Regalare un libro è arte

10 consigli per regalare un libro

In occasione del Salone del Libro di Torino che apre oggi i battenti, ho pensato ad un post da me-lettore per voi-lettori con il libro come tema centrale. Che purtroppo in Italia si legge sempre di meno. I dati dell’Aie, l’associazione italiana editori, dello scorso ottobre mostrano che il 58,8% della popolazione nazionale durante l’anno non apre nemmeno un libro, ultimi nella classifica europea. Le statistiche dell’Istat evidenziano come la quota di lettori risulti superiore al 50% della popolazione solo tra gli 11 e i 19 anni, in età scolare quindi, e tende a diminuire nelle età successive. Quindi nasciamo lettori sui banchi di scuola, ma poi ce ne allontaniamo. Per quale motivo?

Forse perché passa il messaggio che leggere è faticoso (uff, ancora compiti!) e poco divertente (niente di quello che si studia forzatamente può essere spassoso). Forse perché quando entriamo in libreria siamo sovrastati da titoli e copertine ammiccanti, da tanti diversi generi e non sappiamo da che gusto iniziare: meglio il classico panna/cioccolato o un esotico Mar del plata/Dulce de leche?
Diventa ancora più complicato se un libro lo vogliamo regalare, magari proprio a chi sta per abbandonare la lettura all’esame di maturità. Certo che se li considerate regali sprecati è perché non avete ancora trovato il libro giusto per la persona giusta!
Perché regalare un libro è un’arte. E non si improvvisa. Però si può affinare la tecnica.

Credetemi, non è impossibile. Alcuni libri importanti della mia vita li ho ricevuti in regalo! Eva Luna di Isabel Allende al compleanno dei miei 16 anni, perfetto! Il senso di Smilla per la neve appena uscito, per un altro compleanno (e se avete visto il film, mi spiace, il libro è meglio!) Lo Hobbit, come iniziazione al fantasy, da parte di un ammiratore (e se un uomo ti regala un libro…eh!!) E recentemente un’amica mi dice: “secondo me questo ti piace, ne stanno facendo una serie tv bellissima…” La saga di Outlander, quindici nuovi libri, taglia perfetta. Non smetterò mai di ringraziarti Momoko!

Per regalare un libro

  1. Occorre conoscere il destinatario del regalo. Non state regalando un profumo o un foulard che prima o poi avranno il loro utilizzo, ma un libro. Ed il titolo del libro sarà un messaggio implicito verso il suo ricevente. Scegliere un testo a caso denoterà sciatteria da parte vostra. Viceversa, mirare il più possibile l’acquisto significherà che avete investito del tempo per una persona a cui tenete.
  1. Non regalate un libro solo perché è piaciuto a voi, ma ricordate che deve essere gradito a chi lo riceve. Questo dovrebbe valere per tutti i regali, ma con i libri è assoluto: la lettura è estremamente personale, intima. Sia che si tratti di narrativa, che di saggistica. Curiosate i titoli già presenti in casa, o informatevi sui suoi gusti di genere. Anche i film preferiti possono essere un’indicazione degli argomenti verso cui orientarsi.
  1. Non regalate libri che mettano in discussione lo stile di vita altrui. Ad una persona sovrappeso regalereste mai un libro di una dieta? Ad un quarantenne disoccupato cronico regalereste un libro su come scrivere un curriculum? Ad un vegano regalereste un libro di ricette per il barbecue? E a voi piacerebbe ricevere un testo che evidenzi un vostro difetto, fisico o comportamentale, o che derida le vostre scelte personali? Se volete scherzare, usate un biglietto d’auguri simpatico. Ma fermatevi lì.
  1. Guardare le classifiche di vendita può essere fuorviante e pericoloso. Quando la serie delle 50 sfumature svettava nel podio, non era certo un romanzo da regalare ad un’anziana signora, particolarmente devota alla chiesa. Se dovete attingere dal mercato del momento, rimanete su un testo multigenere, non eccessivo. C’è anche il rischio che nello stesso periodo, il libro venga regalato doppio. Tenete da parte lo scontrino e assicuratevi che si possa cambiare senza problemi.
  1. Non tagliate mai il talloncino del prezzo dai libri che regalate. Se confezionate voi il pacchetto regalo, attaccate un adesivo facilmente removibile per favorire il cambio del libro. Le librerie infatti non posso rivendere i libri privi del talloncino (potrebbero essere considerati “copia saggio”, di cui è vietata la vendita per legge). Quindi per effettuare la sostituzione con un altro, il libro deve essere integro.
  1. Non entrate troppo all’interno degli hobby delle persone. Ci sono passatempi che diventano professionali quanto un lavoro, e diventa quindi arduo sapere con certezza quale testo può mancare alla collezione. Regalare un ricettario ad un provetto cuoco che si diletta a sperimentare e ne sta scrivendo uno tutto suo, potrebbe risultare oltraggioso. Come acquistare un volume sulle tecniche di base dell’acquerello ad un amico che da anni utilizza solo pittura ad olio e magari ha escluso l’acquerello fin da subito. Diciamo che è più semplice se l’hobby è allo stadio “principiante”.
  1. Non si regalano edizioni economiche, né riedizioni per la vendita in abbonamento (EuroClub, Club degli Editori, MondoLibri, ecc.) Acquistate un rilegato originale o, se non è stata prevista l’edizione rilegata dalla casa editrice, la versione brossura. Considerate libri usati solo se si tratta di testi non più disponibili per l’acquisto a nuovo o un’edizione di particolare prestigio (una prima stampa, magari con autografo dell’autore).

