Storie di carta in vendita

Storie di carta in libreria

Vi ho già svelato come il mio racconto Note di carta sia finito a sorpresa dentro l’antologia Storie di carta, realizzata dal Consorzio Comieco come eccellente compendio finale al contest di scrittura #storiedicarta lanciato lo scorso maggio, con il quale sono state raccolte moltissime testimonianze dove la carta è protagonista della nostra vita, lettere, biglietti, documenti che non possono essere riciclati in quanto preziosissimi.
Se ve lo siete perso, potete leggere l’articolo qui: Riciclo tutto, anche le parole

Ci eravamo poi lasciati con un invito lo scorso 17 novembre alla presentazione del libro a BookCity Milano, presso la Kasa dei libri, con lo stesso Andrea Kerbaker che ha curato l’antologia ed il presidente di Comieco Piero Attoma.
Con uno slalom tra gli impegni lavorativi e una congiunzione astrale favorevole, sono riuscita a confermare la mia partecipazione e prenotare il viaggio in treno solo il mercoledì (giusto per non smentire la mia natura peaker…).
Complice di quest’avventura la mia fedele direttrice di crociera Daniela Bino di InfoSearch, giusto perché da un po’ volevamo gustarci una gita come i vecchi tempi.
Com’è andata?

Ho atteso un po’ di tempo per elaborare le emozioni, raccogliere le foto, e soprattutto confermarvi l’uscita in libreria dell’antologia! Potete richiedere Storie di carta al vostro libraio di fiducia o acquistarla negli shop online, come Ibs.it  o Amazon, disponibili in due settimane. Giusto giusto per Natale!

Si va bene, ma insomma, non tergiversare, com’è andata??
E’ andata che io sono persino capace di farmi pregare non una, ma ben due volte, da Andrea Kerbaker in persona a leggere il mio racconto in pubblico. Non una, ma due. Eh!

 

La presentazione alla Kasa dei libri

Era un venerdì 17 e se pensate che questo non abbia influito, sbagliate! Corsa frenetica per prepararsi dopo la mattina di lavoro, corsa di Daniela per passare da me, corsa in auto per arrivare al capolinea del tram, tram in orario perfetto verso la stazione di Padova, ma treno in ritardo da Venezia. Quindi siamo arrivate a Milano in stazione centrale venti minuti dopo sulla tabella di marcia. Avevamo solo quaranta minuti per prenderci un caffè e trovare il luogo, cartina di Google Maps alla mano. Via di corsa, ancora!

Milano è una bella città, soprattutto se non sei in giro per lavoro e scesa dal treno ti infili nella metropolitana verde diretta a Rozzano senza vedere nulla. Era la seconda volta che uscivo dall’edificio della stazione centrale e potevo vederne la splendida facciata e la nuova piazza, la prima volta fu lo scorso febbraio, in occasione dell’evento Rock burger per l’antologia solidale Buck e il terremoto, organizzato dalla scrittrice e amica Sandra Faè. Quello era un giorno di sole, qui eravamo ormai al buio dell’inverno. Ma Milano sa come accendere le luci più belle, tipo queste dell’Hotel Lagare.

Hotel Lagare Milano

 

Fa freddo, fa freddo, mi raccomando, vestiti bene. E io stavo schiattando dal caldo dentro il piumino aperto e rimpiangendo le mie scarpette da running al posto degli stivali alti. Sulla mappa ovviamente sembrava una camminata breve, in realtà non capivamo esattamente dove fossimo: sapevo che la Kasa dei libri è vicino al palazzo della Regione, ma la zona è ancora invasa da cantieri. Nel bel mezzo di una rotonda riconosco l’edificio, dieci minuti prima, perfetto.
Kasa dei libri è costituita da tre appartamenti, uno sopra l’altro, dove lo scrittore Andrea Kerbaker tiene i suoi libri, quasi 30 mila volumi di ogni età e specie, ed è aperta per mostre e presentazioni. In questo momento le sale sono abbellite con le pagine originali de La famosa invasione degli orsi in Sicilia dello scrittore Dino Buzzati e le marionette per la versione teatrale della storia.

Marionette Colla - Dino Buzzati

 

Businaro - Kasa dei Libri
Ma io che ci faccio qui??

