Fatti libreschi su di me

25 fatti libreschi su di me

Non ho fatto in tempo a mettere in calendario questo post, che Silvia di Lettore Creativo, Marina di Il taccuino dello scrittore e Sandra di I libri di Sandra mi hanno preceduto di poco. Questo meme-blog chiede di scrivere un elenco di 25 fatti libreschi, sul proprio modo di leggere, le particolari scelte, le usanze e le piccole scaramanzie legate alla lettura. Che poi inevitabilmente si riflettono anche nella scrittura.

 

25 fatti libreschi

  1. Da bambina non c’erano molti libri per casa. Alcuni sono anche andati distrutti in un’alluvione perchè erano temporaneamente stipati in cantina, insieme ai quaderni delle elementari. C’è sempre stato un grande rispetto per i libri nella mia famiglia, ma più per quelli scolastici. I libri di narrativa sono discriminati come una perdita di tempo. E come per tutte le cose proibite…
  2. Nonostante lavori nell’informatica, prediligo la lettura su carta. Per me il libro dev’essere un oggetto tangibile, al pari delle emozioni che mi trasmette la sua lettura. Ho bisogno di ritrovarlo nella mia libreria, sfogliarlo e rileggerlo, sentire lo stesso profumo della carta della prima volta (anche se non è così).
  3. Non per questo demonizzo la lettura degli ebook su tablet o ereader. Semplicemente, dopo aver passato la giornata lavorativa davanti ad uno schermo, non riesco ad associare una lettura rilassante su un altro dispositivo elettronico. Quest’anno però ho scaricato l’app Kindle sul mio cellulare, ed ho acquistato il mio primo ebook: Bagliori nel buio di Maria Teresa Steri, che vi consiglio. Ora continuo a leggere ebook, anche gratuitamente di anteprime o classici, ovunque io mi trovi in fila ad attendere (posta, medico, meccanico, parrucchiere…altro che “non ho tempo per leggere”!).
  4. Sono un esteta ed alcuni romanzi li ho scelti per la grafica di copertina, oltre che per la storia. Se ho letto il libro in seguito all’uscita del film, sono contenta di avere l’edizione che riporta la locandina. Ma se ho letto prima il libro, magari in prestito, ricerco la prima stampa originale.
  5. Adoro le brossure morbide dell’Economica Feltrinelli. Mi fanno l’effetto della copertina di Linus.
  6. Come segnalibri uso i cartellini di alcune marche di abbigliamento. Alcuni hanno colori e motivi fantastici. A volte lascio che il cordoncino in seta che legava il cartoncino alla maglia esca dal libro, dalla parte superiore, all’inverso di dove sta quello dell’agenda.
  7. Quando leggo un’edizione rilegata, tolgo sempre la sovracoperta per non rovinarla e la lascio dentro la libreria, così non si vede il “buco”.
  8. Non presto libri. Ne regalo un’altra copia.
  9. Non sopporto alcuna lacerazione sui libri! Niente orecchie, niente sottolineature (esclusi alcuni saggi che valgono come un libro scolastico). Utilizzo i post-it, anche quando scrivo una dedica per un libro regalato. Niente dorso stropicciato da aperture a 180 gradi. Non c’è bisogno di offenderlo un libro, per leggerlo!
  10. Se mi portate in un centro commerciale, deve avere una libreria ed è il primo negozio a cui punto. Anche se poi non compro nulla. O perchè non trovo ciò che cerco specificatamente o perchè devo spidocchiare qualche recensione in rete prima dell’acquisto di una nuova uscita che mi incuriosisce. Spesso, troppo spesso, devo comprare online perchè in libreria sono sforniti. L’ultima volta, che non potevo attendere una spedizione, mi sono ritrovata con un libro rilegato con il dorso sbattuto e la sovracoperta stropicciata, direttamente dallo scatolone della libreria, non ancora sistemato a scaffale ad una settimana dall’uscita. Sembrava mangiucchiato dai topi!
  11. Sono anche un venditore di libri usati. Non sono esattamente libri miei, ma testi di ancora buona fattura salvati da un destino di carta straccia (già, c’è chi butta i libri!!) Mi trovate su comprovendolibri.it dove compero anch’io molti altri romanzi. Non faccio grandi affari. Diciamo che compro molto più di quel che vendo 😉
  12. Dove stanno i miei libri? Da quell’alluvione dove anche i miei quaderni delle elementari sono andati persi, ho sempre voluto una libreria enorme. Basta quattro gatti rilegati in salotto, libri rinchiusi nello stipetto in cucina, manga nascosti sotto il letto, scatoloni impilati in cantina. Tutti insieme appassionatamente. Quando giravo alla ricerca di un appartamento mio, la prima valutazione era: dove ci metterei la libreria? Ed in effetti qui in salotto ci sono 5 metri di Billy (si, montata tutta io, perchè io di fronte ad uno scatolone di Ikea sono come un bambino di fronte all’ovetto Kinder…e mi arrabbio se mi toccate i pezzi!!). E’ una libreria “umorale”, cambia disposizione a seconda dei periodi, degli arrivi, delle necessità. Ultimamente ho la tendenza a mettere un libro di faccia per ricordarmi che “sezione” c’è lì. Anche se poi so sempre dove sono i miei libri, la loro esatta posizione. Una madre si dimentica dove sono i suoi figli, fossero anche una squadra di 14?

