Scrivere un libro con Word al meglio

Come scrivere un libro con Word

In questo periodo mi è capitato di curare un documento redatto con Microsoft Word, particolarmente ricco di immagini. L’obiettivo finale era trasformarlo in un file pdf, con i segnalibri cliccabili per spostarsi velocemente lungo le sezioni del file. Per ottenere questo, Word mette a disposizione la struttura per gli stili dei titoli, che vengono automaticamente convertiti nei segnalibri al salvataggio in formato pdf. Anche questa struttura permette di muoversi velocemente lungo il documento Word.

Dato che sto anche continuando a sistemare gli appunti del mio IPDP da cartaceo in digitale, e non sempre ho a disposizione yWriter, mentre Word è installato su tutti i miei computer, ho utilizzato questo modello, ricreando nel file Word la stessa struttura Capitoli-Scene del progetto yWriter.
Ho pensato quindi a tutti gli amici scrittori che lamentano il polso affaticato, in fase di revisione soprattutto, o a chi impazzisce nel cercare delle parole chiave nel documento per rintracciare una determinata scena. Ecco quindi un veloce how-to per scrivere un libro anche solo con Word, senza perdersi l’organizzazione dei programmi creati ad hoc.

Non avete una licenza Microsoft Word? Nessun problema! E’ in arrivo anche un post per scrivere con LibreOffice Writer, il pacchetto opensource completamente gratuito e alternativo a Microsoft Office. Magari iscrivetevi alla newsletter per non perderlo!

Scrivere un libro solo con Word? Si può!

Certamente software creati appositamente per la scrittura creativa, come yWriter o Scrivener, richiedono un periodo di studio per acquisire la dimestichezza necessaria per essere utilizzati al meglio.
Mentre per lavoro molti di noi hanno già confidenza con Microsoft Word: basta semplicemente aprire un nuovo documento e cominciare a scrivere. Però ci sono alcune configurazioni da controllare prima, che facilitarci durante la stesura e la revisione.
Per la mia esperienza professionale, sono tre gli elementi fondamentali per scrivere bene con un programma di elaborazione testi:

  • correttore ortografico;
  • sostituzioni automatiche;
  • visualizzazione struttura.

A maggior ragione se vogliamo scrivere un testo lungo quanto un libro, è soprattutto l’utilizzo della struttura a facilitarci lo spostamento lungo il documento. A meno di non creare un file word per ogni singolo capitolo, ma questo vi rallenterebbe in fase di revisione, quando potreste avere la necessità di spostare una scena da un capitolo ad un altro.

Nota: le schermate sono della versione Office 2010, ma ho verificato anche Office 365 e non sono cambiate le disposizioni di menù e pulsanti. Probabile che siano gli stessi anche per Office 2013.

Correttore ortografico:
refuso io non ti temo!

La prima cosa da verificare prima di iniziare a scrivere è la lingua installata sul vostro Word e che sia presente il correttore ortografico. Non datelo per scontato: potreste avere i menù in lingua italiana e il correttore in inglese, è capitato anche a me!

Andate al menù Revisione > Lingua > Preferenze Lingua. Si apre una finestra di controllo, dove potete verificare la Lingua di modifica e gli Strumenti di correzione (ortografia, grammatica…): quest’ultimo è proprio il nostro correttore.
Se non installato, vi compare un link al sito Microsoft dove provvedere al download e poi all’installazione, gratuitamente.

Office2010 - Preferenze Lingua

Una volta abilitato, il correttore ortografico funziona in due modalità:

  • alla digitazione, mentre state scrivendo il vostro testo;
  • su richiesta, tramite il bottone “Controllo ortografia e grammatica” in alto a sinistra sul menù Revisione.

Gli errori individuati dal correttore sono di due tipi, sottolineati in diverso colore:

  • segno rosso per gli errori ortografici (nell’immagine sotto: trato, bucca, perchè), proponendovi delle soluzioni nel menù contestuale (tasto destro del mouse sopra la parola segnata);
  • segno verde per gli errori grammaticali (nell’immagine sotto: quanto, ritiene che dopo il punto esclamativo inizi una nuova frase e dunque la prima lettera dovrebbe essere maiuscola).

Tenete conto che il correttore è un ottimo strumento, ma non è preciso: non analizza il valore di una parola all’interno della frase. Ad esempio, se togliete gli accenti a questa frase non se ne accorge: “Apri l’uscio e guardo in un piccolo corridoio…” Perché le singole parole esistono e sono corrette, ma riesce a individuare il tempo verbale sbagliato nella frase e nel racconto.