Se acquistate online, attenzione ai Remainders o Outlet: si tratta di libri nuovi ma provenienti dalle eccedenze di magazzino e dagli stock di copie invendute dagli editori. I testi sono pienamente integri, anche se quelli più datati potrebbero presentare segni di vecchiaia sulle copertine; per questo motivo sono titoli d’occasione ovvero scontati a partire dal 50%. Capita però di ricevere edizioni con bruciature, abrasioni, asportazione del codice ISBN o tagli sulla copertina: modalità per contrassegnare i prodotti di questo tipo, attivata dai distributori stessi, ed evitare che il rivenditore smerci il prodotto ampiamente scontato a prezzo pieno. Vanno benissimo per acquisti personali, ma non per essere regalati.
Se volete scegliere e prenotare online, ma verificare la copia prima di pagarla, questo sito fa per voi: Good Book la potenza della ricerca online, il commercio a chilometri zero, presso le librerie indipendenti (non legate ai grandi gruppi editoriali).

  1. Se state acquistando un libro per un bambino o un adolescente, chiedete ai genitori qual è il suo livello di lettura (qualcuno anticipa i tempi) e le sue preferenze di genere (fantascienza, fantasy, gotico, giallo, thriller, epica, avventura, storico, rosa). Sarebbe fuori luogo regalare un Piccole Donne ad una ragazzina che ha già letto l’intera saga di Twilight. O Le cronache di Narnia ad un bambino che segue tutte le uscite di Stephen King. I tempi, ahimè, cambiano in fretta.
  1. Se siete davvero indecisi nella scelta, potete optare per un buono regalo in una libreria di catena (Feltrinelli, Mondadori, IBS, Hoepli…), che offre la possibilità di utilizzo del buono anche online con spedizione a casa. Non prendetevela se poi il nipotino decide di spendere l’intero importo in dvd e videogiochi, venduti anche in libreria. Voi ci avete provato quantomeno.
  1. Sempre inserire la dedica! Magari con un post-it colorato appiccicato in prima pagina interna (così potete ancora cambiare il libro). Questo perché nel biglietto d’auguri fuori dal pacchettino non potete far riferimento al contenuto (e la sorpresa?!). Ma una volta aperto, potete far sapere al festeggiato il motivo della scelta di quel libro proprio per lui. Meglio in forma scritta che orale, così potrà rileggersi la dedica nel tempo.

 

Altri suggerimenti?

Vi viene in mente qualche altro consiglio da inserire in elenco, in base ai libri ricevuti in regalo che vi hanno messo in difficoltà?
Oppure siete sempre stati fortunati, sia come mittenti che come destinatari dell’acquisto?

