera cioccolata, non meno cacao, non di più (per me, si capisce). La fondente Viviverde Coop, per esempio, è ottima, oltre che bio. Grazie per avere fatto uscire Anne dal cassetto per noi italiani che spesso non la conosciamo. 🙂

Barbara Businaro

Giu 14, 2021 at 9:17 PM Reply

Su tuo indizio, sono andata in cerca di “Tutto bene, grazie a Dio”. E’ stato tradotto, è vero, ma non mi saltava fuori nella pagina dei libri in vendita dei vari store perché è fuori catalogo. Bisogna cercarlo allora tra i libri usati, vedo che su Ebay lo si trova. Ottimo a sapersi Grazia! 😉
Ma lo sai che ieri sera mentre chiudevo il post ho pensato: l’unica che può conoscere questa Anne Lamott è Grazia, lei legge direttamente in inglese!
E considerato che uso easycoop, al prossimo ordine provo la cioccolata Viviverde (prendo altri prodotti con quel loro marchio, buoni davvero). Di solito cedo alla Lindt Excellence o alla Novi Nero Nero (ho provato anche il 99%, è impossibile mandarla giù!!!) e mi hanno regalato qualche selezione di Venchi (Montezuma la migliore). Posso rinunciare a tante cose, ma non al fondente! 😀

Luz

Giu 14, 2021 at 12:36 PM Reply

La n.4 è quella che mi fa riflettere di più ed è una verità che mi sono trovata dinanzi assai spesso negli ultimi anni.
Quando sembra che una serie di problemi, mancanza di gratificazioni, il subire l’ingratitudine, l’essere in certo modo insoddisfatti, appartenga solo a noi, mentre il resto dell’universo va in un’altra direzione, dobbiamo pensare invece che siamo tutti nella stessa barca e tutti remiamo nella stessa direzione. E anche se sembra che qualcuno sia veramente felice e realizzato, quel qualcuno si sta sentendo esattamente come te.

Barbara Businaro

Giu 14, 2021 at 9:36 PM Reply

La numero 4, “tutti sono incasinati, spezzati, aggrappati e spaventati”, io l’ho in qualche modo subìta dall’altra parte. Siccome io preferisco sorridere che restare arrabbiata a lungo, preferisco usare l’ironia anche verso me stessa e le mie sfortune, preferisco cercare il lato positivo e mi ostino a trovare delle soluzioni, le persone pensano che non ho problemi. Di più, una signora ha dichiarato che mi odia per il mio sorriso. Pensa te!
Voglio tranquillizzare tutti: non sono felice, non mi sento realizzata, ogni giorno lotto con la rabbia accumulata da situazioni feroci, alcuni eventi disastrosi me li porterò alla tomba. Sorrido ma non sono un eroe, ho i miei giorni buoni e ho i miei giorni cattivi. In quelli cattivi evito di scrivere sui social e di scattarmi dei selfie. Se sono brutti brutti, mi alleno allo sfinimento perché ho la sensazione che i pensieri bui se ne vadano via col sudore. E poi torno a sorridere. 🙂

Sandra

Giu 14, 2021 at 7:28 PM Reply

Post splendido, l’ho riletto più volte soffermandomi sui punti che sento maggiormente miei, ma in effetti lo sono tutti.
La famiglia, vero, è spesso il luogo deputato al conflitto e districarsi non è mai indolore, qualsiasi strada si prenda, mentre la cioccolata in casa è raro che manchi e se manca è un problema.
Non conoscevo questa donna, così empatica e competente a parlare di vita e scrittura. Molti passi mi hanno davvero colpita come se stessa parlando proprio a Sandra e non a una Sandra qualunque ma la Sandra di questi giorni, così sopraffatta ed è stata in grado di rimettermi almeno un po’ sui binari giusti, quindi questo è una sorta di imprescindibile nei momenti in cui perdo la rotta. Grazie per averlo condiviso.

