Scrivere un libro con Google Docs al meglio

Come scrivere un libro con Google Docs

Molti autori trovano troppo complessi i software sviluppati appositamente per la scrittura creativa, come yWriter o Scrivener, che oltre all’editor forniscono una gestione evoluta di tutte le altre informazioni inerenti alla progettazione della trama. Preferiscono invece utilizzare i classici programmi di videoscrittura da ufficio, perché ne hanno già confidenza dal mondo del lavoro, lamentando però difficoltà nel muoversi all’interno di testi lunghi ed elaborati. C’è da rischiare il polso a furia di scorrere la rotellina del mouse o dover cercare di volta in volta delle parole chiave per spostarsi nel documento.

Per evitare di impazzire, abbiamo visto Come scrivere un libro con Microsoft Word e, per chi voglia risparmiare sulle licenze, Come scrivere un libro con LibreOffice, senza perdersi nulla dell’organizzazione dei programmi creati ad hoc.
C’è però un altro strumento, utile perché non richiede installazione ma è sempre disponibile online, comodo se siete in un computer in prestito: Google Docs, ovvero l’elaboratore di testi della suite Google con archiviazione in cloud sul suo Drive.

Ne avevamo già parlato analizzando un’altra importante funzione, il Voice typing, ovvero il riconoscimento vocale gratuito di Google Docs con i browser Chrome.
Ma come gli altri programmi di videoscrittura, in Google Docs trovate anche il correttore ortografico, le sostituzioni automatiche e la struttura navigabile del documento. Senza contare che è accessibile anche dal vostro smartphone, tramite la sua app ufficiale.

Insomma, non ci sono più scuse per non scrivere, everytime and everywhere! 😉

 

Scrivere un libro con Google Docs, tutto online!

Per utilizzare Google Docs (o Google Documenti, come viene tradotto in italiano) occorre avere un account su Google Drive, dove vengono salvati gli stessi documenti di Google Docs (chi ha una casella postale Gmail ha l’accesso indiscriminato a tutti i servizi Google).
Potere accedere sia dall’indirizzo docs.google.com che indirettamente dall’indirizzo di Drive drive.google.com In questo piccolo how-to vedrete le schermate prese da Drive, perché in genere lo trovo più veloce.

Una piccola nota sui rischi di essere online è quanto meno doverosa. Difficilmente un hacker attaccherà i contenuti del vostro archivio Drive per rubare il vostro preziosissimo manoscritto: normalmente sono più interessati ai dati della carta di credito, che molto più facilmente si trasformano in denaro contante.
Ancora più semplice è che il vostro computer venga attaccato da un virus, non tanto navigando in rete, quanto piuttosto accedendo alla chiavetta usb di un amico che voleva solo mostrarvi le ultime foto delle vacanze. Motivo per cui è bene dotarsi di un buon software antivirus, sia che siate connessi o meno: l’unico computer sicuro è un computer spento e staccato dalla presa di corrente.

Semmai il pericolo deriva da Google stesso, che potrebbe usare i vostri documenti per profilarvi, pardon, per migliorare la vostra esperienza di navigazione con annunci pubblicitari personalizzati. Perché questa è la moneta di scambio dei servizi gratuiti in rete e sta a noi decidere se accettare o meno la contropartita.
Se non altro con il nuovo Regolamento GDPR appena entrato in vigore, Google ha dovuto modificare la propria privacy policy, specificando bene quali dati raccoglie e come li elabora: Google Privacy e termini
In particolare poi nei Termini di servizio di Google Drive possiamo leggere:

L’utente mantiene gli eventuali diritti di proprietà intellettuale detenuti su tali contenuti. In breve, ciò che appartiene all’utente resta di sua proprietà.
Non rivendichiamo la proprietà di nessuno dei tuoi contenuti, inclusi testo, dati, informazioni e file che carichi, condividi o archivi nell’account di Drive.

Quindi da questo punto di vista potete stare tranquilli. Del resto lavorare online è oramai il futuro e anche Microsoft, con il suo servizio Office365, sta puntando molto sull’utilizzo degli applicativi direttamente in cloud.
Un’altra praticità di Google Docs è la possibilità di condividere subito gli stessi documenti con i collaboratori, con varie tipologie di accesso (sola lettura, inserimento commenti, modifica completa), senza perdersi inutilmente più versioni in diverse mail. Potrebbe tornare utile per esempio a scrittura terminata condividere subito il testo con i propri beta reader: basta inserire un indirizzo email e gli viene inviato un link personalizzato.

