webnauta - 8 anni di blog - una piccola antologia di storie vere in regalo!

Otto in un botto!
Buon compleanno webnauta!

È ciò che facciamo di ciò che abbiamo, non ciò che ci viene dato, che distingue una persona dall’altra.
Nelson Mandela

Guardo il calendario e resto incredula. Non può essere trascorso un altro anno, non è possibile! :O
Ho ancora troppe cose da sistemare, parecchi progetti ancora aperti, diverse scadenze rimandate ogni settimana alla successiva, per festeggiare adesso un altro compleanno del blog. Non ho combinato niente in questi mesi, se la mia lista è ancora così lunga!
Mentre scorro però indietro le pagine della mia agenda, mi rendo conto che questo è ancora quell’anno in cui ho partecipato a due concorsi pubblici piuttosto tosti, dopo un intenso inverno di studio (ve ne ho raccontato qui: Attenzione ai desideri… qualche volta si avverano!) e all’improvviso, nel giro di due mesi appena, ho cambiato nuovamente scrivania, riorganizzando orari ed abitudini, ricominciando tutto daccapo. Se considerate che è il terzo cambio di lavoro in cinque anni, potete comprendere quanto mi sia sentita sballottata dall’imprevisto. Elettrizzante, una ricompensa per tanto studio, ma pur sempre inatteso.
Così da una parte mi sembra sia trascorso più di un anno e mi sento in colpa per avere sprecato tanto tempo senza essere riuscita a riprendere in mano la mia rotta nel mondo della scrittura, dall’altra invece rimango basita nel constatare che sono solo pochi mesi, dove però ho concentrato tante attività collaterali, viaggi, incontri, amicizie, sport, relax.
Il tempo è davvero relativo, se in pochi istanti riesco a percepirne due velocità così differenti.

In fondo l’avevo scritto proprio a marzo nel mio post Se non vivi, non scrivi. Il mio Now di primavera: “Voglio anche muovermi di più, viaggiare finalmente di nuovo, incontrare amici, blogger, peaker, scrittori.”
Ed è stato proprio così, ho tenuto fede a quell’impegno verso me stessa: sono andata in gita a Milano tre o quattro volte, ho addirittura perso il conto, per incontrare varie peaker e amiche; ho partecipato alla Pink Run di maggio e alla Pigiama Run di settembre a Padova, alla Pittarosso Pink Parade a Milano in ottobre, sempre in compagnia ad ogni camminata solidale; sono stata a Venezia un paio di volte per incontrare alcune peaker in viaggio dall’estero; per tre volte mi sono divertita a mostrare la mia Padova, e scoprirla insieme a loro, a diversi gruppi di amici, anche oltreoceano, giostrandomi con l’Inglese, che ho ripreso a studiare con la mia teacher Lauren.
La cosa divertente, me ne accorgo solo ora, è che in quello stesso post dicevo anche di voler “imparare a volare appena un pochino più in alto di dove sono ora”, citando una delle mie canzoni preferite, Learn to fly dei Foo Fighters. Beh, direi che ci sono riuscita: tre voli in quattro giorni per partecipare a due presentazioni esclusive a Edimburgo e Londra: Clanlands in New Zealand e un’altra avventura in Scozia
E vi dirò: l’altro giorno, ferma in auto a un semaforo, scrutando il cielo terso di una mattinata molto fredda, ho visto lassù un aereo bianco muoversi lentamente verso chissà quale destinazione, e per un attimo ho davvero desiderato di essere a bordo, senza paura. Incredibile!

Questo anno mi ha anche portato un altro cambiamento, per me molto importante: dopo sedici anni, ho dovuto dire addio alla mia amata Flippelis, la mia prima vera auto, scelta in autonomia, desiderata fino all’ultimo bullone. Come ho scritto qui sul blog, un pezzo di vita che se ne va. La ricerca della sostituta era in corso da sei mesi almeno, ho pure litigato con un venditore (di carriole) che, dimenticando sia le buone maniere quanto le buone regole per conquistare un cliente (sicuramente non ha letto Come si diventa un venditore meraviglioso di Frank Bettger), si è permesso di dirmi che ho sbagliato tutto nella vita, che non bisogna affezionarsi ad un’auto e tenerla per così tanto tempo, oramai dobbiamo entrare nell’ottica di pagare un noleggio mensile e avere sempre un veicolo nuovo a disposizione. Non mi ha convinto e infatti la mia nuova Emme mi aspettava da un’altra parte. Quando ci siamo viste, è stato amore all’istante. Un venditore più furbo me l’ha lasciata guidare per 40 minuti e non ho più avuto dubbi. Sono diventato uno “stupido possessore di BMW” (citazione letteraria dal mio romanzo preferito, provate a scoprire quale – no, non è Outlander!).

