Una bellissima valigia acquamarina - Let's fly with fantasy

Una bellissima valigia acquamarina

Sabato mattina assolato in centro città, con tutti i patavini che si riversano tra la pedonale e le piazze per lo shopping di primavera. Entro in un negozio di borse, che finalmente mi sono decisa di acquistare una valigia rigida per il bagaglio a mano. Perché quella che mi hanno regalato sei Natale fa col cavolo che è una valigia da bagaglio a mano, devono aver confuso centimetri con pollici o che so io.
Reparto valigie occupato, attendo in un angolo il mio turno. Un’altra commessa mi scorge e inizia a darmi qualche indicazione, per poi avvicinarsi a mostrarmi i vari prodotti quando gli altri acquirenti se ne vanno a mani vuote. Sono lì che sto parlando, ed entra una di quelle signore Lei-non-sa-chi-sono-io e col suo biondo platino finto mi interrompe, guardando direttamente solo la commessa.
“Scusi, solo una domanda.” Non dovrebbe chiedere scusa a me, invece che alla ragazza?! “Ma la valigia quella con la tartaruga non c’è più?”
La signorina le sorride gentile. “Quella col guscio? No, mi sembra sia fuori produzione da quattro anni.”
“Ma a mia figlia gliel’hanno regalata l’anno scorso. Volevo prenderle quella più grande e fare il set.” Il tono è abbastanza piccato.
La commessa cerca di essere cortese. “Mi spiace, ma davvero sono quattro anni che qui non le teniamo più.”
“Ah, ma voi lo fate apposta! Così uno o si fa il set completo subito oppure niente…bravi bravi.” La bionda improbabile, con i suoi occhiali griffati, un paio di litri di profumo e una tintarella sospetta a metà marzo, imbocca l’uscita senza nemmeno salutare.
La ragazza ci rimane male. Io rido, pensando all’ignoranza di certa gente, che se la prende facilmente col più debole, l’ultimo anello della catena, ma mai con l’amministratore delegato o la direzione marketing. Guardo la commessa, ancora scossa. “Dai su, capitano anche a me i clienti stronzi. Sorridi. La tua giornata non sarà mai triste come la loro intera vita…”
PS. Ho una bellissima valigia color acquamarina che mi spiacerà usare tanto è bella. 😉

 

Ho commentato così, con questa breve esperienza fresca di giornata, il post di marzo L’eco #1 di Marina Guarneri, dedicato proprio ai fatti curiosi che ci accadono talvolta, piccole storie che si fissano nella nostra mente e, per noi scribacchini, anche nei nostri taccuini. “Momenti scritti, che avrebbero le potenzialità per diventare dei racconti” come li definisce Marina. Quel sabato in centro mi ero imbattuta in questa scenetta, che riverberava ancora nella mia mente perché sembrava tratta da un film dei fratelli Vanzina.
La risposta di Marina, lei non lo sa, ha innescato il prosieguo della narrazione: “Vengono fuori spontaneamente personaggi che non hai bisogno di inventarti: sono là, con quelle caratteristiche, che devi solo osservare e memorizzare. Pensavo se anche la ragazza avesse descritto questo episodio: che bel personaggio saresti tu!”
Già. Che personaggio sarei stato io?!
Let’s fly …with fantasy!

 

