Due anni di blog - statistiche 2017

2017, due anni di blog (e uno di MPC)

Ultimo giorno dell’anno, giorno in cui ci si guarda indietro, agli altri 364 già trascorsi, e si stilano bilanci, prospetti, qualche conto e un paio di considerazioni su quanto ci eravamo proposti un anno fa e siamo davvero riusciti a portare a termine.
Io mi volto verso le vecchie pagine del calendario, scorro la mia fedele Moleskine e non riesco a credere sia trascorso solo un anno! La sensazione netta che mi porto addosso è di aver concentrato in un unico anno quanto forse un decennio fa avrei potuto compiere in almeno tre anni di fila. Ma come ci sono riuscita?? Un giorno alla volta, credo.

Come per tutti i blogger poi, l’ultimo post dell’anno è dedicato alle statistiche. Anche chi dice di non guardarle mai, sa bene che sono quei numeri a determinare l’interesse per i contenuti pubblicati e la scelta dei nuovi articoli da scrivere, molto più dei commenti dei lettori in calce ad ogni post.
Perché non tutti gli utenti lasciano il loro commento. Magari preferiscono esprimersi sui social, o non scrivere un parere pubblico quanto dirtelo di persona, con un messaggio privato o una mail diretta, oppure rimanere nell’anonimato, ma sono i lettori a dare vita ad un blog. Altrimenti tanto varrebbe prendere un quadernetto e cominciare a scrivere in solitudine “Caro diario…”

Com’è andato webnauta nel 2017? Come dicevo per il compleanno e il cambio di styling, questo blog ha superato, e di molto, qualsiasi mia aspettativa. Già dai primi di marzo, Google Analytics ci mostrava un andamento incredibilmente crescente, sempre con un grafico a punte, dove ogni picco è l’uscita di un nuovo post, un nuovo battito nel tracciato cardiaco di questo blog.
Webnauta respira, ha un battito accelerato proprio come la sottoscritta, e cresce bene!
Non voglio però solo concentrarmi sui numeri, perchè la scrittura non è mera matematica, c’è molto di più. La scrittura è parte della nostra vita, che ci piaccia o meno.

Qualche numero del 2017

Avevamo chiuso il 2016 con 18.371 visualizzazioni di pagina, ed era un buon risultato per un primo anno, senza sponsorizzazioni sui social o particolare agganci ad altri siti già conosciuti.
Per il 2017 la panoramica del pubblico di Google Analytics riporta 79.329 visualizzazioni di pagina dal 1 gennaio al 30 dicembre (non prevedo grandi scostamenti nella giornata di oggi, in media abbiamo dalle 300 alle 500 visualizzazioni ad ogni nuovo post). Possiamo dire di essere poco sotto le 80 mila visualizzazioni. Praticamente abbiamo più che quadruplicato i numeri del primo anno, e quasi riempito lo stadio San Siro (80.018 posti a sedere).

Gli articoli più letti nel 2017 risultano essere:

  1. Come è fatto: le parti del libro (rubrica Navigare Informati)
  2. Cartella editoriale pronta per l’uso (con template da scaricare gratuitamente)
  3. 10 consigli per regalare un libro
  4. E adesso prendimi. Come scrivo le scene di sesso di Outlander di Diana Gabaldon (rubrica Che cosa ho imparato da…)
  5. 40 regole per scrivere bene (di Umberto Eco)
  6. ComproVendoLibri: risparmia con i libri usati (rubrica Navigare Informati)
  7. Bibisco, scrittura creativa made in Italy
  8. Come leggere libri gratis (o quasi) (rubrica Navigare Informati)
  9. Leggere ebook dal cellulare (rubrica Navigare Informati)
  10. La Tavola Periodica della Narrazione

I racconti più letti nel 2017 invece risultano essere:

  1. Maledette penne
  2. Simba, un gatto con un nome (presente in una nuova versione nell’antologia Storie di gatti)
  3. Contraddizioni femminili (per il contest Leggere non è peccato: le contraddizioni femminili)
  4. Formiamo persone felici
  5. Per colpa di un Plasmon
  6. San Valentino da single
  7. Young and Naïve
  8. Montmartre di nuovo rosa
  9. Diario difficile di un lettore sulla spiaggia
  10. Un giorno di pioggia