Che fine ha fatto la scrittura, dopo otto anni di blog, con questo turbinio di novità?
La prima risposta, dal retrogusto amaro, è che la mia scrittura è finita in un angolo, ad accumulare polvere. I numeri puri del blog dicono che forse chiuderò questo 2023 con soli 30 post pubblicati, a fatica riesco a mantenere 3 post al mese, quando in passato arrivavo anche a 5, mantenendo una certa regolarità nel giorno di pubblicazione. Sono riuscita a riprendere in mano le storie vere in scrittura per la rivista Confidenze, ma ne ho terminate solo due nel corso dell’estate (occorre poi qualche mese per l’uscita in edicola). Se guardo anche alla lista delle mie letture, sono quasi dimezzate, nonostante abbia preferito romanzi leggeri e solo in quest’ultimo mese abbia ricominciato, quasi per caso, con la saggistica. Però leggo anche in lingua inglese ora, questo mi porta via molto più tempo, non sono poi così sciolta e mi occorre il dizionario in alcune espressioni.
Eppure ho scritto di più se concentro il mio sguardo sui racconti, non solo quelli pubblicati qui sul blog, per San Valentino Non dimenticarti il mio nome, per la pausa pasquale I trolls esistono e ti rubano i calzini, per la mia serie di Halloween Semi mortali (Dead Seeds) e il nuovo racconto in arrivo per Natale, ma tante nuove idee appuntate nel quadernetto. La voglia di scrivere c’è, sempre e comunque, le storie nascono come funghi dentro la mia testa. Purtroppo è il tempo ad essermi come al solito tiranno.

Otto anni di blog in fondo non sono nulla. Mi sento come se avessi appena cominciato, come se i motori solo ora fossero davvero caldi.
L’importante, e me l’ha ricordato un libro che ho acquistato per sbaglio, che sto leggendo per testardaggine, ma che mi sta pure insegnando molto, è la direzione. Se conosci la tua rotta, non importa quanto ci metterai a raggiungere la meta, sai di essere sul percorso giusto e sarà più facile godersi anche tutto il viaggio. 😉


Rotta e felicità

Un signore salpa dal porto con la sua piccola barca a vela per navigare per un paio d’ore. All’improvviso lo sorprende una forte tormenta che lo porta al largo senza alcun controllo. Nel bel mezzo del temporale, l’uomo non vede dove si dirige la nave, intuisce solo che deve ammainare le vele, gettare l’àncora e rifugiarsi nella sua cabina finché la tormenta non si sarà placata un po’.
Quando il vento si calma, l’uomo esce dal suo rifugio e ispeziona il veliero da prua a poppa. La nave è tutta intera: non si è bucata da nessuna parte, il motore si accende, le vele sono intatte, l’acqua potabile non si è rovesciata e il timone funziona come fosse nuovo.
Il marinaio sorride e alza lo sguardo con l’intenzione di iniziare il ritorno in porto, ma l’unica cosa che vede da ogni lato è il mare. Si rende conto che la tormenta lo ha portato lontano dalla costa e che si è perso.
Senza strumenti per orientarsi né radio per comunicare, si spaventa e, come accade ad alcune persone nelle situazioni disperate, si ricorda di essere credente. E allora, mentre piange, si lamenta ad alta voce, dicendo: “Mi sono perso, mi sono perso… Dio mio, aiutami, mi sono perso.”
In quel momento, anche se sembra inverosimile, accade un miracolo. Il cielo si apre, un cerchio diafano appare fra le nubi, un raggio di sole illumina la nave – come nei film – e si sente una voce profonda (Dio?) che dice: “Che ti succede?”
L’uomo si inginocchia dinanzi al miracolo e implora: “Mi sono perso, mi sono perso, illuminami, Signore. Dove sono, Signore? Dove sono?”
In quel momento, la voce, rispondendo alla disperata preghiera, dice: “Sei a trentotto gradi di latitudine sud, ventinove gradi di longitudine est.”
“Grazie, Signore, grazie…” dice l’uomo rivolgendosi al divino. Il cielo comincia a chiudersi.
L’uomo, dopo una pausa di silenzio, si alza e continua il suo lamento, piangendo di nuovo: “Mi sono perso, mi sono perso…”
Si era appena reso conto che sapere dove ci si trova non è sufficiente per ritrovare la strada. Il cielo si apre per la seconda volta: “Che ti succede, adesso?” domanda la voce.
“Il fatto è che, in realtà, non mi basta sapere dove sono, quello che vorrei sapere è dove devo andare, qual è la mia meta.”
“Bene,” risponde la voce “questo è facile, devi tornare a Buenos Aires.”
E mentre il cielo comincia a chiudersi di nuovo, l’uomo protesta: “No, no… Mi sono perso, Dio mio, mi sono perso, sono disperato!”
Il cielo si apre per la terza volta: “E adesso che succede?!”
“No… È che io, anche sapendo dove sono e dove vado, continuo a sentirmi perso come prima, perché in realtà non so dove si trova il luogo che devo raggiungere.”
La voce risponde: “Buenos Aires è a trentotto gradi…”
“No, no, no!” interrompe l’uomo. “Mi sono perso, mi sono perso… Dio mio, aiutami… Mi rendo conto che non basta sapere dove sono e dove devo andare. Ciò di cui ho bisogno è sapere qual è la strada per andare da qui a lì… La strada, per favore, Signore, mostrami la strada…”
E continua a piangere. In quel preciso istante, cade dal cielo una pergamena legata con un fiocco. L’uomo lo scioglie e vede che si tratta di una carta geografica. In basso a sinistra un puntino rosso che si accende e si spegne dice: “Voi siete qui”. In basso a destra, su un puntino azzurro si legge: “Buenos Aires”. E la mappa indica la strada con un colore fucsia fluorescente; ovviamente è il percorso da seguire per arrivare a destinazione.
L’uomo alla fine si rallegra. Si inginocchia un’altra volta, e dice: “Grazie, Dio mio…”
Il nostro improvvisato e sfortunato eroe guarda la mappa, accende il motore, alza le vele, guarda all’orizzonte in tutte le direzioni e dopo un po’ dice: “Mi sono perso, mi sono perso!” Certo, ha ragione a continuare a sentirsi perso. Dovunque guardi, vede solo acqua e tutte le informazioni messe insieme non gli servono a nulla. L’uomo è cosciente di dove si trova, sa qual è la sua meta, conosce la strada che unisce quel luogo al punto finale ma non sa da dove cominciare il viaggio.
Per ritrovare la strada ha bisogno di sapere la direzione. Gli manca sapere verso dove deve andare.
Le tre domande della felicità, Jorge Bucay

