Pink Barbie in volo
Mentre state leggendo questo mio post, io sarò probabilmente in viaggio verso la Scozia, la mia seconda casa, quella del cuore, quella degli antenati. O forse sarò ancora in attesa in aeroporto, sbuffando davanti al gate col volo in ritardo, oppure sarò già atterrata e vedrete il mio bel faccione contento appena sceso dall’aereo (merito anche dell’ansiolitico che ancora devo prendere ad ogni partenza, ma che finisce col farmi effetto solo all’arrivo…) Nell’ipotesi più infausta, non leggerete niente di tutto questo, perché con la fortuna degli ultimi tempi il blog avrà problemi di connessione, qualche caduta di rete globale, si bloccherà l’invio della notifica del nuovo post oppure i social media si oscureranno di colpo all’unisono. Quando sei impegnato in altro, quello che normalmente funziona smetterà di farlo. Non ricordo il numero di questa Legge di Murphy, ma è presente nella lunga lista, ne sono sicura.
Questo è un periodo compresso, denso di difficoltà, contrattempi, imprevisti, arrabbiature, spesso futili, da un certo punto di vista. Si concentrano tutti insieme in poche ore, tanto da farmi sentire giocatore inconsapevole dentro una gara ad ostacoli. Non so nemmeno cosa mi attenderà alla prossima curva sul percorso. Però è anche un periodo di riflessioni, di valutazioni su ciò che voglio e ciò che non sopporto più, quello per cui vale la pena investire il mio tempo e altro che va invece abbandonato. Beh, nell’ultimo triennio mi sono trovata spesso a ripensare alle mie priorità, ma non in maniera brutale come mi è toccato in questi primi mesi del 2024, con tutti i pianeti incavolati sul mio povero oroscopo. Anno bisesto anno maestro, l’avevo già scritto per il 2016, prendendo in prestito alcune massime del Maestro Yoda di Star Wars. Ma vale più che mai in questo frangente, col giro di boa del mezzo secolo (chi? io? naaaa!!) oramai dietro l’angolo.
Ho cambiato quattro uffici negli ultimi cinque anni, alla ricerca di un assetto lavorativo flessibile, con lo spazio per seguire le mie altre passioni, scrittorie e non. Non è stato facile né rimettersi alla ricerca di un’azienda, né tornare sui libri a studiare per i concorsi pubblici. Dovrei aver raggiunto un equilibrio adesso, ma uso il condizionale perché non ne sono del tutto convinta. Non vorrei nemmeno fossilizzarmi alla scrivania e chiudermi nuove possibilità per il futuro. Resto pronta all’evenienza.
Ho cambiato auto dopo ben diciassette anni di amore incondizionato, un pezzo di vita che se ne va, simbolo della mia libertà di movimento e della mia indipendenza da sempre. Se sei nato tra le nebbie della pianura padana, l’auto è il primo collegamento veloce e autonomo con la civiltà. Sì, ci sarebbero anche le due ruote, ma detesto gli scooter e le moto che piacciono a me sono troppo pesanti, pure per i miei bicipiti allenati. Sono più driver che biker, ma va bene così. Tra pochi giorni festeggio un anno con la mia Emme e sono innamorata persa.