    La mia libreria

  13. Non ho finito Il Signore degli Anelli. Mi sono fermata con Frodo davanti ai cancelli di Mordor. Per due motivi: primo, l’edizione completa è un tomo pesantissimo e tutte le volte che mi mettevo a leggerlo nella sdraio e lo usavo per ripararmi dal sole (era estate, ricordo) o cedevano i bicipiti o la soglia d’attenzione sotto il tepore estivo; secondo, i film di Peter Jackson sono troppo belli, le edizioni speciali in dvd, con i suoi documentari dal set, ancora di più. Ritengo ugualmente la saga di Lo Hobbit un capolavoro, anche se hanno inserito parti “nuove” rispetto al libro, elaborate da altri testi e scambi epistolari di Tolkien. Lo Hobbit l’ho letto tutto d’un fiato. Sono riuscita a recuperare tutta la serie Bompiani “I libri di JRR Tolkien” del 2002, con il coordinamento della Società Tolkieniana Italiana, compresi gli introvabili Racconti Perduti (nomen omen!).
  14. Non riesco a leggere a letto. Se mi metto distesa, dormo. Se mi metto seduta, la schiena reclama anche con tre cuscini. E poi non riesco a stare ferma. Quindi sono un lettore maggiormente da divano, dove mi siedo, mi sdraio, mi accovaccio, esulto in piedi, affondo a testa in giù. Nei miei periodi di bradipismo estivi, quando soffro di pressione bassa e devo tenere le gambe più alte del cuore, finisco a rovescio: sedere sullo schienale, gambe per aria, schiena sulla seduta, testa a zonzo, libro in pancia. Che gusto c’è ad essere normali?!
  15. In primavera mi trasferisco nelle poltrone in giardino, anche per scrivere col portatile. Fino alla schiusa delle uova di zanzara tigre. Poi la padrona diventa lei e bisogna uscire armati di Napalm!
  16. Quando leggo narrativa sono concentrata e talmente dentro la storia, che può esserci anche la televisione accesa, qualcuno che conversa, musica di sottofondo. L’importante è che non si richieda la mia attenzione. Io non sono fisicamente lì. Comunque dall’espressione facciale si può facilmente intuire cosa sto leggendo (“Stai ridendo con gli occhi” dice Mister E.)
  17. Per quanto riguarda i miei gusti letterari, potete leggere la mia autobibliografia, con i 100 titoli che hanno segnato la mia vita di lettura e scrittura, fino ad ora. E’ abbastanza un arcobaleno di generi. Forse le uniche tipologie che non mi divertono sono l’horror tendente allo splatter e lo storico fine a se stesso, come mera narrazione cronologica di fatti. Però certezze non ne ho. Sono sempre stava convinta che non avrei mai letto di viaggi nel tempo…ed ho finito per leggere la saga di Outlander.
  18. Quando entro in una casa nuova, cerco sempre con lo sguardo i libri dei proprietari. Perchè sbirciare la libreria è sbirciare l’anima. C’è chi l’anima la nasconde (dove terrà i libri? in uno scatolone?), chi la mette in mostra (una bella libreria a tutta parete), chi proprio non ce l’ha (no, io non leggo libri), e chi c’ha un’anima confusa (libri disseminati qua e là come le briciole di Pollicino). Sbircio anche i titoli, perchè magari è l’occasione per chiedere consiglio su un autore o una recensione su un testo.
  19. Ho comunque sempre rispetto per i lettori, ed anche per i non-lettori. Non giudico i gusti degli altri, semmai ne rimango incuriosita. Perchè piace quel romanzo, piuttosto che un altro. Come mai ragazze che non leggono nulla durante tutto l’arco dell’anno, scappano in libreria per comprare il nuovo libro di quello scrittore. Cosa c’è nel suo stile o nelle sue storie che funziona rispetto ad un altro. Oppure cosa nasconde la frase “non ho tempo per leggere”. Sono convinta che là fuori ci sia il libro perfetto per tutti, bisogna cercarlo!
