Recensioni di libri: come riconoscere quelle false
Sia che acquistiate nella libreria sotto casa, sia che comperiate i vostri libri online, sicuramente prima dell’acquisto tutti voi cercherete dei commenti degli altri lettori per orientarvi nella scelta.
Le recensioni non sono importanti solo per quello che dicono sulla qualità del libro, ma anche perché con la loro numerosità contribuiscono alla visibilità del titolo in classifica e nelle ricerche online. Per questo negli anni si è creato un mercato di acquisto di recensioni fasulle (leggi: False recensioni su Amazon: come funzionano e quanto pagano) E non si tratta solo di recensioni positive: spesso vengono contrattate anche valutazioni negative per boicottare il prodotto della concorrenza e far guadagnare posizioni in classifica al proprio titolo.
Torniamo quindi con un nuovo bollettino nautico del mondo dei libri, per Navigare Informati nel nostro oceano di parole, per capire come noi lettori possiamo difenderci da queste parole artificiose e riconoscere quelle genuine di cui davvero fidarci.
Ne è risultato un elenco di punti da considerare per verificare la bontà delle recensioni sui libri.
Molti di questi consigli li ho sperimentati personalmente nel sito d’opinioni Ciao.it, dove ho scritto per un decennio, finché non ha chiuso definitivamente lo scorso dicembre. In quella piattaforma, le opinioni venivano pagate in base alla valutazioni che gli altri utenti davano dell’opinione stessa: più era giudicata utile e pertinente, più cresceva il suo compenso. Le opinioni erano talvolta richieste dagli stessi produttori, con un compenso supplementare, mentre le esperienze negative di alcuni consumatori hanno consentito di portare in tribunale alcuni truffatori. Nonostante fosse chiaro si trattasse di opinioni pagate, il sistema all’inizio si manteneva in un giusto equilibrio. Poi l’esplosione della rete e dei social, l’abbassamento delle tariffe e la diminuzione dei controlli da parte dei gestori, ha premiato sempre più le recensioni fasulle. Aziende e consumatori veri se non sono andati, e il sito ha dovuto chiudere.
Personalmente per i libri mi fido maggiormente delle recensioni di Amazon, dove sono in funzione controlli serrati per combattere il mercato delle recensioni false, deleterie sia per i consumatori che per il sito stesso che rischia di perdere credibilità e acquirenti.
Anche le recensioni degli altri shop online di libri contengono per la maggior parte buone recensioni, anche se lì sono esclusi i titoli in self-publishing, ovvero quelli per cui le recensioni sono lo strumento indispensabile di diffusione.
Quello che proprio non considero è Goodreads, perché soprattutto in questi anni lo trovo molto vicino agli ultimi tempi di Ciao.it, quando regnava il caos, le recensioni veritiere venivano affossate da account non verificati e i toni erano degenerati in volgarità. Sto notando lo stesso comportamento su Goodreads: le recensioni dei lettori forti sono affossate dalle battaglie tra clan dei diversi scrittori esordienti, a suon di recensioni negative. Tutto questo a discapito del lettore vero.
Ci sarebbe anche aNobii, ma in seguito a problemi strutturali del sito, molti utenti l’hanno abbandonato.
Cerchiamo dunque di capire come difenderci da tutto questo e acquistare in serenità il libro che fa davvero per noi.
E se vi siete persi le precedenti puntate del bollettino, potete trovarle tutte qui: Navigare informati – rubrica per lettori
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Recensioni di libri: come valutarle
Suona un po’ di pazzia dover valutare le valutazioni, ma in fondo ci siamo costretti anche quando cambiamo l’auto: possiamo davvero fidarci di quel bell’articolo in prima pagina sulla rivista automobilistica più accreditata?
Con i libri la difficoltà è che entrano in gioco i sentimenti: un libro è soprattutto emozione e non tutti riescono a spiegare cosa e come quella lettura ha toccato le corde più intime.
Ma le recensioni false possono essere sia positive che negative. La concorrenza arriva anche ad assoldare falsi recensori per abbassare la media delle valutazioni del libro e scoraggiare altri futuri lettori. Senza contare le parole prodotte dall’invidia bruciante di alcuni scrittori che non riescono ad avere gli stessi risultati dei loro colleghi. Una battaglia a suon di stelline a ribasso!
Proviamo a vedere insieme quali possono essere i segnali che devono mettervi la pulce all’orecchio.
1. Linguaggio scurrile
Soldi buttati nel cesso. Potevo comprarmi un altro libro e invece se ne sono andati per un libro che fa letteralmente cagare.
Una recensione che contiene parolacce denota un eccesso di livore quanto meno sospetto. Si può benissimo esprimere una critica negativa senza ricorrere al colorito linguaggio dello scaricatore di porto. Anzi, soprattutto da parte di chi legge libri ci si aspetta uno stile consono. Alla prima imprecazione, girate al largo.