Ho cambiato approccio allo studio della lingua Inglese, con un’insegnante madrelingua privata, un investimento su me stessa e per me stessa. Purtroppo devo correggere gli anni scolastici, con professori poco coinvolgenti e una modalità di insegnamento per formule. Lauren invece è la migliore teacher che potessi trovare, divertente ad ogni lezione, severa quanto basta, considerando che non sono in lizza per una certificazione, ma il mio unico interesse è comunicare con gli amici di altra nazionalità e cultura. Nel frattempo ho cambiato persino il modo di guardare la televisione, con serie tv e documentari direttamente in lingua, e sottotitoli troppo veloci per essere letti. Vi segnalo in particolare Only murders in the building con un incomparabile Steve Martin, autore per altro della sceneggiatura, e Clarkson’s Farm, le avventure tragicomiche di Jeremy Clarkson (famoso per i programmi di motori Top Gear e The Grand Tour) nella sua fattoria nelle Cotswolds. Non avrei mai pensato di ridere così tanto, ricordando anche la vita in campagna con i miei nonni quand’ero bambina. E comunque Gerald non lo capisce nessuno…
Ho cambiato, con mio rammarico, metodo per postare qui sul blog. Vorrei tornare a pubblicare un articolo a settimana, non mi mancano assolutamente le idee, né per i contenuti né per nuove storie. Me lo ripeto pure in continuazione, ho una cartella piena di bozze da terminare, ma alla fine la vita quotidiana e le urgenze hanno il sopravvento. Mettiamoci pure che nell’ultimo biennio preferisco coltivare le relazioni umane con i lettori, tramite contatto diretto, email o social media, portando via ulteriore tempo libero alla scrittura. Potrei alleggerire la complessità dei miei articoli, a volte non riesco a fermarmi in superficie, sono curiosa e devo andare a fondo sulle questioni, anche solo dell’ultimo romanzo letto, quando mi ostino a capire determinate scelte dell’autore o le fonti che gli hanno suggerito la trama. Ogni tanto mi concedo qualche post rilassante (questo che state leggendo lo è di sicuro), però non è quello che mi ero prefissa all’apertura di questo blog. Cerco comunque di dare la precedenza assoluta ai racconti e alle storie vere, perché alla fine se ti piace scrivere, vuoi scrivere, dannazione! Tutto il resto è contorno. Senza contare gli aggiornamenti costanti del sito web stesso, dopo lo scherzetto di gennaio, in questa rete piena di squali. Anche amministrare in prima persona la piattaforma tecnologica è un bel dispendio di energie. E per i miracoli mi sto attrezzando, ecco.
In tutto questo bailamme, stavo cambiando, ma non l’ho fatto per un soffio, anche la mia filosofia all’interno della community My Peak Challenge. Stavo per mollare. Non di essere una peaker, perché una volta che hai scoperto quella strada non riesci più ad abbandonarla. Sai di poter sfidare i tuoi limiti e sai di poterli abbattere. Non risultati eclatanti da podio alla prima maratona, ma piccoli passi che inesorabilmente ti fanno salire verso la vetta. Stavo per mollare il gruppo, ma non per me stessa. Non ero convinta della decisione lì di fronte a me, una buona soluzione per la razionalità, un assassinio implacabile per il cuore. E sono contenta di aver trovato lungo il cammino, esattamente nei giorni in cui ne avevo bisogno, le persone giuste a consigliarmi. “Non mollare, io ho bisogno che tu ci sia.” “Non puoi accontentare tutti, questo lo sai, vero? Ma ricordati di accontentare te stessa, in primis.” “Non lasciare che l’oscurità delle altre persone ti avvolga. Tu sei luce. Risplendi e fregatene!” (Quest’ultima è talmente bella che medito di inserirla in un racconto, magari come titolo) Quando tutto si è ingarbugliato e non riuscivo a scorgere il punto delle soluzioni, ho recitato come un mantra le mie Tre parole per una rotta di questo anno: Bright, Brave, Balance. Ho tirato fuori gli artigli stile Wolverine e ho cominciato a scalare la parete.
Così torno in Scozia, per partecipare al meraviglioso, incommensurabile, energizzante My Peak Challenge Gala, ma ci torno con molte più consapevolezze degli anni passati. Sono arrivata a nove magliette, non posso fermarmi prima della decima, vi pare?!