Purtroppo Google non mi consente di selezionare gli articoli più letti che siano anche stati scritti nell’anno, quindi la classifica dovrebbe in realtà tener conto dei giorni di visibilità effettivi dei post.
Per i racconti inoltre c’è la difficile questione dell’indicizzazione (quali keyword scegliere per un racconto, tenendo conto che la keyword dovrebbe comparire nel titolo e più volte nel testo?) e la mancanza di lettori di narrativa (nel 2016 i lettori sono scesi al 40,5% dal 42% del 2015. Fonte: Istat – Produzione e lettura di libri ).
Dunque risulta più semplice che un racconto venga letto tramite newsletter, social e condivisioni su altri siti.

E mi fermo qui, non ho intenzione di tediarvi con segmenti di pubblico, acquisizioni, referral, frequenze di rimbalzo, ranking, sessioni, organic search e altre stramberie.
Per un’analisi strutturata, che possa servire da guida anche per la vostre statistiche, potete rivedere quelle dell’anno scorso, maggiormente dettagliate: 2016, un anno di blog
Per quel che mi riguarda, numeri a parte, sono meravigliata anche di tutti gli eventi che si sono condensati in questo 2017.

 

Due anni di blog…

In questo secondo anno ho cercato di portare la mia scrittura fuori dalla rete, dal blog e dai social. Ho iniziato con l’evento Rock Burger a Milano degli amici di Buck e il terremoto, presenti le scrittrici Sandra Faé e Serena Bianca de Matteis. Ed è sempre bello conoscersi oltre la tastiera, spero di poter fare altri incontri vis-à-vis questo prossimo anno.

Mi sono iscritta al My Peak Challenge, MPC per gli amici e, oltre al programma di salute e fitness di cui leggerete sotto, mi sono inserita nel gruppo dei MyPeak Warrior Writers, il che mi ha costretto a due cose: migliorare il mio inglese (scritto, a pronuncia e comprensione fonetica ancora fatico) e confrontarmi con scrittori, non solo self publisher, del resto del mondo. Le tematiche sono sempre le stesse, il modo di affrontarle cambia da paese a paese.

Dopo aver pubblicato il mio articolo sul saggio E adesso prendimi. Come scrivo le scene di sesso di Outlander, la stessa autrice Diana Gabaldon è passata a commentarmi sula mia bacheca Facebook. E poi è ritornata altre tre volte. E’ uno dei motivi per cui la adoro: nonostante il successo della saga l’abbia resa milionaria, e sia parecchio impegnata (è appena diventata nonna), è sempre ben disposta al dialogo con i suoi lettori.
Nel frattempo sono anche diventata un lettore digitale, grazie l’ereader Kobo (che io chiamo affettuosamente KosoKobo) che mi è stato regalato. Digitale parziale però, perché ancora preferisco leggere su carta, sebbene devo ammettere che il KosoKobo è più comodo in borsa, diciamo che sono fifty-fifty tra ebook e cartaceo.

A giugno è uscita la seconda antologia solidale degli amici di Buck e il terremoto, dedicata agli amici felini, Storie di gatti con all’interno anche la nuova versione del mio racconto Simba, un gatto con un nome. E’ bello far parte anche di questa famiglia, autori diversi da ogni parte del paese che hanno donato almeno un racconto, ma qualcuno più di uno, per la ricostruzione delle zone terremotate nel centro Italia. Prima delle feste, è stata pubblicata la terza antologia, L’amore non crolla – Storie di Natale, non lasciatevelo scappare!