2. Attacchi personali all’autore
L’autore sarebbe laureato in Lettere e Filosofia (o stupidologia?), si vanta di essere un editor, ma non sa proprio scrivere, nemmeno l’alfabeto.
Gli attacchi personali dimostrano, in qualsiasi ambiente, una mancanza di contenuti. Quando si arriva ad offendere la persona, e non l’operato, significa che non ci sono davvero argomenti validi con cui sostenere le proprie tesi. La recensione deve essere focalizzata solo sul libro. Gli attacchi personali, con dettagli sulla vita, il lavoro, le amicizie dell’autore, potrebbero indicare la recensione negativa della concorrenza.
3. Critiche senza esempi
Il libro è scritto veramente male, con le parole e una costruzione periodica da bambino delle elementari. Ci sono ripetizioni dello stesso aggettivo in poche righe, e verbi coniugati errati. Non si riesce a leggere!
Questa può essere una critica costruttiva solo se segue un esempio pratico tratto dal libro. Non dico l’analisi logica e grammaticale dell’intero periodo, ma quanto meno occorre riportare una porzione di testo dove sia evidente la difficoltà di lettura segnalata.
Comunque, Amazon rende sempre disponibile un estratto del libro per le versioni digitali: aprite e verificate voi stessi se l’autore scrive così male. Le capacità dell’autore non possono essere eccellenti nelle prime dieci pagine e pessime in tutto il resto del romanzo.
4. Nessuna menzione dei contenuti
La parte nella storia in cui accade l’avvenimento più importante al protagonista mi ha lasciato di sasso. Meraviglioso.
Simile al punto precedente, anche per le recensioni positive la mancanza di esempi è indicativa di una recensione falsa. Va bene non fare spoiler (dall’inglese to spoil, rovinare, ovvero anticipare a qualcuno la trama di romanzi, film, serie tv), ma questo modo di scrivere senza dire nulla dovrebbe sollevare un’immediata bandiera rossa. Un lettore che elogia il libro senza menzionare nemmeno un dettaglio specifico della trama, di un personaggio o di una scena, che non sia indicato nella quarta di copertina, probabilmente non l’ha nemmeno mai letto.
5. Troppi superlativi!
Questo è il miglior libro che abbia mai letto in vita mia. Spero che stia già lavorando sul successivo, perché questo capolavoro mostra che l’autore può scrivere un altro libro fantastico, è davvero uno dei migliori libri che io abbia letto da molto tempo. Insuperabile!
Miglior libro, capolavoro, libro fantastico, insuperabile. Tutti aggettivi che dovrebbero mettere in guardia, se non sono accompagnati da una spiegazione plausibile. Se il lettore non dice perché questo è il miglior libro, e c’è sempre un perché, magari anche per il tema legato alle proprie vicende personali, è una recensione da scartare.
6. Recensioni troppo simili
“Qui c’è solo il mistero senza suspense, con un finale scontato.”
“Dov’è la suspense e il mistero in questa storia assolutamente scontata?”
Quando i commenti sembrano tutti copia e incolla gli uni degli altri, semplicemente rimescolando le parole, siamo in presenza di recensioni in serie. Sia che si tratti di recensioni positive che negative, se si concentrano sugli stessi elementi e dettagli (grammatica, stile, personaggi, trama, autore), c’è il forte rischio che siano state inserite dalle stesse persone, con account diversi.
La lettura è personale e ogni lettore sente la storia e lo stile in maniera diversa. Ci sarà sempre quindi qualcosa che colpirà qualcuno e non qualcun’altro.
7. Focus sulla vendita, non sul libro
“La consegna è avvenuta in tempi rapidissimi e il pacco consegnato era ben protetto. Il libro ha una copertina morbida, con dei particolari in rilievo dorati. E’ bellissimo da tenere tra le mani.”
Potete trovare anche recensioni dove si elogiano la facilità di download dell’ebook, la formattazione corretta, la grandezza del font utilizzato per la stampa, l’immagine della copertina e la comodità della lettura digitale. Ma non hanno nulla a che vedere con una recensione del libro, del suo contenuto. Queste persone o non hanno mai ricevuto/scaricato il libro (magari il cartaceo l’hanno solo sfogliato in libreria) oppure ne sono in possesso, ma non l’hanno ancora letto e devono scrivere la recensione in velocità.
8. Confronti imbarazzanti
“Mi è piaciuto molto Il signore degli anelli, ma questo libro lo batte decisamente! E costa pure meno!”
“Questo libro è un affare, ore e ore di divertimento per soli 2 euro, quando Harry Potter costa 20 euro e ne vale la metà.”
“L’ultimo romanzo di Stephen King non merita quanto questo libro. Leggetelo!”
Va bene l’entusiasmo per la lettura, ma in questo tipo di recensioni davvero si dimentica ogni pudore. Magari un autore si ispira ad un altro, per stile o per genere, ma valutate attentamente la portata del confronto. Più è azzardato, più la recensione è fasulla.