Se poi volete incartare i vostri libri-regalo in modo originale, con un solo pezzetto di nastro adesivo, guardate questo tutorial dal Giappone! 🙂

 

 

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Comments (41)

silvia

Mag 12, 2016 at 8:27 AM Reply

Io generalmente regalo libri che ho già letto, ragionando sul fatto che possano essere adatti alla persona in questione. E non regalo libri a non lettori, mi sembrerebbe quasi di costringerli a leggere, cosa che invece deve essere un piacere. Per il resto condivido i tuoi dieci punti, tutti azzeccati.
Vorrei dire però una cosa sulla questione dei giovani lettori, ne avevo anche scritto un post tempo fa. Secondo me non è solo che si legge in età scolare poi si abbandona la lettura (anche se in buona parte sì), ma credo che le giovani generazioni leggano molto di più di quanto facevamo noi, almeno per due motivi: 1. oggi la scuola fornisce molti più strumenti per avvicinarsi alla lettura in modo piacevole e non obbligato; 2. la maggiore offerta di testi dedicata all’infanzia e alla adolescenza. Sarà anche moda, sarà anche marketing, ma l’editoria per un pubblico giovane è in piena espansione (pur a volte con le sue brutture). C’è solo da sperare che la tendenza si mantenga e che passi il messaggio che “leggere è una figata”. 🙂

Barbara Businaro

Mag 12, 2016 at 5:16 PM Reply

Potendo, anch’io regalo libri che ho già letto personalmente, però questo limita anche la scelta. Quindi se non l’ho letto, valuto il testo per bene prima, con le recensioni, gli estratti o andando fisicamente a sfogliare in libreria. Sul fatto che i libri vadano regalati solo ai lettori non proprio d’accordo. A me hanno regalato per anni quei cavolo di profumatori d’ambiente, quando non li posso utilizzare perché mi danno fortemente fastidio al naso, quasi allergia (sono troppo intensi). Quindi i profumatori sono un piacere ed i libri no? Possiamo sempre puntare su libri maggiormente illustrati, ai manuali pieni di foto, per allietare la lettura/consultazione, prima di passare alle storie fitte fitte di parole. Così intanto riprendono mano con l’oggetto “libro”. Credo siano per primi i lettori-forti che devono abbattere questo muro per cui leggere è faticoso e palloso!
Per quanto riguarda i dati, le statistiche danno una fotografia, più che una tendenza: possiamo dire che degli adulti e anziani, molti hanno lasciato la lettura alla fine della scuola. Dei giovani lettori attuali, osservo situazioni altalenanti attorno a me: davvero c’è chi preferisce i libri ai videogiochi (con disperazione magari dei parenti-non-lettori), ma c’è anche chi alla lettura preferisce la popolarità dei social a suon di selfie, scimmiottando le starlette. Forse dipende dall’ambiente famigliare?

grilloz

Mag 12, 2016 at 9:01 AM Reply

“Quindi nasciamo lettori sui banchi di scuola, ma poi ce ne allontaniamo. Per quale motivo?”
Per poter rispondere bisognerebbe fare un’analisi storica dei dati ISTAT, ci avevo anche provato, ma mi sono un po’ perso fra i dati ISTAT che oltre tutto non sono formattati senmpre allo stesso modo 😀 Comunque non penso che i giovani smettano di leggere dopo la scuola, penso che abbia ragiona Silvia e che i giovani d’oggi leggano di più (sarebbe corretto dire le giovani, perchè, ahimè, i maschietti ci fanno una magra figura). Oltre alle motivazioni citate da Silvia aggiungo che ai nostri tempi se a casa non avevi libri difficilmente te li andavi a procurare (io sono cresciuto in una casa straripante di libri 😀 ) oggi è molto più semplice, basta caricare un testo trovato gratis su amazon sul cellulare e leggere.

Tornando in tema 😉 i punti che citi sono tutti punti di buon senso, però quando regalo un libro cerco sempre un libro che mi sia piaciuto (per fortuna ho gusti abbastanza eterogennei e quindi riesco anche ad andare incontro ai gusti del destinatario) perchè nel regalare un libro cerco di regalare anche qualcosa di me stesso, è un messaggio, non solo un oggetto. Altrimenti posso sempre ovviare per un buono su ibs 😉