Questa mattina tutte le pazze vengono da me in negozio. Detesto lavorare di sabato, un sacco di gente che ti fa perdere tempo e poi non compra nulla. Se va bene, ripassano in settimana, altrimenti non li rivedi più e la borsa che hanno toccato qui l’acquistano scontata su Amazon.
Avevo appena cercato di vendere uno zainetto in pelle ad una giovane coppia, lui accomodante, lei no, non le piaceva il colore, la fattura, le cerniere, troppo grande, poche tasche… ma allora, dico io, perché me lo hai fatto togliere dallo scaffale, se poi quello blu oltremare è uguale preciso a quello rosa pesca che già avevi preso in mano, girato e rigirato?
Lo stavo rimettendo a posto, che mi si è avvicinata un’altra cliente indecisa, la solita quarantenne che si veste come la figlia pensando di rimanere giovane. Bel colore di capelli, un biondo sicuramente naturale, ma almeno mettici un po’ di balsamo ciccia!
Cercava una valigia da bagaglio a mano e si vedeva che non ci capiva poi molto, a parte le misure obbligatorie delle compagnie aeree. Stavo spiegando la differenza dei nostri due modelli base, quando entra una vecchiarda tutta chic dalla porta, punta diretta a noi in una nuvola di Dior e senza tanti preamboli mi interrompe secca. “Scusi, solo una domanda. Ma la valigia quella con la tartaruga non c’è più?”
Guardo l’altra signora, implorandole pazienza con un sorriso, e la vedo invece che si gira dall’altra parte sogghignando. Mah!
Conto fino a tre e rispondo alla stronza con gli occhiali di Gucci. “Quella col guscio? No, mi sembra sia fuori produzione da quattro anni.”
Anzi, probabilmente sono anche sei anni, dato che teniamo i prodotti fino ad esaurimento scorte mentre l’azienda produce già le nuove serie. Quindi è un bel po’ che non passi da questo negozio, cara. Cerco di mantenere un’espressione plastica di cortesia, senza lasciar passare i miei pensieri profondi.
Questa prosegue stizzita, come se l’avessi offesa nei sentimenti. “Ma a mia figlia gliel’hanno regalata l’anno scorso! Volevo prenderle quella più grande e fare il set!”
Bella mia, a tua figlia avranno regalato un fondo di magazzino preso chissà dove, non certo nei negozi di catena. Ma il cliente ha sempre ragione, anche quando ha torto marcio. “Mi spiace, ma davvero sono quattro anni che qui non le teniamo più.”
Agita le mani in aria incazzata. “Ah, ma voi lo fate apposta! Così uno o si fa il set completo subito oppure niente…bravi bravi!”
E se ne va fuori senza nemmeno salutare, scuotendo la testa verso il marito che l’attendeva all’uscita.
Bravi bravi? Ma che c’entro io, scusaaaaaa?!
Potevi anche venirci subito in negozio a cercare l’altra valigia per fare il set coordinato, nemmeno costassero miliardi i nostri prodotti! Al collo portava un catena d’oro che vale quando quattro mesi del mio stipendio e si preoccupa di una valigia di plastica?!
“Ma è possibile?” esclamo a voce alta senza nemmeno accorgermene.
Vicino a me, la signora biondina si lascia andare ad una risata a lungo trattenuta. La osservo scioccata, cosa ci sarà da ridere, dico io?!
“Dai su, capitano anche a me i clienti stronzi. Sorridi. La tua giornata non sarà mai triste come la loro intera vita…”
Mi mancava pure la cliente zen oggi. E sono solo le undici.

 

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Comments (27)

Nadia

Mag 02, 2019 at 8:24 AM Reply

Fantastica!
Da ex commessa mando un bacio a tutte le clienti ossigenate griffate convinte di avere glamour.
Deliziosa la valigia acquamarina, ma dimmi dove te ne vai di bello?

Barbara Businaro

Mag 02, 2019 at 9:52 AM Reply

In volo con le ali della fantasia, no? 😉

Sandra

Mag 02, 2019 at 9:29 AM Reply

“Dai su, capitano anche a me i clienti stronzi. Sorridi. La tua giornata non sarà mai triste come la loro intera vita…”
Questa frase è una chiusa bellissima nonchè parole vere da farsi stampare sui biglietti da visita da distribuire ai tipi così.
Happy Fly!

Barbara Businaro

Mag 02, 2019 at 9:54 AM Reply

Eh, ero davvero molto zen quel giorno. Era la prima giornata di primavera assolata, il Prato era bellissimo e profumato dei primi fiori, le pedonali piene di gente a passeggio. Ero in pace col mondo e con i clienti stronzi. 😀

silvia

Mag 02, 2019 at 9:29 AM Reply

Anch’io tra i tanti lavori di gioventù ho fatto pure la commessa. Non c’è niente da fare, la gente è proprio così. Solo che c’è chi è stordito ma gentile e chi, invece, è pure cafone.
Bel racconto. 😉

Barbara Businaro

Mag 02, 2019 at 9:55 AM Reply

Stordita ma gentile, eccomi qua! 😀

Darius Tred

Mag 02, 2019 at 9:38 AM Reply

“Segnati il nome” disse il direttore.
Il tecnico inarcò il sopracciglio dopo aver osservato la scena ripresa dalla videocamera di sorveglianza. Che razza di nome doveva segnarsi? Stava solo mettendo a punto il nuovo impianto alla sede centrale dopo aver passato le settimane precedenti a installare le nuove videocamere in tutti i punti vendita. Si era accorto di avere il direttore alle spalle ma non aveva fatto caso alla scena ripresa. “Valigia”, “tartaruga”, “produzione”. Quelle erano le uniche parole che aveva afferrato prima di regolare l’audio. Dopotutto, era concentrato sul suo portatile per definire le ultime impostazioni.
Il direttore, invece, la scena l’aveva seguita fin dall’inizio, a quanto pareva.
“Quale nome, scusi?”
“Il nome di quella commessa” rispose lui senza distogliere lo sguardo dall’inquadratura.
Se non li sai tu i nomi dei tuoi dipendenti – pensò il tecnico – dovrei saperli io? Facciamo che mi segno i numeri sul video perché…
“Al massimo posso dirle il punto vendita. Mi lasci solo rivedere l’elenco delle videocamere e dei codici” disse il tecnico dando seguito al suo pensiero. “Però dovrei ricordarle che potrebbero esserci problemi di privacy…” aggiunse imperterrito.
“Oh, non ti preoccupare” disse il direttore. “Quella commessa è stata molto brava. Avrà una promozione. Lei non saprà il motivo, ma io sì. Sono poche le commesse che al sabato riescono a essere cortesi con clienti così stronze…”
Il tecnico tornò con lo sguardo alla videocamera. Osservò la commessa intenta a mostrare una valigia color acquamarina a una seconda cliente dall’aria più raggiante, la classica cliente che compra una valigia per partire il giorno dopo. Chi delle due era più fortunata?