L’importante è ricordarsi di fare backup, soprattutto prima delle ferie! E non fidarsi di avere una sola copia di sicurezza dei nostri scritti. Vi ricordate le nostre Strategie di backup per scrittori? 😉

Ritornando alle nostre esigenze scrittorie, come dicevo anche negli articoli precedenti, sono tre gli elementi fondamentali per scrivere bene con un programma di elaborazione testi:

  • correttore ortografico;
  • sostituzioni automatiche;
  • visualizzazione struttura.

Vediamo dunque come impostare ed utilizzare questi strumenti all’interno di Google Docs. A differenza dei suoi concorrenti Word e LibreOffice, le sue configurazioni sono essenziali, ma rimane comunque una piattaforma molto potente.

 

Correttore ortografico:
tutti i dizionari a portata di click!

Normalmente Google Docs imposta di default la lingua inglese (o forse fa così solo nei miei pc?!) Vediamo subito come cambiare la lingua dell’interfaccia, quella dei menù e dei comandi. Potreste anche lasciarla così se vi aggrada, ma io sono dell’idea che per scrivere in Italiano ci vuole l’applicativo in Italiano!

Google Docs - Homepage in inglese

 

Dall’homepage basta cliccare sull’icona a ingranaggio in alto a destra e premere sulla voce Settings: si apre una finestra in cui trovate subito Change language settings. Nella nuova schermata, cliccate su Add another language e selezionate Italiano. Viene aggiunto come seconda lingua: con la freccia in su, impostatelo come lingua di default.

 

 

Google Docs - Cambio lingua interfaccia 1

Google Docs - Cambio lingua interfaccia 2

Google Docs - Cambio lingua interfaccia 3

 

Tornando sull’homepage, l’interfaccia verrà caricata in lingua italiana:

Google Docs - Homepage in italiano

 

Da qui apriamo un nuovo documento: basta cliccare sul bottone Nuovo e poi su Documenti Google. Con la freccetta a lato potete scegliere tra Documento vuoto o Da modello (avete a disposizione diversi template), ma se cliccate subito su Documenti Google vi carica un nuovo documento con pagina bianca.

Google Docs - Nuovo documento

 

Ecco il nostro Documento senza titolo. L’interfaccia sembra piuttosto scarna di menù e bottoni, rispetto a quelli che siamo abituati a vedere su Word e LibreOffice, ma posso assicurarvi che c’è tutto quel serve, senza caricare l’utente di eccessive distrazioni.

Google Docs - Documento senza titolo

 

A questo punto, potete sia effettuare l’upload di un documento word, che copia-incollare il suo testo: GoogleDocs riconosce sempre gli stili. Nel primo caso però mantiene gli stessi font del documento originale (Times New Roman):

Google Docs - Documento caricato

 

Nel secondo caso invece, incollando il testo, converte gli stili con i font del nuovo documento (Arial).

Google Docs - Documento copiato

 

Noi opereremo solo sul documento copiaincollato, come se lo avessimo scritto direttamente con GoogleDocs. Ci serviamo sempre del testo di Alice nel paese delle meraviglie (lo stesso che utilizziamo per il corso di yWriter in italiano) già organizzato, dove ho riportato i capitoli ma soprattutto il titolo di ogni singola scena (l’impiego delle parentesi quadre per le scene è solo una mia convenzione 😉 )
Prima di attivare il correttore ortografico, dobbiamo assicurarci di avere la lingua corretta (non dell’interfaccia, ma del correttore!) dal menù File > Lingua > Italiano:

Google Docs - Lingua

 

Anche qui il correttore ortografico funziona in due modalità:

  • alla digitazione, mentre state scrivendo il vostro testo;
  • su richiesta, tramite il menù Strumenti > Controllo ortografico > Controllo ortografico.

Nel testo gli errori sia ortografici che grammaticali sono sottolineati con l’unico colore rosso. Il correttore è un ottimo strumento, ma non è preciso: in questo documento vedete che segnala come sgrammaticate delle parole troncate o in disuso nella lingua comune, ma ugualmente corrette.
Col tasto destro del mouse sopra la parola segnata come errata visualizzate il menù contestuale, con le correzioni suggerite o la possibilità di aggiungerla voi stessi al dizionario installato.