Durante le ferie ho fatto tinteggiare a nuovo tutto l’appartamento, svuotando interamente i 5 metri di libreria fino a soffitto (12 scatoloni da trasloco Ikea e 5 giorni di allenamento intensivo registrati dal mio Fitbit). Eppure continuo a preferire la lettura in cartaceo, non c’è verso! Mi sono anche chiesto, e ne ho scritto: Come organizzare la libreria di casa?
Ne ho approfittato pure per del sano decluttering (un modo figo per dire che svuoti il ripostiglio, butti il superfluo, fai le pulizie di primavera anche se non è primavera), ma non ho buttato nessun libro. Cinque anni di riviste informatiche si, tanto ho tenuto i dvd! 😉

A settembre abbiamo dovuto migrare al volo il blog su un altro servizio di hosting, in quanto il vecchio provider aveva seri problemi di manutenzione del webserver e per ben 6 volte il sito era rimasto inaccessibile per ore. Da quel momento abbiamo anche iniziato ad aggiornare vari componenti passando alle versioni professionali a pagamento, perché il numero sempre maggiore di utenti collegati richiede risorse adeguate. Ho deciso di investire su me stessa. Se non ci credo io per prima, come possono crederci gli altri?

Verso fine ottobre ho ritrovato Sandra Faé ad una presentazione del suo libro Figlia dei fiordi presso l’Atelier des Arts, in mezzo ad una trafficatissima Mantova di sabato, splendida nel suo centro storico. C’è molto da imparare da chi, come Sandra, ha già organizzato parecchie presentazioni dei suoi libri. Nonostante lei si dica ansiosa, quando comincia a narrare delle sue storie, parte a ruota libera. Sarà per tutti così? 🙂

Venerdì 13 novembre (di venerdì 13 dunque!) mi sono iscritta al mio primo corso di scrittura a pagamento (di gratuiti se ne trovano molti, ma saranno sufficienti?), con lezioni in diretta web, registrate per giunta e quindi rivedibili a piacere. Ne ho parlato nell’articolo Il blocco dello scrittore, che è il tema di questo ciclo di lezioni.

Infine, a sorpresa, il mio nome è uscito tra le pagine del Corriere della Sera, dato che mi sono ritrovata dentro l’antologia realizzata da Comieco e curata da Andrea Kerbaker (scrittore, segretario del Premio Bagutta e direttore di Tempo di Libri) con i racconti del contest Storie di carta, a cui avevo partecipato a maggio. Ne potete leggere qui: Riciclo tutto, anche le parole 
Sono anche riuscita, in una corsa ad ostacoli con gli impegni lavorativi, a partecipare alla presentazione dell’antologia all’interno di Bookcity (di venerdì 17!), potete vedere qualche foto dell’evento qui: Storie di carta in libreria

Che altro? Beh, abbiamo cambiato tutta la grafica del blog per il compleanno e finalmente ho cambiato smartphone, sono sicuramente più veloci entrambi, sito e cellulare intendo, ma io rimango impedita con i selfie!

 

…e uno di MPC

Come dicevo, quest’anno mi sono iscritta al My Peak Challenge, abbreviato MPC, una community mondiale il cui scopo è aiutare le persone a raggiungere uno stile di vita più sano, attraverso un programma di nutrizione e allenamento. Le quote di iscrizione vanno a sostenere Bloodwise per la ricerca su leucemia, linfoma e mieloma e consentono di accedere alla piattaforma con i video degli esercizi giornalieri e la dieta calibrata per l’allenamento, anche per vegetariani, e al gruppo privato su Facebook dove partecipano gli stessi organizzatori, i coach John Valbonesi di EveryDayAthlete e Sam Heughan, attore protagonista in Outlander.

Ne avevo parlato anche nel mio post Camminare fa bene alla scrittura? e direi che la risposta è sì, visto com’è andato l’anno per il blog! 🙂

Certo, non mi sono limitata solo a camminare!
Ho aumentato l’allenamento, due lezioni in palestra, di cui una Jazzercise, attività cardio intensa, più una camminata di un’ora, circa 8 km nel week-end, tempo permettendo. Il mio picco è stato una settimana di marzo con 4 allenamenti: un’ora di Step&GAG, ben due di Jazzercise ed una di Pilates, per sciogliere i muscoli che chiedevano pietà.