P.S.: eco dell’eco… ;-P
P.P.S.: non vorrai mica andare in giro con una valigia così nuova, spero… Piazzaci un bell’adesivo di Webnauta, con tanto di http://www... 😀 (ma cosa te lo dico a fare…)

Barbara Businaro

Mag 02, 2019 at 9:57 AM Reply

L’eco dell’eco è stupenda! Grazie di averla aggiunta!
PS. A volte un capitano deve viaggiare in incognito… 😉

Marina

Mag 03, 2019 at 10:17 AM Reply

Echi a quatro mani! 😉

Barbara Businaro

Mag 09, 2019 at 10:22 PM Reply

Il top del top sarebbe un eco a sei mani! Manca la parte della signora inopportuna. Chi vuole provarci? 😀 😀 😀

Alessandro Blasi

Mag 02, 2019 at 11:14 AM Reply

Eheh… per me queste sono “Storie di tutti i giorni!”.
Sai bene che lavoro faccio e segui le mie vicende anche tramite le mie vignette… clienti così sono all’ordine del giorno e, quando capitano per errore clienti tranquilli, sembrano dei veri e propri marziani!!

Complimenti … divertente e pieno di spunti per nuove vignette!!

Barbara Businaro

Mag 02, 2019 at 11:27 AM Reply

Si Alex, tu mi fai morire con le tue vignette… mi chiedo sempre: “Ma gli sarà mica entrato un cliente davvero così??”
Quando la realtà supera la fantasia. Come l’ultima, la riporto qui sotto.

Alessandro Blasi

Mag 02, 2019 at 11:36 AM Reply

Purtroppo sì, entrano persone con le richieste più disparate… compresa questa con le lenti anti raggio ultravioleNti (ultravioletti), le lenti fotoRomantiche (fotocromatiche) e tutte quelle che hai letto nei vari post su facebook o sul sito. Quelle che non sono capitate direttamente a me, poche in realtà, sono accadute a colleghi e me le hanno passate per farne vignette!!

Giulia Mancini

Mag 02, 2019 at 12:33 PM Reply

eh serve tanta pazienza. Bellissima quella valigia fa venir voglia di andare in vacanza!
p.s. questo post mi sembra di averlo già letto…comincio a dare i numeri io o è possibile?

Barbara Businaro

Mag 02, 2019 at 1:13 PM Reply

No, il post è pubblicato qui nel blog oggi, ma forse hai letto il primo pezzo come commento nel blog di Marina. 😉

Tiade

Mag 02, 2019 at 1:31 PM Reply

Chi ha fatto la commessa potrebbe davvero scriverci un’enciclopedia.
-Quelle che aprono i cassetti delle scorte non prezzate.
-Oh yeah.
-Quelli che vengono con la segretaria e non ti parlano.
-Oh yeah.
-Quelle che “la taglia la so io”, salvo poi tornare a litigare perché non va bene.
-Oh yeah.
-Quelle che ti riportano l’intimo “usato” per cambiare il colore.
-Oh yeah.
-Quelle con la pelliccia di ocelot beccate a fregare una camicia da cinque euro.
-Oh yeah.
-Quelle che “mi venda la sua giacca”.
-Oh yeah.

La storia infinita 🙂

Barbara Businaro

Mag 02, 2019 at 3:06 PM Reply

Mamma mia, inorridisco! No, scene di questo genere non le ho mai viste. Forse perché sono figlia di un sarto che mi ha insegnato il massimo rispetto per le commesse (che gli portavano gli abiti da allargare, stringere, accorciare, ecc.) e il loro lavoro, sempre col sorriso, anche nei giorni tristi. E se mettessimo un periodo di stage obbligatorio come commesso in un negozio, prima della maturità? 😉

Tiade

Mag 04, 2019 at 10:22 AM Reply

Ti assicuro che son tutte memorie originali. Quello che veniva con la segretaria per “conferire” con le commesse al posto suo perché lui non si degnava era un notissimo attore dei tempi andati che non avrebbe potuto fare “il corazziere”.
Quella che apriva tutti i cassetti era una moglie che non posso identificare per vari motivi.
Tutta roba originale.

newwhitebear

Mag 02, 2019 at 5:42 PM Reply

Due versioni spettacolari dello stesso episodio visto da due angolazioni diverse.