La bussola, accidenti, gli manca la bussola! Altro che mappa! Senza bussola, dove va?! 😀
Mentre leggevo questo piccolo racconto già avevo inteso il finale, ma è stata comunque una sorpresa trovarmelo davanti, quasi un sassolino da dio giunto al momento propizio delle mie riflessioni sulla scrittura e sul blog.
Otto anni del blog possono sembrare tanti, ma sono comunque pochi se nel mezzo ci si trova ad affrontare diverse tempeste, compresa una pandemia globale, non dimentichiamocene! In questi otto anni dapprima ho scoperto che purtroppo la scrittura è un lavoro per ricchi, ricchi di tempo e di competenze (e per avere entrambi, occorre del denaro, se ci pensate bene). Poco dopo, leggendo una vecchia testimonianza della scrittrice e sceneggiatrice Nora Ephron, ho invece compreso che la scrittura è un lavoro per ricchi, ma non ricchissimi, perché se sei ricchissimo non te ne frega proprio niente della fatica di scrivere!
E se vi state chiedendo come mai, dopo otto anni di scrittura, non c’è ancora un romanzo col mio nome in libreria, la risposta la trovate in questo post: Perché non hai ancora pubblicato un romanzo?

La bussola però la sto utilizzando, la guardo, di tanto in tanto, per controllare la direzione e aggiustare la rotta. Se qualcosa non funziona più e la nave sembra rallentare in acque stagnanti, provo qualche nuova strategia, come raccontavo qui: Sempre più in alto! Ma quanta fatica
Con il nuovo anno, confidando di stabilizzare il mio nuovo lavoro e raggiungere una certa tranquillità nella routine quotidiana, voglio provare a tornare alla scrittura di quella bozza di romanzetto, quel mio IPDP del NaNoWriMo 2018, rimasta così a lungo in un angolo. Voglio anche tornare a scrivere di più qui sul blog, perché la cartella degli argomenti da trattare è aumentata a dismisura, tanto quanto i libri accumulati sul mio tavolino di lettura.

Forse questa rotta un giorno non mi porterà davvero alla meta che mi sono prefissata, così come ogni anno si rivela diverso da quanto avevo pianificato. Però in questi otto anni di blog il viaggio si sta rivelando molto più ricco di quanto credevo. Nonostante sia stato questo un anno faticoso, posso dire che è stato un anno felice. Davvero non è poco. 🙂

Quale futuro per il blog?

Sempre di più ci si chiede quale sarà il futuro dei blog, in questo mondo oramai dominato dai social media, dalle immagini e dai video, dove la parola scritta è ridotta al minimo indispensabile, giusto per finalità di ricerca del contenuto.
Ho visto diversi amici blogger chiudere il loro blog e portare la loro comunicazione sui social, tra Facebook e Instagram. Per certi versi, qualcuno sembra aver ottenuto un apprezzamento di pubblico maggiore, se si contano i follower e le reazioni ad ogni post. Anche perché i social media sono più adatti alla lettura “mordi e fuggi”, mentre un blog richiede in genere maggior attenzione e concentrazione. Prova ne è che durante la pandemia, quando eravamo tutti costretti in casa o con minor libertà di movimento, gli accessi di qualsiasi piattaforma è schizzata alle stelle, e anche i blog avevano conosciuto una confortante rinascita.