All’entrata ci accolgono le assistenti di Comieco: “Ah sì, Businaro, l’aspettavamo!” (Nei giorni precedenti avevo chiesto del materiale da sala stampa per pubblicizzare l’evento sul blog) Mi consegnano la mia copia dell’antologia. Bellissima! No, dico sul serio, è proprio un bel volume. Cartonato rilegato a filo con copertina ruvida al tatto, pagine di carta riciclata (il bianco è un po’ grigio) e un profumo… inebriante! “Ci sono arrivate poche ore fa, è proprio fresco di stampa!”
La grafica interna è stupenda, con altre illustrazioni del disegnatore Massimiliano Aurelio. I racconti sono suddivisi in sezioni a tema:

  • biglietti, da quello del treno a quello di un concerto;
  • disegni per lo più di quando eravamo bambini, salvati dai nostri genitori;
  • lettere, per Babbo Natale, per la fidanzata, dal fronte, per un amico lontano, per un compleanno;
  • libri e quaderni, da quelli di scuola tanto odiati al diario segreto della nostra infanzia;
  • documenti, di matrimonio o di un’unione civile, di un’adozione lungamente attesa, o una pagella scritta a mano o una vecchia patente con la foto sgualcita;
  • mix o nostalgia per la carta di un tempo, come gli album di figurine, le foto in bianco e nero, le scatole dei ricordi, le copertine dei dischi a 33 giri, le 1000 lire, vecchi scontrini fiscali di chissà quali incontri al bar, e la carta da parati perché no?
  • bambini, ovvero una ventina di lettere inviate da una scuola di Arpinio (FR) ai cui alunni è stato chiesto di immaginarsi il futuro e quale pezzo di carta di oggi ritroveranno con gioia: qualcuno il “diploma” dell’asilo, qualche altro la convocazione per un’importante squadra di calcio, il benvenuto alla sorellina (che in realtà sta per nascere ora), il primo premio di poesia!
    Ed ecco il mio Note di carta a pagina 48, ribattezzato con “Stirare le camicie di lui con 38°”:

Storie di carta - copertina

Storie di carta - mio racconto

 

Prendiamo posto in un angolo della saletta giusto in tempo per l’inizio della presentazione.
Comincia il presidente del Consorzio Comieco Piero Attoma. Ricorda i passi per l’organizzazione del contest #storiedicarta: l’idea era nata tra i dipendenti del Consorzio Comieco e applicata con successo alle sedi dei vari consorziati, tanto che poi si è pensato di estenderla ad un evento nazionale, ma nessuno di loro credeva avrebbe avuto gran seguito, si facevano scommesse e neppure le più rosee arrivavano a trenta racconti in totale. Ne sono arrivati duecento, se non ricordo male. A conferma che la carta, nell’era della tecnologia, ha ancora un ruolo importante nella vita quotidiana, anche per i più piccoli visto che il contest era aperto anche alle scuole. Qualche anno fa si pensava che le figurine Panini sarebbero scomparse del tutto…e invece, la carta supera le generazioni. Ridendo, Attoma rammenta a tutti che lui fa parte di quella generazione a cui ripetevano continuamente di “prendere un pezzo di carta”, che “è il pezzo di carta che ti assicura un futuro”. Ed ora lui lavora con la carta riciclata!

Segue poi il discorso di Andrea Kerbaker, scrittore e direttore di Tempo di Libri 2018, il quale si sofferma su come sia snobbata e considerata noiosa la professione dell’archivista, quando invece la gestione di archivi documentali storici e culturali riserva preziose scoperte e meraviglie. Proprio come l’organizzazione di questa antologia, che ha comportato la lettura di variegate storie a cui dare una collocazione logica. Ci si aspettava di ricevere contributi omogenei, per lo più racconti di lettere e biglietti dal carattere sentimentale. Ce ne sono, ma la maggior parte riguardano pezzi di carta inconsueti che hanno segnato comunque delle vite. In particolare i documenti: dal certificato di unione civile di Sabina e Barbara (pagina 118), all’adozione del primo figlio, ai referti per sapere se c’è ancora quella malattia a minacciare la vita, pagelle e attestati di laurea ovviamente, ma anche il “foglio rosa” che apre la porta al mondo dei motori e della libertà, anche una lettera di convocazione ad una professoressa che diventa di ruolo. Lo stesso Kerbaker svela che finché il suo matrimonio celebrato a Londra non è stato notificato dallo Stato Italiano, scherzava con sua moglie che quello “è solo un pezzo di carta”.
Parte delle sue riflessioni le ritrovate anche nell’introduzione alle prime pagine dell’antologia.