Office2010 - Correttore Ortografico

Sostituzioni automatiche:
quando la E’ diventa È da sola!

Sempre dal menù Revisione > Lingua > Preferenze Lingua, nella finestra di controllo che si apre spostatevi alla voce Strumenti di correzione dall’elenco a sinistra. Qui potete impostare le sostituzioni automatiche. Per vederle tutte in ordine alfabetico, cliccate sul bottone Opzioni correzione automatica…
E qui ritroviamo la nostra E maiuscola accentata!
C’è una bella varietà di sostituzioni già pronte, da errori di digitazione, ad errori di accenti, per finire con qualche simbolo (la © per il copyright al posto di (c) ad esempio). Ma potete inserirne anche di personalizzate: basta inserire le due nuove voci proprio dove vedete la E nell’immagine sotto e dare invio. Viene salvata la nuova regola di sostituzione.
Ecco, magari potrei pensare di inserire “Barabara” da cambiare in “Barbara”, visto quanto spesso mi succede…

Office2010 - Sostituzione automatica

Visualizzazione struttura:
lascia in pace la rotella del mouse!

Si, dico proprio a te! Che scorri compulsivamente cinquecento pagine di Word massacrando quella povera rotella centrale sul mouse, rischiando anche il tunnel del carpale del tuo polso! Oltre a utilizzare il simpaticissimo campo Cerca nel documento, che ne dici di dare un po’ di struttura a tutte quelle pagine? Non solo i capitoli, puoi utilizzare anche un sottotitolo per ogni singola scena e un altro sottotitolo per indicare il punto di vista, l’ambientazione, la cronologia temporale o qualsiasi altro elemento utile per rintracciare velocemente il testo, senza scorrerlo.
Basta utilizzare il riquadro di spostamento e gli stili preimpostati di Word per i nostri titoli e sottotitoli.

Per vedere la struttura di un documento Word si utilizza il Riquadro di spostamento, che viene mostrato a sinistra abilitando l’apposito check dal menù Visualizza.
Nell’immagine sotto potete vedere il testo di Alice nel paese delle meraviglie (lo stesso che utilizziamo per il corso di yWriter in italiano) già organizzato, dove ho riportato i capitoli ma soprattutto il titolo di ogni singola scena (l’impiego delle parentesi quadre per le scene è solo una mia convenzione 😉 )
Cliccando sulla voce di ogni elemento della struttura, Word vi sposta nel documento esattamente a quella voce, risparmiandovi un sacco di tempo a scorrere la finestra con la rotella del mouse!

Office2010 - Riquadro di spostamento

Per impostare i vari titoli e sottotitoli, si usano semplicemente gli stili di default di Word, da Titolo 1 a Titolo 7. Li trovate nel menù Home principale, allargando la finestra degli stili. Nel documento standard di Word questi stili sono impostati per finire automaticamente nel riquadro di spostamento (e volendo anche nel Sommario, qualora vi servisse).
Potreste anche aggiungere altri livelli, configurando manualmente degli stili aggiuntivi (Titolo 8, Titolo 9…) ma rischiereste di avere un documento disordinato, mentre qui invece vogliamo essere puliti e veloci.

Office2010 - Stili ordinati

Potete anche chiudere/aprire i rami della struttura ad albero a piacimento, basta cliccare nell’elemento con la freccia a lato (nel mio caso solo i capitoli, dipende da quanti livelli-stili decidete di utilizzare). Inoltre sullo stesso riquadro di spostamento c’è il campo Cerca sempre a vostra disposizione: il risultato viene evidenziato in giallo sia nel testo che nei titoli dei livelli che contengono la parola.

Office2010 - Cerca

Però come facciamo ad eliminare tutte queste etichette al termine della scrittura?
In pochi secondi. Potreste pensare di dover cliccare su ogni scena ed eliminarla manualmente dal documento, una ad una.
Per risparmiare tempo, si usa la selezione per stile: evidenziate il primo elemento con lo stile di tutti quelli che volete eliminare, poi sul menù Home a destra cliccate su Seleziona > Seleziona tutto il testo con formattazione simile. Tutti gli elementi di pari stile vengono selezionati sul documento. Cliccate il tasto Canc della vostra tastiera e avete già finito. Dovete ripetere solo per ogni stile.