Terminato quel periodo, complice la voglia di viaggiare e concedersi tutte le altre attività a lungo proibite, i numeri della rete sono caduti in picchiata. Qualcuno ha proprio deciso di concedersi una lunga pausa non solo dai social media, ma dalla tecnologia in generale, specie chi si era ritrovato ingarbugliato in giornate di smart working senza fine. Così è diventato ancora più difficile farsi leggere in un blog.
Anche webnauta sembra soffrire di questo effetto, un po’ perché se non pubblichi con regolarità, diminuisce la tua visibilità e anche il ranking generale del tuo sito, tocca prenderne atto. Poi perché spesso il sito non rispondeva, a causa di problemi tecnici sul server web dove è ospitato. Lo scorso anno stavo considerando la migrazione, valutando costi e benefici di altri fornitori di hosting. Nel frattempo il mio provider è stato acquisito da un’altra società e il blog è stato migrato in una nuova piattaforma, di cui sto ancora valutando la qualità ed affidabilità. Certo è che, in alcuni momenti cruciali, i lettori non potevano leggere il blog. Se sono nuovi, difficilmente ritornano.

Resta poi l’inghippo di Google Analytics in un mondo che, giustamente, non vuole più essere profilato. Dato che Google Analytics utilizza ancora i cookie per comprendere il comportamento dei lettori, ma sia gli utenti che i browser hanno compreso come disabilitarli, continuando a navigare, è diventata una sfida sapere quanti sono gli accessi effettivi al blog. Il provider mi fornisce un numero tecnico, alquanto sporco, Google Analytics invece se ne perde probabilmente la metà per strada. Siamo tornati agli inizi del web, in un certo senso, quando il buon andamento di un sito web veniva valutato in altro modo. Oggi lo chiamano Zero-Party Data, come spiega Riccardo Scandellari in questo post: 8 strategie di marketing in un mondo senza tracciamento

Riguardo al futuro del blogging, una riflessione importante arriva da questo articolo di Yoast: The future of blogging in a video-obsessed world (trad. Il futuro del blogging in un mondo ossessionato dai video).
“È impossibile prevedere il futuro, ma è sicuro che i blog non andranno da nessuna parte. Probabilmente avete sentito dire che i blog sono morti da anni. Quando YouTube è diventato un fenomeno, si pensava che i blog fossero finiti. Ma non è così. È ancora qui e probabilmente lo sarà ancora per un po’. Ma i blog sono cambiati. Dieci anni fa, i blog erano come dei diari. Ovviamente, non lo sono più. Se leggete un blog aziendale, non troverete quello che l’amministratore delegato ha mangiato a cena ieri sera. Oggi i blog sono più simili a newsletter digitali. Sono curati, mirati e considerati come contenuti di una strategia di marketing. Ed è esattamente quello che accadrà questa volta. I blog cambieranno. Ancora una volta.
Come cambierà il blogging? La risposta breve è: in molti modi. L’intelligenza artificiale generativa diventerà sempre più popolare, il che significa che lo storytelling diventerà più importante. I blog diventeranno uno strumento per il personal brand di qualcuno, quindi sarà più difficile farsi un nome. […]Condividendo storie personali, esperienze e approfondimenti, potete creare quel senso di autenticità che i lettori desiderano. Inoltre, vi consentirà di instaurare un rapporto di fiducia e, infine, una relazione con i vostri lettori. Il risultato? Un pubblico fedele e un blog di successo.”
La sostanza è che il blog non è morto, non è nemmeno moribondo, ma sta semplicemente cambiando, riportando al centro proprio le storie. E questa al momento mi sembra una buona notizia.

Avevo anche pensato di aumentare la mia presenza sui social media, intensificando lì l’attività, a discapito della scrittura. Ma senza ricorrere alle sponsorizzate a pagamento, sui social media sembra vincere solo l’appartenenza al gruppetto, con lo scambio di like e commenti, spesso copiati e incollati all’infinito, o il tacito accordo ad acquistare il romanzo altrui per ottenere visibilità quando viene pubblicato il proprio. Osservo questi comportamenti da mesi, cerco di comprenderli, ma non sono certa sia questo il modo corretto di arrivare al lettore, quello puro intendo, quello che legge senza secondi fini, se non il mero personale diletto.
In effetti su questo ho letto un interessante considerazione di Riccardo Scandellari: Il valore reale di like e commenti sui social media Like e commenti sui social media sono considerati vanity metrics, misurazioni che possono sembrare impressionanti a prima vista, ma che difficilmente hanno un vero impatto sulle metriche fondamentali. Se esci dal meccanismo di scambio di reazioni, quegli utenti rimarranno ancora tuoi lettori o rivolgeranno la loro attenzione altrove, secondo il proprio tornaconto?
Nel dubbio, per ora ho deciso di rimanere fedele al mio blog e di continuare a coltivare l’amicizia con i miei veri lettori, senza i quali non sarei giunta fino ad oggi. 🙂

Un regalo a richiesta:
un’antologia di storie vere!