Barbara Businaro

Mag 02, 2019 at 6:28 PM Reply

Saranno davvero due angolazioni diverse? Oppure la seconda è solo come mi vedo io da fuori? 😉

newwhitebear

Mag 13, 2019 at 4:18 PM Reply

per me sono due visioni diverse anche se chi scrive è la stessa penna.
O.T. sto leggendo le gesta della tua eroina della Gabaldon… si consola in fretta la nostra Claire 😀

Barbara Businaro

Mag 14, 2019 at 7:30 PM Reply

Avevo letto infatti che avevi iniziato la saga Outlander. Beh, a difesa di Claire, posso dire che difficilmente si può resistere ad uno scozzese… 😉
“Un Highlander tutto in ghingheri è già di per sé un gran bello spettacolo: qualunque Highlander, per quanto vecchio, brutto o storpio. Un giovane Highlander alto, dritto e d’aspetto niente affatto sgradevole, per giunta a quella distanza ravvicinata, è una visione addirittura mozzafiato.
I folti capelli d’oro rosso, ben spazzolati, formavano una lucida onda che lambiva il colletto di una bella camicia di batista con il davanti a piegoline, le maniche a sbuffo e i polsini ornati di merletto uguale a quello che bordava i jabot inamidati sul petto, fermati da una spilla di rubino.
Il suo tartan era a vivaci quadri color cremisi e nero, che spiccavano tra i più dimessi toni di verde e bianco dei MacKenzie. Lo scialle fiammeggiante, assicurato da una rotonda spilla d’argento, gli ricadeva dalla spalla destra in un aggraziato drappeggio che, interrotto da una cintura borchiata d’argento, continuava in uno strascico ben oltre i polpacci fasciati da calze di lana, e gli arrivava fino agli stivali di pelle ornati da fibbie argentate. Spada, pugnale e sporran in pelo di tasso completavano l’insieme.
Alto ben oltre il metro e ottanta, con le spalle larghe e i lineamenti decisi, era lungi dal ricordarmi il sudicio stalliere a cui ero abituata… e lui lo sapeva. Piegando cavallerescamente il ginocchio, mi fece un impeccabile inchino, mormorando: «Ai vostri ordini, Madame», con gli occhi luccicanti di malizia.”

Diana Gabaldon, Outlander – La straniera, traduzione di Valeria Galassi

newwhitebear

Mag 14, 2019 at 9:43 PM

La straniera è in lettura in questi giorni 😀 E quel passo me lo ricordo.
All’inizio smaniava per tornare nel suo mondo ma poi…
Rimasi un po’ sorpresa dal fatto che non mi sentivo nemmeno imbarazzata…
La Straniera

Esito dopo un momento di passione di jamie e Claire dopo la battaglia coi razziatori

Marina

Mag 03, 2019 at 10:20 AM Reply

A parte il colore FANTASTICO della valigia, come ti sei sentita nei panni della commessa? Direi alla grande, vista la credibilità dell’intera scena. Abbiamo pure il direttore… qui ci scappa un bel racconto, eh! 😉

Darius Tred

Mag 03, 2019 at 2:17 PM Reply

Ci vorrebbe un bel contest. Un contest serio come quelli di Webnauta…
Mica quella ciofecata della Dea dove vincono i soliti (ig)noti…
…purtroppo il capitano è andato in vacanza.

E ci ha mollati tutti qui.
Alla deriva.

Barbara Businaro

Mag 09, 2019 at 10:35 PM Reply

Macché deriva! Eravate in navigazione controllata dal fido Nostromo. Ho anche letto i commenti via mail nei percorsi in taxi, ma non c’era tempo per scrivere. Immaginatevi un criceto impazzito che corre per ogni angolo di Edimburgo, dove appena si vede un braccialetto o il logo sulla maglia o la bandiera o il cappellino, qualcuno dietro di te esclama “Are you a peaker?” “Yes, where are you from?” e giù abbracci a valanga! E foto, tantissime foto. Abbiamo giga di foto e i computer che frullano in queste ore. Da quando l’ho acceso, non smette. E ho il cuore che scoppia, oltre ad aver finito il pallet di fazzoletti che avevo ordinato per tempo.
PS. La valigia è tornata sanissima, nonostante al ritorno abbia anche fatto il giro in stiva. Quasi quasi… vado subito a prendermi l’altra per fare il set! 😀 😀 😀

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