Libreria Acqua Alta a Venezia

Libreria Acqua Alta a Venezia

Sabato scorso sono stata a Venezia, la stupenda perla lagunare del Mar Adriatico. Che è lì, a soli venti minuti di treno da me, eppure non mi riesce mai di concedermi una gita tranquilla tra le sue meraviglie. Tutte le volte sono passaggi veloci, per festeggiare una laurea di un’amica all’Università Ca’ Foscari, per raggiungere il terminal della Marittima e partire con una nave, per un appuntamento di lavoro in qualche sede storica, compresa anche una puntata all’Accademia del Vetro a Murano. Ma credetemi se vi dico che prima di sabato non ero mai riuscita a vedere la statua del leone in piazza San Marco!

L’occasione stavolta era l’incontro con un’amica straniera, una peaker francese della community My Peak Challenge, in visita per il maestoso carnevale veneziano (ecco, io invece il carnevale e la sua ressa li evito volentieri…) e ne ho approfittato per vedere un piccolo gioiello di cui ho davvero tanto sentito parlare, più dai turisti provenienti dall’estero che dai veneziani stessi: la famosa Libreria Acqua Alta, nota perché i suoi libri non sono riposti ordinatamente sugli scaffali, ma sono adagiati in barche, canoe, vecchie vasche da bagno e addirittura una gondola! Pronti a navigare in caso di alta marea!

La prima volta devo averne letto sulla newsletter di Literary Hub, The 10 Most Famous Bookstores in the World (trad. Le 10 librerie più famose al mondo), e poi l’ho incrociata ancora su The Guardian, The 10 best independent bookshops in the world – readers recommend (trad. Le 10 migliori librerie indipendenti del mondo – consigliate dai lettori)
Ma già nel 2014 addirittura la BBC, il canale televisivo nazionale inglese, l’aveva inserita nell’elenco delle dieci librerie più belle al mondo: Ten of the world’s most beautiful bookshops. Tra la grandiosa libreria Polare di Maastricht, la teatrale El Ateneo di Buenos Aires, la Livraria Lello di Porto (si dice abbia in parte ispirato le atmosfere di Harry Potter, negli anni in cui J.K.Rowling vi soggiornò), la storica Shakespeare & Company di Parigi (ci sono stata nel 2018, quando sono andata a incontrare Diana Gabaldon al Livre Paris), c’è proprio la curiosa Libreria Acqua Alta di Venezia! 🙂

Il proprietario di questa rivendita bizzarra e singolare è Luigi Frizzo, vicentino di nascita e veneziano d’adozione, una vita di viaggi intorno al mondo a bordo delle navi, conoscendo paesi e culture molto diversi dal nostro. Nel 2004 decide di fermarsi a Venezia e di aprire qui una libreria, dopo aver aiutato a gestirne una, più tradizionale, in Val d’Aosta. Per caso scopre anche il suo amore per i gatti, dopo aver accudito il micio di un caro amico. Così in libreria ne arrivano subito tre, ma adesso sono addirittura cinque. Abitano nell’appartamento al primo piano con lui, ma scendono tutti i giorni in libreria per ricevere i clienti. Con gli anni diventano i veri padroni del luogo, tanto da guadagnarsi un calendario fotografico tutto loro!

In quella zona però l’acqua alta è notoriamente un problema, per tutto il periodo dell’autunno e dell’inverno, e la prima volta che la marea mette a rischio i volumi in negozio, ecco una soluzione alquanto originale: barche dismesse e vasche da bagno, qualche kayak e alcune tinozze, opportunamente riparati per evitare infiltrazioni e usate come scaffali galleggianti. Riesce a recuperare persino una gondola, che troneggia con i suoi 11 metri di lunghezza al centro della sala principale, zeppa fino all’orlo di romanzi, fumetti e saggi. Siccome i libri sono davvero molti e spostarli all’improvviso diventa problematico, l’espediente temporaneo diventa alla fine l’arredo originale della libreria, particolare e suggestivo. Unico. Tanto da essere appunto riconosciuta come una delle dieci più belle librerie al mondo! Ostrega! 😀

(Oh sì, immaginatevi i miei occhi a stellina, luccicanti di emozione, mentre giro all’interno di questa meraviglia…)