  20. Non sopporto chi giudica un libro senza averlo letto. Della critica, soprattutto italiana, mi fido zero (siamo un paese poco meritocratico e molto referenziale). Del passaparola delle persone comuni mi fido decisamente di più. Le opinioni negative vanno argomentate, fosse anche in base a gusti prettamente personali. Dire che un libro è scritto male quando non si è letta manco una riga è da babbei.
  21. Ancora peggio per chi giudica un genere. Parto dal principio che è meglio leggere qualsiasi cosa che non leggere affatto. Inoltre, non esistono categorie con solo romanzi eccelsi ed altre con testi scadenti. In ogni genere ci sono libri buoni e libri cattivi. E di solito chi si concentra nella lettura di una sola categoria, diventa molto bravo nella distinzione. A me non piace l’horror per esempio, ma sarei davvero disonesta a dichiarare che gli scrittori horror non producano buona narrativa e non valga la pena leggerli.
  22. Vorrei fustigare dalla mattina alla sera chi ritiene che i soldi spesi in libri siano soldi buttati via. E’ capitato anche questa domenica. Quando ho dichiarato cosa ho speso nel 2015 in libri (ed è difficile un conto preciso tra i vari IBS, Amazon, Ebay, Comprovendolibri), la reazione è stata: “Ma tu sei matta!” Se queste persone facessero il conto di cosa spendono in ristoranti (in bella vista tra pancia e fianchi) e cinema (con 8 euro compri un libro ed il divertimento dura più di 2 ore!), capirebbero che la matta non sono io.
  23. Leggo sempre più di un libro in contemporanea, di solito alternando un romanzo con un saggio, oppure due storie dal sapore diverso. Per cui finisco per leggere quello a cui mi sento portata in quel preciso istante della giornata, dal tempo atmosferico al tempo disponibile. Se devo assorbire parte dello stile di un particolare autore o di un genere, magari per un esercizio di scrittura, lascio tutto da parte e prendo a leggerne uno propedeutico, finchè non ho terminato il lavoro principale. Quando stavo scrivendo Il codice Pàtton, oltre ad aver ripreso in mano libro e film dell’originale Il codice Da Vinci, mi sono rimessa in pari con la lettura de Il simbolo perduto e Inferno.
  24. Al momento sto leggendo due libri: Il ritorno di Diana Gabaldon e On Writing di Stephen King. Nel mezzo mi sono concessa Novelle al vento di Sandra Faè. Da terminare, perchè non si finiscono mai di ripassare: Le 22 immutabili leggi del blogging di Daniele Imperi e Due gradi e mezzo di separazione di Domitilla Ferrari. Non riesco proprio ad andare avanti: Tre uomini in barca di Jerome K. Jerome (solo io la trovo una comicità lenta?) e Esco a fare due passi di Fabio Volo (in macerazione da due anni).
  25. Facciamo un gioco: con quali scrittori, presenti o defunti, vorreste andare a cena o in viaggio?
    Io vorrei partire per un viaggio del giro del mondo con Emilio Salgari (altro che meraviglie del duemile…guarda come siamo messi!). Vorrei prendere un aperitivo con Sophie Kinsella che mi sveli qualche segreto e poi uscire a cena con Diana Gabaldon (che lei il viaggio me lo fa fare nel tempo, e magari le avanza un Fraser). E poi un paio di paroline con Willy, Shakespeare, che quel Romeo e Giulietta lì non è finito benissimo. Che scrivere un bestseller dove muoiono tutti è facile. E’ lasciarli vivi che è difficile!! “E vissero felici e contenti, fregandosene dei rispettivi suoceri.”