Office2010 - Selezione per stile

 

E adesso…

Mi promettete che penserete di più alla salute del vostro mouse? 🙂

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Comments (49)

Alessandro Blasi

Mar 03, 2018 at 6:49 AM Reply

Beh, in effetti io non sono un amante di word e spero in una guida intitolata a LibreOffice. Non sono nemmeno un amante del mouse e cerco di usare il più possibile le scorciatoie da tastiera. È un paradosso, lo so, ma ai tempi di ms-dos eravamo tutti alla ricerca spasmodica di un mouse, appena uscito per quei sistemi operativi, per velocizzarci. Ora, almeno nel mio caso, cerco di usarlo il meno possibile.

Barbara Businaro

Mar 03, 2018 at 3:13 PM Reply

Senza il mouse sono persa, non a scrivere ma a muovermi nello schermo. Non riesco ad usare bene il touchpad dei portatili, e men che meno il trackpoint degli Ibm, trovo il mouse più intuitivo. Poi ci sono colleghi che stanno lì a fare tasto destro – Copia e tasto destro – Incolla, quando io uso solo CTRL+C e CTRL+V! (e in realtà sono quelli a distruggermi i polsi, nel mio caso! 😛 )

Marco

Mar 03, 2018 at 8:27 AM Reply

Mai usato Word per scrivere. E me ne tengo ben distante! 😉

Barbara Businaro

Mar 03, 2018 at 3:15 PM Reply

Si, mi ricordo che utilizzi Pages. E io mi tengo ben distante dal mondo Apple! 😉

Tiade

Mar 03, 2018 at 10:28 AM Reply

Checché se ne dica, Word è un bellissimo programma, molto completo, praticamente una tipografia. Conoscendo i comandi da tastiera, compresi i codici ascii per i caratteri speciali, è velocissimo. Ci disegnavo perfino. In compenso ho sempre odiato il correttore automatico. Invadente e peltulante.
Ora con Linux uso Office, aspetto il post, nel frattempo devo decidermi a fare il backup, con pazienza, perché quando lo apro mi si impianta il pc e si spegne. Mi sa che dovrò re-installare tutto.

Barbara Businaro

Mar 03, 2018 at 3:50 PM Reply

Oddio, io per disegnare ho sempre usato CorelDraw o Fireworks quand’era ancora Macromedia. Se riuscivi a disegnare con Word davvero brava! 🙂
LibreOffice l’ho installato sia su una macchina Ubuntu che su Windows 7 e per ora non registro problemi. Magari aggiornare all’ultima versione può risolverti il problema di crash.

Sandra

Mar 03, 2018 at 10:49 AM Reply

Scrivo in word e si sa.
Non amo il correttore grammaticale verde perché è molto invasivo e spesso sottolinea cose che poi vanno bene, come certe costruzioni di frasi, per cui non lo uso. Quello rosso ha i suoi limiti, ma ovviamente è assai utile. certo AL al posto di LA non te lo sottolineerà mai.
Sostituisci e trova sono funzioni imprescindibili e anche tutti commenti a lato che mi mette l’editor e che io posso approvare o rifiutare, questa funzione inizialmente mi è risultata complicata da capire, ma alla fine ce l’ho fatta e rimane un buon metodo di comunicazione quando il testo fa avanti e indietro tra due o più persone in fase di revisione.
La rotella ormai la uso pochissimo, il carpale credo sia a posto.

Barbara Businaro

Mar 03, 2018 at 4:15 PM Reply

Beh, sei proprio tu la persona a cui penso quando mi chiedono se si può scrivere un libro solo con Word! Tu ne hai scritto quanti? 6 o 7, tra romanzi, racconti lunghi, saggi. Quindi si può proprio fare! 😀
Per chi non lo sapesse invece, i commenti si inseriscono con quell’icona post-it sempre dal menù Revisione, che vedete nelle immagini sopra. Cambiano colore e sigla a seconda di chi li inserisce (dall’installazione Word che apre il file), e quindi sono comodi in fase di revisione con altre persone. Li uso anch’io sul lavoro sullo stesso documento condiviso.

Maria Teresa Steri

Mar 03, 2018 at 11:00 AM Reply

Come sempre una guida impeccabile. Io uso OpenOffice (o LibreOffice a seconda del computer) e mi trovo benissimo, può fare le stesse cose di Word. Devo dire che dopo aver provato le varie alternative, compresi i programmi dedicati agli scrittori, continuo a preferirlo. Infine, dirò una cattiveria, ma penso che questi alla fin fine siano solo strumenti, non fanno i miracoli. Ovvero bisogna sapere come revisionare… lo strumento può solo darci una mano se sappiamo come muoverci, cosa guardare.