Luigi Frizzo non se l’aspettava proprio un successo di tale portata, non ha creato questa libreria con l’intento di raggiungere tanta popolarità, “è venuta da sola” dice intervistato al telegiornale locale subito dopo il riconoscimento giunto dalla BBC inglese. (Fonte: Telegiornale BGR) Voleva solo condividere il suo amore per i libri, per la conoscenza e la ricerca della verità. Contrariamente a quello che si possa pensare a un primo sguardo, qui i libri sono amati e trattati con rispetto. In fondo è facile aprire una libreria che segue solo i bestseller in classifica, gli autori presi a prestito dallo spettacolo, le nuove coloratissime edizioni di romanzi che rincorrono le serie televisive. Qui invece trovano rifugio libri del passato, volumi introvabili, titoli particolari. Non sono “abbandonati” all’acqua, all’umidità e alla muffa. Si cerca piuttosto di salvarli dal tempo, di conservarne la memoria, di proteggerli dall’oblio. E solo una persona che ama davvero profondamente i libri può riuscire in questo.

E poi Venezia. Quale cornice migliore per tutto questo?
Già quando esci dalla stazione, ti appare questa tutta questa bellezza…

Venezia - Uscita dalla stazione dei treni


Libreria Acqua Alta
l’unica con i libri in barca!

L’indirizzo ufficiale della Libreria Acqua Alta è in Calle Longa Santa Maria Formosa, al civico 5176 B nella città di Venezia. Hanno anche un piccolo sito web dove trovate gli orari di apertura aggiornati: libreriaacquaaltavenezia.myadj.it
Ma sono attivi soprattutto sulla loro pagina Facebook: Libreria Acqua Alta Facebook
Raggiungerla non è affatto complicato, potete impostare il navigatore sul vostro telefonino e cominciare a camminare. Come vedete da Google Maps è ben localizzata, si trova nel sestiere Castello.

Libreria Acqua Alta a Venezia - Gmaps
Cliccate per andare direttamente su Google Maps

 

La libreria Acqua Alta si trova a soli 10 minuti dalla famosa piazza San Marco (attenzione però: sulle guide turistiche è praticamente tutto “a soli 10 minuti” da San Marco, diffidate perché in mezzo ci sono molti ponti, calli strette, ponticelli, giri arzigogolati, che bisogna avere un buon passo e allenamento per arrivare in soli 10 minuti 😉 ). Ci si arriva da una calle laterale del Campo Santa Maria Formosa, nel sestiere Castello. Qui trovate una piccola piazzetta, con degli espositori di cartoline, dei carrelli pieni di stampe antiche, dei cesti con libri appesi ai rami di un piccolo albero di fico, una carriola da muratore riempita di edizioni tascabili. E’ l’ingresso in un mondo fantastico. “Welcome to the most beautiful bookshop in the world” recita un cartello colorato.

Libreria Acqua Alta a Venezia - Ingresso dalla piazzetta

Che i gatti siano i veri padroni di questo posto straordinario lo si capisce subito dall’entrata, dove un micio se ne sta tranquillo al sole, adagiato in una cassetta di stampe, immobile come una statua. Infatti ci ho messo un po’ a capire che era vero! Avessi avuto una mano libera (da un parte lo zaino, dall’altra il cellulare), avrei anche provato a scambiarci due chiacchiere. Perché anch’io sono un amante dei felini, chiedetelo alla mia Simba, un gatto con un nome. Del resto, come ho scritto in questo racconto: a che ti serve un uomo se puoi avere un gatto? 😉

Libreria Acqua Alta a Venezia - I gatti della libreria

Non c’è un vero catalogo della libreria, un inventario a cui affidarsi per ritrovare questo o quest’altro titolo. Ci sono oltre 100 mila volumi, sistemati più o meno per genere letterario all’interno di barche, vasche o scaffali a parete. Ma la loro collocazione è solo nella memoria di Luigi Frizzo, del figlio Lino e dei commessi della libreria. Con la speranza che i clienti distratti non cambino posto ai libri!
Ci si addentra in questo labirinto di sale e anfratti, tra le canoe appese in alto, gli antichi lampadari veneziani a goccia, le paline colorate (i pali usati come ormeggio a Venezia) che spuntano tra la cataste dei volumi, manichini con la classica maschera del carnevale, anche una vecchia poltrona che guarda l’uscita sul retro, direttamente sul canale, con una scritta che la indica come uscita di sicurezza.