9. Recensori poco attivi
Per ogni piattaforma, quando leggete una recensione potete cliccare sul nome dell’autore e leggere l’elenco completo delle recensioni che ha rilasciato su quel sito. Tre elementi devono funzionare come sentinella sulla veridicità del suo commento:
- l’utente ha scritto pochissime recensioni, magari solo quella che state leggendo;
- l’utente scrive recensioni da tempo per ogni tipo di oggetto acquistato, ma solo questa è inerente ad un libro;
- l’utente è incoerente nel rilasciare i suoi giudizi, con un lungo feedback positivo per un unico libro/autore e diverse brevissime recensioni con cui affossa tutti gli altri libri/autori del globo.
Per Amazon potete anche verificare che il recensore abbia davvero acquistato il libro: una recensione infatti è contrassegnata con il tag “Acquisto verificato” quando Amazon si è assicurato che l’utente abbia acquistato il prodotto su Amazon e non abbia beneficiato di uno sconto significativo sul prodotto (ovvero che l’autore del libro non abbia attivato un’offerta promozionale proprio per attivare le recensioni di amici a poca spesa).
10. Il libro è appena uscito
Il romanzo è stato messo in vendita oggi e dopo poche ore compaiono già una decina di recensioni, ovviamente positive. Non sono valide, perché sono state indotte dall’autore o dalla casa editrice tramite l’invio di copie gratuite. E difficilmente si dà una recensione negativa ad un libro che ci è stato così gentilmente regalato. Questa massa di revisioni servono anche per spingere il titolo in classifica negli store e riuscire a raggiungere la vetta almeno al lancio (dopo sarà più difficile, senza una promozione adeguata).
Per trovare dei commenti di veri lettori, dovete attendere da due settimane ad un mese, il tempo che mettereste voi a leggere proprio quel libro.
La mia recensione di E adesso prendimi. Come scrivo le scene di sesso di Outlander di Diana Gabaldon Nel caso di un manuale, viene anche piuttosto semplice arricchire la recensione di dettagli del testo, mentre per un romanzo dovrebbe essere incentrata molto di più sulle emozioni personali della lettura, cercandone poi una motivazione ragionata:
Altro da aggiungere?
Per la vostra esperienza personale, cari lettori, cos’altro possiamo aggiungere a questo elenco?
Scrivete nei commenti le recensioni più curiose e più false nelle quali siete incespicati! 🙂
Comments (31)
Nadia
Lug 28, 2018 at 7:45 AM ReplyDirei che non poteva mancare nella rubrica questo dettagliatissimo articolo sulle recensioni.
Io personalmente le scrivo solo se se sono positive, per scelta. Uno perché veicolare libri che ho ritenuto ben scritti mi pare giusto, due perché gratificare un autore che mi ha a sua volta regalato una bella esperienza di lettura mi pare il minimo. Evito quelle negative perché la ritengo una sorta di vendetta e quello non fa parte del mio carattere, quindi semplicemente non menziono il libro e il mio indice di gradimento. Detto questo essendo anche dall’altra parte della barricata, so quanto le recensioni siano importanti. Aiutano non solo i lettori a scegliere ma anche l’autore a capire quanto ciò che ha scritto sia arrivato in profondità. Un bel termometro che non deve venire vanificato dai soliti furbetti. Quindi w questo articolo e abbasso le false recensioni.
Barbara Businaro
Lug 28, 2018 at 7:10 PM ReplyNon avevo proprio in mente di scrivere questo articolo, fino a due settimane fa. Poi parlando con lettori qua e in là, mi sono resa conto che avevano difficoltà a muoversi tra le recensioni e capire se un libro fa davvero per loro o no. Sono concetti che io stessa ho dato per ovvi, ma io sono in rete da un bel po’, ho lottato con i feedback di ritorsione di Ebay, le guerre dei pallini bianchi (cioè nuovi utenti) su Ciao.it, addirittura le minaccie di un avvocato perché togliessi la mia opinione, onesta e corredata da documentazione, dalla rete. Perciò a leggere certe recensioni di libri, io sorrido. Però non sono gioie per l’autore, e soprattutto non aiutano il consumatore. Da qui, mi sono decisa a scrivere l’articolo, praticamente su richiesta. 🙂
Le recensioni negative le scrivo solo per autori conosciuti, dalle spalle larghe per così dire, ma per gli esordienti preferisco evitare di scriverla e mandare una mail diretta dove spiego la motivazione del mancato feedback. Spero così di contribuire alla loro crescita.