In palestra ci sono andata anche per tutto il mese di giugno, per me qualcosa di impensabile dato il nostro clima caldo (io in palestra ci sto già in canotta a gennaio, per capirci). Luglio e agosto invece mi sono buttata sul vero allenamento MPC, che vederlo stampato non sembra così spaccapolmoni quanto a seguire tutte le sequenze!
Quest’anno ho aumentato i pesetti, da 2 kg nelle coreo in palestra e da 3 kg per i workout di MPC.
Non faccio più le varianti a “basso impatto” (ovvero togliere i salti per limitare lo sbalzo cardio), a meno che non sia davvero stanca per altro.

Non solo ho partecipato alla Pink Run in Prato della valle a Padova, ottenendo un buon tempo (sempre camminando, non posso correre per un problema al piede destro), ma la mia coach Roberta mi ha gentilmente costretto al saggio di fine anno, Sportivando: una domenica pomeriggio di fine maggio, sotto il sole cocente a 32 gradi, a fare sei coreografie di Jazzercise!

La maglietta di MPC me la sono portata anche in ferie! Ad agosto ci siamo perduti in una riserva naturale di lecci, così abbiamo percorso a piedi quello che era invece il percorso mtb. 38 gradi, 12 km, niente cappellino (ci sono gli alberi no?), scottatura al cuoio capelluto, corri in farmacia!

Ho cambiato tipo di alimentazione: meno carboidrati, più proteine e fibra, da settembre anche meno zuccheri possibili (si inizia ad apprezzare il vero aroma del caffè!), smoothies ad ogni ora, yogurt come se piovesse, e con l’inverno ho scoperto pure il porridge scozzese, la colazione dei campioni!

Nutella assolutamente proibita, se proprio sento bisogno di cioccolata cedo alla Novi con il 45% di nocciole (non il 13% scarso), ed ho sostituito la marmellata (presente lo zucchero?!) con il burro di arachidi, peanut butter, quello senza oli aggiunti. Ma è grasso!! Si, ma è grasso buono! 😉

Sono tornata allo yoghurt bianco fatto in casa, dato che tutti quelli in vendita al supermercato, soprattutto i prodotti dietetici, sono sì senza grassi, ma carichi di zucchero (maltosio e destrosio per lo più), responsabile del grasso addominale oltre che di altre patologie gravi.
Risultati? Quasi 10 cm di fianco in meno e -4 chili sulla bilancia (a parità di peso, il muscolo occupa meno spazio). Quello meno contento era il guardaroba. A ottobre ho dovuto regalare sei paia di jeans, compreso un paio di Lewis mai messi!
Damn!

My MPC2017 - il mio 2017 di workout

 

Come ho fatto a tenere ferme le mie intenzioni per tutto questo anno?
Ragazze mie, con un coach così… che ve lo dico a fare?! 😉

 

MPC2017 - Sam Heughan ti spedisce in palestra tutti i giorni!
Original photo Kat Wirsing for Esquire.com

 

Se sono riuscita a incuriosirvi abbastanza su questa community, le registrazioni per MPC2018 apriranno il prossimo 15 gennaio, e il nuovo programma inizierà lunedì 5 febbraio. Gennaio sarà invece il mese PeakStreak, ovvero dedicare ogni giorno 15 minuti un’attività fisica libera (camminare, correre, nuotare, bicicletta o altro che preferite). Seguite il profilo Twitter dove saranno date le news ufficiali: My Peak Challenge

 

E per il 2018?

Beh, l’oroscopo di Paolo Fox per il Sagittario (segno zodiacale mio e del blog) prevede:

Sarà un 2018 diviso tra semina e raccolta, tra preparazione di qualcosa e realizzazione, a differire saranno i tempi. I primi sei mesi dell’anno, infatti, sono dediti a preparazione di progetti, magari a portare avanti relazioni amorose senza prendere decisioni importanti. Che sia studio, lavoro o amore, tutto è un’occasione, ma rimandata al buon fine solo negli ultimi mesi dell’anno, dove potrà anche esserci una grande opportunità da sfruttare che potrebbe anche stravolgere la vostra vita. Il vostro ottimismo vi sarà d’aiuto, attendere con fiducia per poi andare a segno, ci sarà solo da aspettare e costruire le fondamenta, pazientare per poi raggiungere gli obiettivi, prevalentemente da settembre in poi.