Questo regalo mi è stato espressamente richiesto da una nuova lettrice, che mi segue dopo le mie ultime storie vere raccolte e pubblicate sulla rivista Confidenze di questo autunno. Essendo una persona anziana, ha qualche difficoltà a interfacciarsi qui sul blog o raggiungermi sui social media, però mi ha fatto scrivere dal nipote di voler leggere le altre storie vere, quelle degli anni precedenti.
Così mi è venuto in mente di preparare una piccola antologia, soprattutto quando mi sono accorta di aver effettivamente scritto dieci storie vere, anche se una non è mai stata pubblicata sulla rivista per motivi redazionali, il tema non ha trovato posto tra gli argomenti classici, sarebbe stata necessaria una revisione approfondita ma la protagonista ha preferito lasciarla così.
Perciò è diventato un inedito in esclusiva per i lettori del blog! 🙂

Storie vere - Barbara Businaro - copertina

Avendo già preparato questa piccola antologia, da stampare per la lettrice in questione, ho pensato di regalarla anche ai miei affezionati lettori del blog. Sono 45 pagine con le versioni originali delle storie vere (talvolta quelle pubblicate sulla rivista subiscono un ulteriore revisione per la stampa, gli spazi sono sempre molto limitati). L’ho preparata scaricabile gratuitamente per i miei lettori della newsletter, sia in formato EPUB che PDF, così che ognuno sia comodo di leggere dove vuole.
Per la cronaca, ho dovuto rileggermi questo post Come creare un ebook ePUB da un documento Microsoft Word, scritto lo scorso anno, perché di nuovo mi sono dimenticata tutto il processo! 😀
La newsletter con la piccola antologia in regalo verrà inviata in serata, perciò affrettatevi con l’iscrizione perché l’occasione è ghiotta!

E adesso, mandando a quel paese per un giorno la dieta, vado a festeggiare.
Non solo gli 8 anni di webnauta, ma anche i miei, che sono un po’ di più e fatico a contarli, però vanno benissimo così!
Quale desiderio esprimere soffiando sulle candeline?!
Mannaggia, è difficile scegliere… sono davvero troppi!!

Il futuro appartiene a coloro che credono nella bellezza dei propri sogni.
Eleanor Roosevelt

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Comments (28)

IlVecchio

Dic 11, 2023 at 9:04 AM Reply

Auguri al blog e alla mia bellissima amica!
Il tempo è tiranno solo per i sognatori che non si arrendono! : -)

Barbara Businaro

Dic 13, 2023 at 10:56 PM Reply

Sbuffo, borbotto, ringhio anche, ma non mollo! Grazie!! 😀

Minnie

Dic 11, 2023 at 9:33 AM Reply

Buon compleanno a te, al blog, alle storie!! Anche se non commento tanto, ti leggo. Attenderò l’arrivo della mail, perché qualche numero di confidenze proprio non sono riuscita a prenderlo.

Barbara Businaro

Dic 13, 2023 at 10:57 PM Reply

Grazie Minnie! Per gli auguri e perché mi leggi! 🙂

Brunilde

Dic 11, 2023 at 1:22 PM Reply

Buon compleanno al blog e sopratutto buon compleanno a una ragazza che ” ha sbagliato tutto nella vita”: mandami il contatto di quel venditore di auto, che gli devo spiegare un paio di cose….
Te l’ho già detto in diverse occasioni ma sono felice di ripetermi: ammiro la tua energia, il tuo entusiasmo, la forza vitale che ti spinge ad andare sempre oltre. Non ho le competenze per fare previsioni, che ne sarà dei blog, che ne sarà del nostro futuro…
Credo , sempre e comunque, nella scrittura come strumento di creatività, di comunicazione e di confronto, che nessun video su Tik Tok potrà mai soppiantare.
Tu sei riuscita a questo: a creare, a comuncare, a fare rete. Ed è un risultato prezioso, che va al di là del numero di like, o di visualizzazioni.
Il regalo che hai pensato per noi è bellissimo, aspetto con impazienza la mail, perchè credo di essermi persa un numero o due.
Non hai bisogno di nessuna dieta e quindi festeggia alla grande, ti auguro altri mille anni di energia e creatività. Un grande abbraccio!