Google Docs - Menù errori

 

In questo menù vi vengono fornite varie possibilità:

  • sostituire la parola con il suggerimento proposto (dopo “Forse intendevi:”);
  • impostare una regola di correzione automatica (con “correggi sempre in…”);
  • aggiungerla al dizionario personale, così che non sia più riconosciuta come errore;
  • ignorare questo errore, solo per questo documento;
  • esplorare la parola, aprendo una ricerca della stessa sul motore Google;
  • definire la parola, cercando i suoi significati nel dizionario integrato.

Unica pecca di Google Docs in questo punto è la mancanza di un dizionario dei sinonimi e dei contrari. Esistono dei componenti aggiuntivi che potete installare nel vostro profilo Google Docs e qui troviamo anche il Thesaurus, ma dalle recensioni non risulta essere performante per la lingua italiana. Lavorando però online, possiamo ovviare con uno dei tanti dizionari disponibili in rete.

 

Sostituzioni automatiche:
anche qui niente E’ in elenco!

Le sostituzioni automatiche sono delle sequenze di caratteri impostate per essere sostituite automaticamente alla digitazione con altre sequenze. Vi ricordate il problema della nostra E maiuscola accentata?
Servono per correggere velocemente accenti sbagliati (da perchè a perché) o simboli (la © per il copyright al posto di (c) ad esempio). Per vedere quelli impostati su Google Docs basta andare al menù Strumenti > Preferenze…

 

Google Docs - Preferenze

Google Docs - Impostazione preferenze

 

Beh, devo dire che qui GoogleDocs mi sembra un pochino carente. Sia Word che LibreOffice offrono un set di sostituzioni già pronte decisamente più ricco! Certo anche qui potete inserirle manualmente voi, e rimarranno salvate nel vostro profilo per i documenti successivi, ma è tutto tempo che poteva essere risparmiato a tutti gli utenti.

 

Visualizzazione struttura:
per evitare il mal di mare!

In queste mie schermate l’avete già vista attiva fin da subito: la visualizzazione Struttura consente di navigare velocemente lungo il testo, sfruttando l’organizzazione del documento tramite gli stili di capitoli e sottocapitoli. Come abbiamo già visto per Word e LibreOffice, cliccando su una delle voci vi spostate automaticamente a quella sezione di testo, senza dover impazzire a scorrere per chilometri la rotellina del mouse!
Non solo: sempre lavorando con gli stili, potete anche inserire in struttura degli appunti o dei commenti all’inizio di ogni scena, così da avere sott’occhio un bel riassunto della vostra bozza. Né più né meno dei programmi evoluti di scrittura creativa.

In questo mio test, la visualizzazione Struttura era già attiva (probabilmente Google Docs eredita anche quest’impostazione con il copiaincolla dal documento Word), ma potete attivarla anche dal menù Visualizza > Mostra struttura documento:

Google Docs - Struttura

 

Diversamente dai suoi colleghi Word e LibreOffice Writer, GoogleDocs consente anche di manipolare la struttura, senza intaccare gli stili del documento: posizionandovi su una voce in elenco potete premere l’icona ad X per rimuovere la stessa. Il titolo non viene eliminato dal testo, ma solo dalla struttura.

Google Docs - Rimuovi dala Struttura

 

In qualsiasi momento potete reinserirla: dall’intestazione sul documento basta fare tasto destro e cliccare su Aggiungi alla struttura del documento:

Google Docs - Aggiungi alla Struttura

 

Per quanto riguarda la ricerca e sostituzione, manca una casella di ricerca sempre visibile, ma potete operare in due modi:

  • dal menù Modifica > Trova e sostituisci… (dove avete anche la possibilità di inserire delle Espressioni di ricerca);
  • con la scorciatoia da tastiera CTRL + F (dove F sta per Find, trova in inglese).

Manca, come pure in LibreOffice, la funzione di selezionare il testo con lo stesso stile (per eliminare in un unico click tutte le “etichette” delle scene), questa rimane presente solo su Word.

Google Docs - Trova e sostituisci

 

E adesso…

Che abbiamo visto i fondamentali sia di Microsoft Word, LibreOffice Writer e Google Docs, non vi resta che scrivere!
Se proprio proprio vi ritrovaste senza energia elettrica, c’è sempre taccuino e penna. A lume di candela! 😉

 

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Comments (28)

Nadia

Giu 22, 2018 at 8:30 AM Reply

Gulp. Se ne scopre sempre una nuova. Farò subito ammenda andando a fare bake up dei file e controllare l’antivirus, giusta perché non si sa mai. E terrò a mente il suggerimento di questa opzione scrittoria. Certo però che diventa indispensabile internet 24/24, immagino non sia possibile scrivere da remoto. Questo lo vedo un po’ limitante o almeno a pareggiare la possibilità di usarlo con tutti i vari supporter(tablet, cellulare).