Mi accorgo invece di scrivere recensioni troppo entusiastiche, sull’onda dell’emozione dell’ultima pagina. Devo aspettare un po’ di tempo, magari, sennò pure le mi suonano fasulle!! 😀
Rosalia Pucci
Lug 28, 2018 at 8:26 AM ReplyCiao Barbara, hai scritto un articolo molto approfondito com’è nel tuo stile. Il capitolo recensioni è un argomento hot e non solo nel mondo dei libri. Vogliamo parlare di quelle che affossano le strutture alberghiere o i ristoranti? Alle volte basta un “non c’è” del gestore per provocare l’ira del recensore che spesso si vendica con una recensione al vetriolo. Un potere che se da una parte è garanzia per i clienti, dall’altra è un’arma per la concorrenza e per le persone scorrette. Con i libri, sembra che la deriva sia questa, in certe piattaforme basta confezionare degli account falsi e sputare odio per affossare un esordiente che sta acquistando un certo seguito “sgradito” al diretto concorrente. Anch’io come te, mi fido di più delle recensioni Amazon perché posso controllare meglio il profilo dei recensori. Per quanto riguarda la mia esperienza, la recensione vera è quella pacata e circostanziata nel bene e nel male. Se presenta volgarità o offese non la prendo mai in considerazione, perché se anche il giudizio fosse spassionato, denuncerebbe la poca credibilità del lettore e di conseguenza non mi sarebbe di aiuto. Buona giornata! ^_^
Barbara Businaro
Lug 28, 2018 at 7:11 PM ReplyVero Rosalia, il capitolo Recensioni è un argomento hot, ma soprattutto per il comparto librario ho trovato pochissimo in rete (un altro segnale che si legge poco?) A me è capitato di scrivere delle contro-recensioni per ristoranti e alberghi, dato che ero lì, stavo mangiando o soggiornando benissimo, e leggevo peste e corna tra le valutazioni. Mentre per i libri entrano in campo le emozioni della lettura, per i beni di consumo si deve essere più oggettivi. Se mi viene data una camera sporca, credo di aver diritto di lamentarmi, se non mi viene cambiata subito. Se arrivo a tarda sera al ristorante, senza aver nemmeno prenotato, non posso lamentarmi se il cameriere mi spiega che dovremo attendere per avere le pietanze. Se hai fretta, vai al fast-food (un nome che già dice molto, no?).
Anche qui, il tono della recensione indica in genere se il problema c’è stato davvero o meno.
Sandra
Lug 28, 2018 at 10:40 AM ReplyOttimo pezzo, Barbara!
Le recensioni spesso sono solo opinioni e altrettanto spesso scritte da chi ha poca dimestichezza con l’italiano e molto tempo da riempire. Anni fa ci fu lo scandalo TripAdvisor: recensioni di hotel ormai chiusi postate appunto dopo la chiusura come se ci avessero alloggiato in quei giorni.
Le guardo poco, le calcolo pochissimo per i miei acquisti. Ci fu un recensore seriale che stroncò i miei primi due romanzi goWare, nella recensione a 1 stella parlava solo dei titoli era evidente che i libri non erano stati letti, non so come mai ma furono rimosse. Questo delle recensioni è un mondo alla deriva, specchio dei tempi e dei “mi piace” facili.
Barbara Businaro
Lug 28, 2018 at 7:12 PM ReplyGrazie Sandra!
So che Amazon fa controlli serrati sulle recensioni false, arrivando a controllare anche gli indirizzi IP di chi le lascia. Se l’indirizzo IP è lo stesso dell’autore del libro, quella recensione è scritta da un famigliare. Se l’indirizzo IP corrisponde allo stesso di un altro account, e le attività di questi diversi account si concentrano a elogiare un autore e diffamare tutta la concorrenza, vengono rimosse tutte le recensioni e disabilitati gli account. Controllano anche gli indirizzi di spedizione dei pacchi degli account, magari diversi account ricevono allo stesso civico dell’autore. Arrivano anche a incrociare i dati dell’account con quelli dei social, per verificare legami con l’autore.
Poi la delusione più grossa ce l’ho avuta da un autore pubblicato da una casa editrice seria, che scriveva recensioni come ospite in un blog serio, e che quel giorno ha fatto la stupidaggine di copiare-incollare in quel blog la recensione che aveva dato su Amazon. Sono andata a vedere il libro, le recensioni, trovo la sua con un nickname fantasioso, e con lo stesso nickname fantasioso trovo che si era dato un 5 stelle al suo libro pubblicato. Commento il post sul blog scherzosamente, che qualcuno gli ha copiato l’articolo e l’ha messo su Amazon, lo stesso che gli ha dato un 5 stelle al suo libro, per vedere come mi risponde lui. “Beh, in fondo io il libro l’ho letto, no?” Mi è decisamente scaduto come scrittore e come persona.
newwhitebear
Lug 28, 2018 at 4:14 PM Replydi norma non leggo le recensioni prima dell’acquisto di un libro. Anzi direi che non le leggo affatto.
In linea di massima concordo con te sul come diffidare delle recensioni false a parte l’ultima, la decima.