Barbara Businaro

Dic 13, 2023 at 11:03 PM Reply

Grazie per queste belle parole!! ❤❤❤
Verrò qui a rileggermele di tanto in tanto, quando mi avvolgono i dubbi e le nebbie mi nascondono la direzione.
Però mi piacerebbe proprio vederti spiegare un paio di cose a quel venditore… 😀

Giulia Mancini

Dic 11, 2023 at 9:39 PM Reply

Grazie del regalo, ho appena scaricato l’ePub delle storie vere, bello tu fai il compleanno compreso quello del blog e ci fai pure il regalo, quindi doppiamente grazie
Otto anni sono un bel traguardo che va festeggiato assolutamente. Sul rallentamento dei post pazienza, visto tutto quello che hai realizzato nel corso di quest’anno in cui hai anche ripreso i viaggi (una cosa bella che desideravi). Io penso che quando dedichiamo del tempo a fare ciò che amiamo non é mai tempo sprecato. Un grande abbraccio di buon compleanno

Barbara Businaro

Dic 13, 2023 at 11:17 PM Reply

Se non vivi, non scrivi. Non che dobbiamo scrivere del nostro vissuto, ma le nostre emozioni sono comunque il motore portante delle nostre trame. Almeno per me. 🙂
Grazie Giulia! Il regalo è per i miei lettori, non ci sarebbe nessun blog senza tutti voi!

Darius Tred

Dic 11, 2023 at 10:47 PM Reply

Gran bel post. Brioso. Pirotecnico. Vulcanico.
Peccato solo per quell’enorme errore di battitura alla fine.
Te lo riporto qui, forse lo vedi meglio:

“Quale desiderio esprimere soffiando sulle candeline?!
Mannaggia, è difficile scegliere… sono davvero troppi!!”

Serve l’aiutino? 😉
Intanto… auguri.

Barbara Businaro

Dic 13, 2023 at 11:21 PM Reply

…tu pensa che io ho preso quella frase e l’ho messa su Word per ripassarla al correttore ortografico, che in questo periodo ci vedo pure poco! XD
E poi l’illuminazione: “Pensa alla Darius… cosa vorrà dirmi?!”
Che le candeline sono davvero troppe.
Tzè.
Perché secondo te io metto tutte quelle candeline sulla torta?
Uso le candeline a forma di numero.
E ho solo i numeri 23!! (che anche se li rovesci sono 32 😛 )

Darius Tred

Dic 14, 2023 at 10:43 PM Reply

Te lo dico con il mio “fluent english”: stendinn ovescionnnn! 😀
Hai pensato alla Darius e hai azzeccato l’errore.
Che errore non è…

Barbara Businaro

Dic 15, 2023 at 5:25 PM Reply

Denghiù, denghiù!! 😎
Non è mica per tutti “pensare alla Darius”!

Daniele

Dic 12, 2023 at 8:35 AM Reply

Auguri per il compleanno del blog. Alla fine l’hai creata un’antologia.
Scrivere più contenuti sui social che sul blog non fa per me. Molti dicono di puntare sui video, ma non mi metterei mai davanti a una telecamera, non fa proprio per me. Quindi me ne resto nel blog.
E, come appunto hai letto sul blog di Skande, apprezzamenti, condivisioni, commenti sui social (ma anche numero di persone che ti seguono) contano poco.

Barbara Businaro

Dic 13, 2023 at 11:50 PM Reply

Sì, alla fine ho creato questa piccola antologia. Non ne ero sicura, ma me l’ha chiesta questa lettrice. Il numero 9 non era il massimo, ma poi nella cartella delle storie consegnate in realtà ne avevo proprio 10, anche se una non è stata pubblicata. Ok, mi sono detta, questo è un segno! 🙂
No, niente video per me. Gli unici che mi riescono sono muti! XD

Daniela Bino

Dic 12, 2023 at 10:44 AM Reply

Tanti auguri a te e al tuo blog, che ci tiene compagnia assieme ai racconti pubblicati da Confidenze. Amo molto il tuo modo di scrivere e per questo confido in un futuro brillante esattamente come lo è questo post.
E poi, come tu ben sai, a suo tempo feci una scommessa che mi fruttò una bottiglia di ottimo whiskey scozzese. Sai mai che rilanci anche quest’anno?!
Esprimi il più ardito desiderio soffiando sulle candeline, cara Bibi! La fortuna sorride agli audaci.