Barbara Businaro

Giu 22, 2018 at 1:22 PM Reply

Il bake up mi piace, soprattutto se c’è il cioccolato fondente! 😉
Il tuo t9 è più affamato del mio eh?! O il mio si è sincronizzato con la mia dieta! :O
Internet è uno strumento, a volte veloce, altre limitante (se non c’è copertura, io non posso nemmeno lavorare!)
Però per scrivere alla fine va bene tutto, anche la matitina dell’Ikea e il retro dello scontrino della spesa.
Sta ad ognuno trovare il suo modo migliore.

Elena

Giu 22, 2018 at 8:33 AM Reply

Ciao Brabara, intanto vorrei capire che problema hanno i programmi di scrittura con la E accentata, vistoc he non c’è mai una maniera comoda per digitarla!
Detto questo, il tuo articolo è come sempre molto completo e utile. Non avevo mai pensato a Google Docs per scrivere il mio romanzo (che sto scrivendo su libre office) veramente non avevo ci mai pensato punto. Soprattutto in questo periodo feriale potrebbe essere molto utile, anche se io preferisco abituarmi a qualcosa e accomodarmi lì 😀
E poi in ferie si può anche scoprire il piacere si scrivere con carta e penna. Farò così per partecipare alla tua disfida, visto che me ne vo una settimana e non mi sogno proprio di portarmi dietro il pc!
Buona giornata

Barbara Businaro

Giu 22, 2018 at 1:25 PM Reply

La E accentata è solo italiana, ma l’informatica considera per prima la lingua inglese.
Il simbolo dell’euro € ce l’hanno messo a tastiera perché lo usano ben 28 paesi, ma la È viene usata solo da noi e ci dobbiamo arrangiare…
Beh, io in ferie (ma anche in trasferta di lavoro) ho comunque taccuino e penna sempre con me. Poi in vacanza mi porto anche il tablet con la tastierina, ma solo perché è leggermente più comodo dello smartphone, da cui comunque controllo le mail, webnauta, i social, le statistiche, ecc.
Paradossalmente mi dimentico di accendere il computer quando sono a casa di domenica! E il cellulare suona pure a vuoto! 😀 😀

Giulia Mancini

Giu 22, 2018 at 9:51 AM Reply

Sei una fonte inesauribile di informazioni, non sapevo che Google fornisse anche un programma di video scrittura, mi sembra anche fatto molto bene. L’unico neo è dover essere sempre connessi, non sempre questo è possibile. Quando sono fuori Bologna la rete sembra sempre difficile da trovare, sono stata due giorni ai laghi e il mio iPad era diventato un oggetto inutile, non riuscivo neanche a vedere le previsioni del tempo…però se capita di avere il Wi-Fi gratis Google diventa un ottimo alleato anche per scrivere.

Barbara Businaro

Giu 22, 2018 at 1:25 PM Reply

Tu pensa Giulia che nemmeno pensavo di scriverlo questo post.
Figurati se non hanno già sentito parlare di Google Docs! Vedi alle volte? Diamo per scontato troppe cose! 😀

Calogero

Giu 22, 2018 at 12:30 PM Reply

Google Docs l’ho provato giusto ieri per modificare un documento ricevuto via mail… e già che c’ero ci ho fatto un giro di prova. Non vorrei esagerare dicendo che mi è sembrato un programma per dilettanti allo sbaraglio, comunque l’ho trovato un bel po’ limitato. E poi, vuoi mettere il vantaggio di scrivere offline, senza troppe distrazioni (se escludiamo le vicine di casa lavandaie che sgridano i figli piccoli a squarciagola), magari con carta e penna (almeno la prima stesura), davanti a un buon mojito (che fa tanto Hemingway)…

Se trovo un buon modo per lavorare al computer senza neanche accenderlo vi faccio sapere, così ci mettiamo in sicurezza 😉