Periodicamente ricevo libri che devo ancora uscire chiedendomi la recensione. Direi a parte uno o forse due gli altri li ho stroncati sul contenuto, niente di offensivo ovviamente. Ad esempio mi è capitato di leggere le prime pagine fulminanti, davvero belle e a seguire un testo moscio ma talmente moscio che sembrano scritte da persone diverse. Non so se le recensioni siano state pubblicate, di certo quei libri sono stati un flop editoriale.
Barbara Businaro
Lug 28, 2018 at 7:12 PM ReplySe sono negative no, non vengono pubblicate. Dipende comunque di che tipo di invio stiamo parlando: i campioni-saggio inviati alle lit-blogger, con l’obbligo di recensire il libro nei propri blog (ma non credo, non ti vedo inserire recensioni) oppure alcune copie omaggio inviate ai primi 400 della newsletter di questa o quella casa editrice, che letto l’estratto, inviano una recensione in risposta. Questo secondo caso, serve proprio per “testare” il libro e avere delle recensioni fresche (parziali, l’estratto è di 15-20 pagine appena), ma non le ho mai viste pubblicate in nessun sito. 🙂
newwhitebear
Lug 29, 2018 at 3:36 PM Replynemmeno io le ho mai viste pubblicate 😀 ma nono ho nemmeno visto i libri essere oggetto di pubblicità. Questo la dice lunga.
No. Sul mio blog non faccio recensioni, salvo casi veramente eccezionali, che si perdono nella notte dei tempi 😀
Qualcuna è finita nei commenti dell’autore
NonPuòEssereVero
Lug 28, 2018 at 11:25 PM ReplySono una brutta persona se dico che io le recensioni dei libri non le leggo mai e mi affido solo al mio sesto senso?
Barbara Businaro
Lug 29, 2018 at 5:25 PM ReplyBenvenuta nel blog, NonPuòEssereVero-Gilda!
No, non sei una brutta persona, probabilmente conosci bene i tuoi gusti e sai come orientarti nella scelta dei libri da leggere.
Per molti non è così, se sono indecisi vanno a leggere le recensioni. Come quando hai la giornata già storta e sbirci l’oroscopo all’ultima pagina del quotidiano in cerca di consigli! 🙂
Massimiliano Riccardi
Lug 29, 2018 at 5:09 PM ReplyBah, recentemente ho visto un paio di recensioni che hanno colpito una scrittrice che conosco (parlo di Maria Teresa). Evidentemente fasulle e mirate a ledere. Personalmente auspico una regolamentazione che preveda che tutti i recensori siano riconoscibili per nome e cognome oltre che con l’ip in chiaro, questo per evitare situazioni sgradevoli. Una recensione positiva comprata alla fine porta al “vuoto a rendere”, una recensione o più recensioni negative costruite per danneggiare possono procurare un danno irreparabile. La trasparenza deve essere imposta anche alla “fragolina88” di turno che critica e distrugge chi ci mette nome e cognome e la faccia.
Barbara Businaro
Lug 29, 2018 at 5:53 PM ReplyLa regolamentazione la dovrebbero fare le piattaforme stesse, loro sono in possesso dei dati di registrazione degli account, indirizzo IP compreso (che non può essere messo in chiaro per problemi di privacy). E’ lo stesso problema che portò alla chiusura di Ciao.it: nessuno si occupava più di tenere pulito e onesto il sistema, forse pensavano che era meglio avere più recensioni fasulle che averne poche ma veritiere. Il tempo gli ha dato torto, perché in consumatori non si sono più fidati e si sono spostati a cercare le informazioni altrove (meno accessi, meno introiti pubblicitari). Succederà così anche per le recensioni dei libri. Amazon sta correndo ai ripari, ma gli altri?
Massimiliano Riccardi
Lug 29, 2018 at 6:18 PM ReplySì, con l’ip hai ragione. Mi son fatto prendere la mano a causa della rabbia per l’episodio citato, e non è l’unico. Basta e avanza che la piattaforma abbia modo di tracciarlo a fronte di eventuali problemi legati alla calunnia o quant’altro. Anche ibs credo sia una piattaforma seria. Ma in effetti basta essere utenti registrati per recensire. Ho recensioni “copia e incolla” su entrambi i siti, sincere ma pur sempre nate specificatamente per essere pubblicate su un sito specifico. Nulla di male, credo, alla fine parlano dello stesso romanzo anche se cambia la vetrina.
Elena
Lug 29, 2018 at 10:31 PM ReplyMI trovo in piena sintonia con il commento di Sandra. Quanto alle recensioni, negative o positive, platealmente false, io mi regolo in una sola maniera: se si punta troppo a magnificare o a distriggure un aspetto particolare del libro penso subito a una recensione teleguidata. Da un editore concorrente, da un autore concorrente, da un editor abbandonato poco importa. E’ chiaro che l’intento non è quello di esprimere la propria opinione, anche quando negativa, ma manipolare chi la sta leggendo in un senso o nell’altro. Che dire poi delle recensioni anonime , che su Amazon ormai si trovano in ogni dove? Io ne ho appena ricevuta una e mi sono fatta una bella risata. A me pare che questa sia decisamente la ragione principale per stabilire se un’opinione è falsa oppure no. Perché sparare sentenza da una ccount anonimo?