Barbara Businaro

Mar 03, 2018 at 4:46 PM Reply

Prima di sapere come revisionare, bisogna sapere come scrivere. 😉
Pensare che avere Word sia sufficiente per scrivere un libro è come pensare che per imparare a leggere bastano un paio di occhiali!
Del resto, io i racconti li scrivo su semplici file .txt con il semplicissimo Blocco note. Ma proprio perché sono testi brevi non c’è il problema di avere una struttura organizzata.

Giulia Mancini

Mar 03, 2018 at 11:54 AM Reply

Io ho sempre usato word perché ce l’ho sia a casa che in ufficio, è molto comodo quando segnala errori in rosso, anche se talvolta non si tratta di errori (con i cognomi per esempio me li segna in rosso). Per tutti i miei romanzi ho usato word e sono comode moltissimi funzionalità di word, odio la rotellina del mouse, io uso la funzione “trova” molto più comoda e il mio polso ringrazia. In ogni caso in sede di revisione sto sempre molto attenta non solo ai segni rossi, come afferma Maria Teresa word è solo uno strumento, sta in noi usarlo bene. Memorizzo il tuo articolo perché pieno di consigli preziosi che mi serviranno al momento opportuno, anche perché, pur usando word da sempre, non si può dire che io conosca tutte le sue funzioni.

Barbara Businaro

Mar 03, 2018 at 5:52 PM Reply

E’ difficile conoscere tutte le funzioni di Word. Queste sono solo le tre basi indispensabili, ma dovremmo anche parlare di sommario e indice, delle revisioni con i commenti come diceva Sandra, delle note a piè di pagina, della gestione di citazioni, fonti e bibliografia, dei sinonimi del Thesaurus, e chissà quant’altro! 😉

Tiade

Mar 03, 2018 at 4:01 PM Reply

Non mi aggiorna più 🙁 Urgono rimedi drastici prima di perdere tutto…
Diciamo che con Word “cazziavo”, se mi è permesso un francesismo, ma sperimentavo ma ne uscivano cose carine. Prima o poi le pubblico 🙂
Il pacchetto Macromedia, completo, mi manca molto, lo usavo in combinata con Photoshop, Gimp a confronto lo trovo limitato, purtroppo,

Calogero

Mar 03, 2018 at 4:05 PM Reply

Ciao, Barbara.
Alcuni degli stili preimpostanti li ho modificati per formattare velocemente lo scritto; devo ammettere però che la tua idea di utilizzarli in abbinamento alla casella di ricerca per produrre delle etichette segna-contenuto che ci evitino di scorrere un buon mezzo libro pagina per pagina alla esasperante ricerca di un passo specifico è davvero ottima e semplifica di molto le cose… Penso che farà parte del mio know how quando scriverò il prossimo romanzo. 😉
Per quanto riguarda il correttore ortografico… me ne guardo bene dall’utilizzarlo.
Anche se togliendo la spunta alle opzioni di grammatica e stile che funzionano male le proprietà del correttore migliorano sensibilmente, ritengo che (vuoi per errori dovuti a un errata traduzione [non si può pretendere dagli americani che parlino un corretto italiano, modi di dire compresi], vuoi per eventuali buchi di programma) faccia lo stesso un pessimo lavoro. Il mio, poi, segna tutti i tipi di errore in rosso. 🙁
Una cosa che mi lascia perplesso è la reimpaginazione automatica. Mi fa vivere con il timore che tutta la fatica fatta per impaginare il romanzo possa essere, almeno in parte, vanificata. Non ne ho la certezza assoluta ma, a volte, ho come l’impressione di aver impaginato qualche passo in modo differente da come lo ritrovo nel momento in cui vado a visionarlo.

