IO e TE ...e NESSUN'ALTRO

IO e TE …e NESSUN’ALTRO

Premessa: Avevo letto “Tre metri sopra il cielo” di Federico Moccia. Mi aveva incuriosito il fatto che mia sorella l’avesse letteralmente divorato in una settimana. Non toccava un romanzo da un anno. Doveva contenere un filtro magico quel libro! Così me l’ha prestato ed anch’io mi sono lasciata trascinare dalla storia. Ma il finale m’ha fatto incazzare. Non si può, e ribadisco NON SI PUO’ chiamare la protagonista Babi e poi trattarla in quel modo. Mi sono sentita in dovere di rimediare (ancora non c’era il seguito…e nemmeno quello m’è piaciuto, nossignore).

 

E’ passato un anno…E’ di nuovo in arrivo il Natale. Le luci sono già accese per le strade, si respira già quell’aria di festa e di shopping sfrenato, ed il freddo si fa più intenso. Non c’è ancora la neve.
Step si guarda in giro, sembrano tutti felici, no, lui non lo è. E’ stato un anno duro, di ripresa, di leccarsi le ferite nella propria tana, di raccogliere cocci e pensieri. Si è iscritto all’Università, ma solo per accontentare suo padre, non può diventare un bocconiano come suo fratello Paolo, sarebbe incoerente, come il suo pesciolino, no?
La maggior parte del tempo lo passa da Sergio, il meccanico. Già proprio lui. Sergio non può fidarsi di Mariolino, in questo lavoro ci vuole passione, ma deve lasciare qualcosa a suo figlio. Così lui e Step si sono messi in società ed hanno ingrandito il garage: Sergio ci mette i soldi, e Step il lavoro.
Adesso hanno addirittura un piccolo “racing team”: partecipano alle corse regionali, fornendo assistenza e materiale. Step organizza il tutto, mentre Sergio continua il normale lavoro dell’officina. Ma non corrono.
Step non corre più. Ha ancora la sua moto, non la venderà mai, ma non corre più. Ogni volta che accelera gli si para davanti la faccia di Pollo “Aho, non te scordà de me…”
Pollo, quanto gli manca il vecchio amico. E quanto manca ancora a Pallina, sembra non farsene una ragione. Pallina adesso disegna, è diventata già una fumettista, anche se non ha ancora finito il corso all’istituto di grafica. Ed è riuscita a modo suo a far rivivere Pollo: nelle pagine del suo fumetto, in edicola, si vede un ragazzo col giubbotto in sella ad una moto…ed i tratti del viso sono proprio i suoi. Pallina gli ha anche regalato delle tavole originali, le ha appese in camera.
E l’amore? No, non ha più toccato quei tre metri, le storie si susseguono, banali ed insipide, ma non ha più ritrovato la sua Babi…

 

Dall’altro capo della città, Babi vive con Daniela, sua sorella. Sono riuscite a convincere i genitori che per studiare meglio Babi aveva bisogno di tranquillità, così hanno un piccolissimo appartamento per conto loro. E Raffaella può invitare ogni sera i suoi amici a casa per il bridge. Tanto va a trovarle ogni giorno, le chiama almeno tre volte al telefono e gli rifornisce sempre il frigorifero. In fondo, sono ancora a casa.
Daniela sta ancora con Palombi, ed è una tragedia per Babi e la bolletta del telefono.
Babi sta ancora con Alfredo, anche se…Forse l’amore maturo e consapevole è proprio così, a volte piatto e noioso, forse è solo il periodo di intenso studio di Babi, o forse il primo lavoro di Alfredo che come laureato deve fare gavetta e mettersi in vista. Lavora in uno studio associato di avvocati, e si sa, la concorrenza è dura all’inizio.
Babi studia talmente tanto che non ha più tempo per le amiche…nemmeno per Pallina, ammesso che si possano dire ancora amiche. Sono talmente cambiate entrambi, che quando si trovano, non riescono nemmeno a conversare del più e del meno.
Un anno di cambiamenti, un anno di domande: ma davvero non tornerò più lassù, sopra il cielo?