 

Volete partecipare?

Vi riconoscete in qualcuno dei punti in elenco? Mal comune mezzo gaudio! Ed al gioco del punto 25 quali scrittori scegliereste?

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Comments (18)

sandra

Mag 04, 2016 at 9:16 AM Reply

Sono stupefatta dalla libreria e da questi tuoi 25 punti così pieni di passione e di amore per i libri, ma anche di originali considerazioni che condivido in pieno. Però scusa, al punto 25. una colazione con me non te la faresti? 😀 Offro io, ovviamente! PS. Il dente?

Barbara Businaro

Mag 04, 2016 at 10:06 AM Reply

Considera che la libreria è anche piena di ninnoli, dvd e vhs, riviste informatiche vetuste (quelle saranno le prossime a volare, tanto ci sono i pdf), ci sono pure la parte degli acquerelli e le mie Pigotte. Non mi piace avere “buchi” quindi è diventata un patchwork colorato.
Colazione con te a cianciar di libri, gita sul lago (il Garda) e poi cena dalla Signora della sedia a dondolo. Che te ne pare? 😀
[Al dente fatto il funerale lunedì, dopo 3 giorni di agonia. Sono proprio stata brava: era già morto da solo, a metà. Era l’altra metà quella incazzosa.]

sandra

Mag 04, 2016 at 2:08 PM Reply

mi pare una super figata! Immagino che la signora sia una gran cuoca!

Barbara Businaro

Mag 04, 2016 at 7:52 PM Reply

Assolutamente! Glielo dico sempre che dovrebbe aprire un Bed&Breakfast! Leggendari sono il suo tiramisù ed il salame al cioccolato.

Grilloz

Mag 04, 2016 at 10:49 AM Reply

Che libreria ordinata 🙂 la mia è più una catasta di libri, però li so trovare tutti 😉 E il fatto che rimetti la sovracopertina al posto del libro, beh, farebbe la gioia di Freud e Jung 😀
Io ormai però mi sono abituato all’ebook, ho un vecchio kobo, piccolo, comodo, pratico, pieno di libri (troppi, se ne aggiungono con una velocità maggiore di quella che ho io nel leggerli) e poi vivendo all’estero è quasi l’unico modo per leggere in italiano 😉

Barbara Businaro

Mag 04, 2016 at 2:10 PM Reply

La sovracopertina la tolgo per non rovinarla, ma se non la metto al sicuro in libreria è probabile che me la rovini qualcun’altro in giro per casa!
Fermo restando che due come Freud e Jung li farei impazzire, ma non dalla gioia… 😛
Ma Amazon non spedisce worldwide?! Però se sei costantemente in viaggio conviene l’ereader senza dubbio.

Grilloz

Mag 04, 2016 at 2:16 PM Reply

Con amazon non ho mai provato, ma ibs mi pare non spedisca fuori. Amazon mi ha fatto pure storie su alcuni ebook per questioni di diritti regionali 😛 In genere compro su bookrepublic, anche perchè fanno spesso delle belle offerte, anche se mi riprometto sempre di comprare almeno quelli delle ce indipendenti sul loro sito per sovvenzionarle un pochino.

Grilloz

Mag 04, 2016 at 2:28 PM Reply

Mannaggia, avevo messo la mail vecchia e mi è andato in moderazione il commento, ed è pure uscito senza avatar 😛

Barbara Businaro

Mag 04, 2016 at 2:43 PM

Ma qualcuno qui te l’ha sistemato al volo 😉

Grilloz

Mag 04, 2016 at 2:45 PM

Grazie 🙂 tu si che sei una webmaster coi fiocchi 😉

Barbara Businaro

Mag 04, 2016 at 7:50 PM

Non sempre sono io. Diciamo che ho una ciurma fantastica, a volte il Mozzo è al timone e il Capitano allo spazzettone 🙂