Barbara Businaro

Mar 03, 2018 at 6:16 PM Reply

Ciao Calogero, bene se la struttura con gli stili ti potrà essere utile al prossimo romanzo!
Sul correttore ortografico ti dirò: negli anni… meglio, nei decenni, mi sembra quasi quasi migliorato! Ultimamente ho reinstallato questo Word 2010, passando da versione inglese ad italiano, con il Language Pack scaricato di fresco (i language pack vengono aggiornati per tutte le versioni del software, fino a quando Microsoft decide di non supportarle più). E mi trovo con meno errori segnati a caso. Prossimamente sistemerò anche l’Office 365, per ora solo con l’inglese, così potrò vedere se anche lì il correttore funziona bene. Certo è che nessun programma può sostituire il valore di un buon beta reader di fiducia! 🙂
Sull’impaginazione automatica: di solito quel che mi dà fastidio è il controllo delle righe isolate sul paragrafo (menù Paragrafo > tab Distribuzione testo > check Controllo righe isolate). Prova a vedere se anche per te è quello. Di default è abilitato, e io lo disabilito. 😉

Alessandro Blasi

Mar 03, 2018 at 6:06 PM Reply

Intervengo su GIMP se posso. Tutto sta ad abituarsi ad usare un software a discapito di altri. Ti posso dire che io uso GIMP, Inkscape, Krita, Scribus per lavoro e mi sento in pace con me stesso perché non “ingrasso” i BIG dell’informatica e, soprattutto, utilizzo in modo legale i vari software. Molte persone che conosco hanno licenze craccate di Word, Office, Photoshop e tante altre belle applicazioni anche per utilizzo professionale e, sinceramente, lo ritengo poco etico.

Barbara Businaro

Mar 03, 2018 at 6:45 PM Reply

Oddio eccolo! Toccare Gimp al nostro Alex è come sventolare la bandiera rosso Ferrari… davanti a un toro affamato! 😀 😀 😀
Se volessimo dirla tutta, la stessa Microsoft per anni ha facilitato l’utilizzo di versioni craccate dei propri software, bloccando solo qualche keyword qua e là, perché le ha consentito di diventare uno standard di mercato. Adesso per le versioni vecchie dei loro software (2010-2013) si possono acquistare licenze ESD dismesse da vecchi computer a pochi euro su Ebay. Qualcuno dice che non sono regolari, ma sembra che sia la stessa licenza d’uso EULA a non essere del tutto legale, perché contraria alla normativa europea (e infatti possiamo acquistare le ESD usate solo qui in Europa). Microsoft tace perché è un altro modo per aumentare la forza di penetrazione del prodotto sul mercato. I conti li sanno fare bene. 😉
Gimp non è completamente al pari di Photoshop, non riesce ad aprire i file elaborati da Photoshop senza perdere qualità ed è carente in alcuni filtri per le immagini. Ma per l’utente medio privato Gimp è più che sufficiente. Se necessita di Photoshop, allora è giusto che paghi la licenza Photoshop (e gli sviluppatori che ci lavorano), no?

Calogero

Mar 03, 2018 at 6:34 PM Reply

Assolutamente! L’essere umano, per quanto non immune da errori, rimane lo “strumento” più efficace.
Come al solito, per fare le cose ho bisogno che mi sproni qualcuno (probabilmente Freud mi definirebbe insicuro… e probabilmente avrebbe anche ragione). Non so perché non abbia mai voluto disabilitare il controllo delle righe isolate, visto che tra l’altro mi fa perdere un sacco di tempo per impaginare mantenendo un numero costante di righe per pagina. Suppongo per timore di ritrovarmi righe vedove e orfane (che di certo sarebbero state molto poche e avrei potuto sistemarle in minor tempo). A volte mi impegolo a fare le cose al contrario (bisognerebbe chiederlo a Freud perché). 🙂
Grazie per la dritta, Barbara, lo faccio subito. 😉

Calogero

Mar 03, 2018 at 7:19 PM Reply

Se posso inserirmi senza disturbare… vorrei chiedere (rigorosamente sottovoce) qualche chiarimento a riguardo.
Mi spiego: devo preparare la copertina per un romanzo, non sono un grafico, non ho mai adoperato programmi di elaborazione grafica, non mastico il linguaggio tecnico. Qualcuno mi ha suggerito di adoperare Canva. Dalla vostra discussione ho appreso dell’esistenza di Gimp. Ignoro se abbiano la stessa finalità e non so niente di pixel, DPI e cose del genere. Il mio timore è di fare una porcheria con una risoluzione bassa.
Spulciando sul web mi è parso di capire che la risoluzione delle immagini di copertina, che dipende in larga parte dalla risoluzione dell’immagine che viene impiegata per crearla, dev’essere molto alta sia per gli ebook che, a maggior ragione, per i cartacei.
Alla luce di tuuuuutto ciò, mi chiedo quale programma mi permetterebbe di fare meglio (escluso Photoshop per il quale non ho una licenza), che tipo di immagine dovrei utilizzare e come fare a capire se abbia un’alta risoluzione o meno.
Suggerimenti?