Barbara Businaro

Giu 22, 2018 at 1:27 PM Reply

Se usi Google Docs senza componenti aggiuntivi, è certamente molto scarno rispetto ad un Word 365 che ti riempie l’interfaccia subito di menù e pulsanti che per scrivere solamente non utilizzerai mai. Poi dire che Google Docs è un programma per dilettanti e poi passare alla carta e penna per non avere distrazioni… allora Google Docs è ottimo: è scarno e non ha distrazioni, solo quel che serve. E se vuoi ancora meno, leggi questo vecchio articolo: Free writing, niente distrazioni alla scrittura 🙂
Per andare bene, dovremmo scrivere da eremita, promuoverci come un marketer e presentarci come un anchorman…

Calogero

Giu 22, 2018 at 2:53 PM Reply

Con distrazioni intendo le notifiche mail e, per chi ne fa uso, dei social (suppongo che notifichino a video anche i social); le funzioni dei programmi di videoscrittura non mi disturbano (fermo stando che per la prima stesura preferisco continuare ad affidarmi a carta e penna: trovo che mi stimoli l’ispirazione).
Per isolarmi dai rumori ambientali molesti (quasi tutti riconducibili ai vicini di casa) accendo il deumidificatore 🙂 almeno fino a che non mi sento soffocare. Credo che mi regalerò un umidificatore, per compensare 😉
Se la scrittura mi ricompenserà adeguatamente, vorrà dire che acquisterò un eremo situato Dio solo sa dove, magari in cima al Grappa: solo uccelli che cinguettano e caprioli che… capriolano?

newwhitebear

Giu 22, 2018 at 6:02 PM Reply

Con questo abbiamo quadrato il cerchio Sopo i programmi specifici, ecco quelli che sappiamo usare più o meno bene.

Barbara Businaro

Giu 22, 2018 at 6:35 PM Reply

Non sono mica sicura che l’abbiamo proprio quadrato… Ci sarebbero anche DropBox Paper ed Evernote ad esempio. E pure Pages per iOS, solo che io non uso Apple e quello sì lo possiamo saltare a piè pari! 😀

Rosalia Pucci

Giu 22, 2018 at 10:23 PM Reply

Brava Barbara, io amo i tuoi post tecnici, ci offri sempre delle informazioni complete. Grazie! Conoscevo l’applicazione online anche se non l’ho mai usata per scrivere, sembra davvero buona, proverò. Io mi metto in lista per DropBox paper;)

Barbara Businaro

Giu 24, 2018 at 4:24 PM Reply

Grazie Rosalia. A dire il vero mica pensavo di scriverlo io il post su Paper, però se dici che può essere utile, mi ci metto d’impegno! 😉

zoomx

Giu 23, 2018 at 8:47 PM Reply

Google docs lavora anche offline da anni, non c’è bisogno di essere connessi, sia su PC che su Android. Lo stesso vale anche per i fogli elettronici e le presentazioni.

La storia delle notifiche non l’ho capita, io non uso social ma su PC non mi appare mai nessuna notifica. Sullo smartphone si ma, volendo, si possono eliminare. Scrivere sullo smartphone, però, è una tortura.

Barbara Businaro

Giu 24, 2018 at 4:18 PM Reply

Benvenuto nel blog zoomx. Google Docs lavora offline da anni, certo, solo su browser di tipo Chrome, con l’installazione di un componente aggiuntivo e salvando in locale sul computer i documenti che, preventivamente, hai dato l’autorizzazione a modificare offline. Ovvero tutte condizioni che saltano le premesse dell’articolo: l’essere su un computer di terzi e senza possibilità di installarci nulla. Perché se il computer è il tuo, allora tanto vale usare Microsoft Word o meglio ancora LibreOffice Writer, no? 😉
Le notifiche di cui scrive Calogero sono le notifiche push che si possono attivare per alcuni siti, webmail e social compresi: all’arrivo di una mail o un aggiornamento esce una finestra pop-up di avviso. Anche queste però si possono disabilitare, proprio come sullo smartphone.

zoomx

Giu 24, 2018 at 6:37 PM Reply

Grazie Barbara,
credo che il principale pregio della suite di Google sia quella di poter lavorare da differenti computer o dispositivi. Se però si è momentaneamente non collegati rimane la possibilità di modifica se lo si è previsto. Ma tale possibilità è pensata per una futura riconnessione dove la versione nei server di Google verrà poi aggiornata con quanto abbiamo fatto offline, altrimenti non ha senso.