Attoma e Kerbaker - Storie di Carta

 

Al diavolo il corso di dizione…

“Bene, so che qui in sala ci sono alcuni autori, chi ci legge la sua storia? Fatevi riconoscere!” chiede Kerbaker al termine.
Così come ad un’interrogazione a sorpresa, alziamo le mani uno ad uno a sentire il nostro nome e cognome.
“O leggete voi o leggo io per voi, come volete, basta che indichiate il numero di pagina.”
Di prima risposta, pensando ad un’attività lunga e guardando l’orologio, considerando altri venti minuti per tornare in stazione, dico “Legga pure lei, ho un pezzo di carta che dice che devo correre a prendere un treno.” Ma che razza di risposta è?? Esci da questo corpo immediatamente!!
Prima del mio altri quattro racconti, che scorrono via davvero veloci (mai calcolato in vita mia i tempi di lettura di un testo!) e quindi mi ritrovo nuovamente Kerbaker a chiedermi: “Sicura? Non vuole leggere lei? Dai, legga lei!”
Al mio fianco, Daniela che mi pungola con una penna e mi intima perentoria a bassa voce: “Leggi! Leggi! Leggi! Ho detto leggi!!!”
Perché non dovresti leggere? Perché qualcuno pensa che non dovrei essere qui. Perché non mi sono preparata, e chi ci pensava mi facessero leggere? Perché non ho ancora partecipato a quel fatidico corso di dizione che mi serve. Perché sono stanca e pure affamata. Fuffa, blabla, small talking, alibi! Leggi! Lo so che Mister E. avrebbe detto esattamente così.

Guardo la mia sciarpa (tartan Fraser ufficiale proveniente dalla Scozia, Outlander addicted), guardo il mio braccialetto MPC (My Peak Challenge) al polso e penso che no, non si può tradire una filosofia, se dici che vuoi superare i tuoi limiti, lo devi fare. Che poi i limiti di solito me li impongono gli altri, io sono una peaker e il mio posto me lo prendo a spada sguainata! Sento pure il grido di battaglia degli highlander nelle orecchie Tùlach Àrd! (si pronuncia così: Speak Outlander Lesson 9)
E alla fine leggo.

Ad alta voce, buona inflessione, qualche tremolio (ma è mai possibile che il mio stomaco deve brontolare nei momenti più inopportuni, nonostante le barrette proteiche??!), respira ai punti giusti, oramai lo sai a memoria. Certo il racconto originale, quello non tagliato per il contest, ha un finale dal ritmo migliore, ma pure con questo ottengo un applauso anche per me.
Al commiato, Daniela come un falco si fionda dritta su Kerbaker: “Possiamo fare una foto??” 😀

Kerbaker Businaro - Storie di Carta

 

Chiudo con qualche particolare della Kasa dei libri, dal pavimento di locandine di vecchi film (e fa un po’ impressione calpestarli, sacrilegio!), alla libreria più piccola al mondo, minuscola, e vi sfido a leggere le parole. Ma ogni sala è ricca e da scoprire, e saremmo rimaste lì un’altra ora buona se non avessimo rischiato davvero di perdere il treno del ritorno!

Kasa dei Libri - pavimento

Kasa dei Libri - mini libreria

 

Nota: mi parlate tutti di presentazioni noiose dei libri, ma questa non lo è stata. Come mai? Forse l’ambientazione quasi casalinga? Il tono colloquiale e per niente pomposo dei due presentatori? Il fatto che non esibissero un loro romanzo ma una raccolta d’altro stampo? Il profumo della carta?? 😀

Ancora emozioni!

Come disse qualcuno, sono cose che fanno piacere, ma non cambiano la vita.
In effetti, l’entusiasmo maggiore me lo porto dietro da quel che è successo nei giorni successivi.
Il My Peak Challenge, oltre ad essere un programma di fitness e alimentazione, ci insegna anche a condividere sia le emozioni negative che quelle positive, per dare coraggio agli altri del gruppo, magari indecisi di fronte ad una prova simile, o ricevere una virtuale pacca sulla spalla a superare le nostre difficoltà. Hang it there, tieni duro. Congrats, you’re amazing! Congratulazioni, sei meravigliosa!
Così ho condiviso con il gruppo, 9000 utenti di tutto il mondo, l’esperienza e come mi ha fatto sentire. Incuriositi, mi hanno chiesto se era possibile leggere il racconto breve, e così ho cercato di tradurlo al meglio possibile in inglese. Ho sbagliato solo una doppia negazione, che in lingua inglese non esistono, ma devo aver reso bene la storia comunque perché mi hanno fatto i complimenti. Breve ma intenso.