 

7 dicembre. Domani è festa e Babi non vede l’ora di tornare a casa stasera. Speriamo che Dani sia tornata ed abbia preparato qualcosa.
Ha talmente fretta che ha acceso tutto d’un fiato l’auto, senza aspettare tutte le spie del cruscotto…e adesso il motore fa uno strano rumore. Forse è il gelo della serata.
Certo che Cat abita proprio lontano. Si sono trovate per scambiarsi gli appunti di due diversi esami, non pensavano di fare così tardi, e adesso si ritrova in questa parte della periferia che non conosce, sperando di non perdersi.
O di rimanere a piedi. Semaforo rosso e Babi scala le marce e frena, ma la Polo non ci sente, non tiene il “minimo” come ha detto papà, accidenti, si spegne. Calma. Babi riprova, questa volta aspetta tutte quelle spie colorate, dai forza, il motorino d’avviamento ci prova, ma il motore non si accende. O cavoli. Riprova ancora. Niente.
Uffa. Aspettiamo un po’, magari passa. Chiama Dani.
“Ciao, sono in ritardo.”
“Di quanto?”
“Non lo so. L’auto mi si è fermata. Non parte più.
“Come non parte più?? Chiamo papà che ti venga a prendere, dove sei?”
“No lascia stare, che poi mamma si agita e ricomincia con la solita storia…Vivere da sole non vi fa bene eccetera eccetera…Se non parte, chiamo l’aci e ti richiamo, ok?”
“Sei in un posto sicuro almeno?”
“Si, si”, fingendo sincerità.

 

Suona il telefono in officina. Step è rimasto ancora lì da solo, a preparare la moto di Simone per domenica. Chi cavolo sarà a quest’ora?
“Step? Meno male che ci sei. Ho bisogno di un favore urgente.”
“Dimmi Luca, se posso…”
“Ho un’altra chiamata ACI in corso, ma stasera ho tutti i carri fuori, tutti stasera rimangono bloccati! Mi scoccia perdere la chiamata…non puoi andare tu? Ti passo tutta la riparazione…”
“Non sono autorizzato, poi Sergio mi mena.”
“Dai, me la sbrigo io con Sergio, che poi avanzo un pezzo di ricambio da lui. Eppoi è una ragazza…non puoi rifiutarti!”
“E ti pareva…Vabbè, dammi l’indirizzo, va”.
“Grazie, avanzi una birra”
“Facciamo due”
Step si infila il giubbotto, il cappellino con il marchio del team e sale sul furgoncino col gancio da traino. Speriamo bene.
Segue le indicazioni di Luca, per una Polo grigia…ma dove cavolo si è bloccata questa? Ad un semaforo?
Ferma il furgone proprio davanti all’auto, con gli indicatori di pericolo accesi.
Scende e va dietro al furgone, per prendere il gancio.
Nel frattempo la ragazza scende dalla Polo.
“Buonasera. Per fortuna è arrivato. L’auto non parte più. Non so perché.”
“Buonasera” ancora di spalle.
“Beh, faccio io un tentativo e se non parte l’aggancio”.
Si gira. Oddio. Quello sguardo, quei capelli… E’ lei.
Trattiene il respiro per mezzo secondo, sospeso nel vuoto, un dolore antico riaffiora. Poi il cuore batte all’impazzata, sempre più forte.
Se solo facesse silenzio, sentirebbe un altro cuore lì vicino, battere ancora più forte del suo…

 

(c) 2005 Barbara Businaro

Ho scritto questo breve testo con il sottofondo di “Incantevole” dei Subsonica.

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Comments (2)

Giulia Mancini

Mar 28, 2018 at 10:37 PM Reply

Fantastico! Premetto che ho visto il film, ma non ho letto il libro. Non ricordavo bene chi era Pallina, ma Pollo me lo ricordo. Che dire, il tuo finale mi piace moltissimo. Brava Barbara.

Barbara Businaro

Mar 28, 2018 at 10:50 PM Reply

Grazie Giulia! Più che un finale, questo era proprio l’inizio di un secondo libro. Tempo dopo scrissi un altro pezzo, lo trovi qui: IO e TE …e NESSUN’ALTRO continua
Poi smisi di scrivere fino al 2012, quando inizia a buttare giù gli stralci di IPDP, spaventandomi quando iniziai a pensare di avere in mano un …romanzo?! 🙂

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