Calogero,
uso Word dalla versione 5 per DOS ma non lo sopporto più e al cambio di interfaccia (office 2010 se non ricordo male) sono passato a LibreOffice approfittando del fatto che avrei dovuto abituarmi ad una nuova interfaccia.
Piuttosto provo yWriter6 in versione portatile, basta creare il file yWriter6.ini nella cartella dove lo si decomprime, se si usa la versione zip.

Calogero

Giu 24, 2018 at 8:08 PM Reply

Io, Zoomx, Word lo uso solo dalla versione 7; in DOS ho utilizzato Write alle superiori (il mio primo programma di videoscrittura). Write, al confronto, sembra tecnologia aliena 🙂
LibreOffice l’ho utilizzato qualche volta in biblioteca, credo quattro anni fa; non mi è sembrato troppo diverso da molte vecchie versioni di Word (mi pare fosse la prima versione del 2010).
Certo, ognuno di noi ha esigenze diverse, così come preferenze diverse; non so per quale motivo non sopporti più Word, io comunque mi sono abituato al cambio di interfaccia senza particolari problemi. A mio giudizio i software Microsoft sono tra i più intuitivi, perfetti per chi, come me, il pc lo utilizza giusto in caso di necessità.

Calogero

Giu 24, 2018 at 5:42 PM Reply

Credo abbia detto tutto Barbara. Aggiungo soltanto, a titolo personale, che mi trovo perfettamente a mio agio con Word. E’ il programma di videoscrittura con il quale ho stabilito un rapporto di confidenza privilegiato. Pensa che mi dà la possibilità di semplificare molte operazioni programmando apposite macro. Un vantaggio non da poco. Per di più, impostando il correttore automatico secondo le proprie esigenze si ottengono agevolazioni simili all’utilizzo di macro. Due modi di semplificare il processo di battitura ai quali non mi sento pronto a rinunciare.

Maria Teresa Steri

Giu 25, 2018 at 11:45 AM Reply

Mai usato, ma l’impressione che mi hanno dato le tue indicazioni è che sia fatto piuttosto bene e che rappresenti una valida alternativa ai soliti noti. Curiosità: converte il testo anche in html?
Per quanto riguarda il selezionare il testo con lo stesso stile, su OpenOffice si può fare (quindi penso anche su LibreOffice) ma non so se intendiamo la stessa cosa…
Ottima guida, come sempre!

Barbara Businaro

Giu 25, 2018 at 4:02 PM Reply

Grazie Maria Teresa.
Alla voce File > Scarica come, ti fa scegliere in ordine tra: Microsoft Word (.docx), Formato OpenDocument (.odt), Rich Text Format (.rtf), Documento PDF (.pdf), Testo normale (.txt), Pagina web (.html, compressa in formato zip), Pubblicazione EPUB (.epub). Quest’ultima parecchio interessante, ma devo ancora provarla. 😉
Per selezionare il testo con lo stesso stile intendo che ti lasci selezionare un sottotitolo (che usa lo stile Titolo2) e che tu possa dirgli di selezionare nel testo tutti i paragrafi con quello stile, così poi da poterli eliminare in un solo colpo. Viene utile se si utilizzano gli stili per inserire dei commenti nella struttura. Così da pulire velocemente il file, terminata la bozza.

Elena

Giu 26, 2018 at 12:11 PM Reply

Cara Barbara, piccolo richiamino del commento già inserito. Dopo aver letto il tuo post ho deciso di provare a usare Google Docs. Dovevo compilare un’intervista che Maria Teresa mi ha proposto cui tenevo molto e ho provato a scriverla on line. Questo strumento, agile come tu stessa hai detto, mi ha permesso di completarla anche fuori casa, e, cosa che mi ha piacevolmente stupito, ne ha fatto in automatico una conversione in pdf per inviarlo via mail.
Insomma, credo che in futuro ne approfitterò ancora parecchie volte 🙂

Barbara Businaro

Giu 26, 2018 at 7:17 PM Reply

Vedi che non scrivo solo cavolate?! 😀 😀 😀
Io l’ho utilizzato per l’intervista nell’articolo ManteniamociForte, un libro per ricostruire la biblioteca di Amatrice e in quel caso, ho usato anche il Voice Typing per non perdere nulla! 😉

Stefano Franzato

Dic 31, 2021 at 6:35 PM Reply

Molto utile e ben fatto (forse da aggiornare un po’?). C’è un’azienda che cerca di fare il verso a Google (infomaniak.com e, nekl suo piccolo, non lo fa neanche male: vedi questo articolo su Il software.it. https://www.ilsoftware.it/articoli.asp?tag=Indirizzo-email-gratuito-per-sempre-con-ikme-senza-pubblicita-e-nel-rispetto-della-privacy_23483&utm_source=newsletter&utm_medium=email&utm_campaign=newsletter_1073&utm_content=inevidenza-titolo-23483) offre un po’ di spazio su kdrive e perfino ha un kmeet per le videoconfrerenze e per la scrittura offre il wp on line onlyoffice.com. Buon 2022.