Libreria Acqua Alta a Venezia - Barche, vasche e gondola

Quali libri sono in vendita in questa libreria? Molti saggi sulla città di Venezia e le sue tradizioni, anche originali testi in dialetto veneto, romanzi di ogni genere letterario, anche se a colpo d’occhio si notano gialli e noir per le copertine, un paio di vasche piene zeppe di fumetti (collezionisti dovete venire a dare un’occhiata!), bellissime stampe di ogni grandezza e foggia, testi di diverse lingue straniere, anche in edizioni datate, probabilmente introvabili, poi illustrati di ogni materia, dall’architettura alle motociclette. Una sezione dedicata alla Biennale di Venezia e all’arte in generale, un’altra alla filosofia, all’antroposofia e all’esoterismo, in particolare gli studi di Rudolf Steiner a cui Luigi Frizzo è particolarmente legato. “Il sapere perché esistiamo, perché siamo qui, è bellissimo. E trovo anche le risposte!” (Fonte: Telegiornale BGR)

Libreria Acqua Alta a Venezia - Libri in vendita

 

La famosa scalinata di libri

Dalle prime foto osservate in rete, dove tutti i turisti si fanno fotografare scendendo degli scalini fatti di vecchi libri, tantissimi volumi ammassati lungo una parete bella alta, e ovviamente soggetti alle intemperie e allo sfacelo, mi ero convinta che quella fosse effettivamente l’entrata della libreria Acqua Alta. Invece no. Quella particolare costruzione si trova sul retro del negozio, nel suo cortiletto all’aperto. Sul muro di mattoni, che si affaccia sul canale, ci sono due scritte: “Follow the books steps climb” (segui la salita degli scalini di libri) e “Wonderful view” (vista meravigliosa). Ci sono anche un paio di originali timoni in legno e i lunghi remi da gondola usati come corrimano.
Ma come è nata questa stranissima scalinata di libri? Dai fumetti di Corto Maltese di Hugo Pratt!

Unendo l’utile al dilettevole, prima di portare al macero i libri e le enciclopedie danneggiate dall’acqua alta entrata comunque nel negozio, Luigi Frizzo decide di riporli uno sopra l’altro e costruirci una vera e propria scala (del resto a Carnevale con la carta pesta si costruiscono dei carri allegorici incredibili, no?), per poter ammirare dal cortiletto della libreria la vista sul canale, l’incrocio tra il Rio de La Tetta e il Rio de San Giovanni Laterano, ancora più in là il Ponte dei Conzafelzi e, per gli appassionati come lui del fumetto di Corto Maltese, l’ingresso via acqua della Corte Sconta detta Arcana.

La corte Sconta (in veneziano “sconta” significa nascosta) detta Arcana di Corto Maltese a Venezia, nome con cui ribattezzò nel fumetto la vera Corte Botera, una bellissima piazzetta a cui era difficile accedere (quindi proprio “nascosta” ai curiosi). Come spiega lo stesso Hugo Pratt in un’intervista degli anni ’70: “Avevo quattro o cinque anni, quando mia nonna si faceva accompagnare da me al Ghetto Vecchio di Venezia. Andavamo a visitare una sua amica, la signora Bora Levi, che abitava in una casa molto antica. A questa casa si accedeva salendo una vecchia scala di legno esterna chiamata “scala matta” oppure “scala delle pantegane”, o ancora “scala turca”…andavo alla finestra della cucina e guardavo giù in un campiello erboso con una vera da pozzo coperta di edera. Quel campiello ha un nome: Corte Sconta detta Arcana. Per entrarvi si dovevano aprire sette porte, ognuna delle quale aveva inciso il nome di un shed, ossia di un demonio e ogni porta si apriva con una parola magica.” (Fonte: La Venezia nascosta di Corto Maltese)
Nei disegni di Hugo Pratt, la si può vedere all’inizio dell’avventura di Corto Maltese Favola di Venezia, ma al suo nome ha intitolato un’altra storia, proprio Corte Sconta detta Arcana. Nell’originale film di animazione del 2002, potete proprio ammirare Venezia all’inizio, e i particolari della Corte Sconta detta Arcana, anche se poi la trama si sposta ad Hong Kong.

