Questione di fortuna
Madre Natura è spietata. E’ un concetto che l’uomo ha compreso già da tempo e che ha tradotto nella teoria della selezione naturale di Darwin. Nonostante ciò mi è capitato di rimanere scioccato di fronte ad un evento che mi ha dato, e tuttora mi dà, parecchio su cui riflettere.
Una chioccia aveva prodotto dieci uova, in un casale di cui sono stato ospite per qualche giorno. Otto uova si sono dischiuse nel giro di poco, mentre due tardavano. La chioccia ad un certo punto ha abbandonato le uova ed ha seguito gli altri piccoli, che reclamavano la sua attenzione. Quello era il suo istinto, ciò che Madre Natura aveva impresso nel suo codice genetico.
Dopo qualche giorno la contadina ha preso le due uova non schiuse e le ha buttate nel letamaio del campo, non sarebbero state buone nemmeno da mangiare oramai. Il giorno successivo la stessa donna ripassò vicino al letamaio e sentì uno squittio stridulo, un flebile cinguettio. Per caso notò un pulcino pigolare disperato dal guscio, vicino ad un altro uovo rotto e marcio. Delicatamente ha preso il pulcino e lo ha riportato alla madre, la quale non fa nemmeno caso al numero dei suoi figli e non si è scomposta al suo arrivo. Il piccoletto, a parte qualche secondo di smarrimento, ha seguito la chioccia come se nulla fosse accaduto, ignaro della tragedia scampata.
La fortuna ha salvato quell’animale indifeso. La fortuna che l’uovo non si sia accidentalmente rotto quando gettato tra i rifiuti. La fortuna di essere sopravvissuto alla notte senza la cova. La fortuna che la contadina, udito fine, l’abbia sentito chiamare debolmente aiuto.
E a volte penso che la vita è proprio così. Una brutale e feroce questione di fortuna.
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Comments (10)
Giulia Mancini
Giu 02, 2017 at 8:33 AM ReplyA volte penso anch’io che la vita sia una spietata combinazione di eventi fortunati o disgraziati. La vicenda del nono pulcino scampato alla morte lo dimostra.
IlVecchio
Giu 02, 2017 at 6:10 PM ReplyE qualcuno l’ha scritta Una serie di sfortunati eventi, libri per ragazzi non a caso, per spiegare ai pulcini di uomo che a volte è proprio così.
nadia
Giu 02, 2017 at 10:29 AM ReplyLa delicatezza del vecchio viaggiatore di panchine mi accarezza sempre.
La fortuna che pare ogni tanto volgere lo sguardo a chi ne ha davvero bisogno, menomale.
IlVecchio
Giu 02, 2017 at 6:18 PM ReplyGrazie madame della sua considerazione nei miei confronti. Solo a una certa età s’impara l’importanza della delicatezza.
Sandra
Giu 02, 2017 at 11:09 AM ReplyCerto che l’elemento fortuna ha il suo peso nella vita, in ogni campo. Storia molto bella.
IlVecchio
Giu 02, 2017 at 6:20 PM ReplyNon è merito mio, quanto dell’entusiasmo della contadina che me ne fece partecipe, pur essendo io ospite. Toccherà dire che è autobiografico, insomma.
newwhitebear
Giu 02, 2017 at 8:31 PM ReplyPiù che fortuna direi destino. Era scritto che il pulcino vivesse e ha vissuto. Diciamo la sua fortuna è stata il letamaio, che col suo calore ha fatto dischiudere l’uovo e la donna.
Anche per noi è una questione di destino, che interpretiamo come fortuna.
Per il guest blogger ho letto ma giustamente ha messo la barra a dritta per tenere il mare ma non riesco a seguire il capitano.
IlVecchio
Giu 04, 2017 at 8:45 PM ReplyIl confine tra fortuna, sorte, fato o destino è molto sfumato. Per Seneca poi la fortuna non esiste: “esiste il momento in cui il talento incontra l’opportunità.” Al di là dell’istinto del pulcino di chiamare la madre appena sgusciato, quanto sarà stato determinante il volume e l’insistenza (talento?) del suo pigolare proprio al passaggio della contadina (opportunità)? Pure su questo mi fermo a pensare.
Mister E.
Giu 14, 2017 at 2:42 PM Replysemplicemente toccante
Barbara Businaro
Giu 14, 2017 at 3:29 PM ReplyChi tocca chi? 😀
Però dico io, i miei post non li commenti, e quelli del Vecchio si?! Uhm, questa è discriminazione!