Barbara Businaro

Mag 12, 2016 at 5:24 PM Reply

Si, i dati ISTAT non si lasciano conquistare facilmente 😛
Spero ardentemente che abbia ragione Silvia, ma come detto sopra non fotografo una situazione florida, per lo meno da queste parti. Anche confrontandomi con alcune amiche che lavorano come insegnanti nelle scuole. E’ vero che oggi è più facile avere un libro sul cellulare, ma lì hai anche molte più distrazioni. Quando gli insegnanti sequestrano gli smartphone a scuola, non sono posizionati sull’app Kindle, ma sulla messaggeria istantanea dove non passano certo citazioni altisonanti. :/

grilloz

Mag 12, 2016 at 5:29 PM Reply

Tecnicamente sul sito ISTAT c’è tutto, ma proprio tutto, il problema è proprio quel proprio tutto 😀 insomma ci vuole un po’ di tempo a scartabellare.

Barbara Businaro

Mag 12, 2016 at 6:05 PM Reply

Trovando i dati corretti, da qualche parte ho ancora i programmi universitari di statistica per l’analisi delle serie storiche… Dovrei però ripassarmi la materia. 😉

grilloz

Mag 12, 2016 at 6:09 PM

almeno tu l’hai studiata 😉 a me all’università l’ha solo fatta applicare (e tutta statistica integrale, mica bau bau micio micio).
Comunque se vai sul sito dell’ISTAT c’è tutto, compresi gli excel coi dati (solo che ci sono tutte le statistiche fatte dall’istat, io mi sono un po’ perso a trovare quelle giuste)

Maria Teresa Steri

Mag 12, 2016 at 9:03 AM Reply

Ottimi consigli! A me piace molto regalare libri, forse perché amo anche riceverne, però sono sempre molto a disagio quando si tratta di decidere quale. E qualche volta ho commesso degli errori, o semplicemente ho avuto la sensazione che la scelta non fosse poi così azzeccata. A posteriori direi che regalare un libro è più intimo di quanto si possa credere.
All’ultimo punto non avevo pensato ma lo adotterò in pieno, mi sembra giusto scrivere un paio di righe per spiegare il perché della scelta.

Barbara Businaro

Mag 12, 2016 at 5:35 PM Reply

Magari era proprio perché mancava la dedica, con la motivazione della scelta del libro, che il ricevente ti ha dato la sensazione di non gradire appieno. Lo scorso Natale ho regalato solo libri, certo però che sono partita a selezionare i titoli ad ottobre. Quando trovavo un titoli interessante in giro, me lo annotavo da parte con il nome della persona a cui eventualmente regalarlo. A tutti ho inserito la dedica perché sappiano che la scelta l’ho fatta col cuore, molto più che andare in un centro commerciale e prendere la prima stronzata natalizia che capita a tiro. E’ andato tutto bene? Forse no, ma la percentuale d’errore mi sembra la stessa degli altri regali 😛
PS. Ho rilasciato una recensione per Bagliori nel buio su Amazon.

Maria Teresa Steri

Mag 13, 2016 at 11:19 AM Reply

Grazie mille Barbara ^_^

Marina

Mag 12, 2016 at 12:57 PM Reply

Ottimi consigli. È sempre un rischio imbarcarsi nel regalo di un libro. Io lo faccio solo se conosco strabene il destinatario, altrimenti evito. Non sai quanti bidoni ho ricevuto: ultimo, per Natale, un gialletto che, poverino, è relegato da allora nell’angolo più nascosto della libreria. Mi dispiace per chi ha speso dei soldi convinto di farmi cosa gradita e per me che non leggerò mai quel libro: mi sembra una splendida occasione gettata via!

Barbara Businaro

Mag 12, 2016 at 5:54 PM Reply

Come tutti i regali, dev’essere un po’ ragionato. Oltre ai profumatori d’ambiente di cui dicevo sopra, potrei annoverare tra i bidoni anche le piante kamikaze (se sono in giro per il mondo, posso preoccuparmi delle piante? “al chiuso, ma in posizione assolata” è un luogo che non esiste a casa mia…e poi finisco per sentirmi pure in colpa a darle via).
Ma per curiosità, non hai chiesto al mittente di quel giallo, cosa l’ha spinto alla scelta? E’ un titolo da classifica? E dichiarare che l’avevi già letto, auspicando una sostituzione?