Ecco un’immagine dell’interno della Corte Botera, con il suo tradizionale pozzo al centro. La corte non è al momento né accessibile né visitabile in quanto residenza privata, è stata chiusa al pubblico in seguito ad atti di vandalismo.

In questa panoramica, presa da Google Street View, potete ammirare all’inizio del canale di destra l’alto muro del cortiletto della libreria Acqua Alta, mentre a sinistra c’è l’imbocco dell’entrata dal canale della Corte Botera.

Libreria Acqua Alta a Venezia - Corte Botera

La scalinata è costruita con vecchie enciclopedie, un articolo che non vuole più nessuno dall’avvento di internet. Vengono recuperate durante i traslochi, da chi se ne disfa gratuitamente. Luigi Frizzo ha provato anche a regalarle, ma gli sono addirittura tornate indietro. Un vero peccato, nella mia libreria ho tre enciclopedie diverse e non mi sognerei di buttarle, però mi rendo anche conto che occupano molto spazio.
Prima di mandarle definitivamente al macero, alla libreria Acqua Alta sono utilizzate per la scalinata. Qualcuno la ritiene una metafora della scalata alla conoscenza che solo i libri ci permettono di affrontare. Ma è sicuramente un appuntamento fisso per i turisti amanti della lettura!

Libreria Acqua Alta a Venezia - La scalinata di libri

Mentre una ragazza gentile mi scattava un paio di foto su questa scalinata, ho riconosciuto il cipiglio divertito dello stesso Luigi Frizzo, seduto in un angolo del cortiletto, che mi fa: “Ah, con la mascherina viene proprio bene la foto…” Sorrido pure io. Continuo a dimenticarmi questa benedetta mascherina, la indosso quando non c’è bisogno e dimentico di metterla quando è necessario. Me la tolgo e mi faccio riscattare un altro paio di foto.

“Avevo queste enciclopedie e ho pensato che fosse una cosa originale, per salire e vedere la vista… ma mai avrei pensato che piacesse più la scala della vista!” racconta divertito al telegiornale locale. (Fonte: Telegiornale BGR)
E in effetti, mi sono dimenticata di guardare oltre il muretto!! 😀

Siete mai stati a Venezia?

Io ci dovrò sicuramente tornare e solo per la Libreria Acqua Alta. Avrei voluto fermarmi di più, magari scambiare quattro parole proprio con Luigi Frizzo, mi ha dato l’impressione di essere una di quelle persone con cui potresti passare pomeriggi interi a chiacchierare di libri. Beh, non è così tra tutti i lettori in fondo?!
E poi vorrei rovistare tra quelle cataste, di sicuro c’è qualche libro che mi aspetta. Magari potrebbe essere simbolico acquistare lì un vecchio fumetto di Corto Maltese, che non ho ancora letto. Potrei farmi suggerire un saggio di Steiner, il cui nome sto incrociando spesso oramai, segno che devo proprio leggere qualcosa di lui e dei suoi studi. Magari potrei pure cercare una vecchia edizione di Outlander di Diana Gabaldon… chi lo sa!
Purtroppo la libreria era piena di gente, la settimana chiudeva i festeggiamenti del Carnevale, e fuori nella piazzetta gli altri mi stavano aspettando per il pranzo. Consiglio di andarci in un giorno lavorativo, meglio in primavera o in autunno, perché Venezia in estate può essere fin troppo bollente.
E se ci andate, fatemi un fischio che magari salgo in treno con voi! 🙂

 

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Comments (20)

IlVecchio

Mar 12, 2022 at 4:33 PM Reply

Mi era giunta voce di questa libreria peculiare a Venezia. Accettate anche un arzillo vecchietto come compagnia per la prossima visita? : -)

Barbara Businaro

Mar 14, 2022 at 11:30 PM Reply

Assolutamente sì! E ci portiamo dietro uno di quei carrellini da spesa. Beh, facciamo due và. 😀

Minnie

Mar 12, 2022 at 7:58 PM Reply

Oh quanto vorrei andare a Venezia!! Adesso che ho visto queste foto, ancora di piùùùù!!