Barbara Businaro

Giu 14, 2021 at 11:00 PM Reply

Quando l’ho sentita la prima volta, direttamente in inglese, mi ha emozionato talmente tanto che avevo gli occhi lucidi.
Sono contenta ancora di più se ha emozionato anche te. Sono stato il tuo sassolino di dio per oggi. 😉

Brunilde

Giu 14, 2021 at 7:29 PM Reply

Mi sono sentita molto coinvolta, perchè ho solo qualche anno meno di questa signora e so bene che a volte la civetteria di questa nostra età consiste nel voler condividere le perle di saggezza che si crede di aver accumulato vivendo.
Non mi verrebbe mai in mente di fare un elenco delle mie verità rivelate.
Anzi, non credo di possedere proprio nessuna verità: ho imparato che tutto cambia, tutto è relativo, e non esistono dogmi, anche se rispetto molto – e forse invidio un po’ – chi è religioso.
Continuerò a sentirmi al tempo stesso una ragazza, piena di vita e di entusiasmi, e talvolta una vecchissima signora stanca per aver tanto vissuto, amato, sbagliato, mangiato e bevuto, soprattutto bevuto.
Andrò a cercare la cioccolata fondente Viviverde bio coop, perchè sono aperta al nuovo e golosa, anche di nuove esperienze ( grazie Grazia ) e continuerò a inseguire mia figlia col burrocacao e la crema solare, perchè anche se è ormai libera di percorrere la sua strada di adulta una madre è anche accudimento, rifugio sicuro e quella parte di infianzia sempre viva dentro ognuno di noi.

Barbara Businaro

Giu 14, 2021 at 11:05 PM Reply

E pensare che ero indecisa se condividerlo, proprio perché in Italia è poco conosciuta. Poi ho pensato: intanto lo condivido per me, per ritrovarlo, e poi non è possibile che nessuno si senta toccato da questo discorso, solo la verità sulla scrittura varrebbe un articolo a sé!
Alla fine di questo post, i signori della Coop devono ringraziare Grazia per i nuovi clienti, magari inviandole una bella scorta di fondente! 😀 😀 😀

Elena

Giu 14, 2021 at 8:35 PM Reply

Ma davvero questa signora ha superato i sessanta? Bella a tutto tondo. Le verità che descrive sono senza dubbio frutto di una vita consapevole. La numero due è quella che sento di più, la numero sette mi pare una risposta a una domanda che si è posta lei stessa. Ma per chi prende le cose in quel modo, è senza dubbio una risposta utile. Ogni tanto importare idee dall’estro giova 🙂

Barbara Businaro

Giu 14, 2021 at 11:16 PM Reply

Non so se la numero 7, sulla pubblicazione e il successo, sia una risposta a sé stessa. Sia quella che la numero 6, sulla scrittura, a me hanno dato la sensazione di essere un aiuto per gli altri scrittori o aspiranti tali, considerato che lei è appunto insegnante di scrittura creativa, delle verità maturate non solo per sua esperienza ma anche in osservazione dei comportamenti dei suoi stessi alunni.
Le buone idee dall’estero ce le nascondono, e ci propinano tutto il resto… 😀

Renato Mite

Giu 15, 2021 at 9:08 PM Reply

Non conoscevo Anne Lamott, ma ciò che dice è davvero interessante. Soprattuto quando parla della scrittura e della pubblicazione.
Mi ritrovo molto sul fatto di scrivere le storie che ci stanno a cuore, io cerco di scrivere solo quelle 😉

Barbara Businaro

Giu 17, 2021 at 9:28 AM Reply

Anne Lamott è una bella scoperta davvero, spero di riuscire a leggere altro di lei. Sulla scrittura, penso che se si scrivano storie senza esserne davvero presi ed emozionati, alla fine il lettore lo percepisca. Mi è capitato di recente di scrivere una storia con un tema dato, ma alla fine ne ho scelta una che sentivo comunque mia. 😉

Giulia Mancini

Giu 16, 2021 at 4:41 PM Reply

Mi ritrovo molto nelle verità n. 3 e 4, anche quella sulle famiglie mi sembra terribilmente vera. Concordo molto sulla scrittura e sul cibo, sono certa di dover fare meglio, salvo per la cioccolata di cui riesco facilmente a fare a meno

Barbara Businaro

Giu 17, 2021 at 9:33 AM Reply

Beata te sulla cioccolata! Un po’ ti invidio! 😀
Mi salva che non mi piace quella al latte, che ha in genere più zucchero e burro di cacao. Però penso di compensare col vino, non mi piace e non bevo il classico bicchiere consigliato dai medici, ergo lasciatemi il quadratino di fondente al posto suo.