Marina

Mag 12, 2016 at 6:37 PM Reply

Era un regalo di mio cognato che abita a Ivrea: era così entusiasta che non ho potuto dire nulla! Ho sorriso, ringraziato… e archiviato. Ora ti dico di cosa si è trattato (vado a sbirciare in libreria, manco il titolo mi ricordo… Ah, ecco, si chiama “Il cappello del maresciallo”, scritto da Marco Ghizzoni… Magari non lo conosco io, visto che non amo il genere! Ma chi è costui?)

Barbara Businaro

Mag 13, 2016 at 10:48 AM Reply

Così su due piedi il titolo non mi diceva nulla, ma sono andata a cercarlo e mi sono ricordata della grafica di copertina. Ne avevo letto o su BookBlister o su Il Libraio. In effetti è stato molto pompato di marketing e acclamato dalla critica, ma le recensioni dei lettori sono completamente discordanti: chi lo trova una divertente commedia italiana e chi invece si aspettava di più, proprio per il tappeto rosso con cui era stato presentato. Cosa non ti convince alla lettura? La quarta di copertina? (e noi lo sappiamo com’è difficile scrivere una quarta…)

Marina

Mag 13, 2016 at 12:17 PM

Mma, non saprei: forse proprio la copertina con quei due colori celeste/giallo e quel cappello al centro come un pugno in un occhio.
No, vabbè, la verità è che è un genere che non mi intriga, però, senti… lo sai che, parlandone, forse mi è venuta la curiosità di buttargli un occhio?
Magari mi ricredo (e se è così ci scrivo un post!) 🙂

Barbara Businaro

Mag 14, 2016 at 3:24 PM

In effetti le copertine di Guanda non hanno grafiche accattivanti. Il che mi conferma anche che l’occhio è il primo che vuole la sua parte, ancora prima delle parole della trama o dell’incipit! Prova ad iniziarlo e poi ci saprai dire se hanno ragione le recensioni positive o quelle negative! 🙂

grilloz

Mag 12, 2016 at 1:06 PM Reply

“Questo sito utilizza i biscotti per migliorare l’esperienza di lettura.”
A me pare un’ottima idea allietare la lettura del post sgranocchiando dei biscottini, ma non sono riuscito a farli uscire dal monitor
😀 😀 😀

Barbara Businaro

Mag 12, 2016 at 6:03 PM Reply

Ah, ma qualcuno l’ha letta allora la mia biscotti-policy!! 😀
Ancora non riusciamo a far passare il profumo dei biscotti appena sfornati, figurati farli uscire dal web!
…però che idea vendere un libro con una confezione di biscotti, ci ha pensato nessuno già??

grilloz

Mag 12, 2016 at 6:05 PM Reply

mi è cascato l’occhio 😀
idea carina però 😉

sandra

Mag 12, 2016 at 6:20 PM Reply

Io con l’Istat ci lavoro, purtroppo, e non è tutto oro colato quello che salta fuori dai loro studi. Anni fa fecero impazzire un mio cliente che, secondo loro, comunicava dati sbagliati circa alcuni prodotti enologici, non quadrava il triangolo che interessa all’Istat: peso, tipo di merce, valore. Alla fine il mio cliente sbottò: “se sanno dove comprare a meno quella merce che me lo dicano!” Anyway: bel post, con alcune persone – mia madre – mi sono arresa, niente non ci indovino. Con altri è una bella sfida, ma sono soddisfazioni vere, come con mia nipote, vedi mio post di lunedì. Bacione

grilloz

Mag 12, 2016 at 6:23 PM Reply

beh, è un po’ il problema della statistica 😛
Quella con cui lavoravo io si basava sui grandi numeri (grandissimi) trattando di particelle di fluido, che oltre tutto non fanno di testa loro e non mentono nelle interviste 😀

Barbara Businaro

Mag 13, 2016 at 10:45 AM Reply

La Matematica non è un’opinione, la Statistica si 😛

Lisa

Mag 15, 2016 at 1:12 AM Reply

Un errore che faccio spesso è di regalare libri che sono piaciuti a me, senza riflettere sul fatto che gli altri possano avere gusti diversi.

Non mi piace scrivere dediche nel libro perché sono dell’idea che i libri vadano passati di mano in mano, anziché tenuti a far la polvere sullo scaffale.