Barbara Businaro

Dic 13, 2023 at 11:58 PM Reply

Sarei più che contenta di perdere ogni anno le scommesse con te e regalarti tutte le bottiglie di whiskey scozzese, andandole pure a prendere direttamente in distilleria!! 😀
Grazie degli auguri e di tutti questi complimenti. Il più ardito dei desideri dici… devo pensarci bene.
Quelle pubblicate su Confidenze sono storie vere comunque, e ci tengo a distinguerle bene dai racconti visto che le storie vere mi costano almeno il triplo della fatica. 🙂

Sandra

Dic 12, 2023 at 6:46 PM Reply

AUGURIIIIII In ritardo causa malanni di stagione, eccomi per questo 8° e felicissimo B DAY.
E a proposito di felicità, che bello leggere sul finale di questo post tanto ricco che è stato un anno felice, la fatica che tende a momenti belli, appaganti e “nostri” ha un senso, perché la felicità si costruisce e passo dopo passo, mattone su mattone.
I blog non sono morti, non il tuo, di sicuro, che raccoglie consensi e lettori tutti qui a fare il tifo e augurarti altri 80 anni di celebrazioni stellari.

Barbara Businaro

Dic 14, 2023 at 12:03 AM Reply

Nonostante tutti gli alti e i bassi, questo è stato un anno felice, calcolando la media. 😉
Tendo a dimenticarmi tutto quello che ho già fatto, ma l’agendina è lì a rinfacciarmelo prontamente. Non so comunque dire se la felicità si costruisce a mattoni o è uno stato che scegliamo, allenandoci a tenere in considerazione solo le cose buone, lasciando le cattive (e le cattiverie altrui) in un angolo. Comunque richiede allenamento, costante.
Grazie per il tifo! E che siano banditi i malanni dai compleanni! (ho pure fatto la rima 😛 )

Grazia Gironella

Dic 13, 2023 at 6:05 PM Reply

Tanti auguri, al tuo blog e a te che riesci a giostrarti così bene tra i tuoi interessi. La vita chiama, e spesso la scrittura e la presenza in rete devono cedere il passo. Sul futuro del blog, chissà. I blog sono quasi spariti dal mio quotidiano, e non scrivo nemmeno sul mio; ma sta diminuendo anche la mia frequentazione di YouTube, che pure ho apprezzato tanto. Ho un po’ l’impressione che ci siano sempre cose più sostanziose da fare. Il tuo blog comunque resta curato e molto vivo, perciò complimenti, a prescindere dalla frequenza di pubblicazione. 🙂

Barbara Businaro

Dic 14, 2023 at 12:12 AM Reply

Grazie per gli auguri Grazia! A me spiace non leggerti più, non riesci a farti scappare un post sul tuo blog, di tanto in tanto? 🙂
La vita chiama, lo capisco bene. Cerco di approfittarne e scrivere, finché posso, che il futuro è incerto per tutti.
Sul blog curato, beh io ci vedo tutti i difetti del mondo, tecnicamente parlando. Ma l’importante è che sia raggiungibile e leggibile.

Marina

Dic 13, 2023 at 6:06 PM Reply

Contare gli anni del blog è una cosa che vedo fare a tutti ed è bello festeggiare anche la nascita di uno spazio al quale teniamo. Io, però, non lo faccio, perché esattamente non so da quando fare partire il mio Taccuino, essendo stato ripescato da una vecchia impostazione che poi ho modificato. Credo siano otto anche i miei di anni, considerato il vero incremento di post, commenti e lettori fedeli risalenti al 2015 più o meno.
Auguri al blog e auguri a te, dunque (li ufficializzo anche da qui): hai fatto tante cose in un anno. Potevi farne di più? Non importa, la qualità è comunque garantita e l’importante credo sia questo.
Il blogging cambia? Non so se mi adeguerò, in fondo tratto il mio blog come una parentesi lieta delle mie giornate e non voglio trasformarlo in niente di più. Convivere bene con ciò che si ha e si è costruito, anche se questo comporta un rallentamento del passo, questo è il segreto (il mio, perlomeno).
Grazie per l’Antologia, un gradito regalo (mi piace molto la copertina): ma se è il tuo compleanno, non dovremmo farne noi uno a te? 😉

Barbara Businaro

Dic 14, 2023 at 9:53 AM Reply

Diciamo che l’antologia è per il compleanno del blog, non potendovi offrire una torta per festeggiare, vi offro un’antologia da gustare (spero almeno) in altra maniera. 😉
E’ comunque un ringraziamento verso i lettori che, passando di qui, tengono vivo il blog, ecco.
Otto anni anche per il tuo blog, allora possiamo dire che io, te e Luz siamo blogger-coetanee! 😀
Chissà che prima o poi non si riesca di festeggiare davvero insieme in presenza!

Luz

Dic 13, 2023 at 7:28 PM Reply

Otto anni sono tanti (anche se passano in fretta, già) e sono stati davvero ricchi di cose che hai realizzato.
Il mio blog a fine gennaio ne compirà nove, insomma, questo posticino è nato quasi un annetto dopo e quanto abbiamo fatto, Barbara, spinte dalla passione per la scrittura e la condivisione.
Mi incuriosisce il futuro dei blog, fa pensare che l’AI si ricaverà un suo posto anche in questo ambito. Io vorrei poter utilizzare più funzioni, ma blogger è davvero basico e un trasferimento su altra piattaforma impegnativo. Per ora resto così, come tanti di noi che ci frequentiamo su questi spazi, vivo l’angolo scrittorio come una pausa bella e piacevole della giornata e nello stesso tempo è uno spazio in cui costruire, dunque sempre in fieri.
Augurissimi, allora! A te, al tuo blog, e grazie per la pubblicazione.