Ho preparato una valigia quasi tutta in rosa, in diverse sfumature, ma tendente al fucsia acceso, brillante. Anche se in realtà la valigia stessa è rossa, quella dell’ultimo raduno Peaker nel 2022, un trolley medium che è diventato sinonimo della mia scatola dei sogni Lo riempio di vestiti per il viaggio di andata e poi lo ritrovo colmo di magia al ritorno. Stavolta ci ho infilato tutto il rosa possibile, perché da un paio d’anni, ben prima del film di Barbie della scorsa estate, è diventato il mio colore dell’entusiasmo. Non rinnego il blu webnauta, sia chiaro, non vedrete dall’oggi al domani il blog tingersi di fucsia, giammai. Il blu del mare e delle acque profonde mi appartiene dalla nascita. Così oggi il mio smalto è magenta fluo, sto acquistando diversi maglioncini e magliette tra il pesca e il carminio, sto esplorando anche i rossetti effetto mat in nuance corallo. Poi un’amica preziosa mi ha regalato una collana importante, che si tramanda da generazioni come un testimone, di un tenue vetro rosa antico e così quel Pink Barbie che vedete nell’immagine lassù è il mio vestito da sera, lungo alla caviglia con spacco, scelto per accompagnare quella collana alla Gala Night, con tanto di sciarpa glitterata. E non avete visto le scarpe! Fucsia pure quelle!
Concedetemi un po’ di follia, è la serata in cui festeggiamo le nostre fatiche e le nostre amicizie, da tutto il mondo.
Ci vediamo al ritorno. Forse. Magari stavolta resto. 😉
Comments (16)
barbara
Apr 26, 2024 at 9:47 AM ReplyGo, Go, Go Barbara!!!!!!!
Barbara Businaro
Mag 03, 2024 at 4:34 PM ReplyGrazieeee!! E’ stato magnifico! Raccolgo tutte le foto (ne ho un migliaio, più altre sparse nei telefoni altrui) e vi scrivo un bel post qui sul blog! 🙂
Darius Tred
Apr 26, 2024 at 10:48 AM ReplyDai, è la volta buona che trovi la casa. Non la cercherai, ma sarà lei a trovare te.
(E io troverò un punto d’appoggio per scroccare qualche weekend … )
Barbara Businaro
Mag 03, 2024 at 4:35 PM ReplyNiente, non l’ho ancora trovata la casa, anche perché finora ho “vissuto” solo la parte storica di Edimburgo: Royal Mile, Canongate, Grassmarket, Dean Village, Haymarket (ecco, un bell’appartamento qui, con la finestra a bovindo non mi dispiacerebbe). Devo ancora esplorare la città nuova, il quartiere lussuoso di Morningside (però ho conosciuto un cuoco italiano che lavora in ristorante in quella zona, eravamo sullo stesso aereo all’andata), poi la parte a nord verso il porto, verso le spiagge con la vista sul Fife. Niente, devo tornare, per trovare il cottage dei miei sogni.
Con stanza grande per gli ospiti, lo so. 😉
Sandra
Apr 26, 2024 at 2:15 PM ReplyVai col pink Barbie, con la Scozia e con tutto ciò che ti consente di brillare anche quando il contorno è buio.
E’ così che si fa!
Noi aspettiamo la cronaca facendo il tifo.
Barbara Businaro
Mag 03, 2024 at 4:35 PM ReplyHo brillato, o almeno io mi sentivo brillante, tutta pink da testa a piedi. E sto ancora brillando, almeno così mi dicono, dallo sguardo.
Tu poi hai raccolto le mie prime confessioni, alla stazione Centrale di Milano, sull’ultimo tratta del ritorno a casa.
Come ogni volta che rientro dalla Scozia, sei il mio primo vero punto di atterraggio dalle nuvole! 😉
Daniela Bino
Apr 26, 2024 at 2:45 PM ReplyBravissima! Mai scordare le parole che accompagneranno il tuo 2024! E riprendi il proposito di scrivere ogni settimana un post. La Scozia, ne sono certa, ti fornirà una pletora di spunti degni di una super peaker come te. A me che rimango in Italia non resta che aspettare fiduciosa i tuoi racconti. Bon voyage!