Insomma, si continua a navigare a vista! Ci rileggiamo l’anno prossimo! 😉

Buon 2018!

Sharing is caring! Condividi questo post:

Comments (27)

nadia

Dic 31, 2017 at 9:01 AM Reply

Tutto questo in un anno? Ci credo bene che hai riempito lo stadio con i numeri fatti. Complimenti. E non solo per tutte le mete raggiunte, ma per ogni singola tacca del tuo percorso che ti ha soddisfatto e realizzato. Non oso pensare al 2018. Se tanto mi dá tanto…

Barbara Businaro

Dic 31, 2017 at 4:23 PM Reply

Lo so, è tanto, eppure ho lasciato indietro ancora parecchie cose, da scrivere, da leggere, da fare! Ho ancora troppi racconti in bozza, il romanzo è lì che giace alla polvere, la lista delle letture si allunga sempre di più (e mi hanno regalato altri 3 libri a Natale!) e sul fare… fosse per me andrei a camminare ogni santo giorno! Ma i propositi del 2018 li rimandiamo al prossimo post! 😉

Sandra

Dic 31, 2017 at 10:56 AM Reply

Che bella carrellata di foto a tema fitness! Felice di essermi infilata ben due volte in questo tuo anno tanto ricco, grazie a te che ti sei mossa che io a Padova devo ancora venirci. (Eh, sì sono ansiosa ma la mia non è un’ansia da pubblico). Complimenti per i tuoi meravigliosi traguardi che ti porti nell’anno nuova, pronta a conquistarne di nuovi.
Un abbraccione

Barbara Businaro

Dic 31, 2017 at 4:30 PM Reply

Le foto a tema fitness sono proprio quelle condivise sul gruppo privato dell’MPC, prese durante tutto l’anno. Non si vede granché il cambiamento fisico, 4 kg sono pochi in confronto ad altri peaker che ne hanno persi addirittura 20!
Prossimo anno mi sposterò per Tempo di libri e il Salone di Torino, segnate le date! E quando vuoi, Padova ti aspetta! 🙂

Marco Amato

Dic 31, 2017 at 12:33 PM Reply

Mentre leggevo pensavo: ma quanti cloni ha Barbara per fare tutto questo?
Poi ho letto dei 4 chili disintegrati e ho capito. Sei Wonder Woman sotto mentite spoglie. 😛
Complimenti, anche perché 4 chili sembran pochi, ma sono una montagna. Io quest’anno ho provato a combattere il mio filo di pancetta. Sono arrivato anche a 130 addominali di fila. Non che volessi la tartaruga scolpita. Mi accontentavo di un abbozzato carapace semi ondulatorio. Ma niente, la pancetta non se ne va. Mi hanno detto che dovrei mangiare meno pasta. Di fronte a tale minaccia mi son detto ok, mi tengo la pancetta e ricomincio dalla primavera prossima, giuro (ma non è un giuramento sacro). Tanto fino a quando non faccio le presentazioni, con le lettrici sono salvo. 😛
Gran 2017. Ti auguro un 2018 ancora più folgorante. 😉

Barbara Businaro

Dic 31, 2017 at 4:41 PM Reply

Magaaaaaari fossi Wonder Woman! Mi toccherebbe quel santissimo di Chris Pine, hai detto niente!! 😀
Purtroppo avere i muscoli addominali rinforzati non aiuta a buttare giù il grasso addominale che ci sta sopra. Perché anch’io ho addominali allenati, ma il grasso va giù solo bruciando calorie in quantità (attività cardio) e cambiando alimentazione: ahimè, la pasta fa male! Ho diminuito anche quella, due volte a settimana, solo 80 gr. Puoi provare a sostituirla con la pasta di riso o, meglio ancora, con la pasta di farina di ceci (reparto bio). E via lo zucchero, è quello che fa da accumulatore. Ti consiglio la visione del documentario That Sugar Film, prodotto fa Hugh Jackman, dove un uomo ha fatto da cavia: mangiando per un mese solo prodotti reclamizzati dietetici (senza grassi ma carichi di zuccheri) è arrivato a ingrassare di 20 kg e quasi rovinarsi il fegato! Lo trovi in italiano anche su YouTube. In televisione non lo fanno passare per via delle lobby dei produttori di zucchero… 😉