Una di loro mi ha anche scritto: “L’hai condiviso nella pagina di Diana (Gabaldon), vero?”
Eh no, dai, non scherziamo! Cosa vuoi che gliene importi alla zia?!

Poi ti rendi conto che il destino calcola pure bene i tempi. In effetti, io devo ringraziare anche Diana Gabaldon: se faccio tante cose, tra cui anche non perdermi un’occasione del genere, è perché sono nel My Peak Challenge; se sono nel My Peak Challenge lo devo ad Outlander, dato che il suo fondatore è l’attore protagonista Sam Heughan, scelto da Diana in persona. Una catena di eventi che si sussegue.
Così mi sono convinta ed ho scritto nella sua pagina facebook, proprio il giorno del ringraziamento (la sera per noi, la mattina per lei in Arizona) senza farci caso, pensando che tanto andrà perso nel mare magnum delle centinaia di messaggi che riceve quotidianamente. E invece il giorno dopo mi sveglio con la notifica dei suoi complimenti! In particolare le sono piaciute le mie parole “I take the book like a sword… “

E beh, non mi cambia gli zeri sul conto corrente, ma il livello di serotonina di sicuro. 😀

commento_Diana_2017-11-24

E adesso in libreria!

Come dicevo, l’antologia Storie di carta è in vendita nelle librerie fisiche oppure ordinabile online negli seguenti shop Ibs.it o Amazon. Ne ho ordinate alcune copie su Ibs e arriveranno proprio per Natale, sotto l’albero!
Qual è il mio racconto preferito? Una storia vera, letta alla presentazione dalla sua autrice con molta commozione, che si intitola “DSA 3 lettere scarlatte” (pagina 92) e che ci ha lasciate, me e Daniela, con un bel nodo alla gola da sciogliere. E di lì a poco dovevo leggere io… Non ve lo posso svelare però, andate in libreria! 😉

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Comments (19)

Sandra

Dic 08, 2017 at 11:05 AM Reply

Grandioso resoconto, grandiosa occasione per essere felice!
Che sia solo l’inizio, Barbara.
Felice quando la mia Milano ti sa accogliere così.
Pensa che alla Kasa dei libri, ne conoscevo già l’esistenza, non sono mai stata. E Kerbaker è amico di amici, anni fa quest’amica del gruppo di scrittura di Rosa e Giuseppe per intenderci, arrivò con un libro edito Frassinelli, l’esordio credo di questo suo amico Kerbaker. Il nome mi rimase impresso e adesso nelle cose libresche lo ritrovo spesso, mentre l’amica l’ho persa per strada ahimè. Felicissima per te, per questa serie di eventi concatenati con un denominatore comune: la scrittura. Vai di autostima, adesso!

Barbara Businaro

Dic 08, 2017 at 12:19 PM Reply

Kerbaker promette bene per il prossimo Tempo di libri. Ci saranno ancora polemiche per una fiera divisa in due, ma potrebbe portare belle novità. Al momento i temi della fiera sembrano essere: libri e gastronomia, libri e sport, libri e digitale. Vedremo…
La mia autostima cresce quando c’è chi attende il mio post per scoprire che l’antologia è in vendita e poi rigira come sua l’informazione. Che l’antologia è già in vendita da una settimana, ma io ho un calendario editoriale da rispettare. 😉

Daniela Bino

Dic 08, 2017 at 2:00 PM Reply

Barbara, sono onorata di essere stata compagna di viaggio e, soprattutto, di essere citata in questo straordinario post, che descrive dettagliatamente la nostra fuga in quel di Milano. Un’esperienza unica tra vecchie amiche, che ti ha ispirato questo articolo che lascia il segno! Sono stata contenta e ampiamente ripagata di averti insistentemente pungolata a leggere la tua creatura e sono felice di essere stata il falco che si è fiondato a cogliere lo scatto fotografico che immortalava il tuo successo. A quando la prossima?

Barbara Businaro

Dic 08, 2017 at 2:43 PM Reply

Vedremo cosa ci porta il destino! Però direi che potremmo già pensare a Tempo di Libri a Milano 8-12 marzo 2018, e poi alla fiera dei libri per eccellenza, il Salone del Libro a Torino 10-14 maggio 2018 (qua tocca organizzarci il weekend, che non c’è un diretto e sono molte ore di viaggio). Soprattutto a Torino potremmo finalmente incontrare un po’ di amici-blogger-lettori-scrittori. Ho appena segnato le date nell’agenda nuova. 😉

Giulia Mancini

Dic 08, 2017 at 2:30 PM Reply

Quante belle soddisfazioni cara Barbara! Capisco il tremolio nella voce, ma che bello poter leggere un proprio racconto, complimenti!

