Ready to GO - La scatola dei sogni

Cosa ci sarà nella tua scatola?

Un’amica peaker americana, il cui nome Maria mostra subito le sue antiche origini italiane, ha condiviso questa storiella sulla sua bacheca. Semplice, immediata, eppure di notevole effetto. Continuo a pensarci da allora, quindi la condivido con voi qui sul blog, anche per non perderla, nel caso avessi bisogno di rileggerla. …cosa c’entra la valigia rossa? Ve lo spiego alla fine. 🙂

A man dies and goes to Heaven. He meets St. Peter at the gate. St. Peter greets him and says: “Welcome. You can go wherever you want and do whatever you want, here in Heaven. Only you can’t go into that room. Don’t go through that golden door.” The man looks at the door and replies: “Okay, I’m fine with that.” The man proceeds further, spends some time greeting old newfound friends, eating plenty of pizza and ice cream (because it’s Heaven, you can do that) and generally enjoying himself. One day he walks past the golden door, but freezes. The door is open. Intrigued, he walks into the room, filled with boxes and boxes, each with a name, down a long hallway. He walks and finally comes to a box with his name on it. He takes the box and is about to open it, when he feels a hand on his shoulder blocking him. It’s St. Peter, with a stern look on his face. “Before you open that box, let me tell you what’s inside. That box contains all your dreams, the ones you put away because of your fears. It has all the opportunities missed, all the things you wanted to do, but then didn’t. They’re all in here, your missed desires. Are you sure you want to open that box now?”
What will be in your box when you go to Heaven? Let your light shine and live your dreams.

Un uomo muore e va in paradiso. Incontra San Pietro al cancello. San Pietro lo accoglie e gli dice: “Benvenuto. Puoi andare dove vuoi e fare quello che vuoi, qui in Paradiso. Solo non puoi entrare in quella stanza. Non passare per quella porta dorata.” L’uomo osserva la porta e risponde: “Ok, mi sta bene.” L’uomo prosegue oltre, passa un po’ di tempo a salutare i vecchi amici ritrovati, a mangiare pizza e gelato in quantità (perché è il Paradiso, si può fare) e in generale a divertirsi senza pensieri. Un giorno passa davanti alla porta dorata, ma si blocca. La porta è aperta. Incuriosito, entra nella stanza, piena di scatole e scatole, ognuna con un nome, per un lungo corridoio. Cammina e finalmente arriva a una scatola con il suo nome scritto sopra. Prende la scatola e sta per aprirla, quando sente una mano sulla spalla che lo blocca. È San Pietro, con uno sguardo severo. “Prima che tu apra quella scatola, lascia che ti dica cosa c’è dentro. Quella scatola contiene tutti i tuoi sogni, quelli che hai messo via a causa delle tue paure. Contiene tutte le opportunità mancate, tutte le cose che volevi fare, ma che poi non hai fatto. Sono tutti qui dentro, i tuoi desideri mancanti. Sei sicuro di voler aprire quella scatola, adesso?”
Cosa ci sarà nella tua scatola quando andrai in Paradiso? Lascia che la tua luce risplenda e vivi i tuoi sogni.

Torniamo a noi. Cosa ci potrebbe essere nella mia scatola? Eh, tante cose ci sono finite in passato, ma da qualche anno sto cercando in tutti i modi di svuotare un pochino quella scatola. Affronto le mie paure, zittisco quella vocina impertinente che profila sempre la catastrofe all’orizzonte e inseguo i miei sogni, uno alla volta o tutti insieme, a seconda di cosa il destino riserva alla mia strada. Tolgo i desideri dalla scatola e gli corro dietro con tenacia. E qui c’entra proprio quella valigia lassù in cima. Nel mio primo viaggio, nel 2019, mi accompagnava una bellissima valigia acquamarina, questa volta invece è rossa e capiente almeno il doppio! Mentre state leggendo (salvo imprevisti informatici o ritardi al gate), starò sorvolando sopra le vostre teste. Ho dovuto aspettare due anni per questa occasione, due anni massacranti di attese e rinvii. Pure questi ultimi mesi sono stati incerti, fino all’ultimo giorno, fino all’ultimo tampone. L’aereo mi fa ancora paura, ma il desiderio di arrivare là è troppo forte. Volo diretto per Edimburgo. Torno in Scozia, per un altro My Peak Challenge Gala. Ci vediamo al ritorno. Forse.
Intanto seguitemi su Facebook o su Instagram, per vedere foto e video. Slàinte Mhath! 😉

 

Sharing is caring! Condividi questo post:

Comments (10)

Marco

Apr 29, 2022 at 5:25 PM Reply

Ah. Vai in Scozia? Buon viaggio!