Giulia Mancini

Dic 31, 2017 at 4:06 PM Reply

Tra blog e MPC un anno pieno di soddisfazioni, mi sembra un ottimo modo per concludere l’anno e per cominciare alla grande quello nuovo. Un abbraccio virtuale sicuramente affettuoso Giulia

Barbara Businaro

Dic 31, 2017 at 4:42 PM Reply

Grazie Giulia, si, è stato un anno ricco, spero che il 2018 sia almeno alla pari! 🙂

iara R.M.

Dic 31, 2017 at 5:00 PM Reply

Felice anno nuovo Barbara

Barbara Businaro

Dic 31, 2017 at 5:44 PM Reply

Buon anno anche a te iara! 🙂

newwhitebear

Dic 31, 2017 at 8:04 PM Reply

Numeri lusinghieri e ne devi andare fiera. Come dice Fx chi semina raccoglie, ti auguro di raccogliere tanto nel 2018.
Buon anno.

Barbara Businaro

Gen 01, 2018 at 1:13 PM Reply

Grazie Gian Paolo, buon anno anche a te! Che sia un 2018 ricco di belle cose! 🙂

Elena

Dic 31, 2017 at 9:23 PM Reply

Accidenti Barbara, sei un fenomeno! A parte i numeri del blog (stratosferici, complimenti) sei una furia, ne fai una più di Bertoldo si dice dalle mie parti. Complimenti per i tuoi successi, sono certa che ne avrai anche di più significativi nel 2018, o almeno questo è il mio augurio!
Un abbraccio e buon fine anno. Ci scriviamo nel 2018

Barbara Businaro

Gen 01, 2018 at 1:20 PM Reply

Addirittura un fenomeno! No, davvero, ci sono peaker che mi battono in quanto ad attività. E probabilmente devo a loro questi miei risultati: vedere quanto riescono a concludere le persone in diversi luoghi del mondo, ti porta a fare di più! Il gruppo MPC è una scarica motivazionale unica!
Buon anno Elena! E ci stiamo già scrivendo nel 2018! 😉

Maria Teresa Steri

Gen 03, 2018 at 3:19 PM Reply

Un anno ricchissimo di soddisfazioni, direi. Viene da domandarsi come tu riesca a fare tutte queste cose, sia per le energie sia per il tempo che occorre. Quindi spero che nel prossimo post ci sveli qualche segreto 😉
Complimenti anche per le statistiche, numeri di tutto rispetto, segno che l’amore e l’impegno che dedicate tu e la tua ciurma a questa bella nave è ben ripagato dai risultati.
Non mi resta che farti tanti cari auguri per l’anno appena iniziato!

Barbara Businaro

Gen 03, 2018 at 5:28 PM Reply

Grazie per gli auguri Maria Teresa!
Per le energie, è questione di allenamento: più ti alleni, meno senti la fatica e più ti viene voglia di allenarti. In queste settimane, che la palestra è chiusa e quando posso uscire per camminare inizia a piovere, mi sento un bradipo! Certo, quelli in ferie che continuano a sostare sul divano di casa non mi aiutano…
Per il tempo, una persona poco intelligente ha voluto notare che me ne avanza molto non avendo figli. Beh, la maggior parte delle Peakers sono mamme, hanno un lavoro e molte un’attività creativa, che sia scrivere, dipingere, disegnare, gestire più social per una qualche idea o causa (che è un po’ come gestire un blog). Del resto, la stessa Diana Gabaldon ha scritto il primo libro Outlander mentre lavorava all’Università, scriveva articoli per riviste e allevava tre figli piccoli!
Segreti non credo ce ne siano. Magari, disfarsi delle persone negative che assorbono energia e tagliare le attività inutili. Per esempio, io non sono iscritta a Whatsapp! 😉
Battute a parte, bisogna anche saper dire di no a tutte quelle attività che ci attirano, ma non sono fondamentali per l’obiettivo. Se stai veleggiando, col vento in poppa, devi chiederti: vale la pena visitare quell’isola? O è meglio continuare il viaggio per arrivare prima alla meta?
Ma poi scusa, tu sforni un libro all’anno e viene a chiedere a me i segreti??? 😀 😀 😀