Barbara Businaro

Mar 04, 2018 at 5:55 PM Reply

Calogero, qui la domanda è sempre libera! 😉
Canva e Gimp sono strumenti di grafica di diverso stile, nel senso: Canva è online e va benissimo per chi non ha conoscenza di grafica, proprio perché altamente intuitivo e con molti template già impostati (comprese le copertine per gli ebook); Gimp è un software che devi installare nel tuo computer e prenderci un pochino mano, tutto fattibile perché il web è pieno di guide e tutorial anche in italiano, ma richiede tempo. Quindi, chi ti ha consigliato Canva non ha sbagliato del tutto. L’unica obiezione a Canva è la questione delle licenze: quel che realizzi su Canva, con elementi gratuiti, è utilizzabile a fini non commerciali. Ma la copertina entra a far parte del libro, che tu metti in vendita, dunque il fine è commerciale. E sul sito Canva non sono chiari se tu possa mettere in vendita una grafica con i loro elementi free. Tempo fa una lettrice gli ha scritto direttamente: loro hanno confermato che sì, è possibile, ma le ho consigliato di stamparsi la risposta e metterla via per il futuro. Stesso consiglio che do a te: scrivi alla loro assistenza e archivia per bene la risposta! 😉

newwhitebear

Mar 03, 2018 at 10:32 PM Reply

interessante post per chi usa word. IO l’ho abbandonato dodici anni fa, perché MS mi ha bloccato office, dicendo che il codice era scaduto per costringermi a comprare la nuova versione. Passato prima a openoffice – attualmente è fermo nello sviluppo da quando è passato a apache fondation – ma da cinque anni uso libreoffice senza alcun pentimento. Quindi aspetto la puntata su libreoffice xon molto interesse.

Barbara Businaro

Mar 04, 2018 at 6:16 PM Reply

E arriverà, il post su LibreOffice arriverà. Non volevo mettere insieme le due cose per non appesantire l’articolo di troppe immagini e generare confusione ai lettori. 😉

Luz

Mar 04, 2018 at 9:33 AM Reply

Post utilissimo. Da sempre anch’io utilizzo Word, in tutte le sue varianti da quando imparai a usarlo negli anni Novanta per scrivere la mia tesi (le copisterie avevano costi proibitivi) fino a oggi. Non ho mai usato Open Office, perché trovo che Word contenga tutte opzioni immaginabili per creare un testo e impaginarlo.
Da poco ho imparato a scrivere la “è” maiuscola con l’accento giusto. 🙂
Word sembra soffrire quando il file è troppo lungo. Io ho tutto il romanzo in un unico file, spero di non rischiare nulla.

Barbara Businaro

Mar 04, 2018 at 6:20 PM Reply

Ho maneggiato file di Word anche di 800 pagine, senza problemi. Piuttosto che Word, è probabile sia il computer a “soffrire” la mancanza di memoria ram o qualche altro programma che sta impegnando le risorse. Occhio per esempio a non avere l’antivirus che sta facendo la scansione automatica di tutto il pc (come capita a me sovente!) 😉

Marina

Mar 04, 2018 at 10:57 AM Reply

Io uso il Word, ma anche Pages sul Mac, che non mi dispiace. Sai, però, che alcuni passaggi della tua spiegazione (quelli relativi alla formattazione) non li conoscevo? Molto utile. Ora sono sul Mac, ma voglio sperimentare al più presto le nuove scoperte. 😉

Barbara Businaro

Mar 04, 2018 at 6:23 PM Reply

Mi dicono che su Pages in effetti non c’è la struttura. Anche se mi sembra parecchio strano non abbiano pensato a qualcosa di simile!

silvia

Mar 04, 2018 at 5:01 PM Reply

A me word è sempre stato un po’ antipatico, ma ammetto che è una presa di posizione poco razionale, quasi da tifoseria calcistica.
In realtà, come ben dici tu, per la correzione di bozze è lo strumento ideale. Al di là del correttore automatico, è ottimo il trova/sostituisci. Niente male anche la possibilità di annotare a fianco per suggerire versioni differenti.
Nel corso che ho fatto con pennamontata (a proposito, tra poche settimane farò il corso avanzato) consigliavano proprio di passare tutti i testi con word per la revisione.