Barbara Businaro

Mar 14, 2022 at 11:32 PM Reply

Venezia merita sempre una visita, nasconde meraviglie a ogni angolo. 😉

Giulia Mancini

Mar 12, 2022 at 8:39 PM Reply

Davvero una libreria originale, se torno a Venezia voglio proprio visitarla e comprare uno di quei bellissimi calendari con i gatti e fotografare qualcuno dei gatti veri che abitano nella libreria. Come amante di gatti e libri mi sembra una combinazione fantastica. Sono stata a Venezia molte volte, ma manco da parecchio, l’ultima volta era il 2017 con un gruppo di amiche, partimmo un sabato mattina con il treno e fu una bellissima giornata, piena di sole anche se era novembre, visitammo il palazzo ducale, una meraviglia.

Barbara Businaro

Mar 14, 2022 at 11:39 PM Reply

Per te è abbastanza comodo, in un’ora di treno ci sei. Ho preso a Padova un Frecciarossa dove viaggiava proprio un’amica di Bologna. 🙂
L’ultima volta a Venezia per me era l’estate 2019, un agosto caldissimo, per salutare una peaker americana in visita ai suoi parenti italiani. Ma era davvero torrida. In qualche punto l’aria del mare portava refrigerio, ma qualche calle interna era davvero soffocante. Tarda primavera e inizio autunno sono i momenti migliori.

Sandra

Mar 12, 2022 at 10:36 PM Reply

Oh sì, la conoscevo di fama, ma non ci sono mai stata mentre a Venezia sono stata 2 volte di cui 1 proprio per l’apertura del carnevale nel 2006. Però sono stata da Lello a Porto!
Certo che 20 minuti di treno te li invidio parecchio.

Barbara Businaro

Mar 14, 2022 at 11:42 PM Reply

Beh, io ti invidio tante cose di Milano, e pure Torino così vicina, con il Salone del libro a un soffio, mentre per me è impossibile in giornata.
Quando ho visto Lello a Porto infatti ti ho pensata! Quella è un’altra libreria che vorrei davvero vedere, da neo lettrice di Harry Potter.
Ma se torni a Venezia, un giringiro insieme non ce lo toglie nessuno! 🙂

Stefano Franzato

Mar 13, 2022 at 6:48 PM Reply

Quasi mi vergogno! Io, veneziano,non la conoscevo anche se, a parziale discapito e difesa, dico che quando andavo a Venezia da giovanotto e studente di LL.SS. a Ca’ Foscari non bazzicavo tanto per Santa Maria Formosa; tanti anni fa ci son passato perché da quelle parti se non ricordo male c’è la Biblioteca Querini-Stampalia e con amici dovevo andare là. Andavo spesso a quella fatta di remainders in Calle de i Assassini (sì,sì, si chiama proprio così: chissà come, nel tempo, ha preso questo nome!), passato Campo Santo Stefano: c’è ancora, credo. Mi è particolarmente piaciuto questo post perché mi ha fatto conoscere ancor di più la mia città (anche se io ho sempre abitato a Mestre). Venezia, sarà anche un museo a cielo aperto, ma c’è sempre qualcosa da scoprire. E mi è capitato – leggendo il mio beneamato William Trevor, irlandese – di sentirmi parlare di San Giobbe: ci son mai passato io per San Giobbe? Non saprei, forse mai. All’Harry’s Bar ci ha ambientato uno dei suoi più bei racconti: Cheating at Canasta (Barando a canasta) di cui non ti racconto il soggetto per non andare fuori tema ma al cui pensiero mi commuovo ancora (sempre, direi). Ciao

Barbara Businaro

Mar 14, 2022 at 11:51 PM Reply

Eh, da studenti universitari non ci sono né tempi né quattrini per godersi l’ambiente intorno. Tanti luoghi di Padova li ho scoperti dopo anch’io, non certo mentre attraversavo la città di corsa per recuperare il ritardo del treno sull’orario della lezione o per non perdere la corsa di ritorno a casa.
Di Venezia non ho ancora visto l’interno di Palazzo Ducale e della Basilica di San Marco, mentre salto volentieri la salita al campanile. Sono stata una delle ultime fortunate a passare sul Canal Grande con una nave da crociera, e osservare la piazza da molto più in alto del campanile. Ma devo dire di aver trattenuto il fiato e pensato che era davvero troppo, ma troppo, pericoloso… Non sono ancora entrata alla Biblioteca Nazionale Marciana e non ho mai avuto l’occasione per la Biennale o la Mostra del Cinema. Però quelli sono luoghi “istituzionali”, mentre io preferisco questi posti inconsueti. 🙂

Darius Tred

Mar 13, 2022 at 7:10 PM Reply

E quindi ??? Sei salita sulla scalinata di libri e non hai guardato la vista oltre il muretto??
Mi tocca tornare a Venezia.
Ci sono stato giusto lo scorso agosto: toccata e fuga in un giorno della mia settimanella al mare in zona Jesolo.