Maria Teresa Steri

Gen 04, 2018 at 11:50 AM Reply

Ma magari un libro all’anno!!
Però hai ragione, è fondamentale saper concentrare le energie ed eliminare ciò che le fa disperdere. La gestione del tempo è una faccenda che mi sta molto a cuore in questo periodo, perché a volte mi sembra davvero di buttarlo via per cose (e persone) che non lo meritano. Ottimizzarlo è il primo obiettivo del nuovo anno 🙂

Barbara Businaro

Gen 04, 2018 at 2:02 PM Reply

La gestione del tempo è una delle attività più difficili e non si finisce mai di imparare. E’ così importante che alcune aziende affiancano un coach apposito ai propri dipendenti (il tempo è denaro!). Io non sono esente dal fare errori, eh. A volte mi accorgo che potevo impegnare meglio quella mezz’ora o evitare quella persona che mi ha fatto perdere tempo, concentrazione e sanità mentale! Alla fine, ogni volta si aggiusta il tiro un pochino. 🙂

Luz

Gen 04, 2018 at 12:27 PM Reply

Ciao Barbara, entro qui commentando per la primissima volta, inaugurando il nuovo anno.
Ho scorso il mio blogroll, ho eliminato qualche frequentazione troppo sporadica, e ti ho aggiunta con la ferma intenzione di non perderti di vista. Sì, perché per il 2018 VOGLIO frequentare, sebbene anche solo virtualmente, persone attive come te, che sanno darmi il buon esempio per non abbrutirmi nella pigrizia.
In realtà sono un tipo creativo, secondo molti “un vulcano”, ma soffro di un’incombente pigrizia che per esempio mi induce a leggere molto meno di quanto potrei, ecco. E invece il tempo stringe, gli anni passano, e dobbiamo raggiungere sempre nuovi orizzonti.
Il tuo anno è un pieno di energie frizzanti di novità, mi piace leggere una persona così soddisfatta di sé e dei cambiamenti che ha saputo attuare. Fra tutto ciò che elenchi, posso dirti solo che mi concedo tre giorni di palestra a settimana, ma limitandomi al tapis roulant o alla cyclette. Sono un orso in palestra! Non sono per altro fatta per le lezioni di gruppo, vado in solitaria, faccio sentendo musica o qualche programma tv su Rai5 e poi via. Un orso, proprio. Per il resto, la cattedra mi induce a parlare per ore, il teatro a praticare le parole, i libri a leggerle.
E’ bello comunque progettare nuovi spazi dentro di sé e tu hai saputo farlo egregiamente.
La Gabaldon che ti risponde è meraviglioso. Sono una Oulander addicted e posso comprendere l’emozione che hai provato.
Buon anno!