Barbara Businaro

Mar 04, 2018 at 6:34 PM Reply

Se Word ti sta antipatico, di solito cosa utilizzi per scrivere?
Beh, anche Writer di LibreOffice ha un ottimo correttore ortografico, al pari di Microsoft Word, ma almeno non c’è il costo di licenza, cosa da non sottovalutare per chi intende utilizzarlo come strumento di lavoro.

Calogero

Mar 04, 2018 at 6:28 PM Reply

Sprizzi gentilezza da tutti i pori, Barbara, 🙂 buon per chi ha il piacere di avere a che fare con te (anche soltanto attraverso la rete).
Il consiglio che mi dai è prezioso, ignoravo che potessero esserci problemi con le licenze d’uso del materiale libero da copyright. A scanso di problemi futuri, farò bene a darti retta e a mandare una mail all’amministratore di Canva.
Ti ho già ringraziata? No? Allora lo faccio subito.
MOLTISSIME GRAZIE!!!

Barbara Businaro

Mar 04, 2018 at 6:41 PM Reply

Figurati Calogero! Se dovessi avere novità in merito a questa cosa delle licenze, magari lascia un commento all’articolo che ho scritto sull’uso di Canva: Canva, grafica for dummies
Perché vedo che interessa molti lettori (ma io non sono ancora arrivata alla questione “copertina”)! 😉
PS: i miei colleghi ti direbbero che sono gentile solo perché è domenica… 😀

Calogero

Mar 04, 2018 at 7:03 PM Reply

Hai fatto bene bene a mandarmi il link per l’articolo su Canva. Ho salvato la pagina nei segnalibri, così prima di mandare la mail me lo studio per bene, in modo da porre domande con cognizione di causa  (considerato che in grafica sono dummy per davvero :().
Certo! Se dovessi ottenere una mail di risposta la posterò senz’altro tra i commenti.

Carini i tuoi colleghi… Qualora cercassi marito (o magari un consorte di scorta) faresti meglio a rivolgere l’attenzione fuori dall’ufficio, magari ai piani alti. 😀

Elena

Mar 04, 2018 at 9:15 PM Reply

Eh sì, Barbara, io sono una di quelle che in questo momento usa la rotella del mouse a manetta! Ma la ragione è che sto revisionando e in qualche caso agisco sul testo per maneggiare e riordinare le scene e i contenuti. Certo, ho sentito parlare di molti strumenti professionali, tu stessa hai molte guide sul tuo blog. Ma alla fine il tempo che ho per scrivere non è moltissimo e word per me è molto intuitivo. Hai detto che stai preparando una guida speciale anche per OpenOffice Apache?
:))))

Barbara Businaro

Mar 05, 2018 at 11:53 AM Reply

Guarda che anch’io sono un forte utilizzatore di rotella, più che altro nel codice sorgente dei nostri software, dove non abbiamo sempre possibilità di aprire/chiudere sezioni. 😉
No, preparo le stesse istruzioni per LibreOffice, che è il pacchetto inserito di default in tutte le distribuzioni Linux. OpenOffice è stato abbandonato per un periodo, dopo l’acquisto da parte di Oracle. Hanno ripreso il progetto, dandogli il suffisso “Apache”, ma sono indietro con lo sviluppo e lo aggiornano meno frequentemente di LibreOffice. Non dovresti comunque avere problemi perché le interfacce sono molto simili. 🙂

silvia

Mar 05, 2018 at 10:05 AM Reply

Ho usato per un bel po’ di anni OpenOffice, poi sono passata a LibreOffice, ma con quest’ultimo – per quanto tutti ne parlino molto bene – non mi ci trovo proprio. Non so dirti perché, immagino che sia una questione di feeling. Qualche mese fa ho acquistato la licenza di Word e sono, per così dire, tornata all’ovile.

Barbara Businaro

Mar 05, 2018 at 12:02 PM Reply

Aspetta di provare Office365, la simpatia calerà all’istante!! 😀 😀 😀

Daniela Bino

Mar 05, 2018 at 11:09 AM Reply

Cara Barbara, per scrivere utilizzo tutto quello che ho a disposizione, anche il retro di uno scontrino, perché le idee vanno fissate ovunque e quantunque. Quindi, ben venga il tuo post: semplice, facile da capire e con consigli pratici tutti da mettere all’opera con i nostri prossimi scritti. Lo dico con il cuore, da utilizzatore, pensatore libero, mamma, moglie, programmatore,… che utilizza Windows come Apple, senza fermarmi davanti a nulla! Le idee prima di tutto: non ce le vogliamo mica far scappare, giusto? Brava, Barbara! E grazie!