Ne consegue che le edizioni economiche e i libri riciclati vadano benissimo come regali. I soldi spesi e la copertina sono meno importanti del pensiero e del contenuto.

Barbara Businaro

Mag 15, 2016 at 2:27 PM Reply

Dipende dal destinatario del libro. I passaggi di libri tra lettori forti è facile: certo che ci si passa anche l’edizione economica, con sottolineature e appunti e non c’è bisogno di dedica perché un lettore forte va oltre la grafica, il titolo o la quarta. Il problema si pone quando si regala un libro ad un lettore debole, che non percepisce nè il pensiero nè il contenuto. Allora lì la dedica aiuta a chiarire la scelta e predisporlo alla buona lettura.
Probabilmente la mia idea deriva anche dal fatto che molti regali li devo spedire in giro per il mondo, non sono consegne personali. 🙂

Lisa

Mag 17, 2016 at 6:54 AM Reply

Giusto, anch’io spedisco in Italia ma mai libri usati. A pensarci, anni fa mandavo quasi solo libri, ora quasi solo serie TV.
Sono finiti gli anni da studente in cui si aveva tempo per leggere, adesso le mie amiche sono mamme e alla sera reggono appena il telecomando! 😀

Barbara Businaro

Mag 17, 2016 at 11:12 AM Reply

E gli audiolibri? Non sono una fan del genere, ma vedo che i titoli a catalogo sono in aumento. Dopo aver letto la fiaba ai loro bambini, potrebbero accoccolarsi sul divano ad ascoltare la loro! 🙂

Lisa

Mag 17, 2016 at 4:54 PM

Credo che gli audiolibri in vendita siano CD, so che in Italia vanno ancora ma per me che non ho più un lettore CD da 5 o 6 anni suonano obsoleti! E gli mp3 sono gratis…

Nunzia

Mag 17, 2016 at 9:03 AM Reply

Bel post e privo di spunti da commentare! Ai nipoti a Natale e nelle feste c’è sempre un libro che ho pensato per loro e un buono per altro (e pazienza se diventa un dvd o cd). Anche io come molti di voi regalo solo libri che ho letto a meno che non sappia di un libro molto desiderato. Eppure se sfogliandolo non mi colpisce, faccio davvero fatica a comprarlo. E’ un po’ il problema delle liste dei regali con le mie cognate (io odio farle e dovervi attingere) perchè spesso vi trovo oggetti/servizi che io non comprerei nemmeno sotto tortura. Intanto magari loro desiderano quella oscenità…e quindi che fare?
Ciao Barbara!

Barbara Businaro

Mag 17, 2016 at 11:24 AM Reply

Benvenuta nel blog Nunzia! Quand’ero adolescente anch’io scrivevo la mia lista regali, attaccata in bella vista sulla bacheca di casa. Del resto, Babbo Natale non mi rivolgeva più le sue attenzioni, mi rimanevano solo genitori e nonni a cui spiegare i miei desideri. Ed ovviamente non li capivano. Mia nonna voleva regalarmi un vestitino a fiori ed io chiedevo un giubbotto in pelle nera. E’ probabile che noi sembriamo strani a loro il doppio, o il triplo, di quel che sembrano loro a noi! 😉
Poi ho imparato col tempo che i regali migliori in assoluto sono quelli che concediamo a noi stessi. Chi ci conosce meglio?!
Per le cognate…trovare una variante dell’oggetto/servizio più in stile “not-a-groupie”? 😀

Alessandro C.

Mag 18, 2016 at 11:29 AM Reply

Qualche anno fa i miei vicini, sapendo che la mia ragazza è una lettrice compulsiva, le han regalato una robaccia intitolata “Incontri segreti”, o qualcosa del genere (una sorta di 50 sfumature…). Contesto il punto 1: regalare un libro e regalare un profumo son due cose molto, molto affini.