Barbara Businaro

Gen 04, 2018 at 2:06 PM Reply

Buon anno e benvenuta nel blog Luz, sono contentissima che tu giunga qui. Ti ho letta spesso da Marina. 🙂
Adesso vado anche in apprensione, che mi state caricando di aspettative, se volete da me il buon esempio, e spero di non deludere nessuno! Trovo curioso però che tu ti definisca pigra e un orso solitario, quando addirittura calchi un palcoscenico! Com’è possibile?!
Per la mia esperienza (palestre comunali, sale attrezzate, sale corsi e spinning) una buona palestra è fatta da buoni insegnanti, se non sono loro i primi a coinvolgerti con entusiasmo nell’attività vale la pena provare con un’altra. Negli ultimi 7 anni ho cambiato 4 palestre: una era troppo lontana, attraversavo la città e oltre, per far un piacere ad un’amica, la quale poi mi ha ferito alle spalle, non era poi così amica; un’altra è stata chiusa, ma era comunque fredda e triste; un’altra modernissima era frequentata da personale un po’ troppo supponente, ma il cliente pagante sono io e un minimo di rispetto dovrebbe essere compreso; quella attuale, più piccola, ha un ambiente sereno e soprattutto un’ottima trainer, alla quale devo molto. Dovesse spostare lei i suoi corsi, la seguirei ad occhi chiusi! Il suo carisma rende le lezioni un divertimento!
Però molti dei cambiamenti attuati in quest’ultimo anno sono dovuti al My Peak Challenge. E tu che sei Outlander addicted sei un’ottima candidata per venire a farmi compagnia! Non sono lezioni di gruppo, si fanno a casa o in palestra con gli attrezzi, poi il gruppo su Facebook infonde parecchia energia. C’è il sotto-gruppo degli scrittori, ma manca il sotto-gruppo degli attori…qualcuno dovrebbe crearlo! Sarebbe una bella scossa alla tua pigrizia! 😉

Marina

Gen 04, 2018 at 2:56 PM Reply

So che fino al sei gennaio posso ancora augurare un Felice Anno Nuovo. Sei infaticabile e il tuo blog solo in crescita. Tanti auguri, Barbara e sti chili lasciamoli dietro, ma dietro dietro dietro.

Barbara Businaro

Gen 04, 2018 at 6:30 PM Reply

Dietro sì, basta che si riattacchino al mio didietro! XD
Adesso devo pensare a smaltire i prossimi 4, ma sarà molto più dura, sarei contenta già con altri 2 di meno.
Buon anno anche a te! (io continuerò fino a lunedì 8 con gli auguri, che le attività riprenderanno con le scuole)

Luz

Gen 05, 2018 at 11:38 AM Reply

Invece è possibilissimo, Barbara, avere due anime: una attivissima e infaticabile e l’altra pigra e “ursina”. Sarà la mia natura Gemelli a decretarlo, io mi ci sono bellamente arresa.
Diciamo che il pochissimo tempo (e le energie!) che resta dopo una quotidianità fra cattedra, teatro, famiglia e tempo per leggere e curare il blog mi permette tre orette settimanali e consumate in breve, senza intrattenimenti in chiacchiere neppure nello spogliatoio. Ho il classico “tempo contato” e non potrei concedermi altro al momento. Mi sono scelta una palestra a un paio di km da casa per fare prima. L’ambiente è buono.
Dovrei anche curare la revisione di un mio vecchio romanzo, cosa cui dedico forse in tutto due ore al mese, e iniziare un nuovo progetto di scrittura, una narrazione illustrata che sto rimandando da anni. No, davvero non potrei fare di più. Però l’idea è buona e vi seguirò volentieri da fuori scena. 🙂

Barbara Businaro

Gen 05, 2018 at 12:11 PM Reply

Ho capito, in realtà per te l’allenamento in palestra comprende anche il silenzio da meditazione. In effetti quando vado a camminare, siamo solo io e le cuffiette, la musica mi dà il ritmo ma i pensieri vagano altrove. A volte “scrivo” mentalmente. Se tu senti che va bene così, continua così! 😉

Grazia Gironella

Gen 06, 2018 at 9:48 PM Reply

Ahaha, se mi metti davanti Sam Heughan batto il record dei cento metri piani, anche se di solito riesco a correre al massimo per un minuto e mezzo (ininterrotto, eh!). Tanti auguri, per il blog e il resto! 🙂

Barbara Businaro

Gen 07, 2018 at 2:07 PM Reply

Grazia, tu hai capito esattamente come funziona tutto il My Peak Challenge!! Siamo tutte lì a correre dietro! 😀 😀 😀

Leave a comment

Rispondi a Barbara Businaro Annulla risposta