L'incomprensibile caso delle 3 di notte. Svegliarsi sempre alla stessa ora, cosa sarà mai?

L’incomprensibile caso delle 3 di notte

Sto correndo per le strade cittadine alle prime luci del mattino. Indosso le mie fedeli scarpe da running, i pantaloncini a mezza gamba e una maglietta leggera, di quelle ad asciugatura rapida. Respiro a pieni polmoni, quasi senza sforzo. Una brezza fresca accompagna i miei movimenti fluidi tra le strette vie di una città stranamente deserta. Ma non sono davvero sola. Attorno a me, chi più avanti nel percorso e chi invece alle mie spalle, ci sono altri sportivi, ognuno al suo passo. Qualcuno mi ha già superato con uno scatto feroce. Qualcun altro, me ne accorgo ora, si mette al mio fianco. Alto e ben piazzato, capelli e occhi scuri, ciuffo malandrino che ricade sulla fronte. Potrebbe benissimo accelerare la corsa e lasciarmi lì, ma volutamente decide di mantenere la mia stessa andatura e chiacchierare. Di tutto e di niente. Ci siamo già incontrati, abbiamo degli amici in comune, anche se non c’è mai stata occasione di approfondire l’amicizia, e quella strana corrente che avverto tra i nostri corpi.
Dopo un tempo troppo breve, siamo arrivati. Per lo meno il mio giro finisce qui, in questa piazzetta all’ombra di un vecchio salice. Lui potrebbe proseguire il suo allenamento, ma si ferma, proprio con me. Terminiamo anche le parole, mentre il silenzio si carica di aspettativa.
Si avvicina sempre di più con uno sguardo ipnotico e un sorriso invitante. Le sue spavalde intenzioni chiaramente espresse da quella mano che mi afferra per la vita e mi attrae verso di lui, i nostri visi sempre più vicini, i nostri respiri confusi…
Puff. Tutto svanisce nel buio. Che è? Chi è stato? Dove sono?