Barbara Businaro

Mag 18, 2016 at 12:38 PM Reply

Benvenuto nel blog Alessandro.
“Incontri segreti” non lo trovo come titolo, era qualcosa in classifica all’epoca? avevano attinto da lì per la scelta? Dal termine “robaccia” deduco che non era comunque il genere di letture preferite dalla tua ragazza.
Sul punto 1, trovo difficile associare un profumo ad un libro, perché (evitando profumi davvero eccentrici o di confondere profumi maschili per femminili) non ho mai trovato nessuno che disdegnasse un profumo, soprattutto mantenendosi nelle note classiche floreali. Dovessi mantenere l’affinità, dovremmo poter dire che “un -libro- classico sta sempre bene su tutto”, ma conosco parecchie persone che preferirebbero il profumo. 🙂

nadia

Mag 29, 2016 at 2:22 AM Reply

Ciao.
Io leggo molto, amo ricevere libri in regalo e soprattutto regalarli a mia volta, sapendo di azzeccare la sincronia oggetto-persona. Ho mamma, suocera, cognata ed amiche afflitte dal mio stesso vizio, la lettura. Se hai, avete fatto caso siamo tutte donne, infatti non conosco ahimè un solo amico, nella mia cerchia che legga. Mio padre escluso, per farmi un piacere è il solo che legge ciò che scrivo, ma scrivendo lui da vero purista spesso mi fa da critico al punto da mettermi a disagio. Chiusa la parentesi, ritorno al punto.
Amo regalare libri lasciandomi trasportare per ore in libreria da colori, movimenti di altezze e affascinanti attrazioni. Prendo in mano decine di libri, soppeso titolo, copertina, genere, trama e poi scelgo, finendo spesso con il decidere almeno un esemplare anche per me e sapendo di poter a breve leggere i regali come secondo passaggio. Tra le cose più belle ritengo ci sia questo sentimento di unione che la conversazione sui libri faccia nascere. Scambiarsi pareri, conoscere i diversi punti di vista di lettura aumenta il godimento del regalo, perché allora capisci di aver davvero azzeccato.

Barbara Businaro

Mag 29, 2016 at 11:23 AM Reply

Ciao Nadia e benvenuta sul blog!
Beata te che hai tutte quelle persone intorno affette dal “vizio” della lettura! Qui intorno ne ho gran pochi o, se ce ne sono altri, non si palesano come lettori. Anzi, trovo che anche i lettori fatichino a parlar di libri, perchè (cosa che subisco io stessa) lo sguardo degli altri dice chiaramente: “Ma perdi tempo con i libri?” Forse bisognerebbe intasare i social di selfie con un libro in mano, per far diventare più “cool” la lettura!
Qualche lettore maschio lo conosco invece, per lo più di genere fantasy o fantascienza. Ed una cosa che hanno in comune è che non sono patiti di calcio. Tutto il tempo speso in telecronache e commenti dopo partita, loro li passano sui libri. Che sia questo il punto?!

marcello

Lug 25, 2018 at 5:16 PM Reply

Condividero il post con i miei followers di Instagram

Barbara Businaro

Lug 26, 2018 at 12:14 PM Reply

Grazie! 🙂

Rosalia Pucci

Dic 05, 2018 at 6:29 PM Reply

Leggo oggi per la prima volta questo articolo del 2016, bello e sempre attuale! Tutti ottimi i consigli, soprattutto quello che raccomanda di non tagliare il taglioncino, pena l’impossibilità di cambiarlo. I bambini amano molto i libri, ma non hanno l’esempio degli adulti, finito il percorso della scuola primaria e secondaria, se non hanno il rinforzo dei genitori, smettono di farlo. E’ anche vero che passare da una letteratura infantile oggi abbastanza scadente, ahimé, a un libro da adulti, il passaggio è troppo grande e i nostri giovani non sono preparati. Già alle medie dovrebbero cominciare a leggere libri un po’ più importanti.

Barbara Businaro

Dic 05, 2018 at 7:58 PM Reply

Sempre attuale perché in fondo i libri sono un regalo sempre attuale! 🙂
Interessante questa considerazione che ci sarebbe un enorme salto, linguistico immagino, tra i libri per bambini e quelli del mondo adulto. Non esiste più una letteratura per l’adolescenza? Ai miei tempi c’era il ciclo di Piccole donne per le ragazze e tutte le avventure da Sandokan all’Isola del tesoro per i ragazzi. L’ultima volta che sono andata in cerca di regalare un libro ad una cuginetta appena uscita dalle scuole medie aveva già letto tutta la saga Twilight e i Diari del vampiro… Troppo precoci?!