Barbara Businaro

Dic 14, 2023 at 9:58 AM Reply

Otto anni sono tanti, a volte mi sembrano davvero volati, ma quando inizio ad elencare cosa ho realizzato in quegli otto anni, no, sono stati davvero densi.
Ho quasi la sensazione di aver realizzato di più in questi otto anni, con il blog, con la scrittura, con My Peak Challenge, con me stessa, che né gli altri dieci o addirittura quindici anni precedenti!
Per quanto riguarda il blogging, l’AI sta già scrivendo in alcuni blog aziendali e professionali. Con pessimi risultati. Se già prima certi articoli sembravano uno la fotocopia dell’altro, ma quanto meno c’era un intervento umano e qualcuno riusciva a distinguersi, ora comincio ad osservare un certo “appiattimento”, ancora più fuffa e zero idee. Perché l’AI non può, almeno a questo stadio, generare nuove idee, può solo compiere elaborazioni evolute su dati già esistenti. Ma non ha fantasia.
Perciò credo che, se non ci saranno altri sviluppi (ma in quel caso sarebbero pure pericolosi… e già diversa letteratura di fantascienza ci ha mostrato i rischi connessi), alla fine anche l’AI si sgonfierà, come qualsiasi altra bolla speculativa tecnologica. I blogger, quelli veri, valgono di più. 😉

paola sposito

Dic 15, 2023 at 1:00 PM Reply

Sono contenta di essermi imbattuta nel tuo blog che trovo veramente splendido. Leggo che in questi otto anni sono parecchie le esperienze che hai fatto e tante le storie che hai raccontato (che ho appena iniziato a leggere) e anche se la frequenza di pubblicazione si è ridotta noto che la qualità resta sempre alta. Le storie o i racconti contenuti in un blog, siano essi di pura fantasia o plasmati su fatti reali, devono lasciare a chi legge delle sensazioni, delle emozioni: quindi meglio la qualità sicuramente. Tanti auguri a te ed al tuo blog e grazie per il regalo.

Barbara Businaro

Dic 15, 2023 at 5:34 PM Reply

Grazie a te Paola per essere qui a leggermi! 🙂
Sono molto esigente con me stessa, a volte troppo, per questo cerco di curare il più possibile quello che scrivo. Poi sono curiosa e quando scrivo di un romanzo letto rischio di non chiudere mai il post perché mi perdo nelle ricerche, sulla biografia dell’autore, sugli aneddoti della sua vita oppure sulla trama della storia, i luoghi citati, e così via. Ecco perché recensisco solo i romanzi che davvero mi hanno colpito. In quanto ai miei racconti, se non mi emoziono io nello scriverli, no, non va. Ci devo credere per prima, sennò non mi diverto a scriverli. E non si può scrivere senza un minimo di gioia nel farlo. 😉

Marco Amato

Dic 25, 2023 at 10:55 AM Reply

Concluso anche questo natale lavorativo, torno a guardare cosa succede e cosa è successo nel mondo. E fra le cose successe sul pianeta terra, dovendo dare delle priorità, non potevo non farti gli auguri e i complimenti, per il blog, per l’attitudine, per questa tua vita magmatica fra schemi e gioiose follie. Otto anni sono tanti e sono anche pochi, ma almeno mi conforta la tua determinazione nell’andare avanti.
Tanti auguri di buon compleanno e visto il giorno in cui scrivo, anche auguri di buon natale. XD

P.s. In questo post, l’unica cosa che stride come unghie sulla lavagna è quel tuo dire: “bozza di romanzetto”. Romanzetto? Non sminuire, anzi, rilancia con forza, scrivilo e dai vita danzante alle immagini di sogni che desideri.

Barbara Businaro

Dic 26, 2023 at 4:43 PM Reply

Grazie per gli auguri Marco, di compleanno e anche di Natale! 🙂 (che sono stata parecchio in corsa anch’io col lavoro, il nuovo racconto da scrivere – finito giusto in tempo – e il pranzo da organizzare quasi all’ultimo minuto, tanto da avere ancora dei regali da incartare e consegnare nei prossimi giorni 😛 )
Grazie anche per i complimenti, che qualcuno – chissà chi – mi ha insegnato ad apprezzare, lasciando da parte modestia e diffidenza.
Mi prendo anche volentieri la tirata d’orecchi sul “romanzetto”. Ho imparato a mettere in evidenza il nome dell’autore sulle copertine, imparerò anche a non chiamarlo più “romanzetto”. XD

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