Un pò come buttare il sasso e nascondere la mano… Pessimio atteggiamento che denota scarsa trasparenza. Io le recensioni le leggo tutte, le negative e le positive. Ma non mi lascio influenzare. Nel mio utlimo articolo ho suggerito un testo per la lettura ragionata de i Ching che ha ricevuto pochi commenti e alcuni proprio pessimi. Ma conosco l’autrice e so che si tratta di concorrenza. Mai lasciarsi condurre dalle apparenze, specie quando di mezzo c’è la rete.
Barbara Businaro
Lug 29, 2018 at 11:49 PM ReplyNon tutti i lettori però possono conoscere personalmente l’autrice o avere dimestichezza con le dinamiche del mondo editoriale, con l’acquisto di recensioni positive o negative alla concorrenza. Noi siamo sicuramente più “allenati” qui, ma è giusto che tutti i lettori sappiano come muoversi di fronte a valutazioni differenti e contrastanti. Sperando che le piattaforme decidano di intensificare controlli e pulizia. 🙂
Giulia Mancini
Lug 29, 2018 at 11:49 PM ReplyLe recensioni scritte con troppi superlativi, nel bene e nel male, puzzano subito di falso, soprattutto quando mancano esempi a dimostrazione della reale lettura del testo. Io, però, ammetto che non compro quasi mai un libro basandomi sulle recensioni, se mi attrae la trama, se mi piace il titolo e/o conosco l’autore compro e basta; se ho qualche dubbio, al limite scarico l’estratto e mi baso su quello prima di comprare. Leggo le recensioni solo dopo aver letto il libro, più per una mia curiosità e per vedere se mi ritrovo nel giudizio degli altri. Inoltre ho una reazione strana quando leggo recensioni troppo negative, d’istinto tendo a comprare il libro per farmi una mia opinione…
Barbara Businaro
Lug 29, 2018 at 11:55 PM ReplyEcco, diciamolo! Cari recensori negativi, sappiate che potreste ottenere pure l’effetto contrario! 😀 😀 😀
Maria Teresa Steri
Lug 30, 2018 at 9:28 AM ReplyIl fenomeno delle recensioni farlocche sta diventando una vera piaga. Sono contenta che in quest’ottimo articolo hai sottolineato anche il problema delle recensioni positive false, che possono danneggiare tanto quanto quelle negative, soprattutto quando sono esaltazioni esagerate. Il problema principale è proprio quello di ledere la fiducia del lettore nelle recensioni. A me per esempio in passato è capitato di trovarmi in difficoltà quando volevo acquistare un libro e non sapevo districarmi tra pareri troppo diversi, poi piano piano ho cominciato a capire quali potessero essere i commenti troppo di parte e quali no. Forse non tutti scelgono un libro per le recensioni, però sono in tanti quelli che si fanno influenzare.
Come sai, poi di persona ho sperimentato con grande amarezza il problema. E non sono l’unica a essere stata presa di mira soprattutto sulla babele di Goodreads. E’ vero che su Amazon c’è più controllo, anche se a volte pure troppo. Pensa che per esempio una mia amica aveva messo una recensione a un mio romanzo e non hanno voluto pubblicarlo perché aveva messo il nome di mio marito. Quindi anche per le recensioni vere è importante mantenere un certo tono impersonale. Ma questa è un’altra storia!
Grazie 😉
Barbara Businaro
Lug 30, 2018 at 7:44 PM ReplyInfatti io evito di scrivere “Seguo l’autrice sul suo blog” perché non vorrei che anche solo con questo decidessero di cancellare la recensione! 🙂
Darius Tred
Lug 30, 2018 at 11:11 AM ReplyNon mi trovo molto d’accordo sul punto 9, perché io sono un “Recensore poco attivo” … 😀
Sono sulla stessa linea di Nadia: faccio pochissime recensioni e, se dovessi guardare le date in cui le ho fatte, forse sono a distanza di mesi e mesi l’una dall’altra. Quindi sì, sono davvero poco attivo, però esisto (non sono un algoritmo) e le mie recensioni sono vere.
Non sono molto d’accordo nemmeno sui punti 3 e 4 (“Critiche senza esempi” e “Nessuna menzione dei contenuti”): io quando faccio una recensione tendo a restare sul vago perché non voglio bruciare anticipazioni al possibile lettore. Inoltre, specie in caso di recensione positiva, spesso mi riesce difficile descrivere con precisione cosa mi è piaciuto. Mi rendo conto che il risultato è proprio quello di scrivere senza “menzione di contenuti”… Eppure le mie recensioni sono vere.