Barbara Businaro

Mar 14, 2022 at 11:53 PM Reply

Eh no, non ho guardato oltre il muretto. Quindi mi tocca tornare a Venezia sì. Occhio, che potremmo tornarci lo stesso giorno. Ti riconoscerò dal cappellino webnauta. 😛

Darius Tred

Mar 16, 2022 at 1:51 PM Reply

Mo’ me lo segno:
“Concordare con Barbara una gita a Venezia”.
Fatto.
Segna anche tu.

Barbara Businaro

Mar 16, 2022 at 11:51 PM Reply

Segnato anch’io. E guarda che quando me lo segno in agenda, cosa fatta è!
Ma potremmo vederci prima in quel di Milano. Sabato 26 marzo prossimo c’è una presentazione del romanzo “Quanto basta per essere felici” della qui presente Sandra Faé presso Bibliothe & Co, una libreria che è anche un negozio di tè pregiati, con tanto di scaffali in tartan scozzese. Eh, potevo mancare io?! 😎

Maria Teresa Steri

Mar 14, 2022 at 12:41 PM Reply

Che meraviglia! E che reportage fantastico! Non ne sapevo nulla di questa stupenda libreria, peccato perché altrimenti ci sarei di sicuro andata volentieri quando ho visitato Venezia la mia prima e unica volta, un po’ di anni fa. A questo punto posso solo sperare che torni l’occasione di fare un viaggetto da quelle parti. Di sicuro Venezia ha qualcosa di magico, ne ho un bel ricordo anche se all’epoca mi sono persa in piena notte 😛
Beata te che sei a così poca distanza!

Barbara Businaro

Mar 14, 2022 at 11:55 PM Reply

Persa in piena notte? Beh sì, facile. Se non fosse che mi accompagnava una veneziana, dovrei usare il navigatore per districarmi tra le calli. Ovunque leggi i cartelli “Rialto” e “San Marco”, poi spariscono, e ricompaiono nella direzione opposta! 😀
Però, perdersi di notte a Venezia… potrebbe essere un bell’inizio di thriller eh!

Luz

Mar 19, 2022 at 7:45 PM Reply

Mi ha sempre affascinata questo posto, unico al mondo. Sono capitata a Venezia due volte ma non ci sono ancora stata di persona. Un luogo imperdibile, bellissimo post. 🙂

Barbara Businaro

Mar 26, 2022 at 10:32 AM Reply

Grazie Luz! 🙂
(Rispondo solo ora a causa della manutenzione fatta al blog in questi giorni, vedesi ultimo post)
Se mai tornerai a Venezia, ci andremo insieme. Dovremmo proprio organizzare una gita di blogger alla Libreria Acqua Alta! 😀 😀 😀

Daniela Bino

Mar 21, 2022 at 11:39 PM Reply

Guarda che io ci verrei volentieri a fare una capatina in questa magina libreria!
Hai scattato la foto di una collezione bonelliana che rimpiango tantissimo dopo la dipartita dalla mia vita di una persona gradevole quanto un mal di pancia ma di cui adoravo questi fumetti western.
E devo dire che, forse, è in librerie come queste che si possono scoprire libri che aiuterebbero a rinfrescare i ricordi di una lontana infanzia ed è proprio lì, in mezzo a tante parole stampate, che mi ritroverei molto più “moltosa”, come direbbe un cappellaio che era tutt’altro che matto. Da lì non mi schioderesti facilmente, cara Barbara, ma quando vuoi organizziamo. E preparati a lasciarmi lì, a perdermi per ore e ore e ore…

Barbara Businaro

Mar 26, 2022 at 10:35 AM Reply

Organizziamo!! Prenoto già i posti in treno?! 😀 😀 😀
Mi piacerebbe scambiare quattro chiacchiere col signor Luigi, chissà quante storie ha da raccontare…

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