Giovanni

Dic 16, 2019 at 10:10 AM Reply

Non regalo mai libri perché non conosco persone che leggono, tranne una che legge tutto ciò che il libraio consiglia, ovvero titoli best seller da classifica. Purtroppo non ci son più i librai di una volta.
Quest’anno ho voluto fare una eccezione con due nipotini che non leggono, ho scelto un libro di fantascienza di una autrice indie che conosco di persona e che leggo con molto piacere. Il libro è piccolo, non arriva a cento pagine, magari essendo piccolo e di fantascienza è capace che si smuovono gli animi e se lo leggono, anche se non mi aspetto nulla. Leggere è una questione personale. Io iniziai a scrivere a 13 anni e a leggere a 16. Iniziai a leggere perché la mia insegnante di Italiano insistette molto al punto che mi convinse. Avevo visto un libro da cui era tratto un film che mi era piaciuto molto. “Stagioni diverse”, del buon zio Stevie. Il film era “Stand by me, ricordo di un’estate”, di Rob Reiner e che rende il testo di King buono anche in pellicola, cosa che difficilmente accade, tranne per un altro titolo: “Misery non deve morire”, sempre di Rob Reiner.
Spero di sbagliarmi e che i miei nipoti mi dicano che il libro se lo sono letti ed è piaciuto, così, se vogliono, gli regalerò volentieri il seguito 🙂 . Incrocio i diti, come diceva il buon Paolo Villaggio.

Barbara Businaro

Dic 17, 2019 at 12:18 AM Reply

“Iniziai a leggere perché la mia insegnante di Italiano insistette molto al punto che mi convinse.”
Ecco il punto: dobbiamo insistere al punto di convincerli! 🙂
Pure io conosco pochi lettori, per questo cerco di puntare su interessi diversi, in forma di libro. Non regalo sempre romanzi, ma cerco di avvicinarmi. L’esperienza più brutta nella consegna di un regalo è stato vedere la persona soppesare il pacchetto, rendersi conto che era un libro, dire con una certa acidità “ah, un libro…grazie” e poggiare il pacchetto, senza scartarlo, in un angolo…
Perciò incrocio i diti anch’io! Che quest’anno ci vada meglio! 😀

Paola

Dic 05, 2020 at 12:08 PM Reply

“Poi ho imparato col tempo che i regali migliori in assoluto sono quelli che concediamo a noi stessi. Chi ci conosce meglio?!”…l’ho compreso alla festa di compleanno dei miei 2 anni ed è una certezza che non ha mai vacillato.
La mia visione del mondo è in Black&White, niente sfumature e quindi ritengo che 1) solo un lettore appassionato possa regalare un libro e solo ad un altrettanto appassionato lettore; 2) bisogna amare/stimare la persona cui si regala il libro, che sia un genitore, fratello, un nipote, un amico. Queste ritengo siano le condizioni necessarie e sufficienti. Le prove? Pochi mesi dopo esserci messi assieme, l’Amore della mia vita decise di regalarmi un libro per aiutarmi a superare il terrore di affrontare la prova orale di un esame particolarmey difficile (e già qui…) il libro era Dianetics, la forza del pensiero sul corpo by L. Ron Hubbard, il creatore di Scientology…la seconda condizione c’era, la prima no.
Rapidamente. Regalo solo libri che io ho già letto e amato o libri di autori di cui so che il destinatario è appassionato. Li ha tutti? Se è tradotto, regalo l’originale o un’edizione particolare.
Non ricordo quale sia il libro più bello che mi sia stato regalato ma so per certo quale sia il più bello che ho regalato…”Il grande cocomero” di Schulz, prima edizione in inglese, acquistata su eBay, un po’ vissuta, per il compleanno del mio amico del cuore che, dopo un infinito calvario, stava per diventare padre…l’ho fatto piangere

Barbara Businaro

Dic 06, 2020 at 11:05 PM Reply

Beh, ci sono libri che ho ricevuto quando non ero un appassionato lettore, in un periodo di digiuno diciamo, e mi hanno dato un piccolo aiuto. Però sì, occorre che sia un regalo di stima, non un regalo riciclato o di ripiego.
Il grande cocomero è un regalo superlativo, Schulz aveva una bella mano per disegnare ma soprattutto un’ottima penna da scrittura. 😉

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