Insomma: diciamo che è difficile tracciare una linea netta tra recensioni vere e recensioni false…
L’unico metodo per individuare recensioni false è, purtroppo, quello di leggere il libro.
Me ne sono accorto perché non leggo quasi mai le recensioni prima di un acquisto: mi piace leggerle sempre dopo, perché mi stupisce sempre molto (e mi diverte) vedere come è variegata l’interpretazione e la percezione dei lettori. Mi diverte soprattutto confrontarmi “virtualmente” con persone che stroncano ciò che mi è piaciuto o, viceversa, elogiano ciò che stroncherei.
E qui, al di là delle enormi differenze di voto, noti quasi subito chi ha letto il libro e chi no: trovi recensioni che magari rispettano qualcuno dei tuoi punti ma che in realtà sono farlocche: cioè recensioni che fanno “menzione di contenuti” (punto 4) totalmente errati, “critiche con esempi” (punto 3), usando esempi che in realtà non stanno né in cielo né in terra…
Però sono false. Ma lo sai perché il libro l’hai letto… 😀 😀 😀
Mi hanno incuriosito molto il punto 8 e 10: “Confronti imbarazzanti” per “libri appena usciti”.
Pensa: sono punti che varrebbero non solo per le recensioni ma anche (forse soprattutto) per le presentazioni di libri/autori da parte del marketing, quando non eccedono di “superlativi” (punto 5).
Quante volte in libreria capita di leggere sulla terza di copertina (o sulla fascetta giallo flash) dell’autore Tizio salutato come “il nuovo Crichton/Follett/Pippo/Pluto/Paperino” nonostante sia al suo primo romanzo “appena uscito” ??
😀 😀 😀
Barbara Businaro
Lug 30, 2018 at 8:11 PM ReplyEccolo il solito Bastian Contrario! 😀
Con recensore poco attivo intendo account che fanno 1 sola recensione e poi spariscono, o peggio che hanno 30 recensioni di gioielleria e solo 1 recensione negativa/super positiva di un unico libro. Tu puoi sempre dire di essere in linea con la percentuale di lettura in Italia! 😉
Sui punti 3 e 4, chi ha letto il libro e trova delle recensioni errate, deve prendersi la briga di notificarlo. Su Amazon ci sono i pulsatini “Utile” e “Inutile” per ogni recensione. Un bell’Inutile con commento ci sta quando vengono riportate idiozie. A me è capitato di leggere la solita diatriba femminista-catto-chic sulle Cinquanta sfumature (libri che ho letto proprio a causa delle recensioni negative), ma qualcosa in quel che veniva scritto mi sembrava fuorviante: di che libro stava parlando costei?! Così ho chiesto chiarimenti, con esempi, scene dove si evincesse questo o quello, anche per capire un punto di vista diverso dal mio. La risposta, illuminante, è stata: “Non ho letto il libro, ho riassemblato tutto ciò che ho trovato in rete, i commenti che ho visto sfilare sotto il mio naso e mi sono fatta una mia idea della questione.” Capisci? Persone che scrivono recensioni senza aver letto una riga, per sentito dire. Dicono che la storia è diseducativa, ma non la conoscono se non attraverso gli occhi altrui. Scrivono che dentro quel libro c’è ignoranza condita con sesso facile (a me tutto sembrava tranne che “facile” essere appese in quel modo, bendate per giunta 😀 ), tratteggiano i caratteri dei protagonisti senza aver letto un singolo paragrafo. Per poi terminare con un “Non è il mio genere”. Un senso critico di tal guisa è l’anticamera dell’analfabetismo funzionale…
E sui confronti imbarazzanti, Twilight-Cinquanta sfumature è uno di quelli, volutamente ostentato dal marketing nel pieno della crisi d’astinenza delle fans della Meyer, cresciute giusto giusto per un chick-erotic-lit.
Ma alle fascette e al marketing editoriale, chi ci crede più? 😛
Darius Tred
Lug 31, 2018 at 4:43 PM Reply?!??!??
Io credo alle fascette giallo flash del marketing librario! 😀 😀 😀
Lisa Agosti
Lug 30, 2018 at 6:19 PM ReplyHo imparato molto da questo articolo, grazie. Semplice, chiaro e esaustivo.
La mia esperienza è bimensile quindi molto limitata ma sicuramente Amazon è quasi l’unico veicolo di vendita del mio romanzo per cui sto passando molto tempo a studiarlo e pensarlo. È un amore odio, con farfalle nello stomaco (il giorno dell’offerta lampo) e addii con lacrimoni agli occhi (quando i leoni da tastiera mi fanno a brandelli con le loro opinioni crudeli).