Sognare di correre all’aperto, con i runner veri, dopo aver terminato una sfida di corsa di trenta giorni, trenta minuti ogni giorno, al chiuso. Sogghigno muta, le palpebre ancora serrate. Il mio cervello non è che abbia lavorato chissà quanto di fantasia, anche se quel lui lì proprio non lo conosco, il suo volto non è in rubrica, accidenti all’inganno della fase REM.
Gli occhi cisposi mi restituiscono i contorni sfocati della mia camera da letto, immersa nell’oscurità. Dentro di me sbuffo, ma fuori non ho la forza per nulla. A fatica ritrovo la mia mano sinistra per guardare l’ora sul braccialetto al polso. Sconcertata, per l’ennesima volta osservo quel numero. Le 3.02 di notte. Considerato che sono già due minuti che impreco mentalmente, mi sono sicuramente svegliata alle 3.00 in punto, di nuovo. Cosa mi ha svegliato stavolta? Resto ferma nel silenzio ovattato della casa. All’esterno sembra tutto tranquillo. Il temporale che scuoteva gli infissi ieri sera è passato, nemmeno la grondaia goccioleggia più. Il frigorifero in cucina ronza con la sua solita flemma. La sveglia in salotto ticchetta indisturbata, i suoi battiti giungono smorzati. Rumori ai quali il mio cervello è comunque abituato, niente altro in aggiunta che possa averlo allertato nel sogno e decidere di spegnere la visione in prima persona. Umph.
Cerco di ritrovare l’energia interiore per scuotere i muscoli delle gambe. Svegliarmi quel tanto per muovermi fino al bagno e poi fino alla cucina, per una sorsata d’acqua, ma non così troppo vigile, per riuscire a riprendere il sonno dei giusti subito dopo. Ci sono ancora tre ore prima del cicaleccio fastidioso del nuovo mattino, la chiamata alle armi del giorno di lavoro. Ho bisogno di tutti quei minuti, non posso sprecarli. Per una frazione di secondo penso che questa cosa della sveglia alle 3 di notte spaccate deve avere un significato, ma non so quale.
Succede spesso di alzarmi così. Anzi, direi che quando mi desto all’improvviso di notte, pure se per differenti motivi, fisiologici o estranei, è sempre in questo stesso orario. Ogni volta mi sorprendo di questa casualità, mi incute anche qualche timore, quasi fosse un sortilegio.
La razionalità spiega il fenomeno con l’abitudine: cenare allo stesso orario predispone anche il sonno con la medesima cadenza, così di seguito la digestione e la necessità di maggior idratazione al termine del processo, generando la sete che avviso al risveglio brusco. Una motivazione puramente fisica quindi, ordinaria e banale. Niente di preoccupante.
La statistica però osserva che le mie abitudini non sono poi così consolidate. Tra gli impegni in palestra e gli appuntamenti tardivi, l’agitazione della settimana lavorativa e il relax del weekend, riesco a sedermi a tavola la sera in un intervallo di un’ora e mezza. Se poi consideriamo la variabilità tra una cena frugale e leggera contro piatti elaborati e ricchi di calorie, anche lo stomaco si trova con diversi carichi di lavoro. Se ho mangiato troppo poco, si mette pure a protestare, lanciando ingiuriose lamentele, con tanto di eco lungo l’esofago, costringendomi a uno spuntino di mezzanotte per riuscire ad acquietarlo e finalmente dormire in pace. Non può dunque essere lui il responsabile del risveglio preciso alle 3 di notte.
Questo strano caso non è nemmeno associato ai sogni. Non sempre mi sveglio nel bel mezzo di una proiezione onirica. Talvolta il mio sonno è limpido anche senza essere profondo, dipende dalla stanchezza muscolare. Gambe e braccia richiedono il ristoro dell’immobilità, i muscoli devono ricostruirsi dopo un intenso allenamento e in poco tempo mi trovo serena e addormentata. Sono le mie notti migliori.
Qualcuno sostiene pure, ma io dissento categoricamente, che avrei una tendenza a russare, sbuffare e borbottare, cambiando posizione pure seccata. Tento di parlare mentre dormo ma, per fortuna mia, non si capisce niente di quel che sto blaterando, altrimenti chissà quali segreti svelerei. Potrebbe essere pure il mio subconscio che sta dettando storie bellissime, però svaniscono nel nulla al primo risveglio. Peccato.
Nonostante questa variabilità nel mio riposo, se è una di quelle nottate in cui mi alzo all’improvviso, una sola volta, il display dell’orologio mostra sempre quella cifra. Può capitare che non mi addormenti facilmente, quando i pensieri si rincorrono, vanno a caccia delle pecorelle che dovrebbero saltare lo steccato e non c’è verso di fermarli senza l’ausilio di una camomilla doppia, un digestivo, un sorso di whisky. Può capitare pure di anticipare il buzz della sveglia di qualche secondo al mattino, sperando di poter godere degli ultimi cinque minuti di ristoro consapevole e invece no. In quel caso, la mano piomba pesante sul pulsante di spegnimento, con notevole disappunto. Ma se il risveglio è nel bel mezzo della notte, non ho alcun dubbio sull’orario, lo cerco nei diversi orologi di casa solo per confermare la regola.
Intanto continuo a chiedermi l’origine di questo strano fenomeno.
Mentre girovago per casa mezza addormentata, nella mia mente suonano un paio di note, una melodia al piano lontana nel tempo, l’intro di una canzone dance, per errore o per preferenza la associo a quella serie televisiva di misteri irrisolti e sconosciute presenze. Si tratterà di un X-Files? Un’alterazione nel campo elettromagnetico in cui è immersa la camera da letto, l’edificio o il quartiere? Un richiamo proveniente da un universo parallelo attraverso una porta intradimensionale temporizzata alle 3 di notte? Una specie aliena, piuttosto maleducata a dire il vero, che tenta un contatto a un orario così infame? Restando più sul tradizionale, uno spirito dispettoso in cerca della mia attenzione, per chissà quale affare da sistemare nel mondo dei vivi? Oppure, come minacciavano i nostri nonni, qualche defunto che mi sta tirando i piedi per vendetta? Forse sta cercando di darmi una sequenza vincente al lotto? Quale altro numero devo mettere oltre a questo 3? Quali forze oscure si muoveranno nella penombra, visto che qui non abbiamo animali domestici? Se invece le 3 di notte fosse l’ora delle streghe? Visto che nei tempi moderni la mezzanotte si raggiunge facilmente al termine del film in prima serata, non sarà mica che le fattucchiere hanno spostato in avanti la loro fascia di attività? Comunicazioni non ne ho ricevute. Se fosse un troll impertinente? Perché i troll esistono e ti rubano i calzini, l’ho già detto. Gironzola per la stanza importunando il mio sonno, ma nell’attimo in cui mi sveglio, svanisce per magia? Finora i calzini però sono tutti al loro posto. Magari non gli piacciono le fantasie. Un troll con ai piedi le ciambelline fucsia non fa proprio una bella figura…