Maria Teresa Steri

Giu 17, 2021 at 11:10 AM Reply

Non conoscevo questa autrice e sono colpita dalle sue parole, vere perle di saggezza. Ma anche io non concordo affatto sulla cioccolata (come si fa a dire che non è cibo?!!! Non mi toccate la cioccolata in nessuna forma!) e sul buonismo relativo al punto sulla famiglia. Riguardo alla scrittura, la penso come lei, e pure sulla pubblicazione. E’ vero poi che cambia le persone, mamma mia. E quasi sempre in peggio. Brrrr.

Barbara Businaro

Giu 17, 2021 at 11:59 PM Reply

Possono anche dire che la cioccolata non è cibo, nel senso che non contiene tutti i nutrienti necessari al corpo umano. Però è un integratore imbattibile per quanto riguarda il buonumore! 😉
Più che la scrittura, sembra proprio la pubblicazione a cambiare alcuni autori, ma non tutti dai. Anne Lamott per esempio si è salvata. Direi che molto dipende dalle motivazioni, se si scrive per stare bene, per sé stessi, o se si scrive solo per il successo.

Marina Guarneri

Giu 18, 2021 at 6:16 PM Reply

La parte che a me ha colpito di più è la visione cristiana, perché io sono credente e mi riconosco nelle parole della scrittrice. “Alzate lo sguardo”, per me vuol dire tante cose, significa affidarsi all’Immenso, rialzarsi sempre dopo ogni caduta, allungare lo sguardo verso la speranza… San Paolo diceva: “cercate le cose di lassù” e io, nelle mie preghiere chiedo sempre di riuscire a puntare lo sguardo verso l’alto, senza lasciarmi conquistare dalle cose di quaggiù! Ovviamente, mi è facile includere il discorso sulla grazia e quello sulla morte.
Sulla scrittura, sembrano parole tagliate apposta per me, anche se, nel mio caso, ciò che mi porta a non cercarla come facevo un tempo sono altre ragioni, però in genere è una verità condivisibile, condivisibilissima la settima sulla pubblicazione.
Ma ce n’è una che proprio proprio non mi scende: non toccatemi il cioccolato, che per me pure il fondente allo zero per cento è cibo sacro! 😀

Barbara Businaro

Giu 19, 2021 at 3:40 PM Reply

Se curiosi tra le pubblicazioni in lingua inglese, vedi che Anne Lamott scrive molto su temi di spiritualità, fede, grazia, speranza. Purtroppo non sono tradotti in italiano, tranne quello segnalato da Grazia, “Tutto bene, grazie a Dio” però fuori catalogo (e non esiste in ebook). Dalla quarta di copertina di questo titolo sugli store si legge:

“Il mio cammino verso la fede non è cominciato con un guizzo deciso, ma con una serie di sballottamenti da quello che sembrava un porto sicuro all’altro”.
Inizia così la cronaca del singolare cammino di fede di una alquanto insolita e irriverente ex atea, Anne Lamott, autrice di best seller che, nel mezzo di una vita tormentata trova un modo tutto personale di rivolgersi a Dio.
In un esuberante mix di passione, intuizione e umorismo, Lamott trascina il lettore in un viaggio nel suo tormentato passato per illustrare il suo strambo ma geniale approdo alla fede.

Se riesci a rintracciarlo tra l’usato, secondo me deve essere una lettura magnifica.
…ma il fondente allo zero per cento che cioccolata è?! Quella bianca tipo Galak? Buona pure quella eh! 😀 😀 😀

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