Barbara Businaro

Gen 04, 2022 at 4:48 PM Reply

Da aggiornare forse le immagini, perché nel frattempo Google ha ricolorato i loghi delle sue varie piattaforme e forse inserita qualche voce di menù in più, ma nell’essenza funziona ancora così. Lo utilizzo tutti i sacrosanti giorni per scrivere nello stesso documento (a volte a più mani, in contemporanea) del mio gruppo di allenamento. 😉
Interessante anche quel kdrive, gratuito fino a 3 Gb di spazio. Però Google Drive ti fornisce ben 15 Gb, utili se ci salvi anche le immagini, magari qualche risultato di ricerca (alcune amiche scrittrici straniere per i loro testi creano cartelle piene di foto che le hanno ispirate questo o quel personaggio, quella scena, l’ambientazione, gli oggetti, ecc.)

Marco

Set 28, 2022 at 12:20 PM Reply

Vorrei capire come impostare la struttura come è stato fatto qui con titolo in grassetto, sottotitolo etc, ma non capisco. Grazie

Barbara Businaro

Set 29, 2022 at 11:37 PM Reply

Benvenuto sul blog. 🙂
Per vedere la struttura di un documento, come descritto nel post, si clicca sul menù Visualizza > Mostra struttura documento. Per organizzare invece il documento con titolo, sottotitolo, con diverse formattazioni del testo, occorre imparare ad utilizzare gli stili. Quelli di default si impostano velocemente dall’elenco a discesa nella barra sotto i menù, prima dell’impostazione del carattere, e sono: Testo normale, Titolo, Sottotitolo, Intestazione 1, Intestazione 2, Intestazione 3. Per impostarli, selezionare il testo e poi scegliere uno di questi stili. Si possono anche creare degli stili personalizzati. Qui però diventa più complesso e allora consiglio di vedere questo video dettagliato su YouTube: Google Docs – Stili

Riccardo

Nov 09, 2023 at 1:50 PM Reply

Ciao Barbara, ottimo articolo come sempre. Credo che a distanza di quasi 6 anni il tool sia sensibilmente migliorato. Io devo dire che dopo aver provato scrivener, studiato ulysses e altri software dedicati, Google Docs in associazione a Notion è una spanna sopra a tutti. Primo è tutto in cloud, secondo è multipiattaforma e terzo si integrato perfettamente con Zotero (in Scrivener è molto farraginosa la procedura) e quarto è anche gratuito. Direi niente male! Sono arrivato a questa soluzione appunto dopo aver testao diversi software, anche l’open source yWriter. Potresti fare un articolo su questa accoppiata. Io usavo prima solo Notion per il mio podcast ma adesso ho integrato Google Docs in Notion ed è perfetto. Grazie per il tuo lavoro! Riccardo

Barbara Businaro

Nov 10, 2023 at 10:11 AM Reply

Certamente in 6 anni il tool è migliorato, ma per le funzionalità che utilizzo io, non ho visto grandi differenze (se non altro adesso riesco a lavorare bene con le tabelle dentro il documento, anni fa era allucinante anche solo cancellare un paio di righe). Quella che però per alcuni è una forza (come dici tu: “è tutto in cloud”), per altri può essere un difetto (“è solo in cloud”), se consideriamo i problemi di connettività che ancora colpiscono gran parte del nostro paese. Quando devo collaborare in team, uso Google Docs in condivisione. Ma quando si tratta dei miei scritti, preferisco avere una copia residente sul mio computer (anche due, in backup automatico) e lavorare sulla cartella di sincronizzazione del cloud (Dropbox, OneDrive e simili). Le utility di produttività come Notion non fanno per me. Mi ricordano troppo il mio vecchio lavoro, frenetico e incessante, e quindi per la scrittura creativa le evito proprio, come la peste. Scrivere per me dev’essere piacere, ecco perché spesso torno ai vecchi carta e calamaio. 🙂

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