 

 

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Comments (22)

Grazia Gironella

Lug 06, 2023 at 9:40 AM Reply

Mi capita spesso di svegliarmi alle 3 (diciamo tra le 2:50 e le 3:10). Vengo assalita da centomila pensieri tetri e pesanti, uno dopo l’altro anche senza che ci sia un nesso, e non c’è verso che io riesca a indirizzare la mia coscienza verso qualcosa di positivo. Per fortuna alla fine riprendo sonno. Comunque ho letto da qualche parte, ma non ricordo i dettagli, che le 3 sono una specie di punto di svolta nel processo del sonno, una boa tra il tratto di sprofondamento in un Altrove e quello in cui si riprende la via verso il risveglio, e questo lo rende una specie di dark time of the soul. Niente di scientifico, ma… chissà.

Barbara Businaro

Lug 07, 2023 at 1:25 PM Reply

Svegliarmi a causa di pensieri pesanti no, semmai non riesco proprio ad addormentarmi se ho dei pensieri in circolo, in alcuni periodi ho proprio dovuto ricorrere a farmaci. Ma era prima di tornare alla buona e sana attività fisica, quella è sempre la miglior soluzione.
Sul risveglio notturno c’è una notevole letteratura. Dal punto fisiologico, se si va a letto in un orario decente, tra le 11 e la mezzanotte, la fascia tra le 2.30 e le 4.00 potrebbe corrispondere al termine della fase profonda verso il sonno leggero e il risveglio graduale al mattino. Poi ci sono varie problematiche correlate: se si beve prima di andare a dormire, potrebbe attivarsi lo stimolo; se la stanza è troppo calda, il cervello svegliarsi per insofferenza e sete; potrebbero essere problemi di digestione o di fegato. Poi tutte le spiegazioni esoteriche: una forza superiore che tenta di contattarci e comunicarci qualcosa; l’ora del diavolo, in contrapposizione alle 15.00 che per i cattolici è l’ora della morte di Gesù in croce; il nostro spirito che rientra nel corpo dopo un viaggio astrale faticoso e via così. Niente di scientifico, vero. Ma sappiamo così poco di questo mondo. E degli altri. Una volta sono stata svegliata, alle 3 in punto, da un magnetino che si è staccato dalla lavagnetta al muro ed è piombato sulla scrivania…

Grazia Gironella

Lug 07, 2023 at 4:32 PM Reply

Non puoi scamparla, insomma! Io comunque non mi sveglio alle 3 a causa dei pensieri negativi, ma una volta sveglia non me ne vengono in mente di migliori, no way.

Barbara Businaro

Lug 07, 2023 at 6:02 PM Reply

Hai provato a scriverli, lì sul momento? Molto tempo fa, mi pare quasi una vita precedente, io li scrivevo su una vecchia agenda. Non scrivevo nella data giusta, ma le agende della banca a casa nostra non le usava nessuno, solo i calendari a muro, così le agende servivano per appunti o scarabocchi. Una aveva questa funzione: “scaricarci” dentro i miei pensieri negativi e nel farlo, li esorcizzavo, li sminuivo, li ridimensionavo. E al contempo possono diventare materiale fertile per la scrittura creativa. Prova, male non fa. 😉

BRUNILDE

Lug 06, 2023 at 1:43 PM Reply

Io me la prendo comoda: mi sveglio alle 4. Vado in bagno con gli occhi chiusi ,a volte sbatto contro lo stipite della porta, e poi controllo l’ora: sempre le 4. Forse sono tarata su un diverso fuso orario?
Il problema è che non sempre mi riaddormento e in quel caso mi aspetta una giornata da zombi.
Però la notte mi vengono spesso idee per storie che chiedono di essere raccontate. Devo ripristinare la vecchia abitudine di tenere penna e blocco sul comodino!