Barbara Businaro

Mar 05, 2018 at 12:07 PM Reply

Ah io scrivo anche sul tovagliolo di carta in pausa pranzo, se non ho il taccuino Moleskine con me! 😉

Marina

Mar 05, 2018 at 2:23 PM Reply

Sì, è molto basilare, ma le cose importanti ci sono tutte. Per come uso io questi programmi, mi è più che sufficiente.

Rosalia Pucci

Mar 05, 2018 at 3:44 PM Reply

Ciao Barbara, grazie per questa guida utilissima! Io uso Libre office di cui però ignoro tutte le potenzialità, aspetto il nuovo post. Per non perdermelo mi sono iscritta alla news letter 🙂

Barbara Businaro

Mar 05, 2018 at 5:56 PM Reply

Ottimo Rosalia, ci sto lavorando. 😉

Darius Tred

Mar 06, 2018 at 10:08 AM Reply

Accipiripicchiolina! C’è sempre qualcosa da imparare. Grazie mille. Il riquadro di spostamento l’avevo intravisto una volta quando usavo Word per altro (non per scrivere romanzetti, per intenderci). E mi ero chiesto a che diavolo potesse mai servire.

Il tuo esempio visuale mi ha innescato l’effetto moviolone… 😀

Barbara Businaro

Mar 06, 2018 at 4:01 PM Reply

Sostanzialmente è il sommario, quello che puoi creare in automatico e piazzare all’inizio del documento. Solo che avendolo nel riquadro, ce l’hai sempre a disposizione per navigare il documento. Pareva una cosa inutile e invece… 😉

nadia

Mar 07, 2018 at 11:27 AM Reply

Post utilissimo e super comprensibile. Scommetto che molte delle cose che hai spiegato per word (funzioni, scorciatoie…)serviranno anche per Office. Io uso Open Office 4.1.3 e sto attendendo con pazienza la tua guida che scommetto sarà più che esauriente e utile, al solito.

Barbara Businaro

Mar 07, 2018 at 6:31 PM Reply

Beh, io utilizzo LibreOffice, ma il core è lo stesso di OpenOffice per cui non dovresti avere problemi. Cambiano i colori dell’interfaccia e qualche icona, ma i menù e il funzionamento sono uguali tra le due suite (sono gli stessi sviluppatori!) 🙂
Arriva, non subito, ma arriva!

nicola manzo

Feb 29, 2020 at 8:27 AM Reply

Ciao Barbara, ho due manoscritti che vorrei pubblicare in self publishing e quindi devo adattarli a Kindle.
Uno dei due è in word, l’altro è sempre in word ma estratto da un pdf.
Quando vado ad inserire il piede di mosca sul documento in word il testo mi si divide in paragrafi come deve essere. Quando invece vado ad inserire lo stesso piede di mosca sul testo estratto da pdf, il segnale di paragrafo mi si posiziona su tutte le righe ed in più il simboletto perde il nero del cerchietto e diventa vuoto (una P rovesciata ma senza riempimento per intenderci) Come posso fare per ottenere la separazione normale in paragrafi? Non ho modo di reperire il testo originale in word del secondo romanzo.
Grazie e complimenti per il tuo lavoro.

Barbara Businaro

Mar 02, 2020 at 1:44 PM Reply

Benvenuto nel blog Nicola. 🙂
Non è possibile dare una risposta certa alla tua domanda, dipende da che versioni di Word e Acrobat sono state usate e come è stata eseguita l’operazione. Un documento word estratto da un documento pdf infatti rischia di trascinarsi dietro sempre dei caratteri schifezza. Ma potrebbe anche essere solo un problema di codifica differente (Ansi, Unicode). Oppure se sei fortunato è solo il font diverso. Il simbolo di paragrafo senza riempimento che descrivi sembra essere quello usato dal font Courier New, mentre quello che normalmente utilizziamo con la “pancia” piena è dei font tipo Times New Roman o Arial, i più comuni. Prova a cambiare il font dell’intero documento.
Altrimenti la soluzione più rapida è copiare il testo su Notepad/Blocco appunti, salvarlo in formato .txt e poi aprirlo/copiarlo da lì di nuovo in Word. Rimarrà solo il testo puro e si dovrà procedere a nuova formattazione di tutto il documento, ma almeno sarai sicuro di non portarti dietro sorprese nascoste. 🙂

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