Barbara Businaro

Dic 08, 2017 at 3:00 PM Reply

Grazie Giulia! Se non l’avessi letto, probabilmente oggi me ne chiamerei pentita. 🙂

nadia

Dic 08, 2017 at 4:53 PM Reply

Finalmente riesco ad aprire il post e cosa trovo? Una Barbara raggiante che illumina con tutta l’energia possibile questo mondo che corre matto ovunque. Bellissima esperienza e soprattutto bellissime emozioni, impagabili. Non solo in un posto a dir poco unico, ma anche con personaggi mica da poco, ed è la tua prima volta, e poi guarda cosa combini dopo?! Sei una trascinatrice, o meglio trascinanti sono le belle emozioni di cui sei carica che raggiungono chiunque anche a chilometri di distanza, anche se parla una lingua diversa, perché il talento si vede e perché la vita è fatta di questo. Di gioire per i successi degli altri, di quelli che finalmente iniziano a raccogliere. E sta per iniziare un nuovo anno, chissà cosa ci riservi per il 2018? Di certo solo un salire!

Barbara Businaro

Dic 08, 2017 at 6:44 PM Reply

Trascinatrice nel senso che ho trascinato Daniela con me? Uhm, in realtà credo sia stata lei a trascinarmi per lo più a Milano! 😀
Comunque si, devo molto al My Peak Challenge. Tra l’altro per partecipare a questa presentazione, ho dovuto saltare il raduno delle Italian Peaker il weekend successivo a Roma, e mi è dispiaciuto tantissimo. Ma loro sanno che erano lì con me a Milano. <3
Un 2018 a salire dici? Devo procurarmi ramponi e picozza? Qua l'allenamento si fa intenso!!

nadia

Dic 09, 2017 at 10:53 AM Reply

Trascinata, trascinante, pronta con armamento da salita ad alta quota, armata di tutto punto…
L’allenamento mano a mano che aumenta la posta sul piatto si fa sempre più intenso.

Darius Tred

Dic 08, 2017 at 8:53 PM Reply

Very brave, Barbara! 😀
Congrats!

Barbara Businaro

Dic 09, 2017 at 3:43 PM Reply

Thank you my dear! 🙂

Alessandro Blasi

Dic 08, 2017 at 9:26 PM Reply

Mi sembra di vedervi, tu e Daniela in giro per Milano con Google maps alla mano. comunque, congratulazioni per tutti i successi che stai ottenendo.

Barbara Businaro

Dic 09, 2017 at 3:50 PM Reply

Io e Daniela a Milano praticamente così:

Elena

Dic 08, 2017 at 9:36 PM Reply

Barbara in trasferta con la borsa griffata Webnauta, non ha prezzo!
Fatta questa doverosa sottolineatura, il volume è davvero bello, la location suggestiva, il tizio interessante e tu raggiante! Sono sicura che avrai letto bene e ricorda che sei una scrittrice e non una doppiatrice o un’attrice. L’imperfezione aggiunge il pepe alla creatività
Un abbraccio

Barbara Businaro

Dic 09, 2017 at 3:54 PM Reply

Grazie Elena. La borsa webnauta non è solo strumento di marketing, ma torna utile in quanto l’altra borsa – quella di lavoro, modello large – è sempre piena comunque! 😀

Rosalia Pucci

Dic 08, 2017 at 9:42 PM Reply

Complimenti Barbara, una splendida esperienza che hai saputo raccontare alla grande! Queste soddisfazioni ripagano delle tante fatiche “scrittorie”^_^

Barbara Businaro

Dic 09, 2017 at 3:55 PM Reply

Grazie Rosalia. Sì, ogni tanto ci vuole una sferzata d’entusiasmo dall’esterno. 🙂

newwhitebear

Dic 09, 2017 at 10:06 PM Reply

letto tutto con attenzione. Veramente una giornata emozionante è quella che hai vissuto. Soddisfazione e tanto altro ancora. Adesso so che si può ordinare.

Barbara Businaro

Dic 10, 2017 at 12:07 PM Reply

Tra l’altro adesso è in vendita anche su Feltrinelli (dovrebbero aggiornare la disponibilità online a breve, intanto si può prenotare e ritirare in libreria) e su Libreria Universitaria. Man mano stanno provvedendo alla distribuzione. 🙂

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