Barbara Businaro

Lug 07, 2023 at 1:56 PM Reply

Ma tu ti svegli sempre alle 4 per andare in bagno, motivo fisiologico. Nonostante abbia la tendenza a bere acqua prima di andare a dormire (devo ripristinare i sali minerali dopo l’attività, in genere mi alleno la sera prima di cena ma la sento necessità di acqua fino a tardi), in genere arrivo dritta al mattino.
Penna e blocco sul comodino sono utilissimi, se puoi accendere la luce senza disturbare. Io vado all’ingresso, al blocchetto vicino al telefono fisso. 😉

Giulia Mancini

Lug 07, 2023 at 6:38 AM Reply

Le tre del mattino (o di notte) Gianrico Carofiglio ci ha scritto un libro tratto da una storia vera, ho letto anch’io riguardo a una spiegazione scientifica del ciclo del sonno che ci porta a svegliarci sempre intorno a quell’ora, succede spesso anche a me, mi sveglio alle tre di notte e mi riaddormento verso le quattro quando va bene, purtroppo nel mio sonno è quasi la regola tanto che di solito mi metto a leggere (eBook in modalità visione notturna) finché non mi riaddormento, ma non sempre ho questa fortuna…
Di recente ho visto anche una serie su Prime intitolata L’ora del diavolo che, nella serie, è data dalle 3.33 l’ho guardata con molto interesse e con un po’ di paura, é una specie di thriller esoterico con la protagonista che si sveglia tutte le notti a quell’ora.

Barbara Businaro

Lug 07, 2023 at 2:13 PM Reply

La spiegazione del ciclo del sonno è corretta se si è abitudinari, io non lo sono proprio. Posso andare a dormire alle 11 di sera, stravolta da un allenamento oppure fermarmi davanti al film in seconda serata e fare tranquillamente l’una, l’una e mezza. Ed è capitato di svegliarmi comunque alle 3 in punto. Può capitare che sia anche un’auto con la marmitta distrutta che passa nella statale, fuori dal quartiere. Addirittura certe notti d’estate, con la finestra aperta, mi capita di sentire i treni merce transitare in lontananza.
Il libro Le tre del mattino di Carofiglio non l’ho letto, ma la quarta di copertina mostra un viaggio di formazione e scoperta tra un padre e un figlio, qualcosa di simile a L’ultima settimana di settembre di Lorenzo Licalzi, mi verrebbe da pensare.
Sono andata invece a recuperarmi il trailer di THE DEVIL’S HOUR, L’ora del Diavolo, serie tv su Amazon Prime che non avevo proprio intravisto. Beh, mi pare interessante, c’è pure Peter Capaldi tra gli attori, uno degli storici Doctor Who. Quasi quasi…

Luz

Lug 07, 2023 at 10:47 AM Reply

C’è stato un lungo periodo in cui il mio risveglio era fisso alle 4:30. Esattamente come nel tuo caso, un orologio svizzero.
Però dalla mia avevo un periodo difficile, stavo vivendo un cambiamento in me che ha lasciato il segno per anni (e per certi aspetti mi ha donato una certa lucidità e maturità prima non possedute). Era angosciante perché sapevo che sarebbe accaduto a ogni mattino appena accennato in quel luce lieve. Era parte della mia angoscia dell’epoca.
Il sonno è legato all’inconscio, così proprio allora sognavo continuamente di trovarmi in acqua, sia stata acqua di mare, piscina, lago. Un vagare come se avessi avuto le branchie. Traumatico ma a distanza di anni dico è servito, è stato lo step per capire tante cose e dare valore ad altre fino a quel momento ignorate o ritenute troppo scontate.

Barbara Businaro

Lug 07, 2023 at 2:42 PM Reply

Le mie osservazioni notturne non corrispondono a un periodo in particolare. Sono eventi occasionali questi, mi risveglio (o sono svegliata da fattore esterno, difficile anche capirlo) e se guardo l’orologio sono le 3. Posso essere andata a dormire alle 23 come all’una, ma toh, qualcosa mi disturba alle 3. Non è qualcosa che avviene prevalentemente d’estate, d’inverno, giorni lavorativi o festivi, non si registra alcuna correlazione in termini statistici. Parliamo almeno di un arco temporale di dieci, forse quindici anni, forse anche venti, ma prima non ci facevo caso. Non è nemmeno il livello di stress, perché in quel caso io non riesco proprio a prendere sonno. In un periodo davvero difficile, sono dovuta a ricorrere a farmaci con prescrizione medica per poter riposare. Adesso se proprio proprio mi sento troppo arzilla o mi preparo una camomilla o prendo un integratore di melatonina.
Oppure leggo un libro brutto brutto così mi addormento subito… 😛