Marina

Mag 05, 2016 at 3:33 PM Reply

Eh sì, cara Barbara: faccio parte anch’io del club “toccate i libri soltanto con gli occhi” (a pensarci, potrebbe funzionare anche come slogan! :))
Originali i tuoi segnalibri (certo,che siamo capaci di inventarci qualunque cosa: una mia amica usava le graffette).
Abbiamo diversi “fatti” in comune, ne cito due: anche a me viene spontaneo sbirciare le librerie in casa degli altri e anch’io non do retta ai pregiudizi sui libri. Voglio farmene un’idea tutta mia (non leggo mai le recensioni, semmai dopo per confermare o meno il mio giudizio).
Io mi accompagnerei volentieri a Niccolò Ammaniti e Pierluigi Cappello e mi farei una bella passeggiata con Haruki Murakami. I trapassati li lascio alle loro epoche e continuo a godermeli da lontano! 😉

Barbara Businaro

Mag 05, 2016 at 6:02 PM Reply

Le graffette come segnalibri?? No, no, no, no. Il metallo non va d’accordo con la carta! Ho dei bellissimi segnalibri in alluminio, uno addirittura intarsiato a laser con il disegno del Duomo di Milano. Vanno benissimo solo per i libri d’informatica! 😉

Lisa

Mag 17, 2016 at 6:31 PM Reply

Bellissima la tua libreria, ti ruberò l’idea dei segnalibri.
Anch’io leggo più di un libro alla volta.
A cena mi porterei Isabel Allende, Jonathan Coe e Tracy Chevalier: la prima è stata la mia musa ispiratrice, il secondo scrive come vorrei e la terza è la dimostrazione vivente che si può ancora riuscire a scrivere capolavori originali.

Barbara Businaro

Mag 17, 2016 at 9:31 PM Reply

Isabel Allende ce l’abbiamo in comune, è anche una delle mie preferite. Nella foto non si vede ma ha mezzo scaffale tutto suo. Jonathan Coe mai letto e di Tracy Chevalier so che ha scritto La ragazza con l’orecchino di perla (ma non sapevo che il film discendesse da un romanzo storico). Vedrò di approfondire questi due scrittori.

Lisa

Mag 18, 2016 at 1:01 AM Reply

Di Jonathan Coe ti consiglio “La casa del sonno” e di Tracy Chevalier… tutto! 😀 Gli argomenti dei suoi libri sono abbastanza specifici, approfondiscono un tema fino al dettaglio più minimo. Un quadro, i fossili, William Blake, i quaccheri. Non si sa come, però, riesce a rendere tutto interessante!

Maria Teresa Steri

Mag 19, 2016 at 12:01 PM Reply

Mamma mia, sto leggendo solo ora questo post, mi era completamente sfuggito! E mi nominavi pure: grazie grazie grazie!
Trapela tantissimo qui il tuo amore per la lettura, sono rimasta colpita da un sacco di cose e ovviamente contenta di sapere che ti sei convertita al lettore ebook, in effetti offre il vantaggio di leggiucchiare un po’ ovunque. A me è capitato di fare la fila dal medico e di essere guardata molto molto strana per quell’aggeggio che avevo in mano… 😀
Mi fa anche piacere che, come me, leggi più cose in contemporanea. Per qualcuno può essere bizzarro passare da un romanzo all’altro o anche da un saggio all’altro nella stessa giornata. Il che poi significa che ci metto molto tempo a finire un libro, ma anche che posso scegliere in base allo stato d’animo del momento. Immagino sia lo stesso anche per te.
Riguardo al giochino finale… avrei scelto anche io Salgari per il viaggio, mentre per la cena direi che farei due chiacchiere con Oscar Wilde, sono sicura che era un tipo molto interessante 😉

Barbara Businaro

Mag 20, 2016 at 12:06 AM Reply

Attenzione che non mi sono convertita al lettore ebook! (tant’è vero che leggo dal cellulare…) Però trovo che sia comodo e quindi utilizzo ANCHE la lettura di libri elettronici all’occasione. Per me la carta è più che altro un simbolo sicuro che…non sto lavorando!
Sulla lettura contemporanea: il tavolino del salotto è pieno di libri. “Che libro stai leggendo?” “Quelli lì” e lo indico. Mi guardano come se li stessi prendendo in giro. 😉

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