Barbara Businaro
Mag 03, 2024 at 4:45 PM ReplyBright in Pink Barbie, Brave con l’Inglese senza più blocchi, Balance mentre tenevo in bilico il tronco di legno prima di lanciarlo lontano, durante gli MPC Games (una versione divertente degli Highlands Games) la mattina di domenica al Murrayfield Stadium. Arriverà il lungo post di cronaca di questo pazzo MPC Gala 2024. Sto raccogliendo le foto intanto.
Non mi mancano comunque gli spunti per scrivere un post alla settimana, come dicevo qui. Mi manca solo il tempo, tra tanti impegni. Non essere più in smart working mi fa perdere almeno un’ora ogni giorno nella stupidità completa del traffico. L’inquinamento atmosferico ancora non ha fatto capitolare né le aziende né le amministrazioni pubbliche a una migliore gestione delle risorse umane… Dovremmo muoverci solo per viaggiare e socializzare, non per un lavoro dietro uno schermo!
Grazia Gironella
Apr 26, 2024 at 9:00 PM ReplyBuon arrivo in Scozia! I primi mesi di quest’anno sono stati molto impegnativi anche per me, ma non in senso negativo. Anzi, io che di solito amo i ritmi rilassati ho scoperto che so “macinare” bene anche a ritmi sostenuti. Buono a sapersi! Salutami i peakers, e anche i miei di antenati, già che ci sei. 🙂
Barbara Businaro
Mag 03, 2024 at 4:46 PM ReplyEcco, ci compensiamo: io tendo a macinare troppo e non rilassarmi a sufficienza! Però un conto è vedere il risultato di tanto lavoro, un altro osservare tutto che si incastra senza soluzione, uffa! Mi aspettavo qualche intoppo anche in viaggio, invece tutto sommato è filato tutto liscio. Volo di andata e ritorno tranquilli, ho pure dormito al rientro, pensa un po’ che evoluzione!! Controlli di sicurezza in Edinburgh ancora meglio, riesco a confondermi per un locale se indosso il Barbour. E non parlo! 😛
Giulia Mancini
Apr 27, 2024 at 7:43 AM ReplySei alla decima maglietta, un bel traguardo, é giusto festeggiare con il rosa Barbie
Barbara Businaro
Mag 03, 2024 at 4:46 PM ReplySono alla nona maglietta quest’anno, quella bianca in onore del partner WWF. Il prossimo anno sarà la mia decima maglietta.
Anche se MPC è adesso al suo decimo anno, io ho perso solo il primo perché non era assolutamente conosciuto in Italia. 🙂
Luz
Apr 27, 2024 at 12:51 PM ReplyTi auguro di trovare nella tua amatissima Scozia tutta la bellezza e l’emozione che ogni volta ricerchi e hai seguito con grande impegno in tutti questi anni. Forza, Barbara! Non vedo l’ora di leggere il tuo resoconto con tanto di abito fucsia. 🙂
Barbara Businaro
Mag 03, 2024 at 4:46 PM ReplyLe ho trovate, bellezza ed emozione. Non è difficile, una volta arrivati. Basta una passeggiata sulla Royal Mile e uno sguardo dall’alto del Castello di Edimburgo. Meglio ancora sedersi su una panchina dei giardini di Princes Street. Che poi, non riesco a stare ferma perché ho ancora troppo da esplorare! 😛
Arriva, il post arriva! Sto raccogliendo le migliaia di foto.
BRUNILDE
Apr 27, 2024 at 3:16 PM ReplyCara Scottish Barbie, vivi intensamente ogni attimo ( perchè te lo meriti ) e… prendi appunti: qui aspettiamo tutti il reportage!
Barbara Businaro
Mag 03, 2024 at 4:47 PM ReplyGrazie Brunilde! “Scottish Barbie” mi piace tantissimo, ma credo che dovremmo trovare un tartan pink adatto allo scopo. La prossima volta magari! 😉
Sono partita con qualche nuvoletta di fastidio, per vari inghippi nell’organizzazione, ma poi tutto si è risolto al meglio.