Marina

Lug 07, 2023 at 1:21 PM Reply

Oh, allora, parliamone.
Il mio ritmo circardiano ha subito un violento trauma con i miei due figli in epoca neonatale (veramente non ho dormito fino ai loro quattro anni!); le notti erano il mio inferno personale: mi svegliavo ogni ora e spaccavo il minuto, ogni santa ora, le 23.00 – 24:00 – 1:00… fino alle sei del mattino. Questo per dire che ancora adesso (e sono passati vent’anni) non ho smaltito quello scombussolamento notturno, insomma non mi sono più ripresa e continuo a svegliarmi quasi ogni ora, la notte. Mi riaddormento subito, ma ci sono delle volte che anch’io arrivo alle 3:00 – diciamo un arco di tempo fino alle 4:00 – e potrei tranquillamente alzarmi per cominciare la giornata! Ora, in realtà, si è aggiunto il carico della menopausa: mi sveglio e mi salgono delle vampate da desiderare di vivere dentro un igloo. Così, mi sorge il dubbio: come sei messa tu a sindrome premenopausale? Non rispondermi, non sono fatti miei, ma, alle volte, contribuisse anche questo ai tuoi risvegli notturni?

Barbara Businaro

Lug 07, 2023 at 2:52 PM Reply

Ma come diamine fai a spaccare le ore a quel modo?! Ancora oggi, mia madre di me dice che si svegliava per venire a vedere se ero ancora viva, non davo alcun segno di impazienza, fame o cedimento strutturale del pannolino. Dormivo o comunque me ne stavo tranquilla per i cazzacci miei. 😀 😀 😀
(Probabilmente già allora inventavo storie nella mia mente, chi lo sa…)
Se fosse la sindrome premenopausale… va avanti almeno da dieci anni!! So che mi sto avvicinando alla meta, e sono terrorizzata, perché se tu desideri di vivere dentro un igloo adesso con la menopausa, che farò io quando mi toccherà, che già dall’adolescenza voglio vivere dentro un igloo perché soffro il caldo?! A gennaio vado in palestra con la canotta, esco di casa già con i pantaloncini al ginocchio. In auto accendo il climatizzatore pure con la nebbia, se mi prende male. Con le vampate, prenderò fuoco dritta!! XD
No, non credo sia quello. Ho notato, al contrario, che sto segnando di più la variazione ormonale con l’insonnia. Uno o due giorni per ciclo, mi capita una notte che non dormo proprio… vedo le 2, le 3, le 4 scorrermi davanti sull’orologio del comodino… prendo sonno alle 5 e alle 6 suona la sveglia. Caffè doppio e via. La mattina resisto, il pomeriggio è difficile, la sera crollo sul piatto della cena. Per ora va così. Spero di essermi già stabilita residente in Scozia per le vampate… 😉

Sandra

Lug 11, 2023 at 11:36 AM Reply

Mi sa che sono la voce fuori dal coro sto giro perché i miei risvegli sono alquanto irregolari, riesco a fare lunghe tirate. Per il caldo notturno che cita Luz e che ahimè appartiene a molte coetanee prendo un integratore che dalla prima assunzione ha dato una grossa mano, diciamo che – a parte sti giorni torridi – gli attacchi da lasciarmi fradicia sono cessati. Grande wow.
Ma tornando al focus del post, tu dici le 3 di notte, e io rispondo boh, non ho la sveglia sul comodino e se mi sveglio non so che ora sia, a volte mi prende il panico perché mi sembra di aver dormito tantissimo e faccio una cosa molto idiota per cui mi alzo a vedere l’ora in cucina, temendo che non sia suonata la sveglia (che è un vecchio cellulare sul comodino di Emanuele).