Barbara Businaro

Mag 11, 2022 at 6:19 PM Reply

Grazie! Lo è stato, un buon viaggio! 🙂
Si, sto cercando di riprendermi dal Mal di Scozia…

Darius Tred

Apr 29, 2022 at 7:32 PM Reply

Vabbè. Se non torni, mi considero auto-invitato a casa tua in Scozia.
Sapevilo.
🙂

Barbara Businaro

Mag 11, 2022 at 6:23 PM Reply

Eh, sono dovuta tornare, anche stavolta. Ma ho visto un paio di castelli niente male, magari riesco a spuntare un buon prezzo… 😎

Giulia Mancini

Apr 29, 2022 at 8:12 PM Reply

Ottimo, sono felice per te, hai ragione bisogna superare le proprie paure per raggiungere i propri sogni (non sapevo avessi paura dell’aereo, ti confesso che anch’io non lo prendo mai a cuor leggero…)

Barbara Businaro

Mag 11, 2022 at 6:33 PM Reply

Sul superare le proprio paure, devo dire che nel viaggio di andata avevano quasi vinto loro… 😀 😀 😀
Il pilota ha avuto il piede parecchio pesante durante la fase di decollo e fino a raggiungere quota (mentalmente non so quante volte mi sono ripetuta: “col cavolo! mai più! bastaaaaa!! F***ulo la Scozia!!!”). Al contrario del volo di rientro che è stato decisamente più tranquillo, sono quasi riuscita a sonnecchiare.

Sandra

Apr 30, 2022 at 2:01 PM Reply

E’ così, abbiamo tutti una scatola più o meno grande di sogni mai realizzati.
Altrimenti chiamata Rimpianti.
Che non sia enorme, che non diventi un fardello insostenibile, perché anche senza varcare quella porta d’oro, purtroppo ci imbattiamo nella scatola anche da vivi e fa male.
Tu, ragazza mia con la valigia rossa, ti stai dando un gran daffare per evitare che questo accada, che la tua scatola sia eccessiva, perché va bene l’allenamento, so che potresti sollevarla anche se fosse molto pesante, ma sul cuore non è questione di chili. Sei a Edimburgo ora, stamattina correvo con il tuo scaldacollo e ti pensavo, ed ero molto felice per te.
Enjoy.
A presto.

Barbara Businaro

Mag 11, 2022 at 6:43 PM Reply

Ho letto questo tuo commento in diretta e mi stava scappando quasi una lacrima. Ero proprio sulla Royal Mile, eravamo appena rientrate dalla mattinata a piantare alberi da frutto per il nostro charity partner One Tree Planted presso Canty Bay, North Berwick, di fronte all’isolotto immerso nel blu del Bass Rock Lighthouse (eh già, mi hanno portato di fronte a un faro niente meno!❤) E quindi sì, ero proprio al centro di Edimburgo, e indossavo lo scaldacollo “gemello” al tuo. Per dire eh!

Luz

Mag 02, 2022 at 7:46 PM Reply

Leggo solo adesso, ho visto che sei arrivata e posso immaginare la gioia di vivere questa esperienza.
Ti seguirò in tutto ciò che farai. 🙂

Barbara Businaro

Mag 11, 2022 at 6:53 PM Reply

Purtroppo non sono riuscita a pubblicare tanti contenuti in diretta dalla Scozia. Mi è mancato supporto logistico dall’Italia, per una serie di sfortunate coincidenze, e in più mi sono trovata la sola admin del mio gruppo lì al Gala, perché l’altra ragazza è rimasta bloccata negli USA, un giorno prima del volo aereo si è ritrovata positiva al Covid (e ha pure passato un pessimo weekend, stando male). Devo ringraziare le altre peakers lì con me, è stato un tour de force, ma dendo di soddisfazioni. 🙂
Sì, sto tentando di scriverci un post… se la smetto di piangere ogni cinque righe… 🙁

Leave a comment

Rispondi a Giulia Mancini Annulla risposta