Cinque persone che conosco personalmente e che hanno comprato il libro tramite Amazon non sono riuscite a lasciare recensioni quindi il sistema di protezione automatico non è perfetto. Di queste cinque, tre sono state rifiutate al momento dell’invio (non hanno speso abbastanza soldi su Amazon per poter lasciare recensioni. Non so quanto sia il minimo richiesto in Italia, in Canada sono 50 dollari. Gli acquisti con Prime non contano). Una ha lasciato la recensione dal Kindle che a fine lettura l’ha invitata a recensire il libro per poi mangiarsi ogni parola e le cinque stelline a cui bramo tanto. L’ultima è una cara amica che ha pubblicato due libri che io ho recensito e su cui sono connessa su ogni social e forse Amazon non crede che possa esserle piaciuto il mio libro e si limita semplicemente a dirle che “qualcosa è andato storto e di riprovare più tardi”.
Barbara Businaro
Lug 30, 2018 at 8:30 PM ReplyQuel che dici è interessante Lisa. Vediamo un po’ cosa dice Amazon: sulle Linee guida della Community viene riportato che “Per pubblicare Recensioni cliente o Risposte dei clienti è necessario aver effettuato acquisti con il tuo account Amazon.it pari o superiori al valore di EUR 50 negli ultimi 12 mesi.” Dunque sembrerebbe in linea col problema dei 50 dollari canadesi. Però dice anche: “Queste Linee guida non si applicano ai contenuti di prodotti o servizi venduti su Amazon (ad esempio il contenuto di un libro), che sono soggetti ad apposite politiche.” Il problema è che poi non è spiegato quali sono queste altre politiche. E se provo ad inserire una recensione per un libro, si viene riportati a questa stessa pagina. Mah!
Ho comunque dato uno sguardo alle tue recensioni 1-2 stelle: se vai a vedere gli account trovi che o leggono pochi libri o ne leggono tantissimi, in fretta e gli fanno tutti schifo. Tranne uno. Chissà perché… 😀
Lisa Agosti
Ago 03, 2018 at 11:49 PM ReplyCiao Barbara, scusa non ho capito… perché? Perché son str*nzi? 😀
Ho finito di leggere After, non mi ricordo più dove ne avevamo parlato quindi ti scrivo qui. È difficile recensire questo libro, di sicuro val la pena leggerlo, anche solo come manifesto generazionale.
Io l’ho divorato in pochi giorni, è facile, ripetitivo, scontato, proprio quel che mi serve in questo periodo in cui ho un solo neurone attivo dopo che baby Luna finalmente si addormenta. Non è un bel libro, ci sono momenti imbarazzanti e errori da principiante, eppure il fatto che questa ragazzina abbia conquistato milioni di fan non è (solo) una trovata pubblicitaria. I primi capitoli ti risucchiano e quando capisci di cosa si tratta (non te lo dico perché odio lo spoiler) è troppo tardi per tirarti indietro. Detto questo, non leggerò i vari sequel.
La cosa più bella è che Anna Todd l’ha scritto dal telefono, infatti se vai a vedere la versione di wattpad è grammaticalmente scorretta. Lei stessa si scusa degli errori e chiede pietà ai commentatori. La versione ebook è molto più limata, ci ha messo le mani un editor professionista molto bravo. Dai, leggilo così mi dici cosa ne pensi!
Barbara Businaro
Ago 04, 2018 at 2:46 PM ReplyEccoti Lisa, di After ne avevamo parlato da Sandra, sulle letture estive credo. Grazie di essere passata a scrivermi le tue impressioni. Di After conosco a sprazzi la trama e anche la provenienza da wattpad. Finirò col leggerlo per curiosità, per cercare di capirne gli schemi che hanno attratto tante lettrici. Lì c’è sicuramente qualcosa da imparare. 😉
Grazia Gironella
Ago 09, 2018 at 8:59 PM ReplyConsigli molto sensati, tutti, anche se naturalmente non ci sono bacchette magiche per individuare con certezza le valutazioni bacate. Del resto non si può fare di più! Però, quasi quasi uso il tuo post come ispirazione per farmi preparare qualche bella recensione fake per Cercando Goran… magari tanti lettori sono meno accurati di te (e di me). 😉
Barbara Businaro
Ago 10, 2018 at 9:51 AM ReplyNon mi pare che Cercando Goran abbia bisogno di recensioni fake… e del resto non andrei a scriverlo troppo in giro, nemmeno per scherzo. 😉
Ant Sacco
Dic 24, 2018 at 11:20 AM ReplyCiao. Articolo molto interessante e approfondito. Non sono d’accordo solo su un aspetto: dubito che Amazon effettui controlli, o per lo meno ne effettua davvero pochi, almeno per ora. Recensioni di 2 righe e zero contenuti significativi come quelle da te descritte ne vengono pubblicata a iosa… Purtroppo.
Barbara Businaro
Dic 24, 2018 at 7:16 PM ReplyBenvenuta sul blog Antonella. Diciamo che Amazon effettua dei controlli, ho visto che delle recensioni sono state eliminate (a volte pure ingiustamente), però non sono ancora sufficienti. Per lo meno il volume delle recensioni sta crescendo in maniera esponenziale ed Amazon fatica a stare al passo. 🙁