Barbara Businaro

Lug 16, 2023 at 10:49 PM Reply

Beh, dopo una giornata di pura fatica fisica (come il trekking puro che a sorpresa mi sono ritrovata a fare in ferie, sentiero impervio su roccia nuda a strapiombo sul mare, per raggiungere una caletta meravigliosa, valeva lo sforzo senz’altro), faccio tirate lunghissime in modalità sasso. Manco le cannonate e gli scozzesi potrebbero svegliarmi! XD
Sul mio comodino ho ancora la fedelissima Oregon Scientific, con sincronizzazione automatica dell’ora, regalatami alla laurea! Non funziona più il proiettore a parete ahimè, ma basta cliccare il pulsantone in testa e si retroillumina lo schermo principale. Poi al polso ho sempre il tracker fitness, giro il polso e il display si accende (ottimo anche come torcia improvvisata). E poi ogni stanza ha un termostato con l’ora… il problema è, anche qui non si capisce come mai, che tutti questi orologi ogni tanto vanno per conto loro. Così o arrivo dannatamente in anticipo o dannatamente in ritardo, a seconda dell’ultimo che ho guardato!

Darius Tred

Lug 14, 2023 at 12:24 AM Reply

Poni un sacco di domande. Ed Emme avrebbe un sacco di risposte.
(Emme lo strizzacervelli, intendo. Non la tua auto…)

Da quale domanda vorresti cominciare?
Se no vi metto in contatto e ve la vedete tra voi… 🙂

Barbara Businaro

Lug 16, 2023 at 11:00 PM Reply

Potrei fare un paio di domande ad Emme (la mia auto, non lo strizzacervelli), così finché cerca le risposte nell’infotainment la smette di segnalarmi di controllare la pressione degli pneumatici, che ho già verificato quattro volte… :/
Non sono sicura di voler sentire invece le risposte dell’altro Emme… chissà cosa potrebbe trovare nelle mie vite precedenti! XD

Daniela Bino

Lug 18, 2023 at 5:38 PM Reply

Non so se capita anche a te: sto correndo, come nella maggior parte dei miei sogni; vedo solo vigne, il campo da golf, il viottolo sotto i miei piedi un po’ accidentato ma va bene anche così. Sono felice, sudata ma mi godo la corsa senza rotture. E, all’improvviso, mi sveglio e non prendo più sonno. Mi convinco che se terrò gli occhi chiusi, il sogno riprenderà da dove si è interrotto. Non succede quasi mai. Mi innervosisco e mi ritrovo a vagare per casa, con Indiana al seguito. Non so se siano le tre o quattro del mattino… tengo gli occhi semichiusi, sempre per la convinzione che, se non mi sveglio del tutto, sarà più facile tornarmene nel multiverso.

Barbara Businaro

Lug 18, 2023 at 10:34 PM Reply

Di sognare ed essere interrotta sul più bello, sì, capita spesso purtroppo. Quella notte però era la prima volta che sognavo di correre, almeno che io ricordi. E se nel tuo caso invece la tua mente interrompa il sogno per spronarti a proseguire la corsa nella realtà? “Sono felice, sudata ma mi godo la corsa senza rotture.” Cosa ti impedisce di farlo sul serio? Non dico correre, subito, senza un progressivo allenamento, ma almeno camminare veloce, questo è fattibile. Beh, dopo che sarà passata quest’ondata di caldo infernale… 😉

Daniela Bino

Lug 24, 2023 at 12:17 PM Reply

Hai ragione! Nulla, nessuno mi può impedire di riprendere a camminare. E qui, a casa mia, i percorsi sono meravigliosi, permettono di connettersi alla natura e a sé stessi. Non ho mai tempo perché, quando mi avanza, leggo e tanto. Ma non devo trascurare la salute. E correre magari mi aiuterà a non uscire dai sogni nel cuore della notte: nel multiverso ci sto proprio bene!

Barbara Businaro

Lug 24, 2023 at 7:51 PM Reply

Beh, potresti unire le due cose, camminare e leggere. Se il percorso è abbastanza sicuro, senza traffico, magari una bella stradina di campagna, potresti portarti dietro le cuffie e ascoltare un audiolibro! 😉

Andrea Cabassi

Lug 24, 2023 at 9:01 AM Reply

Metti una sveglia alle 2:59 e quando suona controlla che cosa succede!

Barbara Businaro

Lug 24, 2023 at 7:49 PM Reply

So già cosa succede se metto la sveglia alle 2.59… che mi sbattono all’istante a dormire in giardino, insieme alle zanzare elefante!!! XD

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